Il
ballo di Halloween
Pov
Zuko
La sera del
ballo era finalmente arrivata.
Le ragazze si
erano organizzate per prepararsi a casa di
Katara, così io sarei passato insieme agli altri a
prenderle. Purtroppo a causa
della nottata passata accanto a Sokka, Ty Lee aveva preso la febbre,
così non
avrebbe partecipato al ballo.
Infilai il mio
smoking nero e sistemai velocemente i capelli.
La maschera la misi in tasca, avevo deciso di portarla, anche se non
sarebbe
servita a molto.
-Zio io vado!-
Gridai prima di uscire, senza aspettare
risposta. Decisi di andare a piedi e dopo poco arrivai a destinazione.
Suonai
alla porta e mi venne ad aprire Sokka –Ehi amico, entra siamo
tutti dentro-
Disse sorridendo.
-Le ragazze?-
–Secondo
te? Si stanno ancora preparando, sai come sono le
ragazze Zuko!- Disse Haru divertito.
-Siamo qui-
Mi girai, e quello che
vidi mi lasciò a bocca aperta: Katara era davvero bellissima
quella sera.
Era fasciata da
un abito azzurro lungo poco più su del
ginocchio, indossava dei sandali bassi dello stesso colore, aveva i
capelli
sciolti che le ricadevano sulle spalle in dei morbidi boccoli e il viso
era
leggermente truccato, in altre parole: era un sogno.
-Ehi Zuzu, ti
sei imbambolato?- Sghignazzò Azula passandomi
una mano avanti al viso –Eh? No no, ma cosa dici, sono solo
un po’ stanco,
forza andiamo!-
-È un
vero peccato che Ty Lee non sia potuta venire
oggi-Dissi cercando di allontanare l’attenzione da me, Sokka
si rabbuiò un po’
–Si, mi sento in colpa se non fosse rimasta con me non
sarebbe successo-
-Andiamo
ragazzi, è una festa, non possiamo stare con i musi-
Disse Azula facendo un occhiolino a Mai e Katara, che risposero
prontamente con
lo stesso segno. Quelle tre non me la raccontavano giusta.
-Zuko, Suki
verrà alla festa?-
–Ehm,
credo proprio di si, e sicuramente
si arrabbierà visto che voleva che ci
vestissimo coordinati e invece io ho fatto di testa mia- Dissi
sorridendo.
-Beh non
è la fine del mondo- Rispose Azula con un sorriso
divertito.
Arrivammo alla
festa, e Suki non tardò a saltarmi
al collo –Zuko amore!- Mi stampò un
appiccicoso bacio al sapore di rossetto sulle labbra.
-Suki! Non vedi
che sono con delle persone? Abbi un po’ di
rispetto!-
Lei
sbuffò leggermente, ma non le diedi molto retta, avevo
fatto una promessa a Katara, le avevo detto che l’avrei fatta
divertire e avrei
mantenuto la parola.
Mi girai nella
sua direzione, ma lei era sparita –Dov’è
Katara?- Chiesi a mia sorella tirandola per un braccio per farla
avvicinare –Si
è allontanata più di dieci minuti fa, si sentiva
a disagio ed è andata fuori in
giardino- Disse lei indicandomi la direzione.
Lasciai Suki
senza nemmeno avvisarla e mi incamminai verso
l’uscita.
Pov
Katara
Davanti a quel
bacio non avevo retto più e mi ero allontanata
dalla festa, mi sentivo un pesce fuor d’acqua in quel posto.
Mi aggiravo per
il giardino, illuminato con tante piccole
candele per l’occasione, quando all’improvviso
sentii qualcuno dietro di me.
-Aang che ci fai
qui?- Poggiò le mani sui braccioli della mia
sedia come se niente fosse e si piegò di più
verso di me.
-Katara sta sera
sei così bella- Non ebbi il tempo di
ribattere che piegò
il viso di lato e
cercò di baciarmi, ma riuscii ad alzare la mano giusto in
tempo per mollargli
un ceffone in piena faccia.
-Andiamo Kat lo
so che ti piaccio- Disse afferrandomi il viso
con le mani per bloccarlo e cercando a tutti i costi di baciarmi.
-No lasciami!-
All’improvviso
qualcuno afferrò Aang per il collo e lo spinse
via.
-Stalle
lontano!-
–Cosa
vuoi? Non è la tua ragazza!- Sputò lui alzandosi
e
cercando di riavvicinarsi a me, ma cadde di nuovo rovinosamente a
terra,
colpito da un pugno di Zuko.
Pov Sokka
Tutti erano in
compagnia della loro ragazza, io invece ero
rimasto solo e da quel che sembrava anche mia sorella era sparita.
-Sei solo?-
Alzai gli occhi al cielo –Lasciami in pace Suki!-
Dissi senza neanche
girarmi a guardarla,
cosa che a lei non andò giù.
