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Autore: Im_singing_myblue    12/11/2014    3 recensioni
-Tu...cosa?!- esclamò Beck guardando stupito la ragazza.
Jade abbassò leggermente lo sguardo,
-Beh...mio padre lavora anche nel campo teatrale...ho fatto un paio di chiamate e...ti ho procurato un provino...Senti Beck non vorrei che tu pensassi che quello che ho fatto io l'abbia fatto solo per conquistarmi i tuoi favori...non è così ok?-
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Dopo il famoso litigio a casa di Tori sembra che la storia fra Jade e Beck sia finita per sempre. Entrambi soffrono molto per la separazione, anche se il ragazzo quella sera ha asserito che lui di Jade si è stufato definitivamente. Torneranno a essere una coppia o sono destinati a non essere mai più felici insieme?
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Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beck Oliver, Cat Valentine, Jade West, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati alcuni giorni dalla separazione di Beck e Jade e pareva che, senza dirsi niente, i due si fossero messi d’accordo per ignorarsi a vicenda.
Nemmeno il fatto di essere nella stessa classe sembrava costituire un problema per loro; le uniche volte in cui si erano parlati dopo l’avvenimento a casa Vega erano state quando si erano ritrovati insieme sul palco per via degli esercizi di Sikowitz.
 
Sembrava che l’aver rotto non li avesse colpiti minimamente, ancor meno Jade, che si dimostrava sempre fredda e autoritaria in tutto, ma se uno studente qualsiasi avesse fatto un po’ più di attenzione, si sarebbe accorto che la ragazza era ancora più terribile del solito in alcune occasioni.
Appena qualcuno le rivolgeva la parola senza un vero e proprio motivo valido finiva per scappare in preda al terrore neanche trenta secondi dopo.
 
Jade sembrava essere diventata ancora più prepotente e autoritaria, ma soprattutto perdeva fin troppo facilmente la pazienza.
Uno che non la conosceva bene avrebbe detto che era sempre stata così, che non era una novità il comportamento che ostentava in quei giorni, ma Cat invece si era accorta di quanto l’amica stesse soffrendo in realtà.
Se fosse stata una come Tori, con la quale era facile parlare e arrivare a trovare una soluzione, Cat avrebbe saputo bene come fare per aiutarla, ma non si trattava di Tori, si trattava di Jade.
La castana era completamente diversa dalla Vega; era prepotente, possessiva, sicura di se e estremamente orgogliosa. Non si sarebbe mai abbassata a chiedere aiuto e per farle ammettere di aver bisogno di una mano da qualcuno ci sarebbe voluto un miracolo.
 
Vedendola comportarsi così però Valentine non poteva non star male per lei. Era sempre e comunque una delle sue migliori amiche e capiva come si sentiva l’altra.
Solo dopo due settimane prese coraggio e si diresse mestamente verso l’armadietto dell’amica, sicura di trovarla, visto che c’era il primo intervallo.
Infatti trovò Jade proprio lì, intenta a sistemare i libri e le proprie cose. 
Quando la ragazza sentì la rossa schiarirsi la voce accanto a se, chiuse con un colpo secco l’anta ornata di forbici dell’armadietto, voltandosi a guardarla.
 
-Cosa c’è? - le chiese diretta incrociando le braccia sul petto, facendo un leggero movimento verso sinistra col capo per scostarsi i capelli dal viso.
 
-Ehm…mi chiedevo se…se ti andava di uscire!- disse Cat alzandosi leggermente sulle punte dei piedi per qualche secondo alzando la voce sull’ultima parte della frase.
 
-Guarda che se stai tentando di tirarmi su di morale perdi tempo. Sto bene, non è che solo perché io e Beck abbiamo rotto io ora devo essere per forza depressa e star male- rispose Jade guardandola gelida, - quindi se me lo chiedi solo perché pensi che mi sento sola e ho bisogno di qualcuno puoi anche ritirarlo, il tuo invito-.
 
-Ma io…- mormorò la rossa unendo le mani e abbassando lo sguardo a terra.
 
L’altra non la lasciò neanche finire la frase prendendo la propria borsa, andandosene veloce.
Era arrabbiata. Parecchio arrabbiata. Ora come ora avrebbe potuto rompere una sedia in faccia a qualcuno.
Non aveva bisogno di consolazione, stava benissimo così e trovava altamente fastidioso il tentativo di Cat di distrarla.
Distrarla da cosa poi?
 
