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Autore: blackandwhite988    15/11/2014    0 recensioni
Maybe it's not too late.
Tra noi due,quella che fa più schifo sono io. Tu non mi ami e ti si legge negli occhi. Io so leggere benissimo e faccio finta di essere analfabeta.
**
Resta con me. Resta perchè sei la cosa più bella che mi sia capitata. Può sembrare banale, ma lo sei. Resta perchè da quando ci sei tu sorrido sempre. Resta perchè la tua sola presenza mi fa scordare qualsiasi cosa. Resta perchè non sopporto che tu te ne vada anche solo per un secondo, figurati per la vita. Resta perchè ti amo.
**..**
Quanti giorni passati a star male.
Senza un domani.
Nè con un buongiorno fra le mani.
Senza dimenticare.
La distanza.
La mancanza.
E con un vuoto da colmare.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Maybe it's not too late.

 

'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'

 

Tratto da una storia vera.

 

 

Le prime tre ore passarono in fretta, tra appelli,  presentazioni  e le solite cose da primo giorno.

Suonò la campanella, segno che era finita pure la terza ora. Mi alzai, e seguii la massa fuori dalla classe che si dirigeva alla mensa, con lo sguardo sugli altri miei compagni, anche se non mi piacevano, li invidiavo perchè erano già  riusciti a fare amicizia.

Persa nei miei pensieri non mi accorsi di star bloccando la strada ad un ragazzo.

-Scusa.- Mormorai timidamente, alzando lo sguardo.

-Tranquilla.- Quest’ultimo mi sorrise, mostrandomi le sue bellissime fossette. Evitai di sciogliermi di fronte a lui, Ashton mi pare si chiamasse e ricambiai il sorriso.

-Io sono Ashton piacere.- Disse porgendomi la mano.

Arrossii leggermente.-.I.io sono Chrystal .- Balbettai rendendomi ridicola davanti ai  suoi occhi.

Sorrise nuovamente.-Ti va di pranzare assieme?.-

Deglutii silenziosamente, aveva seriamente chiesto a me di pranzare assieme?.

Annuii, e impacciata cominciai a seguirlo.

E se avessi fatto un altra brutta figura?.

E se non gli fossi piaciuta?.

E se….

I miei ‘E se’ furono interrotti dalla mano di Ashton che si posò sulla mia spalla.-Ei, dovresti prendere il vassoio, ma se vuoi faccio io…-

Lo interruppi.-No, no, scusa è che ero persa…- Prima ancora che potessi finire la frase senza alcun senso, il piatto di pasta che Ashton aveva appena preso fece un volo di alcuni centimetri sino ad arrivare addosso a me, sporcandomi tutta.

Notai Ashton lanciare uno sguardo freddo a chiunque l’avesse spinto sino a fargli cadere il vassoio, sinceramente sarei rimasta lì a vedere come sarebbe finita, invece non ebbi il coraggio di affrontare tutto ciò, era un’incredibile figura di merda davanti tutta la scuola.

Indietreggiai, per poi voltarmi e correre via, forse questa ‘scenata’, come la chiamereste voi è esagerata, ma non avrei retto di essere presa in giro.

Sospirai, provando a non scoppiare in lacrime per una simile cavolata, ed entrai nel bagno primo bagno che vidi.

La felpa, precedentemente bianca ora aveva un incredibile chiazza di pomodoro al centro, già non ero bella di mio e poi con quella felpa.

Bellissimo primo giorno di scuola….

Permisi a una lacrima di solcare il mio viso, e mi affrettai ad asciugarla, dio, ero una ragazzina così debole, mi facevo pena da sola.

-Dio, ti ho cercata ovunque!.- Esclamò la sua voce soprendendomi molto. Mi aveva seguita?.

Lo guardai, aveva il respiro affannoso e i capelli scompigliati.

-Voglio stare sola.- Dissi nonostante fossi felice del suo piccolo ‘intervento’.

Si avvicinò, sorridendo.-Si da il caso che questo è il bagno maschile.-

Socchiusi le labbra per dire qualcosa, ma non fuoriuscì nulla. Mi stava prendendo in giro?.

