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Autore: anotherstoryofme    13/11/2014    7 recensioni
Lei: una ragazza imbranata che ama leggere.
Lui: un ragazzo imprevedibile che praticamente pensa solo a divertirsi.
Loro: combineranno un sacco di casini insieme.
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"Non smettere di sognare, è l'unico modo per farcela nonostante tutto"
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[...]Prima che me ne renda conto le sue labbra sono sulle mie mentre le sue mani mi stringono delicatamente i fianchi da sotto la maglietta.
Gli cingo la vita con le gambe e immergo le dita nei suoi capelli morbidi, mentre le nostre lingue si sfiorano e i respiri si fanno corti e irregolari.
Poi ci stacchiamo per riprendere fiato e io cerco di rilassarmi per rallentare un pò il mio cuore che batte impazzito nel petto.
"Cavolo, è solo un bacio, calmati" cerco di autoconvincermi.
-Mmh, sulle tue labbra la cioccolata ha un sapore migliore- mormora prima di riappropriarsi della mia bocca.
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"Tu ami i film, ma pensaci: quando le luci si spengono e finisce l'entusiasmo...è quello il vero amore che stai cercando?"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Il fatto che io abbia la testa sempre tra le nuvole, che qualcuno lassù probabilmente ce l'ha con me, che non riesca a parlare decentemente con un ragazzo e che sono sfigata in tutto non giustifica il fatto che sono un'imbranata cronica.

Davvero, la mia è una patologia: inciampo ogni tre passi, faccio figure di merda a raffica e non capisco quasi mai ciò che la gente mi dice perchè in realtà sto pensando a qualcos'altro, tipo il mio personaggio preferito del libro che sto leggendo.

Ma ormai ci sono abituata e, devo dire, che a me va bene così, tutta questa strana situazione, mi basta sapere che ho una bella famiglia, due amiche pazze, gente che mi guarda costantemente male e dei ragazzi che mi chiedono di uscire ma che se ne pentono un secondo dopo per via di una mia ennesima figura di merda.

Non per niente leggo libri, almeno lì nel peggiore dei casi sei una depressa che, nonostante tutto, si fidanza felicemente, io invece mi devo accontentare di essere una sedicenne che è tutto all'infuori del normale.

Ma, hey, nessuno è normale in fondo.

E non mi avete ancora vista: sono magra, e questo è un bene, ma sono anche piatta, non sono bassa, sono gli altri ad essere più alti di me, ho gli occhi di un comune marrone, grandi come quelli di un cerbiatto e offuscati da occhiali da vista.

Ah, dimenticavo, ho i capelli biondi, ricci e lunghi, che, diciamocelo, sono gli unici che avrebbero potuto salvarmi il culo se non fossero così scompigliati che faccio fatica a capire se un uccellino ha costruito un nido sopra la mia testa o sono solo ciuffi disposti così a caso.

La campanella che segna l'inizio delle lezioni mi fa riprendere dal mio stato di depressione momentanea, certo che deve essere noiosa la mia mente, è prima mattina e già mi perdo nei miei stessi pensieri.

In ogni caso, la prima lezione di oggi è così irrilevante che non mi accorgo neanche dell'ingresso del professore, apro il libro che mi sono portata da casa e mi immergo nella lettura senza badare a nient'altro, d'altro canto, Katniss ha bisogno di me per sopravvivere: se io non leggo, lei non esiste.

-Wilson! Si può sapere cosa stai facendo?-

Non so quanto tempo è passato quando sento il mio cognome, quando però mi accorgo che il professore mi sta guardando male, sussulto facendo cadere il libro a terra con un leggero tonfo.

Sprofondo nella sedia sperando di diventare invisibile mentre intorno a me si diffondo le risate dei miei compagni.

Questo è uno dei momenti in cui odio essere imbranata.

-Ehm... mi scusi. Stavo...- solo cercando di trattenermi per non fangirlare e sembrare ancora più anormale del solito.

-Visto che hai così tanta voglia di leggere, Wilson, leggi alla classe il prossimo paragrafo-

Il prof mi squadra severo finchè non inizio, e non è facile considerando il fatto che nel frattempo tento inutilmente di spostare il libro sul pavimento più vicino a me.

