Capitolo 2
Olga
mi ha accompagna davanti l'ufficio di Mr.
Salvatore, e nonostante le parole rassicuranti di Caroline, sono
agitata. E' un
uomo importante, membro della politica di uno delle città
più grandi e influenti
del mondo..sono un fascio di nervi. Finalmente entro e dietro la
scrivania in
legno lucidato è seduto su una poltrona in pelle marrone
Giuseppe Salvatore.
"Ciao!
Tu devi essere Elena. Molto piacere"
"Salve.
piacere mio. La ringrazio per dedicarmi un
po' del suo tempo"
"Di
nulla. Dammi del tu, Elena. Allora, Olga mi ha
accennato della tua ricerca di lavoro in questa casa; esattamente quali
mansioni vorresti e potresti ricoprire?"
"Beh
posso fare di tutto, e quello che non so
impararlo. Imparo in fretta"
"Ok.
Facciamo così: ti propongo un periodo di
prova, una settimana..collaborerai con Olga, lei ti farà
vedere tutto, e dopo
aver sentito il suo parere e aver visto il rendimento della casa e il
tuo
approccio vedremo se questo lavoro sarà tuo. Che te ne pare?"
"Sembra
giusto..eh solo che io avrei bisogno di
soldi urgentemente, vorrei prendermi una stanza.."
"Per
questa settimana ti do 230 dollari..per
prova. Poi se il lavoro sarà tuo, vedremo bene i termini del
contratto."
"Oh..ok!
Grazie mille! Prometto che non la
deluderò"
"Lo
spero..e dentro di me ne sono certo. Vieni ti
accompagno fuori"
"Ok"
Usciamo
dall'ufficio e Caroline è lì ad aspettarmi; credo
di essermi fatta un'amica. Ci vede e scatta dal divano con gli occhi
sbarrati
ed un sorriso di sincera cortesia verso Mr. Salvatore
"So
che hai conosciuto mio figlio Damon...ciao
Caroline!"
"Salve
Giuseppe, come sta?" saluta lei mentre
con uno sguardo mi chiede indirettamente informazioni sul nostro
colloquio
"Molto
bene. E tu? Tua madre? Sai Elena, Liz
Forbes è il Detective Boss del NYPD.."
"Tua
madre è il capo della polizia?" chiedo a
Caroline. Wow.
"Sì..non
sono mica così plebea in fondo" mi
fa l'occhiolino, amo il suo umorismo.
"Caroline
Forbes, potresti essere chiunque ma non
cambierà ciò che rappresenti per la mia famiglia"
le fa Mr. Salvatore,
facendola sorridere ed arrossire. C'è una bella alchimia e
complicità.
Giuseppe si congeda da noi per degli affari, e Caroline
non mi dà nemmeno il tempo di respirare. Le racconto il
colloquio e secondo lei
è un grande inizio, lo penso anche io, mi
impegnerò al massimo..devo farcela.
E' l'unica alternativa che ho. Se è dentro o fuori, io ho
solo il dentro.
Per
il resto della giornata Caroline
mi porta in alcuni posti di New York, prendiamo uno di quei
risciò gialli con
la musica ad alto volume; mi racconta un po' di lei, dei suoi amici,
nomina
spesso Damon..è ovunque nella sua vita e nei suoi racconti,
ma anche un certo Stefan
che ho già intuito le piaccia..e anche tanto.
"Sai
una cosa? Sono felice che tu entri in Casa
Salvatore; hanno bisogno di persone normali come te. Vedrai cose e
gente che
nemmeno immagini, e preparati a feste di beneficienza, di affari e
Grand Galà..
tutti in abiti eleganti, caviale, musica classica.."
"Cosa?"
"Beh
si, ovviamente credo che tu parteciperai come
membro dello staff..tipo cameriera, o catering, però ce ne
saranno molte di
queste feste..non sono così male, se non si presentano
quegli stronzi degli
amici di Damon.."
