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Autore: R_R    12/11/2014    1 recensioni
" Ancora una volta mi tocca risolvere la situazione perché Haruko se ne va in giro con lo spirito di una lumaca spiaccicata, quindi devo: A) trovare le prove che Rukawa stia con quella là. B) far recapitare in qualche maniera le prove ad Akagi C) consolare la mia amata, spuntando all’ improvviso dal nulla! Giusto: D) potrebbe servirmi un cespuglio.
Ah si, sono un genio! "
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Grazie a chi mi segue, a chi commenta sul sito o in altri luoghi , a chi legge perchè gli va.
Alla mia Silvia,
La tua RR



CAPITOLO CINQUE

P.o.w. Kaede


 
L’acqua del rubinetto scorre; la osservo mentre viene risucchiata in un piccolo gorgo dal lavandino con la mente carica di pensieri.

Dannazione.

Mi getto l’acqua sul viso, ripetutamente. E questa mi scende lungo il collo, bagnandomi l’orlo della maglietta.

Non riesco a concentrarmi sugli allenamenti neanche oggi. È difficile farlo quando penso continuamente alle sue labbra e continuo a rivivere nella mente il momento in cui la sua mano è scivolata sulla mia schiena e mi ha fatto suo.

Certo, ho segnato comunque più punti di chiunque altro, ma essere stato scartato da Mitsui nel ventiseiesimo minuto, non è stato  frutto di un colpo di bravura. Per un secondo avevo perso la concentrazione, non mi era mai successo prima. Ah no, in realtà mi è capitato anche quella volta in cui Hanamichi ha fatto un clistere a Taoka nel suo primo incontro con Sendoh. Uh-umpf.  C’entra sempre lui, comunque.  Ora Baciapiselli starà gongolando per la sua impresa.

Hm. Devo ammettere di sentirmi disorientato.
Lui mi ricambia. Mi ha baciato, dannazione. E con quale intensità non abbiamo smesso, per un bel pezzo.Ho provato una felicità delirante, intensa. Il mio amore è ricambiato. Lui ha visto me.

Accidenti.

Mi sento come in uno di quei romanzetti che piacciono tanto a Tsukino e Nafisa. Starnazzerebbero per ore, se conoscessero la natura dei miei pensieri.
Mi sento disorientato come una ragazzina idiota, cavolo.

La mia felicità è stata controbilanciata dalla sua reazione. Ha farfugliato qualcosa, poi mi ha iniziato a ignorarmi a scuola e duranti gli allenamenti.  Hm. Tipico di Hanamichi, va in panico quel testone.
Forse potevo cercare di dirgli qualcosa. Non che le parole siano proprio il tuo forte, eh Kaede? Hm. Ogni volta che mi avvicino, sembra rifiutare la presenza con tutto se stesso.

Io lo voglio. Lo amo, davvero. Soffro per questa ridicola situazione.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  
                                                                                                                                             Magari non gli interesso.
Ma cosa stai dicendo Kaede, ora sì che sembri un’idiota. Come quella mammoletta di Kiyota. Datti una regolata. Ti si è andato in pappa il cervello?
Dannazione, assolutamente si.

Chiudo l’acqua del rubinetto e mi avvio a cambiarmi. Gli spogliatoi sono deserti, sono andati via tutti. Anche Hanamichi si è defilato.
Sospiro, cercando di far presto. Nafisa mi ucciderà se non mi sbrigo e Dio solo sa, quanto può essere logorroica quando è arrabbiata.
Infilo le scarpe e mi avvio verso il cancello dell’uscita dell’istituto.
Lei è lì, come il primo giorno in cui è tornata, appoggiata al muretto. Si guarda attorno imbarazzata.  Finalmente. Finalmente ha smesso i conciarsi in quella maniera. è davvero carina, quando vuole.
Mi sorride in lontananza ed io la raggiungo con passo svelto. Voglio andarmene da qui.

“ Finalmente! Ti rendi conto che sto aspettando da secoli? Ancora un po’ e mi cresceva la barba” mi dice, ridendo. La guardo stralunato, ma non ho voglia di ribattere. C’è la solita gente che ci fissa. Che noia.
Le mentecatte. La sorella idiota del Gorilla che ha la bocca spalancata manco un pesce palla. Hanamichi.

Hanamichi?

 “ Kae, se non ti muovi, il regalo, a Tsukino, non glielo compriamo più. Lo sai che devo ancora preparare la torta?”
“hm. Okei”

Okei. Domani gli parlo.

Dannazione, però!
 
 

 
 
La notte è già arrivata. È stata una giornata stancante, oggi. Girare per negozi con Nafisa è stancante. Ancora non capisco come ho fatto a farmi convincere. E ancora non capisco come fa sempre a capire quando qualcosa non va. Hmpf. Come ho potuto dirglielo? D'altronde non dirglielo significava sorbirmi le sue follie. Spionaggi, tartassamenti e soprattutto il diniego di cucinare per me. Qualcosa di tremendo, insomma. Però vederla sorridere sotto i baffi, con quell’atteggiamento da “losapevoio” è irritante come poche cose. Quella scema.  

