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Autore: ErzaTitania08    21/11/2014    3 recensioni
"Lily Luna Potter è una magonò." Così afferma la pediatra magica dopo una serie di analisi. Ma sarà davvero così?
Cap 2
La madre la strinse per tranquillizzarla.
“Non è successo niente Lils. La guariranno in men che non si dica” rassicurò la figlia stringendola forte a sé.
“Mamma è colpa mia vero?”
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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ATTACCO DI PANICO




Lily Luna Dudley non era particolarmente brava a scuola.
“E' una ragazza molto intelligente, ma il problema è che non s'impegna abbastanza” era quello che dicevano a Grace i professori della figlia durante ogni singolo colloquio. Ma la donna ormai si era arresa. Le aveva proibito di uscire, le aveva negato la paghetta settimanale per mesi, ma nulla. I suoi voti non si alzavano. Era una causa persa. Per fortuna non si era mai fatta bocciare altrimenti sarebbero stati guai seri. Dudley sarebbe andato su tutte le furie. Lily riusciva a recuperare durante gli ultimi mesi di scuola, studiando qualcosina quando non aveva distrazioni per la testa.

Bussò due volte alla porta della sorella e rimase in attesa.

La testolina ricciola sbucò dalla camera con sguardo curioso.

“Lils, che c'è?” chiese piegando leggermente la testa da un lato, ricordando un cucciolo di barboncino.

“Sono bloccata con un problema di algebra. Quindi mi chiedevo se potessi darmi una mano?” chiese con occhi dolci e imploranti.

“Manca ancora un mese all'inizio della scuola e tu stai già facendo i compiti?” domandò sarcastica.

Conosceva bene la pigrizia di Lily, e trovava strano quel suo comportamento. Di solito si ritrova ad avere ancora tutti i compiti delle vacanze da fare il giorno prima dell'inizio della scuola.

“Si, in effetti è strano da parte mia. Ma ero stufa di sonnecchiare sul letto così ho deciso di iniziare a fare qualcosa.” disse facendo strada alla sorella per farsi seguire in camera sua.

“Fammi vedere questo esercizio” disse entrando nella cameretta di Lily e appoggiandosi con fare intellettuale alla scrivania.

Lily la seguì è si accomodò sulla sedia di fianco alla scrivania.

Fissò la sorella per diversi minuti. Come avrebbe voluto essere intelligente come lei. Brava in tutto quello che faceva e apprezzata da tutte le persone che incontrava. Era perfetta e lei la adorava.

La vide prendere la gomma e iniziare a cancellarle tutto l'esercizio.

“Ehi, ci ho messo ore per arrivare a quel punto.” esclamò fulminando la sorella.

“Era tutto sbagliato Lils. Avvicinati che ti spiego.”.

Dopo ore e ore di spiegazione, Lily riuscì finalmente a capire dove sbagliava e da quel momento tutti gli esercizi le sembravano molto più facili.

Guardò il suo operato con un sorriso raggiante.

“Grazie Abby. E' solo merito tuo” disse buttandosi tra le braccia della sorella.

“Avevi solo bisogno di una insegnante con tanta pazienza” scherzò cercando di respirare. Lily la stava stritolando.

La rossa lasciò la presa e si buttò sul letto.

“Sono distrutta.” disse stringendo un cuscino.

Abby le rivolse lo sguardo. Forse era il momento di mettere alla prova sua sorella. Suo padre le aveva chiesto di provare a vedere se Lily era dotata o no di poteri e le era subito venuta in mente un'idea: un'idea davvero stupida e che probabilmente non avrebbe funzionato.

“Lils” la chiamò, buttandosi anche lei sul letto.

Lily la guardò.

“Sai che ho letto su un sito, che una persona fissando un oggetto, focalizzandolo e creando una sorta di connessione con esso può riuscire a spostarlo con il pensiero.” affermò in tono mistico.

La rossa si mise a sedere.

“Telecinesi.” continuò Abby.

Lily parve confusa.

“Si ne ho sentito parlare. Ma perchè me lo stai dicendo.?” chiese mettendosi comoda, incrociando le gambe.

“Pensavo che potremmo provarci” disse andando a recuperare una boccetta di profumo e sistemandola sul pavimento davanti a loro in modo che la potessero vedere bene anche da sopra il letto.

“Mi stai prendendo in giro Abby?” chiese stupita.

