Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: _ter87_    21/11/2014    0 recensioni
Otto ragazzi partono insieme per le vacanze estive. Tra litigi e amori nasceranno storie e ne finiranno altre. Ma non sempre quello che succede è come sembra..
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~~CAPITOLO 1
L'estate stava arrivando anche per quell'anno, ed Harry -insieme al suo gruppo di amici- stava organizzando un bel viaggio. O almeno, stavano tentando di farlo..le proposte erano tante, ma nessuno di loro riusciva seriamente a mettersi d'accordo sulla destinazione.
-"cosa ne dite di Ibiza?"- propose Jade all'improvviso, storica fidanzata di Niall Horan, il 'fondatore' del gruppo. Era stato lui, sei anni prima, a decidere che Harry Styles, Zayn Malik e Liam Payne sarebbro diventati i suoi migliori amici. All'inizio le cose non furono affatto facili. Harry e Zayn litigarono dopo solo una settimana, per colpa di una ragazza. Lei era cotta di Zayn, e per arrivare a lui sfruttò il buon cuore di Harry, che se la prese con il povero Malik. Il litigio durò qualche giorno, il tempo che ci impiegò Zayn a capire di che pasta fosse fatta quella MaryAnne. Dopo tanti anni, comunque, erano ancora lì, amici più che mai! -"Ibiza, sei matta?"- sbottò proprio Malik, scuotendo la testa in chiaro segno di diniego. Ibiza era chiaramente un bel posto, sia chiaro, a tutti piaceva..eppure nessuno sembrava intenzionato ad andarci. Valli a capire a volte, i ragazzi. Troppi soldi da spendere, secono loro. Troppe ore di aereo, secondo Niall che poverino, soffriva di vertigini. Che poi -come Harry si premurò di ricordargli poco dopo- l'aereo avrebbe dovuto fare uno scalo, in Italia se non ricordava male. Ma il suo parlare fu in ogni caso senza senso, visto che la proposta venne scartata senza eguali.                                                                                                        -“e se rimanessimo qui?”- tentò Liam, spinto più che altro dal suo senso di 'sono stanco di ascoltarvi'. Ma manco a dirlo, iniziarono tutti a parlare nello stesso momento, tutti dicevano cose diverse. Chi urlava, chi scuoteva solo la testa e ripeteva in continuazione 'no, no'. Tra le più si potevano distunguere vari 'sei matto?' 'qui a Londra?' 'ma qui c'è freddo. La chiamano estate per qualcosa!'. Solo un fischio -molto acuto- di Eleanor, mise fine a quel trambusto. Quella ragazza era sempre stata molto mascolina, e l'unica del gruppo capace di tener testa a Malik durante una gara di rutti. Poteva sembrare la ragazza perfetta a volte, amante dei videogiochi, del calcio, delle gare di macchine. Poteva battere Liam a braccio di ferro in pochi seconi eppure, eppure era ancora single. Non aveva ancora trovato la sua anima gemella, diceva sempre. La realtà era che non sapeva nemmeno lei cosa voleva realmente nella vita. Aveva alle spalle ventitrè anni di mascolinità mancata insomma, era un pò la 'mamma' del gruppo, e non era nemmeno la più grande! Quello era Liam, con i suoi venticinque anni di maturità alle spalle. Al contrario di Eleanor, lui cercava sempre di placare i bollenti spiriti con le parole, piuttosto che con le grida o i ricatti.
-“Allora”- sbottò poi Eleanor, appena ebbe ottenuto il suo silenzio -”Londra, no. Questo credo sia chiaro per tutti. Propongo una cosa, e voi seguirete la mia idea se non volete fare una brutta fine”- aggiunse anche, guardando ogni componente del gruppo in modo non molto carino. Era un tipino aggressivo, quindi riusciva facilmente ad avere il rispetto da tutti. Aggiunse ancora, poi -“ora scriveremo varie destinazioni su un foglietto, Payne pescherà e il luogo che uscirà sarà la nostra destinazione. Chiaro?”-
-“aspetta, perché devo essere io, a..”- ma l'occhiata che la ragazza gli lanciò bastò a farlo tacere. Il compito era difficile, certo, ma era comunque meglio che subìre la sua ira che sarebbe arrivata, lenta ed inesorabilmente crudele.         
