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Autore: Red1701    17/11/2014    3 recensioni
Mi chiedo cosa sarei diventato se il dobe,quel giorno,non mi avesse chiamato per nome.
Mi chiedo anche quante sofferenze (mi) le avrei evitato se non fossi stato il solito orgoglioso sociopatico.
Spero di avervi attirato.
Il tutto nasce dopo aver guardato molto attentamente il video di "Maps" dei Maroon 5 e dopo aver provato a mettermi nei panni del protagonista.Tutto questo nel bel mezzo d un disegno di Sasuke.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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La verità è che io non voglio piangere nonostante i miei occhi stiano pensando di fare esattamente l’opposto.
“Quando sei tornato?” chiedo ad Itachi senza alzare lo sguardo
“Proprio ora da Suna.Naruto mi ha chiamato un’ora fa dicendomi che sarebbe stato meglio per te se io fossi a casa.”
“Quel dobe,non si fa mai i fatti suoi”
“No Sasuke,per una volta ha ragione.Cosa è successo?”
Lo sapevo che prima o poi qualcuno mi avrebbe chiesto qualcosa e che io avrei dovuto rispondere alla domanda anche se non sapevo bene neanche io cosa fosse successo;sapevo però che la colpa era anche mia.
“E’ colpa mia” gli dico mentre alzo la testa e cerco ancora in tutti i modi di cacciare indietro le lacrime.
“Dimmi prima cosa è successo!”
Ma cosa le sia davvero successo,in realtà non lo so neanche io.

Eravamo alla festa di compleanno di Shikamaru e come sempre Ino aveva organizzato una festa enorme,era brava in quel genere di cose.Io ero arrivato con Naruto tra gli ultimi e la prima cosa che mi colpì fu proprio lei.
Quella ragazza con cui andavo a scuola fin dai tempi dell’asilo,con cui giocavo insieme da quando eravamo piccoli –mia madre,la sua e quella di Naruto erano grandi amiche- con cui ho condiviso momenti belli e meno belli,quella che di solito vedevo come un’amica che c’era sempre stata nel momento di bisogno,ora la vedevo sotto una luce diversa.Il merito non era di certo delle luci stroboscopiche che la Yamanaka aveva appeso al soffitto di quell’enorme salone,il merito era solo suo.
Era in mezzo a tanta gente di cui non mi importava nulla,riuscivo solo a vedere lei che nel suo vestito bordeaux e con i quei lunghi capelli sciolti era dannatamente bella.
Ma cosa mi stava succedendo?Dov’era finita quella che consideravo come una sorella da proteggere dai bulli che la prendevano in giro per i suoi capelli dal colore bizzarro?Perchè al suo posto ora c’era una bellissima ragazza che mi sembrava quasi di non conoscere per nulla?E si che non era la prima volta che la vedevo vestita bene,pettinata e truccata diversamente da come la vedevo tutti i giorni o di come l’avevo vista quando stava male con la tuta,struccata e con gli occhiali.Non era la prima volta,ma sembrava quasi lo fosse.
Ero fermo all’inizio della sala,immobile,a fissare quella creatura perfetta come se non ci fosse nessun’altro e quando lei si girò,i suoi occhi verdi si illuminarono di gioia.
Sapevo avesse una cotta per me,ma nonostante ciò continuavamo ad essere gli amici che eravamo sempre stati non permettendo ai nostri -o meglio suoi- sentimenti di rovinare quel rapporto che c’era tra noi evitando così anche la rottura del nostro trio.
Ad un certo punto della serata –dopo aver bevuto un paio di bicchieri colmi di rum obbligato dal Nara perché io odio bere- quella vipera di Karin si era avvicinata a me e tutti i tentativi di allontanare quella ragazza completamente ubriaca da me risultarono inutili.Avevo passato la maggior parte della serata in un angolo a fissare quella bellissima ragazza dagli occhi color della speranza,e quando si staccava da Hinata e Ino per venire a parlare con me,cominciavano a sudarmi le mani e il mio cervello entrava in tilt impostandosi automaticamente sulla funzione “provaci!” e così finivo per lanciarle frecciatine provocatorie a cui lei diventava rossa e io mi ritrovavo a pensare a quanto fossi cretino tutte le volte che ritornava a ballare.

