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Autore: Bad Bionda Bana    16/11/2014    3 recensioni
Noi li conosciamo bene i nostri cantanti preferiti, ma se dietro alla loro storia, ce ne fosse una più complicata?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Attorno a noi tutto era bianco, le pareti, il pavimento, le sedie, il bancone. Le luci accese irradiavano tutto quel bianco rendendolo quasi sgradevole alla vista. Per i corridoi si vedevano solo persone vestite di bianco.

Con più cattiveria possibile lo spinsi via lontano da Soonja.
-Non toccarla.- ringhiai preso da talmente tanta rabbia da spaventarmi da solo.
-Wow, non mi sembravi così impavido al telefono ieri, a malapena spiccicavi parola.- ridacchiò rialzandosi -Sono curioso di sapere quanto durerà tutto questo coraggio.-
-Non avevi detto che prima ti saresti occupato di me? O forse ti vorresti rimangiare la parola data?- le mie labbra sembravano muoversi da sole, non erano più connesse al mio cervello, non riuscivo più a ragionare.
-Ed eccolo che inizia a fare l'eroe pronto a proteggere la sua amata.-si voltò verso gli altri suoi compagni per ridere -In questo caso allora sarai il primo ad essere sistemato.- e dalla tasca tirò fuori un coltello, la cui lama venne subito bagnata da una goccia, aveva iniziato a piovere.

Fuori era buio, era notte fonda. La pioggia picchiava violenta sul vetro delle finestre creando un rumore di sottofondo quasi tetro, interrotto di tanto in tanto dallo scoppio dei tuoni, preceduto dal flash chiaro dei lampi. I tuoni erano talmente forti da far tremare appena i vetri. Ma l'attenzione non era di certo rivolta al tempo atmosferico, ma verso la scritta rossa luminosa “Operazione in Corso”.

Avanzai piano senza staccare gli occhi dal coltello, la pioggia iniziò a bagnarmi i capelli. Percepivo gli sguardi preoccupati e spaventati dei miei amici, avrei voluto che se ne andassero, ma sapevo che non mi avrebbero ascoltato, sapevo che sarebbero rimasti li con me fino alla fine.
-Che succede? Tutto quel coraggio se ne è già andato? L'eroe si è già rintanato nel suo buco per la paura?- continuava a punzecchiarmi, forse il suo scopo era quello di farmi impazzire e agire così da stupido, ma dovevo stare attento a ciò che facevo, a ciò che faceva lui, e soprattutto a quel coltello.
-Pensavo che un vero uomo non usasse certi trucchetti.- lo avrei ripagato con la sua stessa moneta. Ma lui non rispose alla mia provocazione e si lanciò contro di me cercando di colpirmi, grazie ai miei riflessi pronti riuscii a schivarlo. Quello fu l'inizio dell'inferno, i suoi compagni andarono all'attacco per aiutarlo, così i miei amici si aggiunsero per coprirmi le spalle nel migliore dei modi. Si era creato un groviglio di persone, il fango che si stava formando sul terreno rendeva incerta la stabilità, qualcuno iniziò già a scivolare. Più che attaccare, io mi concentravo sullo schivare i colpi di quel bruto, anche se qualche volta buttavo l'occhio su l'unico ragazzo che non si era unito, ovvero quello che doveva occuparsi di Soonja. Con la coda dell'occhio la vedevo, la in piedi, tremante per la paura e anche per il freddo, gli occhi sgranati attenti ad ogni minima mossa, la vedevo fremere quando il capo dei rapitori sferrava un colpo e una piccola nota di sollievo quando lo schivavo.
-Hey voi! Fermi!- un uomo urlò da lontano, in sottofondo delle sirene.
-Piccolo insolente, ti avevo detto di non chiamare la polizia!- e con un attacco troppo veloce per i miei occhi mi colpì tagliandomi il braccio dalla spalla al gomito. Portai la mano al braccio con espressione sofferente in viso, ero vulnerabile, troppo -Questa sarà la tua fine.- alzò il bracciò ma venne bloccato subito da dei poliziotti che riuscirono ad intervenire in tempo. Molti dei suoi uomini erano fuggiti, ma vennero fermati subito dalle macchine e dai poliziotti. Mi girai verso Soonja, e la vidi stesa a terra, attorno alla sua testa una chiazza di sangue.

