Capitolo XII
- Una nuova rogna -
Entrarono nel dormitorio
Serpeverde e notarono immediatamente un folto gruppo di persone disposte in
cerchio. Si avvicinarono incuriositi, Miriam vide istantaneamente i capelli
biondo pallido di Draco e capì il perchè di tutte quelle persone.
Raggiunse il cugino e
chiese: - Che succede?
- Abbiamo scoperto che
Black ha aiutato il gruppo di Potter.
- E allora?
- Ci stiamo organizzando
per raccogliere delle prove da dare alla Umbridge.
Se ne andò pensando che non
avrebbero mai trovato delle prove per incastrarlo ed entrò nella sua stanza.
Dopo qualche istante sentì qualcuno bussare e spense il fuocherello per andare
ad aprire; davanti alla porta trovò Ryan che sgattaiolò inosservato nella
stanza.
- Come mai qui?
- Volevo farti compagnia.
Si sedette sul letto e
rimase per alcuni istanti a guardarlo: alla luce di quella flebile candela
sembrava ancora più bello…
Scosse la testa per
riprendersi dai suoi pensieri. – Ryan, cosa ti ha detto Zecks?
- Di farti sorridere.
Rimase a bocca aperta e lui
la guardò intenerito dalla reazione.
- Quello stupido…
- Non dovresti criticarlo,
si preoccupa per te.
Sorrise… era la prima volta
che qualcuno riusciva a capire Zecks; tutti credevano che fosse solo un
buffone, nessuno aveva mai capito che lo faceva per far star meglio gli altri,
nessuno… tranne quel ragazzo.
Inclinò la testa di lato e
lui si sedette vicino a lei.
- Sai, mi ricordi la mia
ex. Siete tutte e due sensibili e tristi.
- Ti piacciono le ragazze
incasinate, vero?
Risero entrambi, però Ryan
tornò di colpo serio, le prese il volto e la baciò.
- Ryan…
- Scusami, ma è da un po’
che volevo farlo… facciamo un giro?
- Ok…
Uscirono dalla stanza,
superarono il gruppo di Serpeverde, attraversarono la porta e si trovarono
nelle segrete di Hogwarts. Andarono nel giardino e vi trovarono Luna sorridente
come non mai.
- Ho trovato un Trillero. –
mostrò una cavalletta e Miriam fissò l’animale con gli occhi aperti. Luna se ne
andò saltellando, mentre Miriam era ancora shockata per quello che aveva visto.
Ryan la notò e rise divertito.
La ragazza si voltò
guardandolo sconcertata e lui smise di ridere. – Seguimi.
Lo seguì non capendo dove
voleva andare. Dopo qualche minuto scorse la capanna di Hagrid in lontananza;
Ryan le sussurrò all’orecchio: - Vorresti venire con me, lì?
Annuì. Non riusciva a
togliere gli occhi dai suoi, erano come magnetici per lei. Arrivarono alla
casetta dopo qualche minuto ed entrarono silenziosamente. Dentro vi trovarono
Thor che ringhiò minaccioso verso di loro. Miriam si avvicinò lentamente, ma
con decisione verso l’animale e gli accarezzò il muso. L’animale se ne andò
rasserenato dopo qualche istante; Miriam si alzò e Ryan le afferrò la vita
affermando: - Ci sai fare con gli animali.
La strinse a sè e appoggiò
la testa nell’incavo della sua spalla. – Hai un buon profumo…
- Ryan…
- Non farò niente, non
preoccuparti… l’unica cosa che oserò fare sarà baciarti, tutto qui…
Sentì il suo respiro calmo
e capì che non stava scherzando. Si allontanò da lui e si sedette sulla logora
poltrona. – Ryan… io…
- Ami ancora Aliack –
completò lui.
Riuscì solamente a
sorridere amaramente e lui si accomodò di fianco a lei.
- Miriam, devo dirti una
cosa che mi preme molto, anzi due… vuoi prima il rimprovero o la dichiarazione?
Lo fissò con gli occhi
sbarrati e lui decise di rimproverarla prima. – Dovresti alienare i tuoi
sentimenti e concentrati sulla scuola, se continui così ti bocceranno e non è
bello vedere una ripetente di venticinque anni in una classe di quindicenni.
- Lo so, ma non ci riesco…
- Ti aiuterò io a studiare,
tanto quelle cose le so a memoria.