Non dissi niente, mi limitai a sorpassarlo, per uscire da quel bagno maschile, ma mi afferrò per il polso attirandomi a sè.

Lo guardai, eravamo così vicini, riuscivo a sentire il suo respiro addosso, ed era anche più alto di me.

-Mi dispiace…- Sussurrò facendomi rabbrividire.

Arrossii nuovamente e abbassai lo sguardo.

-Aspetta…- Mormorò allontanandosi da me e levandosi la felpa che portava. Sbattei le palpebre più volte, cercando di focalizzare l’immagine di fronte a me. Era rimasto in canottiera, e da lì potevi notare i suoi muscoli ben sviluppati.

-P.perchè?.- Riuscii a dire più rossa in viso del solito.

Sorrise.-Tieni. Disse porgendomela.

Scossi la testa, faceva freddo, non potevo lasciarlo con una semplice canottiera addosso.

-Ho detto di prenderla, non fa tanto freddo, e ho la giacca in classe, prendila.-

Gli sorrisi dolcemente.-Grazie. Sussurrai prendendola e tenendola stretta.

Aveva un buon profumo, anzi, buonissimo, non credo gliel’avrei ridata.

-Muoviti a cambiarti, io ti aspetto qui fuori.- Disse per poi uscire.

Feci come mi aveva detto, sbrigandomi a cambiarmi.

-Mi accompagni in classe che lascio la felpa?.- Chiesi levando quella timidezza che avevo quando parlavo con lui e sorridendo.

Ricambiò il mio sorriso.-Va bene.-

Ci incamminammo verso la classe, mentre parlavamo di lui, aveva sedici anni, era nato qui, a Sidney, ma si era trasferito da poco, circa un mese, era per questo che non lo avevo mai notato, io ero ancora al mare.

-Dimmi un pò di te...hai quindici anni vero?.-

Annuii ed entrai in classe, raggiungendo il mio posto per lasciare la felpa.

-E...ehm, ce l’hai il ragazzo?.-

Ridacchiai leggermente.-No, non ancora.- Affermai alzandomi e avvicinandomi a lui.

-Non hai il ragazzo?.- Chiese quasi stupito.

Non riusciii a non mettermi a ridere per la sua espressione.-No,Ashton non ce l’ho.-

Un sorrisino comparì sul suo viso.-E’ strano che una ragazza bella come te non sia fidanzata.-

Arrossii, e gli tirai una leggera pacca sul petto.-Smettila.-

Stavolta quello che rise fu lui, forse per il mio gesto spontaneo.

-Non sto scherzando, sei bellissima.- Disse tornando improvvisamente serio.

Sospirai, decidendo di cambiare discorso.-E tu non hai la ragazza?.- Chiesi con tono malizioso.

Scosse la testa.-No, non ancora.- Disse imitandomi e sorridendo beffardo.

Risi, per la sua imitazione a dir poco perfetta, sotto al suo sguardo divertito.

-Comunque...volevo chiederti, ti va di andare a prendere un gelato domani...magari dopo scuola?.-

Ero felice per la sua proposta, ma eravamo a settembre, faceva abbastanza freddo per un gelato.

No, ok, in realtà il gelato lo mangio anche se siamo a Dicembre… ma perchè non fare la preziosa?.

-Ehm, devo vedere l’agenda….sai, un gelato a con questo freddo non era tra i miei piani.-

Sorrise, capendo il mio stupido gioco.

-Oh...quindi...- Appoggiò la mano sul mio banco, assumendo una posizione alquanto sexy.

-Quindi tu ti stai rifiutando di uscire con questo ragazzo bellissimo?.-

Morsi leggermente il labbro inferiore, per non ridere.-Non lo so..devo vedere, sai con tutto quello che ho da fare...- Divagai sorridendo.

-Se mi dai il tuo numero, potresti farmi sapere.- Sussurrò avvicinandosi.

Mi avvicinai di conseguenza, quasi sino a far scontrare i nostri nasi.-Domani, alle tre di fronte a casa mia ok?.- Sussurrai persa nei suoi stupendi occhi verdi.

Sorrise vittorioso.-Perfetto, sappi però che il tuo numero lo voglio comunque.-

-Ahahah aspetta e spera cocco!- Dissi ridendo.