Per almeno dieci minuti nessuno parlò, erano tutti troppo impegnati a scrivere la loro destinazione preferita. Qualcuno -ostinato- scrisse Ibiza. Mentre altri, decisamente più aperti di mente optarono per 'Francia' 'Germania' 'Turchia', addirittura uno tra loro scrisse 'Italia', ben sapendo che nessuno degli altri avrebbe preso in considerazione quella destinazione. Loro di italiano non sapevano nulla, nemmeno le basi, sarebbero stati un gruppo davvero divertente in quel posto!
-“Bene!”- e fu ancora Eleanor a parlare, dieci minuti dopo, forse dodici. Senza aggiungere altro prese a raccogliere tutti i bigliettini spiegazzati, lanciandoli alla meglio all'interno di un sacchetto di plastica, -di quelli che si usano in cucina di solito per metterci il pane dentro per farlo mantenere fresco, per capirci- chiudendolo una volta finito. Lo agitò per qualche secondo prima di riaprirlo e tenerlo fermo sotto il naso di Liam “forza, Payne” ordinò quasi, guardandolo fisso. E lui -da bravo 'succube' della ragazza qual'era- infilò subito la mano destra all'interno del sacchetto. Mischiò ancora un po' il contenuto, afferrando poi uno dei foglietti di carta e tirandolo fuori. Ok, la meta era appena stata scelta. E se non fosse stata gradita agli altri, sarebbero stati anche affari suoi!                  
Con mano tremante passò il bigliettino alla ragazza, che lo afferrò di colpo.  Lo aprì, lesse ciò che c'era scritto ed aggrottò le sopracciglia. Cosa mai poteva esserci scritto lì sopra? Iniziarono a guardarsi tutti tra di loro, che destinazioni avevano scelto? Eleanor si schiarì la voce poi, e tutti si zittirono. Li guardò, e “ragazzi, andremo in Italia!” annunciò. Tutti spalancarono la bocca, increduli. Tutti tranne Niall che, felice, iniziò a battere le mani facendo capire a tutti fosse stato lui a scegliere l'Italia come meta turistica, invece..                                                
-“non ci credo..”- disse solo, Zayn, -pakistano, 23 anni e dieci lavori all'attivo come barista, al momento disoccupato e migliore amico di Liam- incredulo “è uscito quello che ho scritto io..”-. Lo guardarono tutti, iniziando subito a chiedere come mai l'Italia ma Niall non lasiò parlare nessuno, visto che per tutto il tempo 'bravo, Zay, bravo' continuò a ripetere, facendo impazzire il ragazzo.
Fu Harry poi dopo un pò, ad avvicinarsi nuovamete al ragazzo e chiedergli “come mai l'Italia?”, ma la risposta che gli diede l'amico lo spiazzò.                                 
-“perché mi andava, non c'è un motivo..”- disse, e nessuno di loro riusciva a capire come stupido potesse sembrare a volte il loro amico. “Avanti, ci divertiremo!”- disse poi ancora, cacciando il pacchetto di sigarette dalla tasca e predendone una. Afferrò poi anche Liam, portandolo fuori con se a fumare mentre le ragazze, rimaste in camera, iniziarono a cercare dal cellulare dei posti carini nei quali poter passare le vacanze estive in Italia. Ci sarebbe stato da ridere, nessuno di loro conosceva nulla di quel posto, ma avrebbero sicuramente trovato qualcosa di carino.

Erano passati due giorni, dalla decisione di passare le vacanze estive in Italia, ma ancora non avevano deciso il dove. Su internet continuava ad uscire Roma, come meta preferita dai turisti, e loro sapevano essere la capitale -almeno quello- ma non volevano andare lì. Stavano cercando un posto dove potersi diertire, andare a ballare, magari in spiaggia, e far baldoria fino a tarda notte.  Oh, e ovviamente il mare, doveva esserci un bellissimo mare.                                