"Perché
dici così? Stefan ho capito ti vada molto
a genio"
"Stefan
sì, sono gli altri il problema. Finn è odioso,
si sente tanto un latin lover ma non lo è..per non parlare
di Rebekah e Alice,
pettegole e malefiche"
"Bene,
me lo sono cercato bene l'ambiente in cui
stare!" Non ci credo.
"Puoi
dirlo forte, ma segui il mio consiglio:
evita, indifferenza, e pazienza"
Meno
male che ho lei.
"Mm..bourbon,
bellezza!" risponde alla mia
domanda inespressa
"Già.."
fa Caroline mentre cerca di
sorreggere Damon con enorme sforzo
"Aspetta,
ti aiuto"
"Mettiamolo
sul divano"
Mi
mette al lato opposto di Caroline per allacciarmi il
braccio di Damon sulle spalle
"Se
sapevo che sarebbe stato così facile fare una
cosa a tre sarei corso ai ripari già da un po'!"
"Non
faremo nessuna cosa a tre, Dam..e poi Elena
potrebbe scandalizzarsi"
"Ehi!!"
"Dai
scherzavo, anche se la faccia da santarellina
ce l'hai un po'"
"ahhhhh,
hahahah..forse qui Virginia preferisce le
cose più eleganti. Che ne dici, menagè-a-trois
può andare?"
"Molto
raffinato, ti ringrazio"
"Quando
vuoi, cara..sei divertente" mi dice
con un sorrisetto sbronzo
"Se
avete finito...basta che non vi immaginate
nudi!"
"Certo,
vederlo nudo come un verme è una delle mie
fantasie ricorrenti" ok, forse questa è una semi-bugia
"Virginia,
non dire cose che...mm, mi viene da
vomitare"
"Dio
Dam, non provarci nemmeno, non sul mio
divano. Prendo un secchio" fa Caroline andando in cucina
Rimango
sola con Damon e mentre lui è sdraiato supino
con un braccio sugli occhi, faccio una specie di inventario: ha le
scarpe
slacciate, la t-shirt sporca di non so cosa, la bocca è
chiusa ma ogni tanto
espira da lì e..quei capelli misti fra gel e sudore che lo
rendono bello,
bellissimo, affascinante e maledettamente irresistibile. Cristo Elena,
è il
figlio del tuo capo il che lo rende anche il tuo capo, in un certo
senso! Caroline
torna con il secchio, fa tirare su a sedere Damon che in 6-7 secondi
svuota
anche l'anima
"E'
disgustoso" mi ha sempre fatto
impressione
"Mia
madre lo dice sempre: ricordati quello che
bevi e mangi perché lo vedrai ancora!"
"Tua
madre mi è sempre piaciuta, anche se è una
rompipalle"
"Qui
l'unico rompipalle sei tu..comunque, stasera
resti qua, come tutte le altre volte del resto. Elena, nel mobile
dietro di te
ci sono coperta e cuscino, prendili e daglieli"
Faccio
come mi dice, il tempo di chiudere il mobile ed
è sparita. Mi avvicino al divano dove Damon è
steso quasi inerme e mi metto in
ginocchio.
"Ehm.."
tossisco come da richiamo, ma lui non
mi sente "Damon, ehi..devi alzare la testa così posso
metterti il
cuscino"
Sembra
ascoltarmi e fa come gli ho chiesto, con
movimenti molto rallentati. Riesco mettergli il cuscino ma non a
togliere la
mano da sotto la testa; lui infatti abbassa subito il capo e la blocca.
Cerco
di tirarla fuori, ma lui non aiuta i miei movimenti..sono bloccata.
Provo a
fare leva poggiando l'altra mano sull'altro lato del cuscino e quando
sto
riuscendo a liberarmi Damon mi afferra entrambi i polsi e mi tira a
sé. Finisco
con il capo poggiato sotto il suo mento, ha la maglietta fradicia di
sudore, è
bollente..in tutti i sensi in cui può essere interpretata
quest'espressione. Alzo
lo sguardo e lo fisso: si è addormentato, il respiro
è tranquillo e regolare..è
andato; mi tirò su molto lentamente anche se credo che
nemmeno la guerra dei
mondi riuscirebbe a svegliarlo ora, e resto ad osservarlo per pochi
secondi,
poi vado in camera.
