Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: ineedofthem    14/11/2014    4 recensioni
Una ragazza e un viaggio, una nuova cittá e una nuova vita,ma soprattutto una nuova famiglia!
Londra fará da sfondo alla vita di Emmalyn Foster italoamericana che realizzerá il suo sogno.
Ma non sarà tutto rose e fiori vivendo nella stessa casa di un tipo come Harry Styles.
Cosa accadrà?
Scopritelo leggendo
E' la prima storia che scrivo, se vi ho incuriosito passate a dare un'occhiata :)
IN FASE DI CORREZIONE
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 26

Capitolo 26:I won't


"Una bella giornata, non credi?Gemma cominciò a saltellare per la stanza, Emmalyn si coprì con le coperte fin sopra la testa.
"Avanti pigrona, alzati!",la richiamò la bionda scostandole le coperte. La castana mugugnò qualcosa, prima di rigirarsi nel letto.
"Emmalyn c'è scuola stamattina!Alzati!, Gemma le urlò nell'orecchio.
Emmalyn sobbalzò per lo spavento e rischiò quasi di cadere a terra. Gemma ridacchiò divertita e la castana scosse la testa in disappunto ancora intontita, non aveva nemmeno la forza di guardarla storta. Si massaggiò le tempie e Gemma si portò le mani alla bocca preoccupata.
"Tesoro ma che ti è successo, hai un aspetto orribile", esclamò melodrammatica.
"Sei d'aiuto davvero", le rispose Emmalyn sbuffando, Gemma alzò gli occhi al cielo.
"Allora, adesso vai in bagno,ti fai una doccia e poi mi racconti cosa è successo,ok?", le si rivolse accennando ad un sorriso la bionda.Emmalyn annuì titubante prima di mettersi in piedi.
Una volta in bagno si appoggiò al lavandino rabbrividendo a contatto con il marmo freddo e si guardò allo specchio. C'erano ancora tracce di trucco sbavato sul suo viso, gli occhi erano rossi e gonfi, aveva le occhiaie, il naso arrossato e le labbra rosse screpolate.
Aprì il rubinetto lasciando scorrere per un pò l'acqua aspettando che si riscaldasse, poi si lavò le mani e si sciacquò la faccia. Tamponò  un'asciugamano sul viso per asciugarsi e poi lo buttò nel cesto dei panni sporchi. Si guardò l'abito che indossava dalla sera prima sgualcito e si spogliò prima di entrare nel box doccia.
Lasciò scorrere l'acqua per un pò e iniziò ad insaponarsi. Cominciò a salirle l'ansia al solo pensiero di vedere Harry. 
La voce di Gemma la riscosse dai suoi pensieri. "Ti ho portato degli abiti puliti Em", l'avvisò la bionda poggiando dei vestiti sul cesto dei panni sporchi, uscendo poi dal bagno.
Emmalyn uscì poco dalla cabina avvolgendo un asciugamano attorno al suo corpo, e si preparò prima di uscire dal bagno.