Alla fine del paragrafo quasi sono sudata per lo sforzo che ho fatto, bastardo di un professore.

Per fortuna l'ora passa quasi in fretta, e mi ritrovo come niente di nuovo a leggere quel dannato libro in attesa che entri il prossimo insegnante.

-Elle-

Mi è sembrato di sentire qualcosa che ha spazzato per un momento il mio caos mentale.

-Elle!-

Sobbalzo di nuovo, e indovinate cosa succede? Il libro cade di nuovo a terra rovinandosi più del dovuto.

Alzo lo sguardo per incenerire chiunque abbia osato interrompermi nella mia accanita lettura, ma poi mi immergo in due occhi verde foresta e tutto scompare per un secondo.

-Quel libro deve essere davvero interessante se ti devo chiamare tre volte per farmi sentire!-

Ecco a voi Ethan, compagno di classe nelle lezioni di inglese, matematica ed educazione fisica, rompicoglioni di mestiere, e bocciato una volta, pare che abbia fatto un casino di assense per problemi familiari.

-Quante volte ti devo dire di non chiamarmi Elle! Il mio nome è Danielle, almeno chiamami Dani se sei così pigro!-

Nessuno mi chiama Elle perchè odio quel nome, sebbene sia lo stesso di un personaggio di Death Note, rappresenta solo una lettera, non ha senso. Ethan però insiste nel chiamarmi Elle, ormai mi ci sono abituata, però mi da fastidio comunque.

Lui mi guarda alzando un sopracciglio, fregandosene del tutto di ciò che sto dicendo.

Oh, quanto lo odio.

-In ogni caso, questo- prende il mio libro da terra e se lo mette sotto braccio -lo prendo io-

Aspetta, cosa? Mi prende in giro per caso?

Lo guardo male alzando un sopracciglio -E mi spieghi cosa ci faresti?-

Lui fa un sorrisetto come se la cosa sia ovvia -Bè, voglio capire cosa c'è di così tanto interessante nei tuoi libri e...voglio vedere come te la cavi senza averne uno tra le mani-

-E questo cosa significa?-

-Andiamo Elle, ogni volta che ti guardo stai leggendo un libro, praticamente tu ci vivi dentro!-

Incrocio le braccia cercando di assumere un'aria autorevole - Ecco perchè ho bisogno di quel libro. Ridammelo-

-Prova a prenderlo allora- ammicca lui.

Saltello per prendere il libro che lui ha portato sopra la sua testa, ma lui è così alto che gli arrivo a malapena al collo, il che mi fa innervosire ulteriormente. Mi do una spinta più forte delle altre e... e cado di culo a terra, senza libro e con le guance in fiamme.

Ecco, l'ho fatto di nuovo, sono davvero una frana.

Lui se la ride tranquillamente come se non mi avesse quasi spaccato l'osso sacro, e io mi alzo il più in fretta possibile cercando di evitare ulteriore imbarazzo, fortuna che gli altri compagni se ne sono già andati in un'altra aula per seguire la prossima lezione.

Merda, la lezione! Ero così immersa a leggere che non ho nemmeno sentito l'altra campanella, sono in ritardissimo!

-Senti Ethan, vaffanculo- detto proprio papale papale, certe volte non lo capisco proprio.

Scappo fuori dalla classe prima che lui potesse rispondermi e cerco di non pensare al mio libro in pericolo tra le sue mani.
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Durante l'ora di educazione fisica riesco a escogitare un piano per la missione "salva il libro o sei fottuta", forse il nome è un pò lungo, ma rende di più l'idea.

Dopo il riscaldamento il professore ci lascia fare gli sport che vogliamo, quindi io ne approfitto per entrare in azione, assicurandomi prima che Ethan sia occupato in qualcosa.

Arrivata davanti allo spogliatoio maschile mi accerto che nessuno stia nei paraggi prima di entrare in punta di piedi, quasi quasi mi schiaccio alla parete e con le mani faccio la forma della pistola, solo per rendere il tutto un pò più "agente segreto della CIA", ma meglio non farlo.

Cerco lo zaino di Ethan tra la miriade di zaini che ci sono in giro, mi pare che il suo è con le varie tonalità verde militare, è così figo che lo vorrei avere io, ma mi accontento del mio coperto di graffiti.