Dormo poco ma ormai non è più neanche una
novità, mi perdo in troppi
pensieri, in quelli sbagliati e vorrei farla finita in tutti i
sensi..sono già
spezzata, sono malata e inguaribile.
La
mattina mi alzo presto e mi dirigo immediatamente a
Casa Salvatore, non voglio far tardi il mio primo giorno; Olga mi
spiega un po'
tutto, a che ora si pranza, le variazioni alimentari della famiglia
(Damon è
intollerante al glutine) e le disposizioni della casa..poche cose da
ricordare,
ma dettagliate. Come mio primo compito, Olga mi affida le camere da
letto, che
sono al piano superiore, mentre quella di Mr. e Mrs. Salvatore sono al
secondo;
sono enormi, tutte pressoché uguali come arredamento e
scopro che una di quella
sarà la mia quando e se avrò il lavoro. Inizio a
spolverare, lavare ogni bagno
personale, rifare i letti e rassettare. L'ultima camera del primo piano
in cui
entro è quella di Damon, è facile da intuire sia
la sua: letto a baldacchino,
alcuni modellini di macchine e moto da collezione che ho già
capito essere la
sua passione e alcune foto poste sui davanzali dei cassettoni. Mi
lascio
vincere dalla curiosità e le guardo: c'è Damon da
piccolo con la famiglia, e riconosco
Caroline in alcune immagini, sono al mare, a sciare, in un locale con
degli amici..
è vita.
"Curiosa
eh?"
Mi
volto impaurita come una ladra ficcanaso e trovo Damon
poggiato sullo stipite della porta che mi guarda sorridendo
"Ehm...scusa
io stavo solo..ehm...ok, si mi hai
beccata, curiosavo. Mi dispiace"
"Non
dispiacerti, io avrei fatto lo stesso se
fossi stato da solo in camera tua, anche se ad un certo punto mi sarei
buttato
sull'intimo. A proposito, terzo cassetto..se ci tieni"
"Grazie
ma sopravviverò. No, stavo solo guardando
le foto; sono belle, siete una bella famiglia"
"Già,
è vero. Non mi lamento. Lì eravamo a
Miami" e lo dice con tanto orgoglio e sincerità "La tua
famiglia,
invece? Non penso tu sia figlia dello Spirito Santo.."
Ed
ecco la domanda da un milione di dollari "Ho
dei genitori anche io, pensa un po'.."
"E..?"
"E
cosa?"
"Non
dici nient'altro? Pensavo stessimo
giocando..tu guardi le mie foto, e siccome io non ho le tue, me le
descrivi.."
"Beh...non
credo sia una buona idea"
"Andiamo
su, che ti costa?"
"...Mio
padre è morto due anni fa, e da allora mia
madre non si è più ripresa e io sono andata via
perché come puoi ben notare,
sono qui" rispondo acida
"Oh.
Mi dispiace..non dovevo insistere, hai
ragione. Scusami, davvero."
"Non
fa niente, scusa tu..divento nervosa quando
mi si chiede di loro"
"Ok,
non dirmi niente se non ti va. Lo capisco, dimmi
qualsiasi cosa tu voglia. Sono un bravo ascoltatore dopo tutto" mi fa
un
sorriso timido, che ricambio.
"Ok"
"Facciamo
un patto: quando tu mi dirai qualcosa di
te, io farò lo stesso con te. Che te ne pare?"
"Tipo
baratto?"
"Si
esatto, ci scambiamo delle curiosità"
Non
so perché, non chiedetemelo perché non ne ho idea
ma ... "Ci sto"
"Abbiamo
un patto?" mi fa allungando la mano
"Abbiamo
un patto" gliela stringo
La
serata è pronta e mentre si sistemano le ultime cose sotto i
consigli di Mrs.
