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Autore: hinata93    16/11/2014    2 recensioni
Rachel vive la sua vita normalmente. E' convinta di essere una ragazza come le altre. E lo è... questo finché un giorno non si trova ad aver a che fare con gatti, magie, archi, poteri, distruzione del mondo e... un paio di occhi chiari le scombussolano il mondo.
Di chi sono? E sopratutto cosa vogliono da lei?
Con questi pensieri Rachel si immette in una serie di eventi che modificheranno la sua vita. In bene? In male?
Beh... questo deve ancora scoprirlo.
Genere: Angst, Avventura, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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La doccia riuscì in qualche modo a rischiararle i pensieri.

Rachel si godette come il calore generato dall'acqua le stesse scrollando di dosso tutte le preoccupazioni.

Appoggiò la testa sulle mattonelle sospirando alla sensazione di freddo che ne seguì.

La ragazza chiuse gli occhi rilassandosi e ripensando a tutto quello che era successo negli ultimi due giorni.

Un gatto, Kurt, le aveva parlato e, come se la cosa non fosse stata abbastanza surreale, le aveva anche detto di essere un mago e, per incrementare la dose, aveva ucciso... beh non ucciso ucciso ma aveva sparato ad un volatile. Un volatile che voleva ucciderla, mangiarla e Dio solo sa cos'altro.

Era stata una giornata strana.

Rachel si portò le mani piene di shampoo sul capo ed iniziò a massaggiarlo circolarmente.

Ora che ci pensava avrebbe dovuto parlarne con Brittany?

Si risciacquò del tutto eliminando completamente il sapone in eccesso ed uscì dall'abitacolo della doccia avvolgendosi attorno ad un asciugamano. Indossò la biancheria intima ed uscì dalla stanza diretta verso la propria camera.

Vide Kurt dormire esausto nella sua piccola cuccia di fortuna acciambellato in una copertina leggera.

Si accovacciò sulle gambe arrivando allo stesso livello del gatto e rimase lì ad osservarlo per quelle che le sembrarono ore.

La ragazza volse uno sguardo anche verso il piccolo anellino che scintillava alla luce del sole che lo attraversava da parte a parte. Era rosso, ma non era un rosso normale. Sembrava della stessa tonalità del sangue.

Non che Rachel conoscesse abitualmente il colore del sangue ma anche lei, come qualsiasi adolescente normale, si era tagliata qualche volta tentando di cucinare

Ma, ad ogni modo, quell'anello era strano.
Rachel lo fissò allora più intensamente vedendo delle strane sfumature viola vorticare al centro.

“Ti piace?”

Rachel sobbalzò urlando spaventata. Per lo spavento cadde sul sedere.

“Ouch.” Asserì massaggiandosi il punto leso.

“Scusa. Non volevo spaventarti.” Kurt scese dal suo lettino e si stiracchiò per bene.

“Mi ci voleva una dormita del genere.” Disse atterrando sul pavimento della stanza di Rachel.

“Immagino che vuoi delle risposte.”

Rachel si limitò ad annuire sempre più disorientata.
Iniziava a sentirsi una pazza a parlare con un gatto.

Kurt si accovacciò sul lettino di Rachel facendole segno, con la zampetta, di unirsi a lui.

“Allora... Ti ho già accennato delle cose nella nostra conversazione precedente.” Iniziò il gatto posizionandosi sulle gambe di Rachel la quale si allungò per prendere la copertina sulla scrivania e la mise sul corpicino del gatto.

“Grazie. Dunque, chiedi pure.”

“Cos- cos'era quell'animale? Perché mi ha attaccato? Perché era enorme e nero? Cosa voleva da te? Come ho fatto a trasformarmi? Perché un arco?” Esplicò Rachel fermandosi giusto per riprendere un po' d'aria.

“Mio Dio, ma quanto parli?” Domandò il gatto seriamente impressionato.

“Comunque andiamo per ordine. Quell'animale che ti ha attaccato questo pomeriggio è stato contaminato dalla pagina del diario. Vedi, queste pagine posseggono un enorme potere magico che permette loro di trasformare cose o animali nelle loro immediate vicinanze. Non so, forse il piccolo uccellino l'aveva presa per metterla nel nido ed è stato trasformato o cose così.” Iniziò Kurt.

“Comunque non ce l'aveva con te. Semplicemente ha sentito il mio potere magico e ha provato a rubarmelo. Alcune delle pagine hanno questo istinto.”

“Capisco... ma perché mi sono trasformata?”

