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Autore: Afrodyte    16/11/2014    2 recensioni
Elisabeth è la sorella maggiore di Maria Antonietta.
Arrivata in Francia per una permanenza dalla sorella incontrerà il giovane conte di Fersen del quale si infatuerà e per questo motivo entrerà in un conflitto con la sorella
Tuttavia le loro vite si intrecceranno con quelle di Andrè , l'innamorato di madamigella Oscar, e Oscar la quale proverà un sincero affetto per il conte svedese.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Hans Axel von Fersen, Marie Antoinette, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Quando aprii gli occhi un po' mi dispiacque non trovarmi nella stanza della villa, tuttavia, mi alzai e mi preparai come da abitudine.
Decisi di andare a parlare con mia sorella per poterle spiegare il motivo della mia assenza.
Mi diressi nei suoi appartamenti e bussai alla porta entrando solo dopo aver ricevuto il permesso di farlo.
"Salve Elisabeth, vi siete divertita durante la vostra permanenza con il conte?"
"Vedete il suo invito mi è giunto inaspettato e non ho avuto il tempo di avvisarvi personalmente, spero che non mi portiate rancore per questa piccolezza"
"Sapete cosa è successo? Due giorni fa vi ho lasciato con la promessa di rivedervi quel pomeriggio e dopo avervi aspettato, invano, fino a sera mi hanno avvertito della vostra assenza"
"Perdonatemi"
"Questo l'ho già fatto Elisabeth, non temete non vi porto rancore, spero solo che in futuro mi avvisiate per tempo"
"Ma certo, farò sicuramente così"
"Bene,nonostante tutto spero che sia stata una permanenza gradevole"
"Oh si, ho avuto il piacere di fare delle nuove conoscenze e debbo dire che sono stati tutti molto amichevoli nei miei confronti"
"Sono felice per voi"
Trascorsi il resto della mattinata a raccontare delle piacevoli giornate trascorse durante la mia breve permanenza alla villa tralasciando solo alcuni dettagli quali, per esempio, la gelosia del conte di Fersen nei confronti del conte Dorian, ciò le avrebbe potuto recare assai fastidio.
A tarda mattinata mi congedai da lei e poco tempo più tardi la raggiunsi per il pranzo, proprio come facevamo una volta.
Notai con piacere che con il passare del tempo il nostro rapporto migliora di giorno in giorno e, forse, un prima o poi saremmo riuscite a cancellare definitivamente dai nostri pensieri gli spiacevoli imprevisti accaduti in passato.
Nel pomeriggio decisi di andare a trovare il conte di Fersen, solo poche ore prima lo avevo salutato scendendo dalla sua carrozza, è vero, ma in cuor mio sentivo un disperato bisogno di stare al suo fianco poichè sento la sua mancanza in ogni momento trascorso lontana da lui.
Salii sulla carrozza e mi diressi verso la sua abitazione.
Ad accogliermi fu il suo fedele maggiordomo il quale mi fece gentilmente accomodare nel lussuoso salotto del palazzo promettendomi che pochi minuti più tardi mi avrebbe ragggiunto il conte.
Rimasi sola in quella stanza, impaziente di rivederlo.
Pochi minuti più tardi il conte mi raggiunse.
"Elisabeth, non avrei mai pensato di rivedervi così presto, è forse accaduto qualcosa di spiacevole che vi ha indotto da me questo pomeriggio stesso?"
"Oh no conte, non allarmatevi, volevo semplicemente trascorrere del tempo in vostra compagnia, spero di non avervi disturbato"
"Oh no, nessun disturbo. Gradite forse qualcosa da bere?"
"No vi ringrazio conte, magari più tardi"
"Come preferite.. e vostra sorella come sta?"
"Gode di ottima salute"
"Ciò che dite mi rallegra, è diverso tempo che non mi reco a corte per renderle omaggio e ciò mi dispiace non poco"
"Non vi preoccupate conte, sono sicura che mia sorella sappia bene che voi siete alquanto indaffarato"
"Tuttavia ciò non mi giustifica"
Possibile che lei sia sempre nei suoi pensieri?