Per ora di pranzo Liam, Zayn e Danielle -fidanzata di Liam, ma solo per finta (solo Zayn era a conoscenza di questo, anche se non di tutta la verità)- si trovarono fuori per mangiare insieme, come accadeva spesso. Tra i vari discorsi del 'come fare per far capire ad Harry che lo desidero', uscì anche quello riguardante le vacanze. Loro erano molto più presi dagli altri, da questa cosa..forse perché erano i più festaioli del gruppo.
-“Ehi!”- esordì Liam improvvisamente, tenendo lo sguardo fisso sul proprio cellulare. Sembrava concentratissimo nel guardare qualcosa di bello. E quando sorrise, gli altri due ne ebbero conferma. Pensarono all'istante avesse trovato qualcosa, qualche posto interessante. Infatti quando girò il cellulare.. 'Riccione' lessero gli altri due e subito si guardarono, aggrottando poi le sopracciglia. Che posto era quello? Non lo avevano mai sentito nominare, ovviamente, ma a giudicare dalle foto che stavano guardando dal piccolo schermo e dalle facce allegre dei ragazzi che erano raffigurati, sembrava davvero un posto coi fiocchi, adatto a loro.                                                                                                          
-“Credete che agli altri piacerà?”- chiese però Danielle, leggermente scettica, che finiva sempre con il preoccuparsi per gli altri. Ventun'anni, inglese con la passione per la danza, Danielle era un tipo abbastanza chiuso. Solo con quei ragazzi era riuscita ad uscire un po' dal guscio, ma ancora -dopo tanto tempo- non aveva imparato a seguire ciò che piaceva a lei. Certo, eccezion fatta per Harry Styles. Il quale, però, sembrava non accorgersi nemmeno della ragazza.   
-“A te piace, Dani?”- Liam le rispose con un'altra domanda, ben conoscendo  il carattere della giovane. Era così, lui. Gli piaceva aiutare le persone, soprattutto se queste avevano ventun'anni, capelli ricci e facevano di nome Danielle. Ci mise poco Liam, ad affezionarsi a lei. E appena questo fu chiaro al resto del gruppo, iniziarono a girare delle voci su di loro. “Liam ama Danielle”. Voci che lui non si premurò mai di mettere a tacere. Non perché fossero vere, ma perché Liam, venticinque anni -come detto prima- inglese e futuro avvocato, era irrimediabilmente cotto di un'altra persona, tale Zayn Malik, che non se lo calcolava di striscio ovviamente, se non come migliore amico.                         
Era per questo che aveva deciso di diventare l'ombra di quella ragazza.    
L'unica che sapesse la verità. Lei lo guardò, dopo quella domanda e annuì. Certo, certo che le piaceva quel posto, sembrava davvero fantastico! Ma se non fosse piaciuto agli altri? Poco importava quale fosse il suo carattere, era comunque una cosa che dovevano decidere tutti quanti insieme.                  
Zayn parve accorgersi della sua difficoltà, perché “sta tranquilla, lo faremo vedere agli altri anche, ovviamente” le disse, sorridendole poi incoraggiante.           Zayn..Danielle lo adorava, era un ragazzo davvero straordinario. Duro all'apparenza, ma in realtà morbido come un pezzo di pane. Capiva Liam, che si era preso una cotta per lui. Non ci fosse stato il riccio, probabilmente se la sarebbe presa anche lei! Improvvisamente sorrise poi, guardando come i due ragazzi parlavano tra di loro ed ebbe un'idea. Si alzò, preparò frettolosamente le proprie cose, e “ragazzi, scusatemi..mi sono ricordata che devo prendere delle cose per mia madre, non posso fermarmi” si inventò di sana pianta, guardando perfino l'orologio come a voler far capire ai due che fosse in ritardo. Lasciò i propri soldi sul tavolo mentre si alzava, e dopo aver salutato i due amici con due baci sulla guancia si dileguò, lasciandoli soli.
Liam boccheggiò qualche secondo, resosi conto della situazione.                     