Gemma osservò attenta Emmalyn sistemare distrattamente dei libri nella borsa, non aveva aperto bocca da quando era uscita dal bagno.
"Emmalyn", domandò cauta avvicinandosi a lei,"cosa è successo ieri?Cosa ha fatto stavolta Harry?".Era sicura che fosse suo fratello la causa del suo malessere.
Emmalyn si destò sentendo nominare il suo nome e appoggiò i palmi delle mani sulla scrivania tendendo le braccia, cercando di trattenere le lacrime.
La bionda le poggiò una mano sul braccio e la castana si voltò a guardarla.
"Oh Emmalyn", istintivamente Gemma l'abbracciò e l'altra sopraffatta dall'ansia scoppiò a piangere.
La bionda le massaggiava la schiena e la stringeva sempre di più ad ogni singhiozzo cercando di calmarla.
"Mentre tornavamo a casa ieri sera abbiamo cominciato a litigare", le spiegò Emmalyn "e..."disse prima di interrompersi singhiozzando di nuovo. "Io gli ho confessato i miei sentimenti".
Gemma sciolse l'abbraccio appoggiandole le mani sulle spalle e la guardò perplessa e stupita. Sperò che suo fratello le avesse detto di ricambiare i suoi sentimenti. Poi ci riflettè su, era impossibile che fosse successo altrimenti non avrebbe trovato Emmalyn in quello stato al mattino.
Emmalyn si asciugò le lacrime prima di cominciare a parlare di nuovo.
"Sono scappata subito dopo..", raccontò spiegando cosa fosse successo.
Gemma scosse la testa contrariata e "quindi lui non ti ha detto nulla?", chiese di nuovo per conferma.Emmalyn la osservò dubbiosa sospettando qualcosa, aveva il presentimento che Gemma le stesse nascondendo qualcosa, poi scosse la testa stava diventando paranoica.
"Si Gem te l'ho gia detto", annuì distratta.
"Devi assolutamente parlare con Liam,mio fratello è uno stupido sì, ma devi chiarire questa situazione, tu non ami Liam", le puntò un dito contro e le parlò velocemente che quasi Emmalyn non riuscì a seguire il suo discorso.
"E adesso forza andiamo, ti dò un passaggio a scuola", le disse e poi con un gesto della mano la  invitò a muoversi.
Emmalyn afferrò frettolosamente il cappotto sulla poltrona, lo indossò prima di sistemarsi lo zaino in spalla. Gemma prese le chiavi poggiate sul mobiletto accanto alla porta e uscì dalla stanza seguita dalla castana.
Emmalyn infilò le mani nelle tasche del giubbotto e scese le scale con molta calma a differenza della bionda che rischiò di cascare.
"Ragazze non fate colazione?", le raggiunse Anne all'ingresso con un vassoio tra le mani.
"Andiamo di fretta mamma", le spiegò Gemma, poi la salutò e afferrò Emmalyn per un braccio.
"Ma ho preparato i muffins", cercò di convincerle Anne sfoggiando un sorriso.
Gemma alzò gli occhi al cielo, perchè proprio non poteva rifiutare quando si trattava dei muffins  che sua madre preparava e ne afferrò uno portandoselo alla bocca e ne addentò una buona parte  cominciando ad ingozzarsi finendo il pasticcino in pochi attimi.
Emmalyn ed Anne la osservarono sbigottite.
"Cf c'è?", domandò Gemma con ancora la bocca piena.Le altre due si coprirono la faccia cercando di trattenere le risate.
"Sei troppo divertente, Gem dovresti vedere la tua faccia, hai dei pezzetti di cioccolato ovunque", la prese in giro Emmalyn. La bionda la guardò storta, ma almeno era riuscita a strapparle un sorriso, poi scoppiò a ridere contagiata dalle altre.
"Ehi mamma, ma hai preparato i muffins?", le raggiunse Harry ed Emmalyn si irrigidì all'istante.
Gemma le strinse la mano infondendole sicurezza.
"Ti adoro", il riccio stampò un bacio sulla guancia della madre ed afferrò l'altro muffins  rimasto sul vassoio.
Emmalyn si voltò a guardarlo irritata, sia per il pasticcino che avrebbe dovuto prendere lei, sia per altri ovvi motivi.
"Ehm ciao", le salutò grattandosi la nuca imbarazzato, lo sguardo puntato su Emmalyn. Lo notava dalle sue occhiaie che aveva passato la notte insonne come lui.
Vedere quell'espressione torva sul suo viso lo faceva star male, non si era mai sentito in colpa  come in quel momento.
"Andiamo Emmalyn o faremo tardi", si rivolse Gemma alla castana attirando la sua attenzione.La ragazza salutò Anne poi si voltò a guardare un' ultima volta il riccio. Serrò le labbra distogliendo lo sguardo prima che potessero salirle le lacrime agli occhi.
Harry guardò Gemma e nonostante quelle parole fossero state sussurrate, le aveva percepite lo stesso, sei un cretino, gli aveva detto. Poi insieme erano uscite di casa.
Sapeva benissimo di essere un cretino, ogni volta che cercava di rimediare, finiva per sbagliare ancora.Il ragazzo si passò una mano tra i capelli sistemando alcune ciocche sfuggite al gel, mise le mani nelle tasche dei pantaloni e osservò sua madre che era rimasta per tutto quel tempo in silenzio.
"E' successo qualcosa?", domandò la donna amorevole, perchè si sapeva che qualcosa non andasse, li aveva notati quegli sguardi e aveva capito che non si trattava di un semplice litigio quella volta.
"Meglio che vada", Harry evitò di risponderle e uscì di casa frettolosamente.
Doveva parlarle. Il problema era che non sapeva che dirle, era così confuso. Aveva capito di provare qualcosa per Emmalyn ormai da tempo ma non aveva mai voluto ammetterlo a sè stesso, ed era finito per odiarla cercando di scacciare i suoi sentimenti.