Nel momento in cui Karin si buttò fra le mie braccia e quasi mi baciò contro la mia volontà,Sakura scappò in lacrime da quel posto credendo che ancora una volta l’avevo presa in giro.La cosa che non vide,però,fu il potente schiaffo che tirai alla rossa quando mi accorsi che la ragazza-ciliegia ci aveva visto stare ad una distanza dello spessore di un foglio bianco.

Era colpa mia se era uscita in strada a piedi e per lo più da sola.
Era anche colpa mia se ora era sdraiata su un letto in quello stato.

Racconto quello che era successo poche ore prima ad Itachi e ringrazio tutti i kami di ritrovarmi lui come fratello e di averlo accanto proprio ora,non riuscirei a sopportare nessun’altro.
Naruto è seduto li vicino e abbraccia Hinata per darle forza così come sta facendo Shikamaru con Ino e quanto vorrei poterlo fare anche io.Quanto vorrei stringerla e riempirmi i polmoni del suo odore,quanto vorrei vederla diventare rossa ad ogni nostro tocco e quanto vorrei averle detto prima quello che davvero provo per lei,ma no,il mio orgoglio ha sempre dovuto vincere su tutto e tutti.
Mio fratello mi abbraccia e sento qualcosa allo stomaco quasi come si stesse contorcendo su se stesso lasciandomi senza fiato e ciò non è dovuto al suo tocco,è dovuto alla brutta sensazione che sto provando.
“Nii-san,sono un coglione!”
Dio solo sa quanto tempo è passato dall’ultima volta che l’ho chiamato in questo modo,probabilmente è stato quando dopo aver aspettato papà invano per ore fuori da scuola,passando il tempo a rigirarmi le mani nervosamente cercando di non impazzire per il dolore che provavo –proprio come quello di adesso-mi ridussi a chiamare lui per farmi venire a prendere e chiedere dov’era papà.Non dimenticherò mai il tono della sua voce.
“Stai tranquillo otouto,non è colpa tua” dice sciogliendo l’abbraccio e posando una mano sulla mia testa.
“Come fai a dirlo?” dico stringendomi la testa tra le mani per evitare che scoppi.
“Sei un orgoglioso del cazzo,hai la testa più dura del cemento e cerchi di nascondere i tuoi sentimenti anche se con me e Naruto non riesci a farlo,ma so per certezza che non le faresti mai male.” dice accennando un sorriso
“Sto provando la stessa cosa di quel giorno,nii-san”
L’aria nei polmoni,proprio appena finito di pronunciare quella frase,comincia a mancare e devo fare tanti respiri veloci e più o meno profondi per cercare di scacciare quella sensazione di annegamento ma niente,non passa.

E’ la stessa cosa,e io sono talmente terrorizzato che comincio a tremare e Naruto,dall’altra parte,si muove veloce verso di me perché mi ha visto e so che sicuramente anche lui sta provando più o meno la stessa cosa.
“Teme,anche tu?” chiede tirandosi dentro aria come se gli avessero appena sgonfiato interamente i polmoni.
Mi limito ad annuire e mio fratello fa sedere anche lui vicino a me,preferiremmo esserci noi la dentro piuttosto che provare quella sensazione che sappiamo bene di dover attribuire entrambi alla ragazza dentro alla sala.
“Sakura-chan.Le è successo qualcosa.”
“Complimenti baka,non ci hai messo poi così tanto.”
“Ehy teme,non ci provare a prendermi in giro quando non ho abbastanza aria per poterti rispondere a dovere.”
“E’ proprio quello il bello,dobe”
Naruto sta per ribattere ancora qualcosa quando Itachi ci rimette entrambi al proprio posto come si fa con due bambini piccoli;per fortuna riusciamo ancora a comportaci come sempre.

Vedo Ino riempire di lacrime la maglia del suo ragazzo mentre lui non fa altro che accarezzarle la testa come se fosse una cosa davvero noiosa,e in un’altra occasione mi sarei alzato e gli avrei dato un pugno perché sembrava quasi che i nostri atteggiamenti fossero tutti una seccatura per un genio come lui.In un’altra vita probabilmente l’avrei fatto senza problemi dicendogli che non poteva far finta di nulla e che avrebbe dovuto sostenerla;l’avrei davvero fatto se non fossi stato il Sasuke Uchiha che sono oggi,l’avrei davvero fatto se mio padre non fosse morto e io non fossi finito nei giri loschi dai quali Naruto mi aveva trascinato fuori.