- Grazie…
Fece un profondo respiro. –
E ora la dichiarazione… - respirò nuovamente a pieni polmoni – Miriam, fin da
quando ho incrociato il tuo sguardo ho desiderato conoscerti, tu sei diversa da
tutti gli altri Serpeverde, sei intelligente, bella, perfino la tua malinconia
mi ha sempre attratto… tutto questo per dirti che mi sono innamorato di te. So
che ami ancora Aliack e lo capisco, ma ti prego di fare uno sforzo per provare
ad innamorarti anche di me… mi basta anche essere il secondo, non importa.
- Ryan…
- Non preoccuparti, non
voglio una risposta adesso… va bene così. Torniamo nel dormitorio.
Non riuscì a rispondergli;
si stava chiedendo perchè tutti coloro che
considerava amici s’innamoravano di lei. Anche mentre studiava all’estero
succedeva sempre così: trovava un amico e quello il giorno dopo diceva di
amarla… eppure lei non faceva niente per istigare questo sentimento; stava
tutto il giorno a guardare il vuoto e ogni tanto parlava con qualcuno, perchè tutti s’innamoravano di lei?
Seguì Ryan che li guidò fino
al dormitorio. Entrarono e non notarono più il gruppo che prima attorniava
Draco, ma videro solo il ragazzo parlare con i suoi due scagnozzi, Tiger e
Goyle.
- Ciao, Draco, che fai di
bello? – chiese Miriam intuendo che il cugino aveva qualcosa in mente.
- Niente d’interessante,
tu, invece?
- Idem. Vuoi vedere un
oggetto che mi hanno inviato ieri?
Il cugino la seguì baldanzoso
nella sua stanza e lei gli mostrò la prima cosa che le era capitata a tiro, il
suo obbiettivo era scoprire che cosa aveva in mente Draco Malfoy.
- Hai ricevuto nuovi ordini
dalla Umbridge?
- No… che cos’è? – chiese
rigirandosi lo strano oggetto fra le mani.
- È una rosa del deserto…
allora perchè c’erano tutte quelle persone prima?
- Vogliamo fare uno scherzo
a Ryan, domani… dopotutto è il primo d’Aprile.
Inventò qualche potere per
la pietra ed uscirono dalla stanza. Si avvicinò a Ryan e sussurrò: - I
Serpeverde ti giocheranno.
- Non è una novità. – disse
lui di rimando.
A cena il tavolo Serpeverde
era scosso da sussurri e non furono in pochi a notare la felicità della casa.
Dopo cena Zecks si avvicinò
a Miriam e le chiese: - Che hanno i Serpeverde?
- Stanno preparando uno
scherzo a Ryan.
Vide Zecks sorridere beffardo,
poi disse: - Avranno ben altro di cui preoccuparsi…
Se ne andò saltellando, ma,
appena vide Nerix aspettarlo, smise di saltare e tentò di darsi un contegno.
- Zecks, dobbiamo parlare.
- Di cosa? – tentò di
chiedere sorridendo.
- Scegli tu: Aliack o te.
- Che gli è successo? –
chiese dimenticandosi completamente che lei sapeva dei suoi sentimenti.
Nerix abbassò il capo e
spiegò: - I gemelli mi hanno solo detto che ha avuto una crisi di nervi.
- Vado a parlare con loro.
- Vengo anch’io.
Entrarono nel dormitorio
Grifondoro; Zecks divenne visibile, mentre Nerix rimase in disparte ancora
trasparente.
- Cos’è successo ad Aliack?
- Ha avuto una crisi di
nervi.
- Dov’è adesso?
- In camera, pero’ non fa
entrare nessuno, ha chiuso anche la porta con la magia.
- Che cos’ha fatto?
Guardarono verso il muro e
Zecks notò immediatamente il buco nella parete. Scorse delle gocce di sangue e
capi’ che Aliack l’aveva fatto per ferirsi.
Si avvicino’ alla porta e
bussò. Aspettò alcuni istanti, ma non sentiva neanche un rumore all’interno
della stanza. – Sicuri che sia ancora qui?
- Credo di sì. – affermò
Fred.
Bussò più forte, ma nessuno
rispose, così tentò di entrare usando la magia, ma sembrava che una barriera lo
trattenesse all’esterno.
- Aliack, apri.
Dopo alcuni istanti senti’
la voce del ragazzo: - Non ho voglia di parlare.
- Io sì, quindi apri questa
porta.