"Ciao Gem", Emmalyn sorrise grata a Gemma scendendo dalla sua auto. La ragazza le sorrise facendole l'occhiolino e le mandò un bacio volante, che la fece ridere, prima che rimettesse in moto l'automobile.
Emmalyn la guardò allontanarsi e poi guardò davanti a sè e il sorriso svanì.
Attraversò la strada, notando da lontano Harry raggiungerla a grandi falciate. Roteò gli occhi al cielo e sbuffò perchè proprio di parlare con lui non aveva voglia, non si sarebbe mai aspettata che il ragazzo si scomodasse per venirle a parlare e invece stava accadendo il contrario e lei non sapeva se sentirsi lusingata o meno.
Si ritrovò davanti a una scelta nel momento in cui Harry le si parò davanti.
Lasciarsi convincere o no?
Emmalyn optò per la seconda e nel momento in cui Harry aprì bocca lei lo guardò torva e "non voglio ascoltarti", gli rispose secca prima di superarlo.
Camminò decisa con i nervi a fior di pelle e quando sentì afferrarsi per il polso, sbuffò e "ti ho già detto che non voglio parlarti H...", disse voltandosi ma le parole le morirono in bocca non appena si accorse che il ragazzo non era Harry ma bensì Liam.
Guardò il ragazzo che non si scompose minimamente osservandola sorridente.
"Non sei felice di vedermi?", le domandò avvicinandosi e poggiandole una mano sul fianco. Liam la scrutò rivolgendole uno sguardo quasi dispiaciuto, ma allo stesso tempo non riusciva a trattenere le risate.
"Nono è...che, n-niente..lascia stare", gesticolò nervosa, poi il suo sguardo vagò alla ricerca di Harry. Lo vide poggiato al muretto, dove era solito sedersi con i suoi amici, che digitava qualcosa sul cellulare che aveva tra le mani.
Liam si avvicinò a lei ulteriormente, per baciarla. Emmalyn si divincolò dalla sua presa e Liam la guardò stranito cercando di capire perchè lei si stesse comportando in quel modo.
Emmalyn notò il suo sguardo e"scusami è che sono di fretta, ci vediamo a mensa ok?", si giustificò,poi prima che il ragazzo potesse dire qualcosa, si allontanò frettolosamente.