-Aspetto solo quello.- Rispose avvicinandosi ancora di più con un sorriso altamente sensuale. Ok, calma, stai calma, manteniamo la CALMA. Infondo è solo un dei ragazzi più belli dell’intera scuola. Oddio sto impazzendo.

-Ragazzi cosa ci fate qui dentro? Questa è l’ora di pranzo!.

Sobbalzai leggermente, indietreggiando, e portando lo sguardo sulla prof. che ci guardava male. Che brutta che era, con quel nasone da strega e gli occhiali a mosca.-Ci scusi, ora ce ne andiamo.- Annunciò Ashton prendendomi la mano e trascinandomi letteralmente fuori.

-Senti, non mi hai ancora detto dove abiti.- disse lui sorridendo.

-Perchè dovrei dirtelo scusa? Sei un maniaco, stalker, pervetito o cose del genere?- Risposi un pò scioccata. -Ma sei stordita?- domandò lui ridendo come un pazzo. -oh, come ti permetti scemo!- urlai divertita.

-Mi permetto eccome, cara la mia signorina: “ti aspetto domani a casa mia, senza darti l’indirizzo.”- Puntualizzò lui.

Cavolo, che figuraccia.

Abbassai lo sguardo imbarazzata, gesto che lo divertì ancora di più.-Ma che carina, sei arrossita.- Notò abbassando il viso al mio livello.

Mi voltai, cercando di non darlo più a vedere, ma ovviamente non funzionò.

-Sei tutta rossa, dovresti vederti, sei tenerissima!- Affermò Ashton.

-Oddio che imbarazzo… scusami.- riposi di nuovo lo sguardo verso il basso.

-E di cosa scusa? Sei dolcissima.-

Prima che potessi rispondere, qualcuno passò accanto a me, scansandomi e facendomi perdere l’equilibrio.

Per mia fortuna Ashton riuscì a reggermi, facendomi tornare in equilibrio.

-Grazie.- Mormorai evitando di guardare chi fosse stato così brusco con me.

-Pre…-

La campanella suonò, interrompendolo, purtroppo era ora di tornare in classe.

Caricai lo zaino in spalla, finalmente era finita, odiavo presentarmi e fare quegli stupidi giochi di accoglienza.

-Chrystal, aspetta!.

Mi bloccai al centro di un marciapiede sentendo gridare il mio nome, sorridendo non appena Asthon comparì affannoso di fronte a me.

-Non..- Prese un bel respiro.-Non mi hai detto dove abiti.

Risi, era così tenero, coi capelli arruffati a causa del vento, e le guance più rosse del solito.

-Accompagnami a casa, così ti mostro la stra….

Non mi lasciò finire la frase, che circondò il mio esile corpo con le sue braccia, sollevandomi da terra di alcuni centimetri.

Tirai un leggero urlo, tra le risate, mentre camminava tenendomi in quel modo. Mi aggrappai alle sue braccia, sperando non mi lasciasse cadere a terra.

La gente attorno a noi ci guardava male, alcuni erano straniti, altri stupiti, altri indignati.

-Ashton sono pesante mettimi giù!.- Gridai divincolandomi e cercando di liberarmi.

-Non sei pesante, e chiamami Ash, Ashton è troppo lungo.

Sbuffai.-Allora tu chiamami Chrys.-

-Quanto manca a casa tua?.

-Vivo nella cinquantaduesima  Carr St.- Specificai sorridente.

-Oh, siamo già in quella via, solo, qual’è la tua casa?.

Mi guardai attorno, notando soltanto dopo che a casa mia mancavano pochi metri. Vivevo in un mini-villa isolata dal resto della società urbana, assieme ai miei genitori.

Papà faceva il muratore, mamma l’assistente di volo, appunto quelle poche volte che stava in casa era solo quando ce ne era davvero bisogno.

-E’ quella casetta in fondo, dolce e carina come me.- Scherzai sistemandomi meglio da quella scomoda posizione.

-Uhm, non mi piace, non è abbastanza ‘carina’ come te.- Disse sottolineando ‘carina’.

Tentai di non arrossire di nuovo, rimanendo in silenzio, sarebbe stato meglio.