Abby si sistemò di fianco alla sorella.

“No. Voglio solo vedere se funziona” disse divertita.

“Ho una sorella pazza.” dichiarò plateale alzandosi in piedi sul letto per poi risedersi a gambe incrociate.

Abby la guardò supplichevole.

“Va bene, sorella pazza. Proviamo.” scherzò Lily puntando gli occhi sulla boccettina del suo profumo preferito.

Dopo pochi secondi Lily ruppe il silenzio e la concentrazione.

“Guarda Abby. Si è mosso.” urlò nelle orecchie della sorella facendola sussultare.

“Lils. Mi hai fatto prendere un colpo, grazie.”

“Scusa ma mi stavo annoiando. Non succede proprio niente.” affermò indicando con il dito la boccetta ancora ferma nello stesso punto.

Abby non potè obbiettare. Quel profumo non si era mosso di un millimetro.

Sbuffò sonoramente.

“Mi dispiace Abby ma a quanto pare non siamo molto brave” scherzò.

Lily guardò ancora la boccetta continuando a parlare.

“Insomma non è mai successo che una persona fissando un oggetto riuscisse a muoverlo. Magari dovresti chiedeglielo e basta.” scherzò la rossa, iniziando a ridere a crepapelle.

“Lils dai, non prendermi in giro.” disse divertita Abby, facendosi travolgere dalle risate della sorella.

“No no. Magari funziona così. Guarda. Ehi tu muov...!” non riuscì a finire la frase che la boccetta di profumo si mosse velocemente ed andò a sbattere contro la parete rompendosi in mille pezzi.

Lily non reagì. Fissava con occhi spaventati i pezzi di vetro sparsi sulla moquette.

Non poteva essere stata lei. Insomma, come aveva fatto

Anche Abby rimase senza parole. Era vero. Sua sorella era una strega.

 

Mezz'ora dopo Abby si ritrovò a bussare costantemente alla porta di Lily, pregandola di farla entrare.

Non appena si rese conto di quello che era successo la rossa trascinò Abby fuori dalla sua camera, continuando a ripeterle che non voleva farle del male, che poteva essere pericoloso stare con lei. Da quel momento Abby rimase sulla porta della sorella sentendola singhiozzare.

“Lily ti prego apri.” disse dolcemente per l'ennesima volta, ma non vi fu risposta.

Sentì la porta di ingresso chiudersi e si catapultò giù dalle scale.

Grace era appena rientrata portando tra le braccia due grosse buste della spesa.

Vedendo la figlia correrle incontro con occhi gonfi, lasciò subito le borse sul bancone della cucina.

“Abby che succede?” domandò spaventata.

Abby raccontò per filo e per segno quello che era accaduto. Non appena concluso il racconto le due raggiunsero la camera della piccola Dursley e iniziarono ad implorarla di uscire.

“Tesoro, ti prego, non risolverai niente standotene chiusa li dentro a piangere.” disse avvicinandosi con la bocca alla porta chiusa.

“Andate via! Non voglio farvi del male.” urlò tra le lacrime.

Grace capì che ormai era giunto il momento di dirle tutta la verità. Non potevano continuare a vivere nella menzogna. In ogni caso l'avrebbe scoperto comunque prima o poi.

“Abby chiama tuo padre! Digli di tornare subito a casa. Io cercherò di convincerla ad uscire.”

Abby annuì e raggiunse la sua camera alla ricerca del cellulare.

“Papà puoi tornare a casa ora?” chiese con un accenno d'ansia.

“Ho appena finito la partita, mi lavo e torno. Ma è successo qualcosa?”

Abby fece un lungo respiro.“E' giunto il momento di dire la verità a Lily!”

 

Dudley rincasò prima del previsto. Puzzava ancora di sudore. Dopo la chiamata della figlia aveva deciso che avrebbe rimandato la doccia. In quel momento c'erano cose più importanti a cui pensare.

Trovò le sue donne in salotto, sedute in perfetto silenzio. Tutte e tre avevano gli occhi gonfi per le lacrime versate.

Lily se ne stava sulla poltrona con lo sguardo fisso oltre la finestra, stringendo a sè le ginocchia.

Grace si alzò per accogliere il marito. Con le labbra gli sussurrò qualcosa che nessuno riuscì a decifrare.

L'uomo appoggio per terra la borsa e la racchetta da tennis e si sistemò accanto alla moglie, mettendole una mano sul ginocchio in segno di supporto.