Salvatore, io indosso la mia uniforme per questa sera: classico
completo da
cameriere-pinguino, tovagliolo sul braccio, papillon e capelli legati
con un
coda alta, anche se la frangia laterale l'ho tenuta davanti. Mentre
passo da un
tavolo all'altro, eseguendo le richieste degli ospiti vado a sbattere
contro
qualcosa, o meglio, qualcuno. Damon mi guarda
"Ehi
tu"
"Ciao"
"Come
va?"
"Bene
e a te?"
"Bene,
a parte la festa noiosa...lo sai che sei
sporca di vino sulla camicia?"
"Oh.."
Merda
"Dai
vieni, so che Olga ha uno smacchiatore
infallibile!"
Mi
accompagna in cucina..in cucina?! Che diavolo..
"Coca-Cola?
Sul serio Damon?"
"Donna
di poca fede..lascia fare a me!"
Passa
la bibita sulla macchia e nonostante il bagnato,
la macchia va via. Lo guardo ammutolita e un po' imbarazzata, lui fa lo
stesso
ma ride.
"Allora..la
tua mansione stasera sarebbe..?"
"Operatrice
di sala"
Ci
pensa un po' e poi mi fa "Cameriera..?"
Uffa.
"Sarò a diposizione degli ospiti per offrire
loro i giusti comfort alle loro richieste culinari ed extraculinari"
"Cameriera"
se la ride
"Ok,
beh si"
"Ehi,
va benissimo..il bianco-nero ti dona anche,
come i capelli legati"
"E'
un complimento o solo un tentativo?"
"Attenta
Virginia, non abbattere le mie doti seduttive"
Scoppio
a ridere.
"Che
c'è?"
"Seduttive?
Questo sarebbe il tuo sedurre una
ragazza? Ti facevo più in gamba"
"Beh,
forse questo è solo un assaggio" e
mentre lo dice mi sposta la frangia dagli occhi e io fisso i suoi che
mi
studiano, mi perdo.. "Visto? La cosa-con-gli-occhi funziona sempre" e
mi aspettavo un tono divertito, umoristico quasi.. invece è
serio, mi fissa le labbra
e io le sue ma ho il presentimento sia un'altra tattica, eppure rimango
lì
inchiodata a lui. Sembra perso anche lui ma poi come d'improvviso
distoglie lo
sguardo da me scuotendo la testa.
"Damon!"
Ci
voltiamo subito e a fissarci c'è un uomo anziano,
sulla settantina direi.
"Nonno,
ehi"
Oddio.
E' il nonno, e ci ha visti..così. Va sempre
meglio
"Volevo
salutarti ma sei in compagnia" mi
sorride e io a lui.
"Tranquillo.
Lei è Elena, è in prova da noi ma
sono sicuro che avrà il posto"
"Ciao
Elena, Emilio Salvatore.. molto piacere"
"Salve,
il piacere è tutto mio"
Sopraggiunge
un silenzio imbarazzante e cerco di
svignarmela appena possibile
"Beh,
io torno di là..grazie Damon per la camicia.
a dopo"
"Arrivederci
Elena" sorrido di cortesia ad
Emilio
"Ciao,
a dopo" mi dice un Damon frastornato
Dopo
il termine della serata torno in camera e faccio la doccia per mettermi
poi
sotto le coperte.
Non il mio mondo questo, non mi appartiene, io non c'entro
niente..eppure qualcosa mi spinge a
restare, qualcosa
di blu oceano.
Salve!
Volevo chiedere scusa per non aver ringraziato chi ha recensito i
capitoli
scorsi! Grazie Grazie! Ci sono state molte visite e non me l'aspettavo.
Ringrazio anche le 5 persona che seguono la storia, le 3 che l'hanno
inserita
nei preferiti e anche chi legge in silenzio. Grazie. Grazie. Spero di
leggere
vostre recensioni, e se avete dei consigli su trama e modo di
scrittura, ditemi
pure. A presto! Un bacio :**