Nello stesso
istante fece il suo ingresso nella
palestra una ragazza: aveva un abito bianco
davvero bellissimo, i capelli castani legati in acconciatura complessa,
e il
viso, coperto da una mascherina bianca.
C’era
qualcosa in lei, che mi attirava, tanto che lasciai
Suki, lì da sola, per andare a parlarle.
-Ciao- Le dissi
avvicinandomi a lei –Sei nuova? Non ti ho mai
visto da queste parti-
-Veramente Sokka
io vivo qui da sempre- Sapeva il mio nome?
Mi ricordai all’istante che all’inizio
dell’anno tutti conoscevano il mio nome,
quindi era una cosa del tutto normale.
-Ti va di
ballare?- Chiesi sorridendole mentre le porgevo la
mano , lei mi sorrise di rimando e le sue guance diventarono rosse
–Certo-
Pov Zuko
Arrivato in
giardino, trovai quel viscido di Aang che cercava
di obbligare Katara a baciarlo, sentii la rabbia invadermi il corpo:
quel
marmocchio aveva firmato la sua condanna a morte.
Lo afferrai
brutalmente per il collo e lo spinsi via,
ovviamente lui cercò di protestare, ma gli andò
male, visto che appena tentò di
avvicinarsi di nuovo a Katara, si scontrò con il mio pugno.
Lo vidi scappare
a gambe levate, era solo un moccioso in
grado di fare il prepotente con i più deboli.
Mi avvicinai a
Katara e le accarezzai i capelli –Stai bene?-
–Si,
grazie- Rispose
mentre provava ad allontanarsi.
-Dove vai?-
–Continuo
il mio giro, tu non devi tornare da Suki?- Mi
sembrò di sentire del leggero sarcasmo nella sua voce
–No, ti ho promesso che
sarei riuscito a farti divertire e così farò-
Dissi mentre la spingevo di nuovo
verso la palestra.
-No aspetta- Mi
fermò lei –Non voglio tornare di la, ti prego
voglio restare qui-
–Allora
resteremo qui- Le dissi sorridendole e porgendole la
mano.
Lei mi
lanciò un’occhiata dubbiosa –Cosa
intendi fare?- Le
sorrisi ancora –Ti fidi di me?- Aspettò qualche
secondo, poi poggiò la mano
sulla mia –Si-
Con uno scatto
repentino, le passai un braccio dietro la
schiena e la sollevai –Zuko ma cosa fai! ti prego ho paura!-
Piagnucolò spaventata
mentre cercava di reggersi con le braccia alle mie spalle.
-Katara fidati,
non ti lascio cadere- Lei cercò di calmarsi
un po’ ma la sua presa sulle mie spalle non
diminuì.
-Lasciati
andare- Dissi mentre le facevo poggiare i piedi sui
miei, e cominciavo a muovermi lentamente –Stai ballando
Katara- Le sussurrai
all’orecchio mentre continuavo a muovermi.
Lei sorrise
mentre ammorbidiva un po’le braccia, stava
incominciando a fidarsi si me, sapeva che non l’avrei mai
fatta cadere.
-Grazie Zuko-
Sollevò lo sguardo e sorrise radiosa, i nostri
visi si stavano avvicinando sempre di più, eravamo a pochi
centimetri di
distanza, quando un grido ci fece ritornare nella realtà.
Suki era li
vicino, in piedi, che ci guardava in cagnesco
–Questo che significa?-
–Sto
ballando con
un’amica, non posso?- Risposi visibilmente irritato.
-Ballando?
Tesoro mio tu stavi ballando, ma la storpietta è
solo una piccola parassita che si muove grazie a te!-.
-Smettila Suki!
Non hai il diritto di parlarle in questo
modo!- D’istinto rafforzai la presa su Katara, ancora tra le mie braccia.
-Ti detesto!-
Gridò in direzione di Katara prima di andarsene
–Zuko, ti prego mettimi giù, voglio andare a casa-
Stava incominciando a
piangere.
-Se vuoi andare
via va bene, ma la serata non finisce qui, io
vengo con te e non si discute!-
Dopo aver
mandato un messaggio a suo fratello la portai
vicino al molo, li c’era una posto che serviva delle pizze
davvero buonissime.
-Allora, qui va
meglio?- Le chiesi mentre la sistemavo ad un
tavolo –Si, molto meglio- Disse lei sorridendo, ogni volta
che vedevo quel
sorriso il mio cuore sussultava, mi stavo forse innamorando di lei?
-Non finisce qui
ti avviso, dopo cena devi venire con me in
un posto!- Stava per replicare, ma fortunatamente si
avvicinò il cameriere che
mise fine alla nostra conversazione.
Pov
Ty Lee
Ero davvero
sbalordita, Sokka non mi aveva riconosciuto e
aveva lasciato Suki per venire a ballare con me!
