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Autore: altraprospettiva    20/11/2014    3 recensioni
Lara ha diciannove anni, è pigra, non ama studiare e cambia colore di capelli ogni volta che il padre cambia donna.
Roberto, suo padre, è il migliore padre al mondo se si leva il fatto che si comporta ancora come un adolescente.
Tony è il miglior amico di Roberto, è sarcastico, affascinante e ama gli sport.
Quanto può essere stravolta la loro vita in cento giorni?
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Roberto era emozionatissimo. Aveva la bocca secca, il cuore a mille, le mani sudate ed era irrequieto.
Lara lo abbracciò facendo attenzione a non sporcargli il vestito con il trucco.
Era arrivato il grande giorno.
Avevano deciso di sposarsi solo al comune e di non fare una cerimonia troppo sfarzosa, solo pochi invitati con cui condividere il lieto giorno.
«Pronta?» chiese Roberto alla figlia, porgendole il braccio.
Lara annuì e si mise a braccetto del padre. Tony era dietro di loro e si stava dando un’ultima occhiata allo specchio.
«Non capisco perché mia madre stia piangendo da stamattina, voglio dire, mica si sta sposando suo figlio!» disse l’uomo sistemando la cravatta.
La sala del comune era già piena di invitati, i testimoni presero posto nelle prime file e Lara lasciò il braccio del padre per sedersi accanto a Tony.
Roberto si fermò accanto alla cattedra e salutò il sindaco. Poi si girò verso l’uscio e vide Camilla avanzare a braccetto con il padre.
 
Era la donna con cui aveva deciso di passare il resto della sua vita e non poteva essere più felice di come era in quel momento. Pur se era leggermente spaventato di poter rovinare tutto. Sarebbe riuscito a non combinare un pasticcio? Sarebbe riuscito a non desiderare nessuna altra donna. Stranamente trovò la risposta, positiva, nel vedere Tony e Lara sorridergli dai primi banchi. Ci sarebbe riuscito, perché lui amava quella donna e non avrebbe mai potuto fare qualcosa che potesse farla soffrire.
 
Lara strinse la mano di Tony, anche lei era emozionata. Finalmente suo padre avrebbe avuto una compagna e lei si sentiva pure meno in colpa perché non lo stava lasciando solo. Ormai era deciso: si sarebbe trasferita definitivamente da Tony.
Quella mattina, mentre Tony si faceva la doccia, Lara si era osservata di profilo allo specchio. La pancia era ancora piccolissima, se non quasi inesistente. Se non avesse saputo il suo stato, non l’avrebbe sicuramente immaginato. Mentre si guardava allo specchio, mentre poggiava le mani sul grembo, era arrivato Tony, ancora gocciolante e con la tovaglia attorno alla vita, ed era andato ad abbracciarla da dietro, poggiando le sue mani su quelle di lei e lasciandole un bacio sul collo. Lara aveva guardato quella scena nello specchio. Loro due abbracciati, con le mani sul grembo di lei. Era stato uno dei momenti più felici della sua vita.
«Ho pensato che invece di comprare i vestiti premaman, potrei usare le tue maglie» aveva detto lei scherzando.
Lo avrebbe fatto principalmente per poter sentire sempre l’odore di Tony mentre lui era al lavoro, per poter sentire la presenza costante di Tony. Lui era diventato il suo universo.
Poi si erano vestiti eleganti per uscire. Avevano iniziato a dire qualche nome a caso per il bebè. Se fosse stato maschio l’avrebbero chiamato Ignazio? Come il signor Desiderio? E così via, nomi dopo nomi, per poi parlare di cosa chiedere alla signora Carmela di cucinare per il giorno dopo, di come Lara avrebbe potuto continuare la scuola nonostante il suo stato, e, nonostante tutto, si erano sentiti come una coppia di adulti.
 
Adesso erano lì, si tenevano per mano e assistevano ad uno degli eventi più importanti della vita di Roberto.
Lara era supereccitata, finalmente avrebbe avuto una sorta di mamma. Le avrebbero dato una sorellina o un fratellino? E mentre lo pensava, ricordò che presto lei sarebbe diventata mamma. Era una situazione così strana, ma, in fondo, così bella.
 