“Ti ho prestato un po' del mio potere e l'anello ha fatto il resto. Comunque, Rachel, non preoccuparti non ti sarò di peso. Come ti ho detto mi servono solo un paio di giorni e poi sparirò dalla tua vita e tu potrai ritornare ad essere quella di prima.” Concluse Kurt.

Rachel annuì ed in quello stesso istante il suo telefono iniziò a squillare.

“Pronto?” Domandò la ragazza avviando la conversazione.

“Rach sono Britt. Ascolta posso venire a casa tua oggi? Non riesco a stare tranquilla se non vedo come sta il gatto.”

“Certo Brittany.” Rispose quasi meccanicamente.

“Benissimo allora apri perché sto già dietro la porta.”

Rachel si alzò dal letto e si diresse verso la finestra dove trovò Brittany che, con la testa all'insù, la salutava felicemente.

La moretta scosse la testa divertita e sorrise. Indossò velocemente una maglia ed un paio di pantaloni verdi della tuta.

“Kurt. Ascolta c'è giù Brittany che vuole vedere come stai. Non parlarle e non fare cose da.... beh non fare cose da mago. Limitati a fare il gatto per favore. Ci manca solo che veda sul serio un gatto parlare e sono sicura che l'avrò persa per sempre.” Si rivolse al gatto.

“ Per chi mi hai preso?” Rispose Kurt stizzito.


Rachel sospirò ed andò ad aprire la porta a Brittany.

“Ehi.” Sorrise baciando la biondina sulla guancia.

Brittany ricambiò subito e si diresse verso la sua camera con passo spedito.

Si accoccolò vicino Kurt, che in quel momento le faceva le fusa ed iniziò a controllarlo.

“Sembra stare molto meglio e le fasciature sono pulite. Le hai cambiate tu?” Domandò guardando Rachel la quale continuava a fissare Kurt.

-Dille di si.- Sentì nella sua mente.

“Eh? Si, si certo.” Rispose disorientata.

-Non ci sente?- Domandò titubante Rachel.

-No, ho creato il canale di comunicazione solo con te.- Rispose Kurt.

“Grande, non sapevo che sapessi cambiare le fasciature.” Continuò Brittany ignara degli scambi non verbali di Rachel e del gatto.

Rachel sorrise forzatamente.

“Allora, Brittany ti va un gelato?” Domandò tentando di allontanare Brittany dal gatto.

Gli occhi della bionda si illuminarono istantaneamente.

“Andiamo al parco?” Chiese felice.

Rachel annuì dirigendosi verso l'armadio per prendere il cappotto.

-Porta con te l'anello. Così, se ho bisogno di contattarti sarà più semplice.-

Rachel fissò Kurt.

-Sei sicuro?- Domandò titubante.

-Certo. Mi fido abbastanza di te. Ora va, la tua amica mi sta fissando già troppo.- Rispose Kurt.

Rachel inghiottì una risata.

-Ama troppo i gatti.- Rispose guardando Brittany che, ormai riavvicinatasi, stava facendo dei grattini dietro l'orecchio del micio il quale gorgoglio entusiasta. -E poi non mi sembra che la cosa ti dispiaccia.- Pensò ridendo.

-Pff. E' una questione d'istinto.- Rispose il micio ritraendosi da Brittany che lo guardò dispiaciuta.

“Non preoccuparti Britt.” Disse Rachel vedendo lo sguardo della ragazza. “E' un gatto molto antipatico.” Concluse sorridendo.

Kurt chiuse gli occhi squadrandola male.


Rachel indossò l'anello e fece segno a Brittany di avviarsi.

-Riesci a sentirmi?- Chiese alla voce dentro di se.

-Si.- Rispose il gatto.


Le ragazze giunsero al parchetto poco lontano da casa di Rachel.

Si sedettero in un bar ed ordinarono una coppetta ciascuna.

Rachel optò per un semplice gelato al limone mentre Brittany decise di provare il nuovo gusto puffo.

“Che sapore ha?” Domandò curiosa.

“Non ne ho idea.” Brittany sembrò pensarci un po' su. “Rachel...” Domandò terrorizzata.

Rachel le diede tutta la sua attenzione facendole cenno di continuare.

“Pensi... pensi che hanno fatto del male ai puffi per fare questo gelato?” Esplicò con una vocina tremante.

Rachel sorrise all'ingenuità dell'amica.

“No Brittany, in realtà il gelataio mi ha raccontato l'altro giorno che sono i puffi che gli portano il gelato. Ecco perché è chiamato così” Rispose.