Si, avevo
mentito riguardo alla febbre, volevo solamente che
nessuno sapesse che ero io, a parte le mie che conoscevano il mio vestito.
Stavamo ancora
ballando, quando lui incominciò a farmi delle
domande –Posso sapere come ti chiami?-
–Meglio
di no, o la
tua ragazza verrà ad uccidermi- Risposi indicando Suki alle
sue spalle che
ribolliva di rabbia.
-Lei non
è la mia ragazza, non preoccuparti-
–Allora
chi è?- Gli chiesi curiosa di sapere cosa avrebbe
detto.
-Lascia perdere,
è troppo complicato, ti va di fare una
passeggiata?- Indicò in direzione del giardino.
-Certo-
–Allora
ragazza misteriosa, posso sapere chi sei o andremo
avanti così per tutta la sera?- Scherzò rilassato.
-Meglio di no-Mi
prese la mano –Perché?-
-Perché
se tu sapessi chi sono scapperesti a gambe levate-
-Non credo-
Disse mentre mi accarezzava una guancia, poi
lentamente incominciò ad avvicinare il suo viso al mio, ma
io lo fermai –No ti
prego- Posai una mano sul suo petto per allontanarlo.
-Ho fatto
qualcosa di male? –
–No,
tu sei perfetto… sono io che… non
posso… scusa-
Pov
Katara
Avevamo appena
finito di mangiare, Zuko mi stava spingendo
verso casa sua, aveva detto di dovermi mostrare qualcosa, ma non avrei
mai
immaginato che la sua pazzia arrivasse fino a quel punto.
-Sei pazzo?-
Chiesi guardandolo male, di fronte a noi c’era
la sua bella moto, e lui era deciso a farci un giro con me.
-E
perché?-
–Potrei
cadere!- Esclamai io impaurita.
-Fidati di me,
non ti lascerò cadere, esattamente come ho
fatto prima- Disse sorridendo, mentre mi prendeva in braccio e mi
faceva sedere
sulla moto.
-La sedia dove
la lasciamo?-
–Qui
in garage- Rispose lui mentre si posizionava dietro di
me.
-Ma cosa fai?
Non dovresti stare seduto avanti?-
–Non
preoccuparti, ci
arrivo lo stesso ai comandi- Lo vidi sorridere dallo specchietto.
-Sei pronta?-
Chiese mentre accendeva la moto –No!-
-Perfetto, si
parte- Sghignazzò mentre dava gas.
Era la cosa
più bella che avessi mai fatto da quando avevo
avuto l’incidente. Con Sokka ormai avevamo paura di andarci,
ma Zuko mi
infondeva così tanta sicurezza, che ormai non avevo
più nemmeno un briciolo di
paura.
Girammo per un
po’, fino a quando non
si
fece ora di rientrare, così tornammo al garage.
-Mi sono
divertita tantissimo sta sera-
–Te
l’avevo promesso- Disse lui contento.
-Grazie mille
Zuko, non ricordo nemmeno quando è stata
l’ultima volta che mi sono divertita così-
Non so come, ma
ancora una volta, i nostri visi si
ritrovarono molto vicini, i miei occhi erano immersi nei suoi:
l’oceano perso
nell’oro.
Mancavano pochi
centimetri, per unire le nostre labbra in
quel bacio che speravo di avere da mesi, ma era troppo bello per essere
vero.
-Ragazzi!- La
voce di Sokka interruppe quel momento come un
fulmine a ciel sereno, avrei volentieri strozzato mio fratello!
-Ragazzi ma dove
siete stati tutta la sera?- Ci chiese lui
una volta che si fu avvicinato –In giro- Rispose vago Zuko
mentre mi faceva
l’occhiolino.
-Va bene, allora
a domani Zuko, forza andiamo- Disse mio
fratello mentre incominciava a spingermi. Feci a malapena in tempo a
salutare
Zuko che Sokka chiuse la porta di casa.
-Katara devi
aiutarmi- Disse una volta entrato in casa –Ho
conosciuto una ragazza davvero meravigliosa al ballo, ti prego devi
darmi una
mano a ritrovarla- C’era qualcosa che non andava nella sua
voce.
-Sokka, ma sei
ubriaco!- Mi accorsi solo in quel momento del
forte odore di alcol proveniente dalla sua bocca, mio fratello era
sicuramente
impazzito.
Lui sorrise
–Forse ho esagerato un po’ con i drink-
Chissà
cosa avrebbe pensato una volta scoperta l’identità
della “misteriosa” ragazza.
Salve
a tutti =)
Anche
se in ritardo, ecco il nuovo capitolo =)
Spero
tanto che vi piaccia, entro la settimana
prossima spero di riuscire a pubblicare il prossimo =)
A
presto Baby <3