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Autore: Eliz_    15/11/2014    0 recensioni
Suzen è una ragazza normale con una vita normale, ma ogni notte da tutta la vita un incubo ricorrente la tormenta. Un giorno tornando a casa tutto cambierà e ogni verità nascosta verrà a galla cambiando per sempre la sua vita.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo una stressante giornata di scuola e un compito di storia, io e Beatrice ci infilamo nei bagni dei professori per cambiarci. Beatrice è sempre stata fissata con la moda e per questo motivo si porta dietro sempre due cambi, cosa che puo' sembrare strana ma che in quel momento era perfetta. Non potevo certo andare in discoteca con una semplice maglia nera e un paio di jeans. Mi infilo il vestito che Beatrice mi ha letteralmente lanciato addosso dicendo che sarei stata uno schianto. È un tubino semplice e aderente color turchese, sotto mi infilo le calze color carne, che mi sono portata da casa sapendo che mi sarebbero servite. Per quanto riguarda le scarpe mi lascio le miei Superga bianche. A quel punto esco dal bagno mettendo i miei vestiti nello zaino. "Oddio sei stupenda!" Beatrice mi fissa spalancando i suoi occhi azzurri cielo "Ma dobbiamo fare qualcosa per quelle occhiaie nere" afferra un piccolo astuccio rosso e lo apre "Vieni ti metto un po di trucco". Dopo aver armeggiato con fondotinta e correttore Beatrice mi volta verso lo specchio. Sparite. Non c'è più ombra delle mie solite occhiaie, inoltre il mascara sulle ciglia ha fatto diventare i miei occhi verdi più grandi e vivi. "Non ci credo...che magia è questa?!"mormoro continuando a guardarmi allo specchio. "Nessuna magia Suz, sei tu solo senza quelle occhiaie odiose" mi sorride " E invece cosa ne pensi di me?" Fa una giravolta per farsi vedere. Si è lasciata i jeans strappati che aveva prima ma la camicia è stata sostituita da un top nero che gli lascia scoperto l'ombelico. I capelli biondi e lisci sono legati in una treccia. "Sei sempre bellissima Bi" guardo l'orologio "Dobbiamo sbrigarci o non arriveremo in tempo" usciamo correndo dalla scuola e arriviamo appena in tempo per prendere l'autobus che ci porterà alla discoteca 'Omega', che è una delle più belle e maggiormente frequentata da ragazzi e ragazze. Quando arriviamo sono le 5 in punto e i buttafuori hanno iniziato a fare entrate le persone. Davanti all'entrata è pieno di ragazzi e ragazze che parlano e si fumano una sigaretta. Ci mettiamo subito in fila ma la coda è talmente lunga che dubito riusciremo ad entrare. "Non ce la faremo mai" Beatrice mi fissa con aria sconsolata. Mi guardo intorno in cerca di un idea e noto un ragazzo che parla con uno dei buttafuori. "Vieni ho un piano" corro verso il ragazzo con Beatrice dietro che mi grida qualcosa. Chiedo a me stessa di tirare fuori l'attrice che è in me. "Marco!" Urlo al ragazzo il primo nome che mi viene in mente è mi attacco al suo braccio come se lo conoscessi "Che bello vederti qui, stai benissimo" imito la voce delle tipiche ragazze oche che cercano di farsi notare. A quel punto il ragazzo si volta per guardarmi e rimango senza fiato: ha i capelli neri come la pece e gli occhi rosso fuoco che sembrano bruciare di vita propria, la pelle è color ambra, è alto e sento che le braccia sono muscolose. Da lontano non mi ero accorta quanto fosse bello. Rimaniamo lì a fissarci: occhi verdi dentro occhi rossi, come l'erba che brucia nel fuoco. "Dylan, il mio nome è Dylan" mi dice lui. Mi stacco dal suo braccio imbarazzata" Si...emh...Dylan già.." mi giro verso il buttafuori con aria implorante "Non è che faresti un eccezione, oggi è il mio compleanno e non vorrei compiere 18 anni mentre sono in fila..." Sento che Dylan fa una piccola risata dietro di me "Jim falla entrare sta con me". Mi giro incredula " Davvero? Dici sul serio?" Lui annuisce con la testa "Dov'è la tua amica bionda, non era con te?" "Come fai a sapere che sono venuta con..." "Ma sei matta ad uscire dalla fila, così abbiamo perso il posto!" Beatrice si avvicina con le braccia incrociate e sbuffando "Ora non entreremo mai" "Tranquilla questo ragazzo gentile ci fa entrare con lui" mi volto e gli sorrido "Piacere Dylan" dice rivolgendosi alla mia amica. Beatrice fissa prima me e poi lui "Piacere Beatrice...beh grazie" Il buttafuori apre la corda per farci entrare, afferro Beatrice che è rimasta a fissare il ragazzo imbambolata "Grazie ancora" gli sorrido e poi entriamo. Ci incamminiamo verso l'entrata pronte a scatenarci. "Ma come diavolo hai fatto si puo' sapere ?!" "È un trucco non posso dirtelo" rido e mi giro per guardarlo prima di entrare, e vedo che mi sta guardando anche lui. Con le labbra mi mima una parola: 'Auguri'. Arrossisco violentemente e mi blocco così di colpo che Beatrice mi finisce addosso. "Ahia...ma a cosa pensi?" Mi tira per un braccio verso l'ingresso. Entriamo e veniamo investite dalla musica e dalle luci della discoteca. Rivedo con la mente lui che mi fa gli auguri e il mio cuore inizia a battere talmente forte che penso lo possano sentire tutti. "Certo che era proprio bello quel ragazzo" mi grida Beatrice vicino all'orecchio "Si...molto" il cuore non smette di battere e credo di essere così rossa in viso da fare io stessa da luce per la discoteca. Possiamo gli zaini e i giachetti sul bancone dell'entrata e una signora ci porge un biglietto con su scritto un numero. "Quando uscite fate vedere questo è vi ridaranno tutto" ci sorride e poi sparisce dietro la porta con le nostre cose. Ci dirigiamo in pista e la musica ci invade tutto il corpo e senza che ce ne accorgiamo iniziamo a muoverci a tempo. Dopo sei canzoni il sudore mi imperla la fronte e i capelli si sono attaccati alla nuca. Poi la musica si attenua e dalle casse una voce annuncia il prossimo Dj "Facciamo un grande applauso a Dylan!" Si alza un boato dalla folla e io rimango di sasso. Lo vedo salire sul palco, le luci che fanno sembrare i suoi occhi ancora più rossi e ci ritroviamo a fissarci di nuovo. Si infila le cuffie e la musica parte facendomi trasalire. Solo in quel momento mi accorgo che Beatrice mi sta strattonando e urlando qualcosa. "Sono le otto Suz!" Spalanco gli occhi incredula "Le otto?! Oh mio dio se non torno a casa tra mezz'ora per me finisce male" Mi giro e mi faccio strada tra i corpi seduti di ragazze e ragazzi con Beatrice dietro di me. Tiro fuori dalla scarpa il biglietto con il numero e lo porgo al ragazzo che ha sostituito la donna di prima. Ci porge le cose e prima di andare mi giro verso Dylan. Si sta mordendo il labbro inferiore e questo piccolo dettaglio mi fa sorridere. È davvero bello e così lo è ancora di più. Beatrice mi risveglia dai miei pensieri buttandomi la borsa in mano e a quel punto iniziamo a correre verso la fermata dell'autobus.
   
 
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