“Lily, guardami” chiese gentilmente con occhi lucidi.

La ragazza si girò e fissò il padre.

“C'è una cosa che dobbiamo dirti.” disse corrugando la fronte.

“Solo che non sappiamo come.” continuò triste.

“Se avete la minima idea di cosa mi stia succedendo allora dovrete farlo, e subito” rispose non riuscendo a trattenere le lacrime.

Dudley e Grace si guardarono per alcuni secondi.

“Tu sei speciale Lily.” continuò la moglie.

“Cosa significa che sono speciale?” chiese cercando di mantenere la calma.

“Non sei come noi. Hai dei poteri.”

“Dei poteri magici, intendi? Cosa dovrei essere una specie di strega?” domandò sarcastica accennando un sorriso divertito ma allo stesso tempo spaventato.

Nessuno rispose. E come tutti sanno chi tace acconsente.

“Non crederete davvero a quello che state dicendo, vero? Non esistono le streghe.” disse ironica.

Dudley riprese la parola.

“Sai quando ero piccolo, viveva con me e i miei genitori mio cugino.” iniziò a raccontare appoggiandosi allo schienale del divano.

“Non mi hai mai detto di avere un cugino.” rispose la rossa rigirandosi sulla poltrona.

“Ho un cugino” affermò per poi continuare.

“Questo mio cugino era come te. Aveva dei poteri.” fece una pausa. “Certo, appena i miei genitori me lo dissero non potevo crederci, ma quando ho visto le cose che poteva fare dovetti ricredermi. Lui era un mago, proprio come te!”

La rossa parve parecchio confusa. Quindi era tutto vero? La magia esisteva e lei era una strega? Al solo pensarci si sentiva stupida.

“Quindi non sono l'unica?” domandò curiosa.

Dudley scosse la testa. “Siete tanti. Tanti quanto noi, babbani.”

Quella parola l'aveva già sentita. Babbani. Il ragazzo tinto aveva pronunciato quel termine. Allora anche lui, forse era una mago.

“Babbani?” chiese stupita.

“Si. I maghi e le streghe chiamano così coloro che non hanno poteri magici.”

Lily cercò di assimilare tutto quel discorso decisamente sconcertante.

“Aspetta quindi io ho ereditato questi poteri da tuo cugino?” chiese sempre più curiosa.

Abby capì che stava arrivando il momento della rivelazione cruciale e sentì le lacrime iniziare a bagnarle le guance.

“Esatto. Hai ereditato i poteri da lui.” disse con voce tremante.

Lily si alzò di scatto.

“Perfetto, allora possiamo chiamarlo. Lui potrebbe aiutarmi a controllarmi e magari insegnarmi come si usano i miei poteri. Mi sembra assurdo dire queste cose, però è una figata assurda.” disse sorridendo e saltellando su se stessa.

“Lily ti prego siediti. Non abbiamo finito.”

La rossa sbuffò e si rimise al suo posto.

“Noi lo abbiamo già chiamato. Verrà qui la prossima settimana con la sua famiglia.” affermò Grace stringendo la mano del marito.

“Esatto” continuò Dudley.

Lily sembrava sprizzare di gioia.

“Conoscerò dei maghi che cosa emozionante”.

Dudley non sarebbe più riuscito a continuare così. L'avrebbe detto e basta. Si sarebbe tolto quel pesante enorme peso una volta per tutte.

“Come si chiama tuo cugino, papà?” domandò euforica non riuscendo a star ferma. Certo scoprire di avere dei poteri magici sarebbe fantastico per tutti. Perciò credo chiunque la possa capire.

“Harry. Harry Potter. E..” venne interrotto prima di concludere la frase.

“Forte, mi sembra familiare. L'avrò già sentito nominare.”

“Lily!! Harry Potter è tuo padre”

L'euforia di Lily svanì.

Non è possibile pensò. Ecco. Lo sentiva. Stava arrivando. Un attacco di panico.

Spazio autrice:
Ecco a voi il quarto capitoloooooo^^  la grande rivelazione! Ho deciso però di lasciarvi in suspance e non dirvi altro per ora. Nel prossimo capitolo ci sarà finalmente la rimpatriata dei Potter:)
Come sempre ringrazio i miei lettori:) Davvero grazie mille**
Alla prossima:*

 

  
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