Tsukino sembra felice. Ha passato tutta la serata saltellando su un divano all’altro, con la sua bacchetta magica in mano e la maschera di uno mostro verde sulla testa. “ Ma Chawawa  è rosso!” ha continuato a dire, ma sembrava esaltata lo stesso. Ovviamente quei deficienti dei miei genitori non si sono fatti vedere, nonostante le mille promesse.

Il campanello suona ripetutamente alla porta. Sento i passi di Nafisa scricchiolare sul parquet, diretti alla porta. Chi diavolo è a quest’ora? Mi avvio anche io, incuriosito. E Poi non  sono sicuro che Elisabeth sia andata a dormire, a dir la verità.
Più avanti di me,  Nafisa raggiunge per prima la porta, aprendola. Vedo dei capelli rossi spuntare dall’altro e il mio cuore perde un colpo.

“ Sakuraji” lo chiamo.

Nafisa si gira a guardarmi e vedo che lui la osserva con occhi spenti. Con intensità, come se fosse ipnotizzato. Poi mi vede e il terrore si scava sul suo viso. Indietreggia di alcuni passi, farfugliando. Io scatto avanti.
Il resto avviene tutto in pochi secondi.

Hanamichi calpesta un gioco di Tsukino rimasto per terra, che fa un rumore di trombetta.  

E l’ultima cosa che vedo, prima che Nafisa urli e si lanci avanti, è Elisabeth che lo carica.


 
Dannazione.


 
P.O.W. Hanamichi

Ore. 17.00

L’acqua del rubinetto scorre; la osservo mentre viene risucchiata in un piccolo gorgo dal lavandino.
Devi calmarti, Hanamichi.
Mi getto l’acqua sul viso, ripetutamente, e questa mi scende lungo il collo, bagnandomi l’orlo della maglietta. Iiiiih è freddina.

Alzo lo sguardo verso lo specchio  e cerco di rilassare il respiro, ma sembra che abbia corso per ore, per come mi sento affannato.  “Ooohm-oooohm” mi ripeto continuamente ad alta voce, come se fossi un monaco buddista, e a rischio di sembrare un’idiota.

È difficile fare gli allenamenti con lo stomaco che centrifuga e gli occhi di Kaede sempre appiccicati addosso. Come faccia a giocare così bene anche in queste condizioni, io proprio non lo so.

In realtà, le cose che non capisco sono davvero tante.

A me non piacciono le donne! Questa è stata una rivelazione davvero scombussolante. Passi una vita a inseguire le più adorabili e innocenti fanciulli e poi scopri che ti piace..che ti piace..
AAAAAAAAAAAAAAAAH Rukawa mi ha baciato!

Oh cielo, oh cielo, oh cielo! ♫ Din-don- dan! Din don dan!♪

Oh Hanamichi smettila di fantasticare, devi riprendere il controllo del tuo cervello!!

Ma mi ha baciato…
Mi ha baciato ♪♫

Sono scombussolatoooooo! Il giorno dopo che scopro di essere gay e.. cavolo, di amare Rukawa, lui mi bacia. Mi bacia! Chi non sarebbe su di giri e sconbussolaaaaaatoo? Porca paletta e poi è di Rukawa che stiamo parlando!

Il maschio più ambito del liceo, cazzo. il ragazzo che ho sempre desiderato essere. E lui desiderava me. Il mio intero corpo trema a questo pensiero.  Mi vengono le gambe gelatinose e ondeggianti se ci penso troppo. Mi sento come Sandy che conquista finalmente  Dany Zuco in Grease e infine cantano assieme “You're the one that I want .. uh uh uh Honey♪”.
Cazzo, devo smetterla di vedere certi film con Yohei e quella banda di  babbalei.

♪ Uh uh uh, Honey  ♫

Hanamichi smettila! Qui occorre un attimo di concentrazione!

Afferro quindi la giacca dell’uniforme e me la smammo dallo spogliatoio, dirigendomi verso l’uscita dell’istituto.

Mi sento stravolto. Non so cosa fare, come devo reagire e soprattutto cosa devo dirgli. Sto ignorando Kaede, in questi giorni.
AAAAAAAAAh l’ho chiamato per nome! AAAAAAAAAAAh

Hanamichi ma stai pensando! Che diavolo hai da starnazzare in questo modo? Mica l’hai chiamato per nome ad alta voce!

Giusto, giusto, giusto..