Sono così silenziosa che mi sto quasi per congratulare con me stessa, quando non scanso in tempo la cinghia di una sacca e perdo l'equilibrio.

Per fortuna questa volta non cado io, ma alcuni zaini sistemati sulle sedie, facendo un gran fracasso.

Scatto indietro per vedere se qualcuno nei paraggi si è accorto del rumore ma mi tranquillizzo non vedendo anima viva, con l'adrenalina a mille manco stessi nel bel mezzo di una rissa.

La mia ricerca continua fin quando non sento una voce che quasi mi fa prendere un infarto.

-Cercavi questo per caso?-

Ethan è appoggiato disinvolto alla porta con in mano il mio libro, i capelli scuri e scompigliati, gli coprono in parte i suoi occhi verde smeraldo e la maglia aderente gli fascia l'ampio petto muscoloso.

Arrossisco quando mi accorgo che lo sto osservando da fin troppo tempo, però devo ammettere che è davvero bello.

-Dammelo!-

Lui ghigna -Non ti facevo così esplicita e intraprendente, Elle-

Io arrossisco ancora di più mentre mentalmente lo maledico per essere così stupido e cogliere tutti i doppi sensi -Scemo, intendo il libro. Ridammi il libro-

-Peccato, quasi quasi ci facevo un pensierino- si passa la lingua sul labbro inferiore con fare sensuale e io cerco di non arrossire di più e di non entrare nel panico perchè mi sta solo prendendo in giro.

-Idiota-

-Imbranata-

-Rompipalle-

-Cagasotto-

-Smettila!-

-Tu hai iniziato! E poi so che hai deciso di smetterla solo perchè non mi trovi più difetti!-

Faccio per ribattere ancora, indignata, ma lui mi copre la bocca con la mano improvvisamente e io lo guardo in attesa, irritata e confusa allo stesso tempo.

Mi fa cenno di stare zitta e solo adesso capisco che si sentono dei passi che si stanno avvicinando, e non provengono dalla palestra ma dall'altra parte, il che vuol dire che probabilmente é un bidello o un professore e se ci trova nello spogliatoio, da soli, vicini, siamo fottuti.

Il mio cuore inizia a battere veloce, ora si che mi sembra una vera missione, cerco di entrare velocemente nel bagno ma Ethan mi blocca il braccio.

Faccio un cenno verso la porta per ricordargli il pericolo incombente che si sta avvicinando e lui che fa? Mi bacia, e ci mette anche impegno.

Giusto per peggiorare le cose e farmi venire un infarto vero.

Strabuzzo gli occhi per la sorpresa ma poi ricambio il bacio perchè non so che fare, perchè ora siamo fottuti comunque e perchè le sue labbra sono così calde e perfette che non puoi lasciartele andare.

Naturalmente veniamo interrotti quasi subito da, come avevo previsto, un professore, anzi, non un professore qualsiasi, ma quello di fisica, il più tosto della scuola.

Io lo dicevo, che eravamo fottuti.

-Si può sapere cosa avete intenzione di fare? Siamo in una scuola, il contegno e la disciplina devono essere rispettate! Santo cielo io vado a prendere un pallone per un esperimento, e trovo due adolescenti impegnati a strusciarsi, ma cosa vi passa per la testa!? Lubrificante alieno!? Andate in presidenza, subito!-

Il rosso della faccia del professore arrabbiato, non supera il mio per l'imbarazzo, sto cercando praticamente tutti i modi per diventare invisibile e nel frattempo uccidere Ethan, ma nella mia testa ho solo in mente che siamo nei guai, e che Ethan mi ha appena baciato, senza neanche un motivo apparente.

Lui invece al posto di essere sconvolto se la ride, così, senza capire che sta scherzando con il fuoco.

-Hai sentito cosa ha detto? Un lubrificante alieno nel cervello! Lei si che mi fa morire, professore!-

Ops. Giuro che se fosse possibile, vedrei il fumo uscire dalle orecchie del prof.

-Tra un pò sarai morto veramente se non vai subito in presidenza, Cooper!-

Questa volta per fortuna il suo sorriso svanisce ed è come se la luce è diminuita nella stanza, ci dirigiamo in presidenza in silenzio ed a occhi bassi, seguiti dal prof.

