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Autore: SonounaCattivaStella    19/11/2014    11 recensioni
[RanMasa un po'... PARTICOLARE][Accenni RanTaku]
Dedico questa fic alla mia Ranocchietta sclerotica Hiky-Hiky (che per i comuni mortali altri non è che Beta Chan :3) che ha aspettato da mooolto l'arrivo di questa fic e che ho fatto penare parecchio senza rivelarle niente in proposito. ♥
Dal testo:
"Vado per incamminarmi verso casa quando noto qualcosa di veramente strano.
“Da quando in qua le case sono così alte?” Penso perplesso guardando gli edifici che sembrano più grandi del solito. Muovo alcuni passi ma sento che c’è qualcosa che non torna, mi sembra di camminare a gattoni e mi sento instabile, come se non riuscissi a coordinare i miei arti.
"
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kariya Masaki, Kirino Ranmaru, Shindou Takuto
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Qualcosa che mi accarezza leggero il collo mi riporta pian piano alla realtà. Devo essermi appisolato un attimo facendo uno strano sogno in cui ero un gatto. Continuo a tenere gli occhi chiusi godendomi le carezze sotto al collo e comincio a fare le fusa.
Aspetta, fusa?!” Apro di botto i miei occhi gialli guardando a testa in giù Ranmaru che mi accarezza leggero il collo.
«Finalmente ti sei svegliato! Ti ho comprato da mangiare, vieni.» Dice sorridendomi e alzandosi diretto in cucina.
Non era un sogno. Sono davvero un gatto e per di più intrappolato a casa del confetto rosa con i codini.” Mi rimetto in posizione normale stiracchiandomi. Ho i muscoli indolenziti dalle posizioni assurde che ho assunto mentre dormivo.
Ma come diavolo fanno i gatti a stare comodi dormendo acciambellati in quel modo? Io mi sento una pezza.” Sbadiglio raggiungendo Ranmaru in cucina continuando a stiracchiarmi.
Arrivato lì mi giungono al naso odori di ogni tipo che mi fanno venire l’acquolina: pollo, patate, prosciutto, formaggio, frittura. Sento ogni odore quadruplicato e il mio stomaco comincia a brontolare. Mi struscio alle gambe del rosa miagolando impaziente.
Muoviti. Dammi del cibo. Ora!” Miagolo più insistentemente continuando a formare un “8” tra le su gambe. Lo vedo sorridere ed alla fine poggia per terra il piatto con il mio cibo.
Mi si illuminano gli occhi ma quando mi avvicino alla mia cena noto che è un’informe e strana poltiglia di carne. Alzo lo sguardo e noto che Ranmaru tiene tra le mani una scatoletta di carne per gatti. Storco il naso annusandola e con una zampa la tocco sporcandomi, scuoto energicamente la suddetta zampa spiaccicando poltiglia di carne ovunque.
Io non la mangio questa roba! Dammi il pollo!” Miagolo arrabbiato “coprendo” lo schifo nel piatto.
«Cosa c’è che non va? Non ti piace forse?» Chiede perplesso il rosa.
No, emerito idiota. Avrò anche le sembianze di un gatto ma io sono UMANO e voglio mangiare ciò che mangi tu!” Lo guardo con aria altezzosa pulendomi la zampa incriminata.
Che schifo, quella roba ha anche un sapore pessimo.
Lo sento sospirare e cominciare ad armeggiare con qualcosa sul piano cottura finché non abbassa un piatto pieno di petto di pollo fatto a pezzetti. Mi si illuminano nuovamente gli occhi e mi avvicino annusando intensamente.
Questo si che è cibo!” Mi butto col muso nel piatto e comincio a mangiare sfornando una sfilza di fusa. Lo sento ridacchiare e si inginocchia vicino a me grattandomi la testa.
«Abbiamo gusti delicati a quanto vedo.» Dice continuando a sorridere.
Lo ignoro gustandomi la cena. Quando finisco ho la pancia talmente piena che potrebbe benissimo strusciarmi per terra. Mi pulisco per bene il muso e mi guardo in giro curioso. Ranmaru sta cucinando quindi potrei fare un giro turistico di casa sua. Mi avvio quatto quatto verso il salotto che già conosco dato che è l’unica stanza, oltre la cucina, in cui sono entrato quindi devio ed entro nella prima stanza che mi si para davanti: il bagno. È in stile moderno con le pareti di un tenue azzurro.
Devo ammettere che me le aspettavo rosa.” Ghigno nella mia testa.
Sto per uscire quando i miei sensi felini la fanno da padrone e mi fanno puntare gli occhi sul rotolo di carta igienica. Cosa avrà di così attraente un rotolo di carta igienica? Penserete voi. Non lo so nemmeno io ma sento l’irrefrenabile voglia di tirarla giù. Così prendo le misure e con un balzo affondo le mie unghie al pezzo che penzola srotolandola.
È così divertente!” Miagolo felice continuando a staccare pezzi dopo pezzi finché del rotolo non resta altro che la parte in cartone. Non contento del mio lavoro comincio a sbrindellare la carta sul pavimento creando tanti piccoli coriandoli che svolazzano ad ogni mio movimento. Continuo a rotolarmi su quel che resta della carta igienica finché non sento Ranmaru cacciare un gridolino di sorpresa.
Salto in aria guardandolo innocentemente e miagolo appena facendomi piccolo piccolo sotto al suo sguardo di rimprovero.
«Non si fanno queste cose.» Dice prendendomi per la collottola. Mi appallottolo con la coda tra le zampe continuando a guardarlo con gli occhioni grandi.
Vedo il suo sguardo intenerirsi e mi mette tra le sue braccia portandomi fuori dalla scena del crimine.
«Sei davvero una piccola peste. Ne combini una più del diavolo. Direi che il nome è proprio azzeccato.» Sussurra muovendo un dito davanti ai miei occhi.
Cosa vorresti insinuare con questo?!” Assottiglio lo sguardo cominciando a mordergli il dito con forza. Lo sento mugugnare di dolore e spostarlo dalla mia bocca.
«Finirai per farmi un buco di questo passo.» Si lamenta sfiorandomi il naso col dito che cerco nuovamente di acchiappare. Ridacchia e mi riporta in salotto depositandomi sul divano.
«Per stanotte dormirai qui. Domani vado a comprarti una bella cuccia morbida.» Dice carezzandomi le orecchie. Sposto la testa infastidito e me ne gratto uno. Mi ha fatto venire il prurito.
«Beh, allora buonanotte Masaki.» Sussurra posandomi un bacio sulla testa. Resto bloccato con la zampa di dietro in aria e spalanco gli occhi sorpreso guardandolo dirigersi verso camera sua.
Mi ha… baciato? Cioè, non ha baciato davvero me, ma il gatto. Eh, ma il gatto sono io!” Comincio a fare pensieri sconnessi e senza senso. Il contatto delle sue labbra sulla piccola testa pelosa che mi ritrovo mi ha fatto andare in tilt.
È stato… piacevole. No! Ma che diavolo vado a pensare?!” Scuoto la testa cacciando via ogni tipo di pensiero su Ranmaru e le sue labbra. Quasi mi arrabbio con me stesso e mi maledico mentre cerco una posizione comoda per la notte. La pancia piena e il movimento fatto nel bagno mi fanno crollare subito in un sonno pesante.








   
 
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