Oh Fersen, adesso ci sono io quì con voi, vi prego, non pensate a lei, non adesso.
"Noto con piacere che le siete molto leale"
"Certamente"
"E' mai possibile che voi pensiate sempre a lei?"
Lo dissi quasi involontariamente.
Feci l'errore di dire un mio pensiero a voce troppo alta, ma non avrei mai voluto che udisse quanto ho detto.
"Oh scusatemi, io non.."
Ma non mi diede il tempo di finire la frase
"Vi chiedo di perdonarmi, non avrei mai pensato che potesse recarvi fastidio"
"Oh no, credetemi, non mi avete recato nessun fastidio"
"Vedete Elisabeth, non vorrei mai che ci fossero dei fraintendimenti tra di noi, per quanto spiacevole sia io mi vedo costretto a chiarire che nei vostri riguardi nutro un sincero e profondo affetto ma nulla di più ve lo posso assicurare"
Mai avrei potuto udire nulla di più spiacevole.
Rimasi in silenzio, cercando di trattenere le lacrime.
Mai avrei voluto piangere in sua presenza.
Parlai, solo quando trovai la forza per farlo
"Questo non lo metto in dubbio conte, e spero che non abbiate frainteso le mie intenzioni poichè vi garantisco che non provo nulla di più che un sincero affetto"
"Ne sono contento"
Non potevo restare, non adesso, non dopo quanto ho udito.
"Perdonatemi conte, ma non mi sento troppo bene, preferirei tornare alla reggia"
"Spero che non sia nulla di grave"
"Oh no, non vi preoccupate, solo un leggero mal di testa"
"Spero di rivedervi al più presto madame, e riposatevi"
"Vi ringrazio, a presto"
"Arrivederci"
Salii sulla carrozza e mi diressi alla reggia.
Quando finalmente arrivai corsi velocemente in camera mia e solo dopo aver chiuso la porta alle mie spalle mi lasciai cadere sul letto e diedi libero sfogo al mio dolore.
Piansi.
Piansi più di quanto ebbi mai fatto per qualcuno.
Fersen non mi amava, solo un sincero affetto, come per un amica.
Non provava niente paragonato a ciò che provavo io nei suoi confronti.
Lui ama lei.
Lei ama lui.
Certi amori sono scritti nel destino e ad esso nessuno è in grado di opporsi.
Non posso fare altro che dimenticarlo e tutto ciò mi sarà più facile una volta che sarò tornata a Vienna e quando ripenserò a questi giorni tristi nulla potrà più farmi soffrire poichè ogni sentimento sarà già stato cancellato dal mio cuore.
Mi resteranno solo i ricordi di questo viaggio in Francia.
Oh se solo si potesse tornare in dietro nel tempo!
Non commetterei due volte lo stesso errore, non mi farei coinvolgere dal mio bellissimo conte, non avrei accettato di danzare con lui, non avrei litigato con mia sorella e non sarei mai arrivata a questo punto.
Oh si, adesso non sarei quì a piangere.
Fersen, vorrei non avervi mai incontrato.
No, ma che cosa sto dicendo, io non penso a tutto ciò che ho detto, anzi, non penso a niente di ciò che ho detto.
Non cenai quella sera, e pregai a Colette di dire a mia sorella che mi sentivo poco bene e che appena mi sarei sentita meglio la sarei andata a trovare.
Volevo restare sola.
Sola con i miei pensieri.
Sola con il mio dolore.
Oh Fersen, io vi amo.
Vi amo anche se mi fate soffrire in questo modo.
Vi amo anche quando vorrei dire basta a questo peso sul petto.
Sarò mai in grado di dimenticarvi?
Distrutta, mi addormentai tra una lacrima e l'altra, ma non riuscii a dormire sogni tranquilli, non dopo quanto successo.
Mi rimbombavano in testa quelle dure parole.
Non sapevo ancora come avrei fatto ma una cosa era certa: avrei dovuto dimenticarlo e al più presto.
   
 
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