Gli succedeva ogni volta che si trovava solo con Zayn, nonostante fossero migliori amici e la cosa succedeva anche abbastanza spesso. Cadde un silenzio decisamente imbarazzante dopo un po' -all'inizio era sempre così, con Liam- finché Zayn lo ruppe, spostandosi leggermente in avanti e mormorando, guardandolo felice ed eccitato al tempo stesso;                                               
-“che dici, Lee, mandiamo le foto ad El?”-. L'amico fu ben felice di annuire alla sua proposta, e sempre restando in silenzio iniziò a fare screen, mandandoli alla ragazza in modo che le mostrasse agli altri. Mentre Liam faceva questo, Zayn finì di bere il cappuccino che intanto avevano ordinato entrambi. Si alzò, lasciò i soldi anche per l'amico -quando erano in gruppo pagavano sempre a turno, l'uno per l'altro- che aveva vuotato il bicchiere già da un po' e si alzò, facendogli segno di seguirlo. Dopo qualche passo cacciò le sigarette, offrendone una a lui, come sempre. Oltre ad Eleanor e Perrie, loro erano gli unici due fumatori del gruppo.    -“Allora”- disse improvvisamente Zayn mentre camminavano, facendo perdere un battito a Liam. Adorava la sua voce -“El ha risposto?”-. Liam scosse il capo, cacciando il cellulare per sincerarsi della sua risposta. E proprio mentre faceva questo, il telefono suonò. Entrambi i ragazzi si guardarono, scoppiando subito a ridere. Se non era tempismo questo!                                                                   
Ad ogni modo, la risposta della ragazza fu positiva. Il posto piaceva, a lei ed anche al resto del gruppo. Ora bisognava solo prenotare. E chi poteva farlo? Chi, alla loro età, poteva stare in casa -sicuramente- in una giornata come quella?
   - - - - -
-“pronto?”-                                                                                                               
-“Harry! Dovresti fare una cosa. Sei a casa, vero?”- e lui si, certo che era a casa. Dove altro poteva essere? Aveva lavorato qualche ora, poi stanco, si era rintanato in casa, coccolato dalla propria madre.                                                  
A chiamata conclusa, sospirando, si alzò dal letto, andando subito ad accendere il pc. E va bene, toccava a lui stavolta. Acceso il computer, aspettò si caricasse e intanto si segnò su un foglietto tutto quello che doveva cercare. Riccione, più aereo andata e ritorno, possibilmente diretto da Londra a Venezia.       Finalmente il pc si decise a caricarsi, così aprì subito internet, iniziando a cercare su ogni sito disponibile per la ricerca di voli economici. Certo, andare in qualche agenzia sarebbe stato sicuramente meglio, ma avrebbero dovuto anche pagare di più. E chi glielo faceva fare? No, decisamente meglio prenotarlo da soli. Dopo qualche ricerca, trovò finalmente qualcosa. Volo diretto da Gatewick al Marco Polo, areoporto di Venezia. Stando alla cartina sembrava abbastanza vicino -ma cosa ne sapeva lui, poi?- quindi prenotò senza troppi indugi. Povero, povero Harry..                                                                                                              
Trovò anche l'opzione volo più hotel -o appartamento, anche- e ne trovò proprio uno molto spazioso, decisamente carino. Poi era in centro! Senza guardare troppo o sincerarsi di altro, prenotò per otto, inserendo i dati della carta di credito della madre. Gli altri gli avrebbero dato i soldi poi. Fu solo quando ebbe finito la prenotazione, che qualcosa gli balzò alla vista. Bibione. La località era Bibione. Ma lui aveva cercato Riccione, non Bibione. Che posto era quello? Oh, no. Oh, no..aveva sicuramente combinato un guaio. E ormai non poteva più tornare indietro.                                                                                                                   
-“Oh, accidenti..i ragazzi mi uccideranno”- iniziò a torturarsi, finché si fece anima e coraggio e chiamò Liam. Con lui andava sempre sul sicuro.
   - - - -
-“Che cosa hai fatto?”- ecco, forse quasi sempre sul sicuro. Iniziò a scusarsi in tremila modi differenti, Harry, ma per lui nessuno di quelli era abbastanza giusto. Quello che il povero ragazzo non sapeva poi, era che intanto Liam aveva raggiunto il resto del gruppo a casa di Eleanor -dove doveva sbrigarsi ad andare anche lui, tra parentesi- quindi anche gli altri erano ormai a conoscenza del suo disastro. Dopo una prima fase di 'lo ammazzeremo', i ragazzi raggiunsero la fase del 'non importa, basta che ci sia il mare'. E il mare c'era, eccome! Harry scaricò da internet un sacco di foto, che avrebbe poi mostrato loro una volta lì.              