I corridoi si stavano popolando di studenti e mancavano pochi minuti al suono della campanella. Emmalyn raggiunse a passo svelto il suo armadietto, e lo aprì per recuperare i libri della prima ora.
"Tesoro!", sobbalzò al suono di quella voce così squillante e si voltò di scatto.
Charlie era difronte a lei e un dolce sorriso alleggiava sul suo viso. Sembravano essere tutti di buon umore quel giorno, tranne lei. Emmalyn alzò una mano in segno di saluto e accennò ad un  sorrise prima di darle di nuovo le spalle. Sistemò distrattamente i libri di testo nello zaino mentre Charlie al suo fianco arricciò le labbra in una smorfia guardandola dubbiosa.
"C'è qualcosa che non va?", le domandò alzando un sopracciglio. La castana si irrigidì all'istante, "no va tutto bene", la rassicurò cercando di sorridere invano. La bionda la osservò attentamente per dei minuti che ad Emmalyn sembrarono interminabili, quel suo sguardo non era riuscita a convincerla neanche un pò, anche essendo amiche da pochi mesi, Charlie era riuscita a conoscerla bene, ma avrebbe lasciato che fosse stata lei a parlarle.
Poco dopo il suono della prima campanella rimbombò nei corridoi e alcuni ragazzi si affrettarono a raggiungere le proprie classi. Emmalyn chiuse con un tonfo il suo armadietto e Charlie al suo fianco balzò, poi si sistemò lo zaino in spalla volgendo uno sguardo di scuse all'amica.
Prima che potessero avviarsi in classi, Steffy le raggiunse affannosa. Si fermò davanti abbassandosi e poggiando le mani sulle ginocchia riprendendo a respirare regolarmente.
"Cosa è successo, Stefs?" le domandorono le due preoccupate .La castana sorrise rassicurandola, "temo che io abbia regolato male l'orario del mio cellulare, pensavo di essere in ritardo", rise contagiando anche le altre, poi entrambe l'abbracciarono notando la sua precoce guarigione.
Rimasero a chiacchierare per qualche minuto prima che suonasse la seconda campanella e allora sarebbero dovute filare in classe perchè le lezioni cominciavano definitivamente.
D'un tratto il volto di Steffy si illuminò come se avesse appena avuto un'idea o si fosse ricordata di dire qualcosa. Emmalyn e Charlie la osservarono attentamente invitandola a parlare.
"Venerdì sera siete invitate alla mia festa!", squittì la ragazza improvvisando uno strano balletto attirando su di sè l'attenzione di molti studenti.
Charlie si lasciò scappare un gridolino abbracciandola istintivamente. "La mia Steffy diventa maggiorenne!", esultò stritolandola, e la risata delle ragazze riecheggiò nel corridoio.
Emmalyn le guardò sorridendo prima che la voce di Steffy la richiamasse, "hei tu" le puntò un dito contro, "che fai non mi abbracci?" si finse offesa. Emmalyn si unì all'abbraccio sorridendo, ritenendosi davvero fortunata di aver trovato amiche come loro.Nello stesso istante in cui sciolsero l'abbraccio, suonò la campanella e le ragazze furono costrette a divedersi tranne Emmalyn e Charlie che condividevano la stessa ora di lezione.
"Ah Stefs", la richiamò Charlie prima che l'altra potesse essere troppo lontana "ma Louren dov'è?"e solo in quel momento Emmalyn si accorse della sua assenza. Steffy scrollò le spalle prima di salutarle di nuovo con un gesto della mano prima di allontanarsi.
Appena mise piede nell'aula Emmalyn sospirò attendendo con ansia la fine di quella giornata.