“Lascia stare Shikamaru,in fatto di sentimenti è come te.” mi dice Itachi dopo che il mio migliore amico torna al posto di prima per stringere la sua ragazza fra le braccia.
Ma come diavolo ha fatto a capire?
“ Io sono diverso!” gli dico alzando finalmente gli occhi di terra e fissando i suoi occhi neri così identici ai miei.
“E’ vero,lui almeno o è seccato per qualcosa o sta pensando mentre tu ti limiti ad essere apatico.”
So che lo sta facendo solo per farmi capire che dovrei mettere da parte l’orgoglio perché il tempo non rimane fermo ad aspettare me,ma prendo comunque quella frase come un mezzo insulto e mezza verità.Io provo sentimenti –tipo verso lui,Sakura,mamma e Naruto- e sono apatico riguardante tutte le persone che non sono quelli citati.
La sensazione allo stomaco peggiora e mi fa indirizzare lo sguardo verso una decina di sedie più in la dove trovo due paia di occhi azzurri che stavano cercando me.
Lui annuisce,per fortuna non devo sempre spiegargli tutto.
Sto ancora guardando il biondo quando un medico esce di corsa chiamando altre infermiere.
Dannato sia il nostro sesto senso,a Sakura sta succedendo qualcosa di non bello e io non posso fare nient’altro se non starmene qui seduto a maledire tutti quelli che mi hanno trascinato fuori dalla stanza,a maledire tutte le persone presenti in ospedale,a maledire quella persona che ha causato tutto:Karin.
E sto pensando proprio a lei quando la vedo comparire dalla porta a 3 metri di fronte a me seguita da Kiba,Suigetsu,Juugo,Tenten e tuttigli altri “nostri amici”;in realtà non ho mai sopportato nessuno di loro.
La sua faccia sta cercando di dirmi che le dispiace ma la mia faccia deve far intendere tutto quello che sto pensando perché Itachi,che fino a quel momento si era limitato a guardare solo me e il mio migliore amico,si gira verso la porta spostandosi al mio fianco e poggiandomi la mano sulla spalla per tenermi fermo.Sa cosa sono in grado di fare quando mi arrabbio,una volta gli ho quasi rotto le costole dopo una litigata.
“S-sasuke mi dispiace.” è la rossa che sta parlando
“Cosa cazzo ci fai qui?” dico mentre mi alzo sentendo la rabbia che si impadronisce di me quasi come se avessi un meccanismo che mi fa scattare
“Volevo starti vicina,so che per te non è facile.” dice sembrando quasi dispiaciuta seriamente e,l’unica cosa che mi viene da fare è ridere ma non come faceva Sakura quando era felice,la mia risata sembra quella di Joker o di Goblin o un qualsiasi altro pazzo dei film.
Gli altri ragazzi che erano in ospedale con me intanto mi si avvicinano e capiscono subito che c’è qualcosa che non va,così Ino e Hinata si posizionano vicino a me ed a Itachi mentre Naruto e Shikamaru si mettono davanti creando così una gabbia quasi fossi davvero un pazzo da tener legato.
“Vattene al diavolo Karin” è la Yamanaka che parla per prima e dice cose troppo gentili rispetto a quelle che avrei voluto dirle io.
“Tu non parlarmi,io voglio parlare con Sasuke” dice la rossa come se in quel momento si potesse permettere di fare una cosa del genere.
“Sasuke-kun…”

No,no,no e no.Non ti permettere neanche di provare a chiamarmi come fa Sakura.