Kaede ♥ ♥ ♥

Beh mi è difficile andare da lui e chiedergli “ scusa, Rukawa ti rendi conto che ieri abbiamo “limonato di brutto” sulla terrazza? Cosa vorrebbe dire per te? perché sai ho scoperto di amarti un paio di giorni fa quando sono entrato in casa tua e ti ho spiato dall’armadietto dei detersivi mentre ti spogliavi per fare la doccia..

Oh dio. Sono un caso senza speranza.

Ma come diavolo è possibile che gli interessi? È kaede Rukawa! Ma d’altronde Kaede Rukawa non va mica a limonare con chicchesia qua e là. Almeno credo. Spero.


In sottofondo sento un brusio di gente irritante, anormale per il solito finire delle attività extrascolastiche. Così mi distacco dai miei pensieri per guardarmi con attenzione attorno. Haruko è poco lontana e ha l espressione di una che ha preso molte sberle in faccia. Strano che non mi faccia alcun effetto la cosa. Tra l’altro, guardandola bene, ha proprio un’espressione cretina sul viso, sembra un pesce palla. Cosa cavolo ci trovavo in lei?
Poi ci sono le solite oche giulive del Rukawa fanclub che digrignano i denti.

Digrignano i denti?

Seguo le loro occhiatacce e mi accorgo che, appoggiata al muretto del liceo, c’è una ragazza straniera. Fatico a riconoscerla, ci metto più di qualche secondo per capire che era la stessa di qualche giorno fa.

Cazzo.

È davvero carina. Come è possibile?

Il sole illumina la sua pelle, risplende di un bellissimo color ebano. Ha i capelli sciolti, di un nero vaporoso e lucente e gli occhi, senza quegli orrendi occhiali, sono grossi, profondi e scuri come il carbone. Dolci. Si guarda attorno imbarazzata, con le mani che tamburellano ansiose sul vestito. Poi sorride, i denti candidi e regolari sono bianchi come quelli di una pubblicità di dentifrici.

Cazzo.

Rukawa la raggiunge e sento che il mio cuore vacilla.

Chi è sta qua? Perché Rukawa esce con lei? Perché le riserva un’espressione serena, come mai ho visto dipinta su di lui?
Mi sento male. Non è che per forza deve significare che si sia qualcosa tra loro. Lui mi ha baciato! Quindi si spera non abbia interesse per certe.. per certe.. donne. Però, cazzo. Vedere quell’espressione su di lui, è..

Io mi sento..

“Kae! Finalmente! Ti rendi conto che sto aspettando da secoli? Ancora un po’ e mi cresceva la barba” ride.
Rukawa mi nota, ma non dice nulla. Sciocco! Cosa pensavo mi dicesse? “tranquillo, Hanamichi, lei è solo un’amica?”

Lei circonda col suo braccio la schiena di Rukawa e inizia a parlare a fiumi. Lui non dice niente, ma non si scansa. Li guardo andare via, anche se vorrei solo correre a dividerli. E a urlargli spiegazioni.

Merda.Merda. Merda!

MERDA.
 


Ore. 23.12


Sono rimasto appostato davanti a casa di Rukawa da due ore. Il tempo necessario per convincermi a citofonare. Ho passato tutto il pomeriggio a chiedermi che cosa gli avrei detto. Insomma, presentarmi così a casa sua, è proprio da stalker. Però, cavolo, è lui che mi ha baciato quindi ora pretendo delle risposte!!

Solo che mi vergogno.

Se dovesse respingermi, cosa  farò?

Merda! Che si prenda la responsabilità delle sue.. delle sue.. azioni. Si.

Mi risponde una voce femminile che mi dice di percorrere silenziosamente il giardino fino all’entrata a destra. Come se io non lo sapessi, da che parte è l’entrata.

Aspetto quindi davanti alla porta. Sento dei passi e poi altri, avvicinarsi. La chiave si gira e la porta si spalanca.
Davanti a me, lei.

Il mio cuore si ferma per un secondo, per un minuto, forse per una vita intera. Mi viene da piangere, cazzo. Cosa cavolo ci fa da Rukawa a quest’ora????
Come un ubriaco che ha un’improvvisa lucidità, noto che è in pigiama. Un pigiama che sembra accentuare di lei ogni curva del corpo. Ma vaffanculo!

La testa mi gira vorticosamente.

Sento il mio nome chiamato da Rukawa che compare dietro di lei.
Indietreggio e pesto per errore un qualcosa da cui esce un rumore di trombetta.
Una buffa pernacchietta che mi stupisce al punto da liberarmi per un attimo la testa dal suo doloroso intorpidimento.

Poi sento un rumore, fortissimo, come di qualcosa che carica a gran velocità. La ragazza urla e scatta verso di me.
Faccio appena a tempo di vedere cosa succede, prima di essere investito da una forza sovraumana.

 
Merda.



 
Io, Hanamichi sakutaji, sono stato sconfitto da una mucca.
   
 
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