Quel pomeriggio Gemma pensò che fosse arrivato il momento di fare un bel discorsetto a suo fratello Harry. Approfittò dell'assenza di Emmalyn, che dopo scuola aveva chiamato informandoli che sarebbe rimasta a studiare da Charlie e uscì dalla sua stanza per raggiungere quella di suo fratello.
Attese pochi minuti per riflettere su cosa fosse giusto e sbagliato dire, poi bussò cauta sperando che suo fratello non fosse distratto e non stesse ascoltando musica perchè in quel caso era sicura che non avrebbe sentito.
Si ritrovò a pensare se stesse facendo la cosa giusta, non era di certo sua intenzione impicciarsi, e fu quasi tentata dal ritornarsene in camera, ma poi cancellò quei pensieri, Harry ed Emmalyn sarebbero sicuramente finiti secondo il suo parere ad ignorarsi per ancora molto tempo e quindi qualcuno avrebbe dovuto dare loro un piccolo aiuto e chi meglio di lei avrebbe potuto risolvere la questione?
Cominciò a picchiettare il piede sul pavimento mentre sentì dei rumori provenire dalla stanza, sbuffò roteando gli occhi al cielo.
"Avanti Harry ti vuoi muovere ad aprire questa porta!", lo richiamò spazientita, poi sentì dei passi avvicinarsi segno che finalmente Harry stava per aprirle.
"Ce ne hai messo di tempo eh",sbuffò facendosi spazio per entrare.Notò i capelli di suo fratello ancora leggermenti umidi e alcune goccioline bagnarono il pavimento. Harry le permise di entrare spostandosi di lato, poi afferrò un asciugamano dal suo letto e la passò sui ricci per scrollarli dall' acqua."Scusami ero sotto la doccia"si giustificò alzando gli occhi al cielo.
Gemma annuì con non curanza poi cominciò a giocare con le sue mani schioccando le dita. Il riccio le picchiettò un dito su una spalla corruciandosi.
"Che vuoi?"le chiese spazientito
"Ho bisogno di parlarti", spiegò andandosi a sedere sul letto e incrociando le gambe. Harry sbuffò raggiungedola,poi con un gesto della mano la invogliò a parlare, chiedendosi cosa avesse da dirgli.
"Stamattina ho parlato con Emmalyn", cominciò la bionda destando la sua massima attenzione."Mi ha raccontato quello che è successo ieri sera e penso che tu abbia gestito la situazione con poco tatto", gli lanciò un'occhiataccia, Harry si irrigidì all'istante.
"Senti Gemma, non so per quale motivo vi ostiniate ad identificare me per il cattivo della situazione", sbuffò il riccio.
La bionda assottigliò gli occhi puntandogli un dito contro "forse perchè lei ti ha confessato di amarti e tu te ne sei fregato!", sbottò.
Harry si alzò di scatto dal letto con i nervi a fior di pelle"e cosa avrei dovuto fare scusa?", domandò nervoso.
"Magari dirle che ricambi!", replicò la bionda.
"No!"fu la risposta secca del ragazzo. Gemma lo raggiunse posandogli una mano sul braccio, cercando di calmarlo. Il riccio abbassò lo sguardo e lo mantenne nonostante la sorella continuasse a richiamarlo.
"Sono stufo Gem"poi puntò i suoi occhi verdi in quelli più scuri della sorella e Gemma notò un velo di tristezza.
"Ieri sera non ne abbiamo più parlato e stamattina non ha voluto ascoltarmi, questo non te l'ha detto vero?"le domandò con una punta di acidità nella voce.
Gemma scosse la testa, rendendosi conto di non essere a conoscenza di quello che era successo "non la vedo da quando l'ho accompagnata a scuola"la giustificò.
"Beh adesso puoi anche andare Gemma", il riccio le indicò la porta ma la bionda non si mosse nemmeno di un passo "ho ancora qualcosa da dirti"lo informò facendola sbuffare per l'ennesima volta.
"So cosa stai pensando e no, non ho nessuna intenzione di parlarle", la fermò. Gemma sospirò esasperata, proprio non lo capiva. Era a conoscenza dei sentimenti di entrambi, quindi perchè non mettersi insieme una buona volta?
Gemma dischiuse le labbra pronta a replicare, ma ancora una volta suo fratello la stoppò "sta con Liam e io non ho nessuna intenzione di mettermi tra loro due".
"Il fatto che stia con Liam non ti ha impedito di baciarla però"lo accusò cercando di farlo ragionare la ragazza, Harry si lasciò scappare un risolino nervoso, poi l'accompagnò non molto gentilmente alla porta e contro le sue proteste la mandò via dalla stanza.
Gemma iniziò a battere pugni contro il legno della porta e meno male che in casa c'erano solo loro due altrimenti proprio non sarebbe riuscita a spiegare la situazione a sua madre e a Robin.
"Va via!", gli urlò dalla stanza il riccio e Gemma digrignò i denti sbuffando prima di chiudersi in camera.
Harry si ritrovò a riconoscere che sua sorella avesse ragione ma non lo avrebbe mai ammesso. Doveva trovare assolutamente una soluzione.