Le prime luci del mattino iniziarono ad entrare gentili dalle finestre, ormai aveva smesso di piovere, ma i vetri erano ancora bagnati, e i raggi del sole, scontrandosi con le gocce, creavano una dolce ombra nella stanza. La fasciatura mi dava prurito al braccio, ma ero troppo in ansia per darci bado. G.O insisteva che me ne andassi nella mia camera per riposare un po', Seungho era al telefono con i genitori di Soonja.
-Si... Stiamo aspettando notizie. Quando il tipo è scappato l'ha spinta e probabilmente ha colpito la testa contro qualcosa, forse un sasso... Certo, appena sapremo vi richiamerò. A presto.-
Mir e Joon erano andati fino al bar per prendere qualcosa di caldo per tutti, eravamo rimasti tutta la notte svegli, proprio come il segnale che avvisava dell'operazione.
-Cheondung, sul serio, vai a riposarti. Se dovessero dirci qualcosa verremo a svegliarti immediatamente, ma devi dormire un po', anche per il tuo braccio.-
-Hyung, il taglio è solo superficiale, per fortuna mi ha preso di striscio.- il mio tono era freddo, G.O sospirò per poi andare ad aiutare gli altri con le bevande. Io rifiutai, il mio stomaco non avrebbe sopportato nulla, era in subbuglio vista la nottata che avevo passato.
-Ma voi sapete per caso chi ha chiamato la polizia?- chiese G.O curioso.
-Penso sia stata Soojin.- rispose Joon sorridendo -Almeno una cosa buona l'ha fatta. Penso che ci metterà non poco per riprendersi da tutto quello che è successo.- a quelle parole mi scappò un piccolo sorriso, avrei dovuto ringraziare Soojin una volta fuori dall'ospedale.
Qualche minuto dopo la scritta rossa si spense e un dottore uscì dalla sala. Tutti ci girammo verso di lui.
-Siete dei parenti di Song Soonja?- chiese lui togliendosi la mascherina.
-Più o meno.- risposi -Come sta?-
-Sta bene, per fortuna non ha perso troppo sangue, ma essendo un punto delicato del cranio abbiamo dovuto agire con cautela.- mi sorrise e si fece da parte -Sta dormendo ora, ma quando si sveglierà potrà tornare a casa.-
-Può già tornare a casa?- chiese Seungho un po' disorientato, il dottore annuì.
-Certo avrà bisogno di qualcuno che stia attento a lei, ma non ci sono problemi.- concluse per poi andarsene. Guardai gli altri, vidi i loro sorrisi e mi sentii subito più tranquillo, come se avessi avuto bisogno di una conferma del fatto che era tutto finito finalmente. Entrai nella sala dove avevano portato Soonja, aveva ancora gli occhi chiusi, la testa era fasciata. Mi avvicinai piano per sedermi sul lettino a fianco a lei, le presi la mano accarezzandola piano, quando non la sentii stringere la mia.
-Hey.- sussurrai con un sorriso luminoso in viso, lei aprì piano gli occhi.
-Hey.- ricambiò il sorriso, che però si spense appena vedendo il mio braccio -Come va?-
-Tutto a posto, era solo un taglio superficiale, nulla di grave. Tu piuttosto come stai? Il dottore ha detto che puoi benissimo tornare a casa, ma se non te la senti posso chiedergli di farti rimanere qua qualche giorno.- le accarezzai delicatamente la testa.
-Mi sento un po' la testa appesantita ma sto bene.- il suo sorriso ritornò -Preferirei tornare a casa sinceramente.-
-Eh va bene, però prima mangi qualcosa, ok?- e in quel momento entrò la cameriera con un il vassoio della colazione -Sono diventato veggente.- dissi ridendo insieme a lei per poi uscire e lasciarla mangiare in pace.
Finita la colazione e dopo essersi vestita, era arrivato il momento di portarla a casa. Vedendola un po' instabile la presi per mano avvicinandola a me. La guardai e vidi che era arrossita un po', e la cosa mi fece sorridere ancora di più. Quando le porte si aprirono, una massa di giornalisti era appena fuori dal cancello, tutti che aspettavano la nostra uscita. Iniziarono a fare foto, domande, volevano sapere tutto quello che era accaduto quella notte.
-Il nostro caro Cheondung ha salvato la vita di Soonja.- disse Seungho indicandola -E ora la riporterà a casa così che possa guarire.- e ci dirigemmo verso la macchina. Ormai era tutto finito.