“Non ti azzardare mai più a chiamarmi in qualche modo.Non provare più a guardarmi,a scrivermi qualcosa delle tue puttanate o semplicemente a parlarmi se non vuoi trovarti anche tu su un lettino che nel tuo caso sarebbe quello di un obitorio.Hai capito?”
Ecco il Sasuke Uchiha di sempre.
Karin comincia a piangere e quel cane pulcioso di Kiba le mette una mano sulla spalla per consolarla.Ma è davvero così scemo o finge?
“Non puoi trattare così una ragazza” cerca di difenderla poi
“Inuzuka,fai i cazzi tuoi che campi cent’anni!” dice una voce di cui non mi ricordo il proprietario.
Seguo gli occhi di tutti che si congiungono su un’unica persona:Hinata Hyuuga.La stessa Hinata Hyuuga che sviene appena Naruto le parla assieme,la stessa ragazza che di solito balbetta con chiunque data la vergogna che la frena con qualsiasi persona lei conosca o no.In questo momento riesco a capire perché si è comportata così:sta soffrendo anche lei per Sakura he per la corvina è un po’ come una sorella maggiore.
“Hai sentito Hinata.Andatevene tutti e due se non vuoi che ti rompa la faccia” ritorno a parlare
Lui prova a dirigersi verso di me per fare qualsiasi cosa stia cercando di fare nonostante tutte le persone stiano cercando di fermarlo e io rimango immobile,tanto so che quello che vincerebbe sono io e,per di più,Itachi sta cercando in tutti i modi di tenermi fermo e calmo.
“Come ti permetti Uchiha,chi sei per poter dare ordini e decidere chi può stare qui o no?Non hai neanche il coraggio di respingere o contraccambiare i sentimenti di Sakura e ti permetti di decidere una cosa del genere?Sei un ipocrita codardo!” mi urla.
Guardo Itachi e lascio che siano i miei occhi a parlare.Lui è uno dei pochi che sa davvero leggerli.
Carico tutta la forza possibile che mi ritrovo nel braccio sinistro e gli sferro un pugno in piena faccia proprio dove nessuno aveva cercato di coprirlo,forse lo volevano tanto quanto me che gli spaccassi la faccia.
Nessuno si muove o fa niente e io torno al mio posto ringraziando mentalmente mio fratello.
C’è silenzio ora in quel corridoio.
C’è talmente silenzio da poter sentire il cambiamento del suono di un macchinario dentro alla stanza di Sakura.La numero 7,il nostro numero preferito.
“Chi di voi è suo parente?” pronuncia la donna a cui mi sono sempre appoggiato quando dovevo fare le visite per la boxe.
Nessuno comunque può rispondere alla sua domanda;i suoi genitori sono morti quando lei era piccola così era andata a vivere a casa di Ino con la quale si era trasferita una volta iniziata l’università in una casa tutta loro senza dover più contare sui genitori della bionda.
“Ah Sasuke,Itachi,non sapevo foste qui anche voi” ci dice
“La ragazza non ha nessun parente” le comunica mio fratello
“Allora parlerò con te.” gli dice
Tsunade fa entrare Itachi in quella stanza in cui anche io vorrei entrare con tutto me stesso,ma mi limito a fare appello a tutte le mie forze interiori per cercare di non impazzire.

Una volta uscito ci guardiamo negli occhi,due pozze nere dalle quali solo noi due possiamo ricavarne un messaggio.
Quel messaggio non era quello che volevo sentirmi dire,ma infondo lo avevo capito prima.Era impossibile che il sesto senso mio e di Naruto avesse sbagliato.
Non aveva mai avuto problemi a dirmi le cose,anche quando dovette dirmi che nostro padre era morto l’aveva fatto subito,ora lo vedevo benissimo che non sapeva come fare a parlarmi.
“Dimmelo” gli dissi emettendo tanta freddezza da far gelare qualsiasi cosa dentro all’edificio.
“Otouto…” se mi chiamava così davanti agli altri era davvero un brutto segno.
“Probabilmente ti restano cinque minuti” mi dice aggiungendo altre due frasi con gli occhi.


Cinque minuti in cui dovrai dirle tutto quello che non le hai mai detto.
Cinque minuti per dirle quanto la ami.








Ehy guys!
Ciao a tutti e grazie per le prime recensione positive che mi avete lasciato,mi date davvero la carica per continuare a scrivere questa storia.Se vi piace dovete ringraziare un pò i Maroon 5 perché è grazie a loro se mi è venuta l’ispirazione per scrivere questa storia.
Spero vi attiri davvero e mi scuso in anticipo per la tristezza dei capitoli ma volevo scrivere qualcosa che rendesse umano il nostro Sasuke e ho pensato che l’unico modo in cui possa diventare un bambino vero e non il solito burattino,sia nel caso in cui succeda qualcosa di brutto a Sakura.
Detto ciò ringrazio tutti quelli che mi sostengono.
Con affetto,
Red-chan.
   
 
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