"Hei Gemma, tutto ok?", quella sera quando Emmalyn rientrò in casa trovò la bionda sul suo letto a studiare. Si chiuse la porta alle spalle lasciando cadere a terra distrattamente lo zaino vicino alla scrivania.
Gemma le lanciò uno sguardo notandola di sottecchi dal libro che aveva tra le mani e l'espressione tranquilla dell'amica la rassenerò, annuì con un sorriso prima di ritornare a prestare attenzione al suo libro.
"Bene, allora vado a fare una doccia "l'avvertì prima di afferrare il pigiama e della biancheria pulita dal suo guardaroba.
Gemma si ricordò improvvisamente quello che il fratello le aveva detto quel pomeriggio e "non è successo nulla di particolare oggi?"domandò curiosa prima che la castana entrasse in bagno.
Emmalyn le rivolse un breve sguardo e scosse la testa prima di chiudersi in bagno. Gemma pensò a un motivo per il quale Emmalyn non le avesse raccontato niente e  si sentì quasi offesa, ma sicuramente  aveva altro per la testa e se ne era dimenticata, quindi si rilassò.

Quando Emmalyn rientrò in camera, era già pronta per sistemarsi al calduccio sotto le coperte. Era stata una lunga giornata che non era iniziata molto bene, ma si era conclusa nei migliori dei modi dopo il pomeriggio passato con Charlie e Steffy a casa della prima. Avevano studiato insieme tutte e tre ed Emmalyn si era resa conto ancora una volta dell'assenza di Louren e si era chiesta per quale motivo non si facesse vedere e non passasse più il tempo con loro, ma a lei stava bene così, meno la vedevo, meglio era. Quell'argomento era stato parte della conversazione di quel pomeriggio e Charlie aveva anche pensato di mandarle un messaggio al quale Louren non aveva risposto.
Le stava evitando.
Controllò l'orario sullo schermo del cellulare che segnava le 21:10 e scostò le coperte per mettersi a letto. Di solito non andava a dormire così presto, ma quel giorno era davvero molto stanca. Sbadigliò portandosi una mano alla bocca per non farsi sentire da Gemma che si era addormentata con il libro aperto sul petto e poi si distese godendosi quella quiete. Non appena chiuse gli occhi la vibrazione del cellulare l'infastidì. Lo prese tra le mani notando poi il nome di suo padre sul display, e si chiese per quale motivo la stesse chiamando.
"Hei papà", bisbigliò attenta a non farsi sentire, poi silenziosamente raggiunse il bagno in modo da porter parlare tranquillamente.
"Dormivi Emmalyn?"le domandò Patrick sperando di non averla svegliata.
"Ehm..no"negò la castana appoggiandosi al lavandino. Sentì suo padre dall'altra parte del telefono sospirare e lei si lasciò scappare un altro sbadiglio.
"Ok tesoro scusami per l'ora ma sono da poco rientrato da lavoro, in questi giorni potresti passare da me, io e Katie vorremmo parlarti di una cosa"le disse. Emmalyn si trattennè da usare un tono maleducato per rispondergli, perchè pensava che dovesse dirle qualcosa di importante e invece le aveva solo detto di andare a casa loro e avrebbe benissimo potuto farlo il giorno seguente.
Annuì come se fosse vicino a lei e "ok papà...ora ti saluto che sono davvero stanca"lo salutò.
"Va benissimo, notte", ricambiò Patrick prima di chiudere la telefonata.
Emmalyn pensò a cosa volessero dirle ma per il momento si disse che non era importante mentre ritornava in stanza sotto le coperte del suo letto, poco dopo cadde tra le braccia di Morfeo.

Angolo autrice:

Buon pomeriggio!
So che nello scorso capitolo avevo detto che avrei aggiornato prima perchè stavo già scrivendo il capitolo e so anche che non aggiorna da più di un mese, ma è un periodaccio, quindi scusatemi davvero tanto.
Avevo parte dal capitolo pronto già da un bel pò e avrei anche continuato e aggiornato prima se non fossero successe delle cose. Ieri dopo giorni che rivedevo il capitolo, ho deciso di finirlo perchè non volevo farvi aspettare ancora. Non succede molto, ma mi serviva per introdurre ciò che accadrà nei prossimi e spero vi piaccia.
Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo, chi ha inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate e chi legge solamente.
Aspetto i vostri pareri.
Vi lascio con alcune gif
Non so quando aggiornerò perchè prima vorrei aggiustare i primi capitoli della storia scritti in prima persona.
Ciao <3





  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: ineedofthem