Gli occhi di Brittany scintillarono dalla felicità.

“Quindi l'hanno fatto loro?” Domandò eccitata.

Rachel annuì gustandosi un cucchiaio del suo gusto preferito.

“Pensi che potrò vederli prima o poi?” Chiese non stando nella pelle. “Forse però avresti più possibilità tu, so che sei loro cugina, me l'ha detto David.”

Rachel sgranò gli occhi indispettita. “Non devi credere alle cose che ti dice David.” Borbottò.


Continuarono a parlare del più e del meno quando una forte fitta al capo colpì Rachel. La ragazza appoggiò la mano sulla fronte e strinse gli occhi. Persino la luce solare le dava immensamente fastidio.

“Tutto ok?”

Vide Brittany sporgersi dall'altro lato del tavolo e si sforzò di sorridere.

“Certo, non è niente. Solo, vorrei andare a casa a riposare. Non mi sento molto bene.”

Brittany annuì e l'accompagnò fin sotto la porta della villetta.

“Vuoi che salgo?” Le chiese.

Rachel scosse la testa. “Tranquilla, ci sono i miei papà dentro. E comunque sono solo un po' stanca.” Le rispose.

Non appena ebbe oltrepassato la porta Rachel si accasciò a terra tenendosi forte il capo.

Sentì i piccoli passettini di Kurt scendere le scale.

“Che succede?” Domandò terrorizzata.

“E' un campo magico attuo a stanarci.” Rispose il gatto. “Avanti, indossa i vestiti, creeranno una difesa intorno a te.” Disse.

Rachel annuì e sollevò in alto la mano con l'anello.

Ripeté la formula magica ed, immediatamente, i vestiti magici si materializzarono al posto dei suoi.

Il mal di testa si affievolì prima di dissolversi completamente.

“Ragazza mia, non riesci a pensare a qualcosa di più fashion?” Le domandò Kurt schifato.

“Ti sembra il caso?” Chiese scocciata. “Piuttosto, perché quelle fitte?”

Kurt girovagò nella stanza.

“Penso sia a causa del diario. Credo che abbia infettato qualcos'altro. E ti sta cercando.”

Rachel sbiancò di paura. “Cosa? Perché?”

“Sente il potere dell'anello. Ascolta non volevo chiedertelo, ma ho ancora bisogno di te.” Rispose il gatto abbassando il volto. Non voleva mischiare una ragazza innocente nelle sue questioni, ma a quanto pare era costretto.

“Ok, che devo fare?” Disse semplicemente Rachel risvegliandolo dai suoi pensieri.

“Concentrati, chiudi gli occhi” Le disse il gatto.

Rachel fece quanto detto.

“Ora svuota la mente. Lo senti? Il centro di quel potere è molto vicino. Si è attivata una pagina. Dobbiamo immagazzinarla.”

Non sapendo come, la ragazza riuscì a focalizzare nella mente l'immagine di un furetto. Era enorme, marrone e con due occhietti rossissimi. L'animale sembrava impazzito. Cercò un qualsiasi punto necessario ad orientasi e lo trovò nella piccola altalena.

“Ci sono” disse aprendo gli occhi di scatto. “Seguimi.”

I due corsero all'impazzata verso un piccolissimo giardino dove, da bambina, Rachel usava giocare. Era molto vicino alla sua casa e, fortunatamente, non utilizzato.

“Mi stanno cercando, vero?” Domandò correndo seguita da Kurt.

“Si.” Rispose il gatto arrestandosi di colpo.

Rachel frenò subito dopo, fissandolo sconcertata.

“Devo creare un campo magnetico. Non posso rischiare che ti vedano.” Le disse.

Detto questo si posizionò sulle due zampette.

“Elanoisnemid elatrop.” Dal centro del piccolo corpicino partirono una serie di fasci luminosi che si ricongiunsero in una cupola che ricoprì l'intero giardinetto e parte degli edifici circostanti.

“Ora siamo invisibili” Disse. “Prendi la pagina.” Concluse accasciandosi al suolo.

Rachel si diresse verso di lui.

“Tutto bene?” Gli chiese.

Il gatto annuì affaticato. “Devo ancora recuperare tutte le energie” Le disse. “Ora va. Prima che fugga.” Le disse spintonandola.

Rachel scosse la testa. “Non posso lasciarti qui, devo metterti al sicuro.” Fece per abbassarsi quando un coltello le passò molto vicino all'orecchio stridendo e tagliandole leggermente i capelli.


Rachel si voltò di scatto.