Dal fatto che lei e Beck non stavano più insieme?
Dal fatto che aveva sprecato anni con quell’idiota?
Che ora lui era circondato da ragazze petulanti alle quali lei avrebbe volentieri rotto entrambe le braccia e le gambe?
O voleva distrarla involontariamente dai propri sentimenti per il ragazzo?
Perché, e odiava con tutto il cuore ammetterlo a se stessa, anche se l’aveva piantata in asso fuori dalla porta come un’idiota e aveva asserito di essere stufo di lei, Jade non riusciva a smettere di amarlo, e faceva male. Faceva maledettamente male dannazione.

 Ricordava tutto troppo bene.
 
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Quando lo aveva sentito dire che si era stufato di lei si era sentita completamente schiacciare da quell’affermazione, come se un peso enorme le fosse caduto addosso uccidendola sul colpo.
Le erano salite le lacrime agli occhi e lo zero le era uscito con voce soffocata e rotta. Si era stretta le braccia al corpo, alzando il viso verso l’alto, cercando di trattenersi in tutti i modi. Non era così sentimentale lei! Non era talmente debole!
 
“Non piangere cavolo” si disse mentalmente con tono accusatorio, “non osare metterti a piangere, non ne vale la pena!”.
Al pensiero però che Beck, il suo Beck, l’aveva appena rinnegata, in pratica, e che non l’amava più, il suo cuore venne attraversato da una scarica di dolore tale, da farla sentire senza fiato.
Le lacrime scesero inesorabilmente lungo le sue guance, nonostante tutti i suoi disperati tentativi di trattenerle e Jade decise di andarsene, velocemente anche.
Sarebbe stato troppo umiliante per lei, se Tori o uno degli altri fosse uscito a cercarla e l’avesse vista in quello stato.
Si avviò a passo veloce verso la strada, tirando intanto le chiavi dell’auto fuori dalla tasca dei jeans.
 
Mentre guidava verso il proprio appartamento si dovette passare diverse, troppe, volte una mano sul viso, per impedire alle lacrime di offuscarle nuovamente la vista.
Sarebbe stato davvero umiliante, fare un incidente solo per via di questa sua momentanea debolezza, che la stava facendo apparire terribilmente penosa e stupida.
Entrò in casa chiudendosi con decisione la porta alle spalle, buttando a terra in un angolo sia la borsa che la giacca, non prendendo con sé nemmeno il cellulare.
Che si preoccupassero pure, tutti quanti, lei quella sera non ci sarebbe stata più per nessuno.
Entrata nella propria camera si guardò solo un secondo intorno, prima di lasciarsi cadere a terra sedendosi a gambe incrociate, tentando in tutti i modi di calmarsi, di tornare a essere la solita. Le crisi di pianto e di tristezza non erano da lei, si faceva pena da sola.
 
Jade riteneva che scoprirsi troppo, facendo vedere tutto di se stessi e esternando sempre i propri sentimenti, rendesse le persone vulnerabili. Praticamente ti facevi del male da solo, offrendo agli altri svariati modi per ferirti. Era come dare un pugnale a un nemico, voltarsi di spalle e sperare di non finire pugnalati! Semplicemente infattibile.
Per questo lei cercava sempre di contenersi in qualche modo, di risultare un po’ più distaccata,certo anche il suo carattere pesava molto sulla cosa.
 
Prima però aveva Beck a sostenerla.
Ora era sola.


ANGOLO AUTRICE:
Eccomi tornata, anche prima del previsto. Non abituate vi però,  di norma non sono una che aggiorna in fretta o regolarmente, ma spero di riuscire a portare avanti questa storia senza troppi intoppi.
Ringrazio chi ha recensito il primo capitolo è anche chi l'ha solo letto.
Spero che continuerete a seguirmi e che il capitolo vi sia piaciuto, non dovrei metterci troppo a postare il terzo.
Se avete delle domande, sia su di me, tipo come scrivo cosa leggo di solito (cose del genere...) o sulla storia scrivetele pure nelle recensioni e vi risponderò nelle note del prossimo capitolo.
Ci si vede.
   
 
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