Si sentì un tonfo, poi
Aliack aprì, lo fissò per alcuni istanti e gli richiuse la porta in faccia.
- Ma sei scemo?! Mi fai
entrare?
- No.
- Aliack… aprimi o la crisi
di nervi viene a me, e sai perfettamente cosa mi succederebbe. – in realtà era
calmissimo, ma quello gli sembrava l’unico modo per farlo entrare, infatti,
Aliack riaprì la porta e lo fece entrare.
Appena entrato nella stanza
capì che non si era fermato a distruggere solo il muro, ma aveva rotto quasi
tutti i mobili, anche la spada che gli aveva regalato Miriam era in mezzo alla
stanza, buttata a caso e nascosta dai libri di scuola.
- Mi spieghi che ti è
successo?
- Prova a capirlo da solo.
Si voltò o lo guardò in
volto. In quell’istante fu avvolto da un’immensa tristezza, gli sembrava di
guardare Miriam, eppure, quello era Aliack… il suo migliore amico, quello che
normalmente tirava su di morale gli altri, quello che consolava e tentava di
capire… non era mai stato come Miriam, non era mai stato chiuso, non aveva mai
avuto una crisi di nervi, non aveva mai avuto la malinconia e la tristezza che
caratterizzavano lo sguardo della ragazza.
- Aliack… che hai?
- Sono stanco… non riesco a
capire…
- Cosa non capisci?
Lo guardò sorridendo
amaramente e solo in quel momento si rese conto di quanto assomigliasse a Miriam.
– Tutto. Perchè Miriam non mi vuole parlare, non lo capisco… io ce la sto
mettendo tutta, ma non capisco… ho anche provato a capirla, ma non ci riesco,
non capisco neanche la tristezza che ha sempre…mi sento un idiota, tu la
conosci da meno tempo di me e l’hai capita… perchè tu
ce l’hai fatta e io no?
- Tutto qui?
- Perchè
non è abbastanza?
- Scusa, ma…non puoi andare
a parlarle?
Aliack lo fissò prima
impassibile, poi lo vide sorpreso e infine realizzato. Si alzò di scatto
trionfale e annunciò: - Vado da lei!
Uscì di corsa dalla stanza
e Zecks rimase immobile a fissare il punto in cui prima c’era il ragazzo. Ando’
dai gemelli che gli chiesero: - Allora?
- Quello è pazzo… - disse
semplicemente.
- Perchè?
- Lasciate perdere, è un
motivo troppo stupido…
Uscì dal dormitorio
Grifondoro e dopo qualche istante vide Nerix comparirgli di fianco. – Che
cos’aveva?
- Si stava facendo domande
stupide… Non preoccuparti, non ha niente.
- Dove sta andando?
- Da Miriam.
Lo fissò attendendo
spiegazione, ma decise di non dire altro sapendo quanto Nerix fosse gelosa.
- Adesso parliamo di te?
Si bloccò di colpo e gli
ritornò in mente il sentimento che provava per lei. Sapeva che se l’avesse
detto in futuro si sarebbe dato dell’idiota, ma sapeva anche che se non
l’avesse fatto avrebbe sempre provato rimorso non appena la vedeva.
- Di cosa vuoi parlare?
- Perchè
non me l’hai mai detto?
- Perchè
volevo aspettare, volevo che lo capissi prima tu e iniziassi a pensare se ti
piacevo, sarebbe stato bello…
- Zecks… quando ti sei
innamorato di me?
- Due anni fa. Facevo di
tutto per fartelo capire, ma tu non hai mai fatto caso a me, pensavi solo a
studiare.
- Dovevi dirmelo.
- Perchè?
- Perchè
avremmo evitato tutto questo casino - la fissò stranito - Anche tu mi piacevi.
Rimase immobile a fissarla
con gli occhi sbarrati. Non ci credeva, aveva aspettato sicuro che non le
piaceva e ora scopriva che era il contrario, che avrebbe evitato di far
soffrire Miriam, di litigare con Aliack, si diede dell’idiota. In quell’istante
desiderava solo scappare, però decise di non farlo, di non perdere il suo
orgoglio.
- Dovevi farmelo capire. –
la rimproverò scherzosamente e riprese a camminare come se niente fosse.
- Sai benissimo che non
sono brava a mostrare i miei sentimenti.
- Nerix, possiamo rimanere
amici?
La ragazza lo guardò
stralunando gli occhi. – Che domande fai, certo! Non c’era neanche bisogno di
chiederlo.
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