Bussai alla porta, il mazzo di fiori dietro alla schiena, sul mio viso un sorriso da un orecchio all'altro. Ad aprirmi fu una signora, come mi vide mi abbracciò e mi lasciò entrare. Senza farmi sentire salii le scale fino in camera di Soonja, la porta era appoggiata, la spinsi facendo il meno rumore possibile, stava studiando. La fascia era stata tolta, ma teneva comunque una fascetta per capelli, diceva che si sentiva più a suo agio. Mi avvicinai piano e portando il mazzo di fiori davanti a lei la abbracciai forte.
-Sanghyun!- disse sorpresa -Che ci fai qui? Ma sono bellissimi.-
-Sono per te.- dissi sorridendo -Oggi è un giorno importante.- non riuscivo a smettere di sorridere, ero troppo felice, finalmente stava accadendo, era arrivato il mio momento.
-Perchè è un giorno importante?- lei inclinò la testa come un cucciolo che non capisce.
-Ti ricordi le promesse che ci eravamo fatti molto tempo fa?-
-Ehm... che non ci saremmo dimenticati l'uno dell'altra?- lei si grattò la testa confusa.
-Si, ma poi ce n'era una seconda.- lei mi guardò sbattendo le ciglia -Ti avevo promesso che una volta cresciuti entrambi ti avrei sposata.- la vidi avvampare in un secondo e sgranare gli occhi quando mi inginocchiai davanti a lei -Non sarà un anello con un diamante, e probabilmente siamo ancora giovani per quel grande passo,- presi dalla tasca quella scatolina nera che lei aveva usato per il mio regalo di compleanno cinque anni fa, dentro c'erano due anelli di coppia, entrambi con una doppia S -ma ho intenzione di mantenere questa promessa.- lei mi porse la mano e le infilai il suo anello -Vuoi mantenere questa promessa con me.- lei annuì infilandomi l'altro anello al dito, i suoi occhi iniziarono ad inumidirsi quando si lanciò tra le mie braccia. La strinsi forte a me -Cinque anni fa ancora non lo sapevo, ma già ti amavo.- le presi il viso tra le mani asciugandole le lacrime con i pollici -Ti amo Soonja.-
-Ti amo Sanghyun.- e le nostre labbra si incontrarono delicatamente suggellando quella promessa.

E siamo arrivati alla fine anche di questa storia. Mi si spezza quasi il cuore mentre pubblico questo capitolo, gli ultimi sono stati veloci perchè ce li avevo già pronti (lunga storia, la mia organizzazione per certe cose è migliore di quella che uso per la mia stessa vita). Non ho mai lasciato commenti in nessuno dei capitoli, ma per questo dovevo, nonostante non sappia bene cosa scrivere. Ringrazio tutti coloro che hanno seguito e letto questa storia e quelli che forse in un futuro la leggeranno, tutti coloro che hanno lasciato delle recensioni o che le lasceranno, sarei molto felice di leggere i vostri pareri a riguardo. 
Non sapendo che altro dire vi saluto, alla prossima storia.

  
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