“Chi?” Domandò al vuoto.

Fece vagare lo sguardo per tutto il giardino e la vide su un albero.

Una ragazza, bionda, armata di coltelli la fissava.

I suoi occhi verdi squadravano Rachel senza sosta.

“Chi sei?” Domandò la bruna senza ricevere risposta. “Sei un'alleata?” Chiese allora.

“Il mio nome è Rachel Berry.” Provò allora.

Ma non ebbe risposta.

O almeno non convenzionale.

La ragazza bionda si lanciò contro di lei sfoderando un pugnale dallo stivale destro.

Senza pensarci Rachel evocò l'arco e bloccò l'affondo della ragazza.

“Sei impazzita?” Le chiese ma questa non rispose, si limitò ad affondare di nuovo.

Rachel scattò all'indietro. “Aspetta, parliamone. Non voglio litigare con te.” Le disse parando ed allontanandosi.

La ragazza non rispose e si limitò a girarsi verso il furetto che si era materializzato davanti a loro.

Lo atterrò con due semplici attacchi bloccandolo con i suoi coltellini da lancio.

Lo stordì con un calcio ed un ringhio si alzò dall'animale prima che questo si accasciasse al suol sfinito.

Dal capo dell'animale si liberò una pagina del fantomatico diario.

A quel punto Rachel scattò tentando di conquistarla.

“Se proprio non vuoi parlarmi sono costretta ad affrontarti. Non voglio farlo.” Le disse scoccando una freccia che fece allontanare la ragazza bionda.

Si ritrovarono così ai due lati del giardino con la pagina esattamente a metà strada.

“Ti prego, non voglio combattere. Perché cerchi le pagine? Come ti chiami?” Le chiese ancora la bruna.

La strana figura estrasse un altro coltellino da lancio e Rachel incoccò la freccia.

“Per favore.” Le disse ancora.


Non appena il coltello venne lanciato, la bruna rispose lasciando la corda e facendo partire la freccia.

La bionda scattò verso la pagina, e la stessa cosa fece Rachel.

Si affrontarono di nuovo. Faccia a faccia, arma contro arma.

La bruna fissò gli occhi della sua nemica. Erano tristi, spenti. Stanchi. La bionda evitò il suo sguardo e Rachel si fece in avanti tentando di destabilizzarla.

“Perché?” Chiese ancora Rachel.

“Perdonami” Sussurrò la ragazza prima di esclamare. “Fire shoot!”

Nella sua mano si materializzò un coltello. -Yes miss.- Rispose quest'ultimo colorandosi di rosso.

Rachel sentì una fitta di calore colpirle lo stomaco e venne sbalzata all'indietro battendo contro l'albero e perdendo i sensi.

Riuscì a malapena a sentire -Pagina Tre, acquisizione completa- prima di svenire.


Si risvegliò nel suo letto disorientata.

“Cosa è successo?” Disse sollevandosi a sedere di scatto.

Un giramento di testa la costrinse a portarsi una mano al capo e a chiudere gli occhi.

“Non ne ho idea. Qualcuno cerca le pagine, esattamente come noi.” Le rispose il gatto.

“Quella... chi è quella ragazza?” Domandò Rachel.

Kurt scosse la testa. “Non ne ho idea. Ma a quanto pare è nostra nemica.”

Rachel fece segno di no al gatto.

“Non credo. Mi sembrava triste, direi quasi forzata.”

“Triste?” Chiese il gatto incuriosito.

Rachel annuì sopra pensiero. “Non lo so.” Disse prima di scivolare in un sonno profondo.






Ok, fine del secondo capitolo. Lo so, non è un gran che. Capitolo corto, e.... sono passati tre mesi lo so >.< E' solo che ho due bellissimi esami tra poco e non ho molto tempo per scrivere. Scusate.

Sinceramente non so che dire. Credo si sia capito subito chi è la strana ragazza vero? Ma cosa vuole? Perché cerca le pagine? Qual è il suo scopo? E cosa succederà alle due? Lo scopriremo nel prossimo capitolo. (che non so quando verrà pubblicato. Spero domenica prossima dato che domani FORSE mi tolgo un esame pensantissimo dalle balle.) Comunque, nel dubbio aspetto recensioni :) E perdonate il capitolo corticino.

Se a qualcuno interessa lascio il mio account di ask. Chiedete pure giovincelli, non abbiate paura che non mordo... forse ;) ;P http://ask.fm/Takuzzola

PS. CERCASI UN BETA PER LA STORIA. :)

  
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