Non appena arrivammo in casa mi mise giù, e non persi tempo a sgranchirmi le ossa.

-Quindi vivi qui..carina.- Sussurrò tra sè e sè.

Lo guardai.-Se vuoi entrare...per me...i.io...non c’è problema-. Bonfonchiai agitata, e nervosa, mentre giocavo con le mani.

-Uhm, va bene, manderò un messaggio a mia madre, non c’è problema.-

Dopodichè entrammo in casa, ovviamente non feci cadere varie volte le chiavi, e Ashton non mi aiutò ad aprire la porta, assolutamente no, con tutta la calma del mondo ho aperto e siamo entrati.

Dio che pessima bugiarda.

Osservai casa mia, e se non gli fosse piaciuta?.

Le pareti erano di un colore tra l’arancio, e il giallo, non appena entravi di fronte a te appariva un corridoio, alla tua destra si presentava il salotto, formato da due divani, una poltrona, un tavolino e la tv.

Se proseguivi per il corridoio, e curvavi a destra c’era la cucina, pulita e perfettamente in ordine, sembrava non fosse mai stata usata.

Infine si concludeva con la stanza dei miei genitori, il loro bagno unito, e la mia stanza sempre col bagno incluso,

-Allora?. I tuoi genitori?.

La voce di Ashton mi fece riprendere dai miei pensieri.-Uhm, non lo so, se vedi due biglietti appesi al frigo significa che sono entrambi fuori casa.-

Si allontanò da me, entrando in cucina, mi aveva presa sul serio?.

-Tuo padre dice che tornerà verso le tre per il pranzo, oppure si ferma a mangiare fuori, tua madre invece è andata alla riunione per un nuovo lavoro.-

-E non vuole dirmi quale… - Annunciai finendo la possibile frase, e buttando a terra la cartella.

-Già.-

-Arrivo subito, vado a cambiarmi, ti offrirei una felpa ma della tua taglia non credo di averla-.

Uscì dalla cucina, facendomi un sorrisetto.-Allora ridammi la mia-.

Inarcai il sopracciglio.-Scordatelo, ormai questa è mia.

Mi lanciò un occhiataccia, mormorando uno ‘stronza’ e tornando in cucina.

Ridacchiai, andando nella mia stanza per indossare una canottiera bianca e i pantaloncini del pigiama azzurri.

-Ash, cosa vuoi mangiare?.- Chiesi tornando in corridoio.

Si era sistemato sul divano, e guardava i ‘Simpson’, sembrava una mia versione maschile.

-Non lo so, mi piace tutto.-

Lo tenni a mente, andando in cucina ed indossando il grembiule.

-Ti preparo le lasagne ok? è l’unica cosa che so fare, visto che devo solo aggiungere il ragù e la besciamella.-

-Si, ma le mie non troppo calde.- Disse con fare da snob.

Risi, rimboccandomi le maniche e mettendomi al lavoro.

 

Alla fine non uscirono  male, anzi!

-Sono ottime chef Chrys!-

-Ahahah grazie mille- dissi col sorriso sulle labbra. -Ma devo farti una osservazione, il sale è un optional?- Oddio ma che nervoso, non siamo mica a Masterchef!

-Vai tranquillo che la prossima volta ti metto direttamente lo zucchero.

Rise.-Vuoi il tuo premio di consolazione?.

Annuii freneticamente, immaginandomi chissà cosa.

Si sporse in avanti, guardandomi serio dritto negli occhi. Per un momento credetti volesse baciarmi, visto la vicinanza delle nostre labbra, invece inclinò la testa, facendo aderire le labbra contro la mia guancia.

-E quale sarebbe stato il primo premio?.

Sorrise.-Questo.- Disse prima di far scontrare dolcemente le nostre labbra.

 

Spazio Autrice:
 

Hey, scusateci il ritardo, solo siamo state impegnate con gli stage, di cucina, che sono veramente pesanti :).

Speriamo di avervi soddisfatte con questo capitolo, anche se non tutto è come sembra, non è detto che Ash sarà la ‘fiamma’ di Chrystal.

Spero vi piaccia il banner, e buona giornata ;).
   
 
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