Quando arriviamo dal preside, io e Ethan come se ci fossimo messi d'accordo, sfoggiamo il sorriso più falso del mondo, nella speranza che non ci dia punizioni e che ci lasci andare indenni.

Ma naturalmente questo è il preside, e con lui non si scherza, mai.

Rimaniamo fermi mentre il professore di fisica racconta la sua versione dei fatti, naturalmente noi non possiamo obiettare perchè quello che ha visto non può essere discusso, e poi, neanche io crederei a qualsiasi cosa per giustificare un bacio nel vero senso del termine.

Purtroppo io sono innocente, Ethan è quello che deve bruciare all'inferno, ma che ci posso fare, oltre che imbranata ho pure sfiga.

-E così volevate divertirvi, eh? Visto che ci tenete tanto preparerete voi il luogo dove questo fine settimana la scuola ha organizzato il lavaggio auto, e naturalmente dovrete partecipare anche voi, fino alla fine. Anzi, visto che ci siete poi dovrete pulire tutto-

-Ma preside...- Ethan viene bloccato da un'occhiata minacciosa che non ammette repliche e poi esce afflitto dalla stanza seguito da me.

Gli tiro la maglia per farlo fermare, non se ne può andare così facilmente senza aver subito l'ira di Danielle Wilson!

-Cosa credevi di fare!?-

-Oh andiamo Elle, non farne un affare di stato-

-Si che lo faccio se abbiamo avuto una punizione a causa tua. E non chiamarmi Elle!-

So che è tutto fiato sprecato per lui, ma tentar non nuoce.

Lui come risposta si avvicina e mi sussurra -Tanto so che ti piace quando ti chiamo così, Elle-

Ohmerdasecca certo che il tono che ha usato era così sensuale, e poi lui ora è così vicino che riesco a vedere le pagliuzze verdi dei suoi occhi e divento tutta rossa per la trecentomiglionesima volta, ma che ci posso fare se non mi comporto normalmente se un ragazzo mi sta vicino?

Fanculo non mi devo far distrarre perchè mi sta solo prendendo in giro, è il suo mestiere, così scuoto la testa per scacciare pensieri poco consoni a quel momento e gli tiro un sonoro schiaffo.

Vedere la sua espressione sconvolta è molto, molto soddisfacente, mi viene da ridere sadicamente come i cattivi nei cartoni animati.

-Si può sapere cosa avevi in mente quando mi hai baciata?-

Lui si massaggia un pò la guancia prima di rispondere imbronciato -Ma che ne so, ho pensato ai film d'azione quando il ragazzo bacia la ragazza per non far notare ai cattivi i loro visi, evidentemente non funziona nella vita vera-

Spalanco la bocca sorpresa che la stupidità di un ragazzo potesse arrivare a tanto -È una cosa veramente stupida. Non potevi lasciare che io entrassi in bagno, l'importante era che non ci avessero visto in due, non che non avrebbero conosciuto i nostri visi! Ma come cavolo fai a pensare una cosa del gen...-

Non mi fa neanche finire la frase che le sue labbra sono di nuovo sulle mie, che la sua lingua gioca di nuovo con la mia e che io di nuovo perdo un battito, anzi mi viene quasi un infarto.

Cosa stavo dicendo? Non me lo ricordo proprio, ciò che sento in questo momento sono solo le sue labbra calde sulle mie e la sua mano che preme delicatamente dietro la schiena per avvicinarmi di più a lui.

Ma dico io, ci sta prendendo gusto a baciarmi così all'improvviso o cosa?

-So che ti è piaciuto, Elle, quindi non fare così tante storie!-

Non ce la faccio a sopportare il suo sorrisetto sarcastico, mormoro un vaffanculo, e me ne vado infuriata con lui perchè non può prendersi così gioco di me e infuriata con me perchè, infondo, ha ragione.

ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti :)
Povera Danielle, eh! Ma avrà anche i suoi momenti felici... non dico nient'altro altrimenti questo angolo diventa enorme!
Spero che la storia vi abbia incuriosito o per lo meno divertito, sarei grata se mi lasciaste una recensione.
Al prossimo capitolo :)
  
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