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Autore: leila91    14/11/2014    14 recensioni
" [...]Bella e fredda, come una mattina di pallida primavera, e non ancora maturata in donna [...]"
Ciao a tutti!
Questo lavoro ripercorre tutta la vita di Dama Eowyn, uno dei personaggi a mio parere più belli che Tolkien abbia mai creato.
Partendo dalla sua infanzia, passando per l'adolescenza trascorsa al palazzo di suo zio Theoden, fino alle vicende narrate nel Signore degli Anelli: l'incontro con Aragorn, lo scontro con il Re Stregone e la sospirata felicità trovata con Faramir.
Per gli avvenimenti pre!LOTR mi baserò quasi esclusivamente sulla mia fantasia, rispettando ovviamente ciò che il Professore narra nelle Appendici.
In alcuni punti si è reso necessario un mix tra movieverse e bookverse... Spero non infastidisca nessuno :)
Vi ho già scocciati anche troppo: spero di riuscire a trasmettere, a chiunque deciderà di seguirmi, il profondo amore che nutro per questo personaggio, e di renderle pienamente giustizia.
Buona lettura!
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aragorn, Eomer, Eowyn, Theoden, Theodred
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Compleanno (parte 1)
 


La mattina del 15 maggio, Éowyn si svegliò con la netta sensazione che ci fosse qualcosa di diverso in camera sua.
Non sapeva spiegarsi nemmeno lei da dove le venisse quello strano presentimento: chiamatelo intuito femminile se volete.
Insomma, la sua stanza era diversa rispetto a quando si era addormentata la sera prima, e questo è quanto!
Che vi fosse entrato qualcuno?
Ma chi?
E soprattutto perché?
La bambina fece per avviarsi a spalancare la finestra, con il cuore che le batteva leggermente più forte, quando sentì un’anta del suo armadio cigolare in maniera sinistra.
Prima che Éowyn potesse anche solo voltarsi, alla ricerca di una qualche arma impropria, l’anta si spalancò del tutto, e un trafelato Éomer saltò fuori dal guardaroba, urlando “Sorpresa!”
“Éomer!” strepitò la piccola, “Ma sei impazzito? Che diamine ci facevi là dentro? Mi hai spaventata a morte!”
“Uff, per così poco? Davvero?” ghignò suo fratello, “Credevo fossi più coraggiosa…”
“La prossima volta mi nasconderò sotto il tuo letto, come quel mostro di cui ci parlava la vecchia Cledia” ribattè lei,  riferendosi a un’anziana indovina del loro villaggio natale.
“Così vedremo chi è davvero fifone” concluse con una punta di acidità.
“Accipicchia, come siamo suscettibili questa mattina” ridacchiò lui, “E pensare che volevo solo essere il primo…”
“Il primo? Il primo a fare cosa?” domandò la bimba confusa.
“Beh, a farti gli auguri ovviamente! Hai dimenticato che oggi è il tuo compleanno?”
 
Il suo compleanno!
Éowyn rimase di stucco: com’era possibile che l’avesse completamente rimosso?
 
“Sei stata parecchio distratta in questo mese, sorellina” continuò Éomer, “C’è forse qualcosa che ti preoccupa?”
“No, affatto!” rispose lei.
Non poteva certo raccontargli di tutte le sue “fughe segrete”! 
“Ѐ solo che non credo di essermi ancora abituata del tutto. Accidenti, il mio compleanno…”
Inevitabilmente il pensiero la riportò indietro nel tempo, ed Éowyn non poté fare a meno di chiedersi come sarebbe stato quel giorno, se avesse avuto ancora accanto a sé i suoi genitori.
Mamma l’avrebbe certamente svegliata con un bacio, papà invece, dopo averla presa in braccio, l’avrebbe portata a fare un giro a cavallo.
Al loro ritorno avrebbero trovato ad attenderli, appena sfornato, il suo dolce preferito: la torta di mele.
Infine, dopo pranzo, lei ed Éomer sarebbero corsi giù al villaggio, a festeggiare con gli altri bambini.
Il rimpianto e la nostalgia per quella vita perduta, non l’avevano mai colpita così intensamente come fecero in quel momento: il giorno in cui si apprestava a cominciare un anno di vita completamente ‘nuovo’.
Éomer parve indovinare i suoi pensieri, perché le si fece più vicino, stringendola appena.
 
“Mi mancano così tanto…” mormorò Éowyn.
“Anche a me, ogni giorno” rispose Éomer.
“Ma sono felice che tu sia qui con me, fratellone…”
“Te lo avevo promesso, no? Ci sarò sempre.”
“Sì, sempre”.
 

* * *
 
                                                                                       
A quanto pare un uccellino doveva aver spifferato al cuoco di corte quanto le piacesse la torta di mele, perché Éowyn, con sua somma gioia, ebbe il piacere di trovarla sulla tavola, una volta scesa a fare colazione.
La bambina si voltò verso Éomer, che sorrideva sornione, mimando un silenzioso ‘grazie’.
Nella sala l’attendevano zio Thèoden e metà della servitù del palazzo.
Il Re si avvicinò, chinandosi per baciarla sulla fronte.
“Ed eccola qui, la mia bella nipotina! Buon compleanno Éowyn!” esclamò, accarezzandole poi i capelli.
“Grazie, grazie di cuore!” rispose lei.
Nel frattempo i suoi occhi vagavano inquieti lungo il salone, come se fossero alla ricerca di qualcuno
.
Dov’era Thèodred? Possibile che fosse ripartito senza dirle nulla, proprio nel giorno del suo compleanno?
 