Al ristorante Giacomo fece l’occhiolino a Tony.
«E voi? Vi sposerete?»
«Prima devo avere il consenso del padre» aveva scherzato l’uomo. «Ad ogni modo, un matrimonio alla volta, che sennò mia madre non ha più lacrime da versare, ha pianto all’annuncio del bambino, sta piangendo per qualche motivo ora, piangerà per la nascita, devo aspettare che riacquisti un po’ di liquidi, non posso mica farla prosciugare!»
La verità è che avevano deciso di fare con calma. Si amavano ed erano sicuri che si sarebbero sposati. Tony progettava di avere tanti bambini e, senza saperlo, la sua metà condivideva la stessa idea.
Certo, restava il problema di come infilare un’intera famiglia sulla sua Mercedes, perché non voleva abbandonare mica la sua bambina, ma quelli erano altri problemi che avrebbe affrontato in seguito. Immaginava già le nottate che avrebbe fatto perché la figlia era uscita con il ragazzo. Come avrebbe spiegato al figlio che è bello cambiare donna ogni giorno, ma è ancora più bello trovare la propria compagna di vita. Nel frangente in cui il prete aveva dichiarato Roberto e Camilla sposi, Tony aveva mentalmente sposato Lara, erano andati a vivere insieme, avevano avuto figli ed erano pure diventati nonni.
Anche Lara aveva avuto gli stessi pensieri, per la prima volta in vita sua si era sentita completa, o forse, per meglio dire, per la prima volta si era sentita quasi normale.
Suo padre stava sposando una donna, lei avrebbe presto sposato l’uomo che amava e insieme avrebbero costruito una famiglia insieme. Lei avrebbe insegnato alle bimbe tutto quello che aveva dovuto imparare da sola e avrebbe detto ai maschietti come trattare bene una ragazza.
Lara guardò la tavolata al ristorante come in un fermo immagine.
Tutte le persone a cui voleva più bene erano là. Quel giorno era tutto per Roberto e Camilla, presto Lara avrebbe annunciato la sua gravidanza e sapeva che ci sarebbero stati pure per lei.
Sorridevano tutti. Ognuno aveva la propria famiglia, ma, nel contempo, formavano tutti una grande famiglia unita.
 
«Sono stanco morto, meno male che almeno noi non abbiamo il materasso pieno di riso» disse Tony stravaccandosi sul divano non appena entrarono a casa.
«E abbiamo altri vestiti al di là di quelli della cerimonia» disse Lara ridendo. Poi si infilò in bagno lasciando la porta aperta per poter continuare la conversazione.
«Che ne dici se ci facessimo un viaggio pure noi?» chiese Tony levandosi la giacca.
«Non alle Hawaii con i novelli sposi, un bel posto da visitare insieme. Un viaggio prima dell’arrivo del bebè» continuò l’uomo.
Lara uscì dal bagno e guardò il suo uomo mentre slacciava le scarpe. C’era qualcosa in quella scena che la faceva sentire bene e le trasmetteva tranquillità. Era un senso di intimità che le faceva dire che quello era veramente il suo uomo e che nulla avrebbe cambiato quella situazione.
«Sì, mi piace come idea» rispose la ragazza.
«Stavo notando che devo comprare una camicia nuova, questa qui si è schiarita e non mi piace più come si abbina alla cintura» disse Tony guardando la camicia.
Lara si andò a sedere accanto a lui sul divano. «Ogni tanto, quando spari frasi del genere, ho l’impressione di essermi messa con una ragazza» disse scherzando.
Tony finì di sfilarsi la cintura, la mise attorno ai fianchi della ragazza e la tirò delicatamente a sé.
«Pensi di essere con una ragazza mentre siamo tra le lenzuola?» le soffiò a fior di labbra. Non era offeso, lo dimostrava un sorriso mal celato.
«Certe volte» disse Lara ridendo.
Tony la baciò delicatamente e poi la guardò negli occhi. Avrebbe potuto passare anni a guardare quelle due iridi azzurre e il pensiero che poteva farlo veramente lo rendeva felice.
«Mi sono accorta che c’è una cosa che non ti ho ancora detto» disse Lara rompendo il silenzio. Ma non parlò subito, sembrava quasi cercando le parole, anche se aveva la consapevolezza di quello che stava per dire. «Io ti amo».
Tony aveva sentito quella frase altre volte, donne che lo dicevano troppo velocemente, esclamazioni di ringraziamento per il piacere datole, ma anche qualcuna che lo diceva seriamente perché pensava di essere innamorata di lui. Di solito lui ringraziava o trovava una scusa per andare via o diceva che no, non era una cosa giusta ed era meglio rompere i ponti. Di solito quella frase gli metteva paura.
Quella volta no. Fu una delle frasi più belle che avesse mai sentito e, per la prima volta, sapeva che anche lui provava un qualcosa di diverso dalla mera attrazione sessuale, stavolta anche lui poteva rispondere.
«Ti amo anche io».
 
 
 
Note dell’autrice
               
Chiedo scusa se non ho risposto alle recensioni dei capitoli precedenti, ho problemi con la connessione (un altro motivo per il quale ho ritardato con gli aggiornamenti). Prometto che risponderò nel fine settimana sia ai commenti precedenti che ai commenti di questo ultimo capitolo (che spero siano tanti visto che è il finale).
Vi è piaciuta la storia? Sono riuscita a creare dei personaggi un po’ a tuttotondo?
Devo ringraziarvi tutti quanti, perché non sapete quanto siate stati importanti per me, sul serio. Chi mi segue su Fb sa che non ho attraversato un bellissimo periodo, un periodo dove mi veniva difficile fare tutto, anche ciò che mi piaceva, però voi con i vostri commenti, voti, mi avete spronata e mi avete fatto scrivere, quindi grazie.
Abbiamo avuto il nostro lieto fine. Tony e Lara si sposeranno? Chi lo sa, l’importante è che si amino e finalmente abbiano avuto il coraggio di dirselo.
D’altronde Lara ora ha un buon modello da seguire, visto che Roberto si è sposato e ha messo la testa a posto. (Certe fonti mi hanno detto che daranno a Lara un fratellino).
Tornerò con altre storie, spero di riavervi tra i miei lettori.
Ancora grazie per tutto.
Bacioni e alla prossima.

 
  
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