“Ho fatto preparare qualcosa per te” annunciò Thèoden.
Fece poi un cenno con la mano ad una coppia di donne, le quali si avvicinarono immediatamente.
Fra le braccia reggevano uno dei vestiti più belli che Éowyn avesse mai visto.
La bambina, contrariamente alle sue coetanee, non aveva mai avuto un debole per gli abitini eleganti.
Preferiva dei completi più semplici e comodi, coi quali poter correre o giocare senza intralcio.
 
Ma quel vestito era diverso.
Elegante, sì, ma non in maniera eccessiva; sontuoso, certo, ma senza risultare sfarzoso.
Sembrava racchiudere in sé il misto perfetto di bellezza e signorilità, e risvegliò all’istante la parte più femminile di Éowyn.
Il colore verde del morbido tessuto le ricordava gli immensi prati, che tanto amava; le cuciture dorate invece, s’intonavano perfettamente ai suoi boccoli biondi.
Era divino.
 
“Zio, è… è…meraviglioso” mormorò la bimba, stringendolo fra le mani.
“Davvero ti piace?” Il tono di Thèoden era quasi titubante, bisognoso di conferme.
Éowyn annuì, con gli occhi che brillavano.
“Bene, allora spero vorrai indossarlo questa sera” soggiunse il Re, con aria improvvisamente misteriosa.
“Stasera? Che succede stasera?”
“Vedrai”rispose lui sorridendo, “Ora, su! Fai in fretta colazione, qualcuno ti sta aspettando alle scuderie”.
Éowyn non se lo fece ripetere due volte, la curiosità e l’impazienza rischiavano di sopraffarla.
Qualcuno la stava aspettando alle scuderie continuava a rimuginare, mentre era intenta ad addentare la prima fetta di torta, possibile che fosse…

 


* * *
 
 
                                                             
E infatti si trattava proprio di Thèodred.
Il giovane le sorrise radioso, non appena la vide arrivare. Spalancò poi le braccia, tra le quali lei non esitò a tuffarsi.
Thèodred la strinse forte, sollevandola da terra e facendola girare sopra di lui, fino a quando Éowyn non lo pregò di fermarsi.
“Basta, basta per favore!” esclamò tra le risa, “Mi gira la testa!”
Thèodred rideva ancora più forte di lei, ma nel tentativo di rallentare inciampò, e in men che non si dica, i due cugini si ritrovarono distesi sopra la paglia, i visi paonazzi per l’eccitazione.
 
“Oh, Thèodred!” sospirò la bambina,  non appena ebbero ripreso fiato, “Quando non ti ho visto in salone, ho temuto che fossi ripartito per qualche missione, senza dirmi nulla”.
“Senza dirti nulla? Pensi davvero che farei mai una cosa del genere?” domandò lui, fingendosi offeso.
Poi senza darle il tempo di ribattere aggiunse: “Stavo semplicemente preparando una sorpresa di buon compleanno”.
“Ooh! E che cosa sarebbe?” chiese Éowyn, più emozionata che mai.
Il giovane le rivolse un sorriso malandrino.
“Non indovini? Secondo te perché Huròin è tutto bel che bardato?” disse, riferendosi al cavallo dietro di lui, che nitrì in quel preciso momento.
“E a cosa potrà mai servire quel cestino del pranzo?”
 
Éowyn non credeva alle sue orecchie.
 
“No! Vuoi dire che…”
“Che quest’oggi io e te lo passeremo in giro a cavallo” concluse Thèodred, strizzandole l’occhio.
“Coraggio, salta su! Ci sono molti posti che ti voglio mostrare”.
 
Si prospettava una giornata meravigliosa, furono pressappoco i pensieri di Éowyn, non appena oltrepassarono le mura della città. 


 




 

Angolino della Benni:
Ebbene sì, lo confesso: l’imminente arrivo del mio compleanno (lunedì 17) ha probabilmente ispirato questo capitolo.
Chiedo venia per la ‘cortezza’, ma se non lo avessi diviso in due sarebbe venuto troppo lungo.
E lo so, sono pessima a inventare nomi di cavalli, ergo se qualcuno ne ha in mente uno migliore lo cambierò volentieri!
 
Venendo ai grazie, essi vanno come sempre a tutti i meravigliosi lettori, alle mie adorabili recensiste, e in particolare un ringraziamento speciale a Durhilwen e Aven90,aggiuntisi da poco.
Grazie infine a Missing23 e Johnlock is the way per aver messo la storia tra le preferite.
Tanti ♥ a tutti voi, buona lettura e buon weekend!!
 
Benni
 
Ps: ormai è ufficiale… Adoro Thèodred!

PPs: la data del compleanno è completamente inventata!
   
 
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