E ai ragazzi quel posto piacque, pacque eccome! Il povero ragazzo si sentì decisamente sollevato, e quando Zayn gli si avvicinò per dargli una pacca sulla spalla, quasi non cadde lungo disteso sul pavimento.                                          
-“Bene ragazzi”- disse poi Eleanor, battendo insieme le mani “dobbiamo metterci tutti e svegli presto, ok? Minimo alle sei della mattina.”-                         
-“Ma El, partiremo solo tra cinque giorni..”- tentò Jade, guardano la ragazza con le sopracciglia aggrottate. Errore. Lei la guardò malissimo, e 'allora?' le chiese, incrociando le braccia al petto 'non ho mica detto che dovete metterla per domani. E' che vi conosco, e ve lo dimenticherete.'. Cinque giorni giusto il tempo di fare le valigie.                                                                                                     
E come spesso succede in questi caasi, i cinque giorni volarono. Arrivò la sera prima, tutti avevano deciso di passare la notte da Harry, visto che mamma Anne li avrebbe accompagnati all'aeroporto la mattina dopo.                                 
Santa donna, sempre disponibilissima con tutti loro. Li considerava figli suoi, anche se aveva già due piccole pesti un po' cresciute. Dopo cena -a base di insalata, carne e gelato- i ragazzi volarono subito a letto. Nesuno di loro aveva sonno, certo, ma la mattina dopo si sarebbero dovuti svegliare prestissimo!       Le sveglie erano impostate -tranne qualcuna, che alla fine non venne messa perché 'ne suoneranno almeno quattro'- così, ognuno al proprio posto, si sistemarono nel grande salone di casa Cox-Styles. E Dio, la mattina dopo sarebbe di certo stato un massacro. Chi avrebbe passato una gran nottata, erano sicuramente Zayn e Perrie. Il ragazzo era finito sul grande divano, e vista la mancanza di altri posti, la ragazza finì proprio vicino a lui, con 'sommo piacere' da parte di Liam che, invece, aveva scelto Danielle coma vicina per quella notte.
Come deciso la sera precedente, le sveglie suonarono alle 6 precise.               
Fu un macello senza precedenti. Almeno cinque suoni tutti diversi, suonati tutti insieme. Non riuscendo a resistere oltre, i ragazzi si alzarono, pregando quasi che ogni cellulare che in quel momento stava suonando, si rompesse improvvisamente. Tutti tranne Zayn, che 'no, mamma..non voglio andare a scuola ti prego, ho mal di pancia' iniziò a farneticare, quando qualcuno provò a svegliarlo. Niall non approvò questo comportamento, così chiese ad Harry dove avrebbe potuto trovare un oggetto specifico, e quando lo ebbe tra le mani..         
-“Su, pelandrone! L'aereo non aspetta di certo te!”- iniziò a gridare, spruzzando acqua fredda sul corpo del ragazzo, grazie ad uno spruzzino che la madre del riccio usava per stirare. Liam avrebbe tanto voluto fermarlo, ma l'improvvisa immagine di Zayn completamente bagnato balenò nella sua mente e no, no..doveva proprio correre a prepararsi! “Andiamo, Niall!” sentiva dal bagno, ma non fece comunque nulla, finendo di prepararsi ed uscendo dalla stanza solo una volta sicuro di essere in ordine, trovando il ragazzo che ancora inveiva contro l'irlandese.
Entro le otto però, furono tutti vestiti e pronti ad uscire per dirigersi all'aeroporto. Tutti tranne il riccio, che 'aspettate, la mia fascia!'. Ventun'anni, un futuro come..come..beh, ancora non lo sapeva, ma una testa tutta stramba.            
Però gli altri ragazzo lo adoravano. Era proprio come sua madre, dolce e sempre disponibile. Ed era proprio per questo forse, che Danielle era così presa da lui. E poi era bello, ehi! Alto, decisamente troppo. Capelli ricci ed occhi verdi. Due gambe che facevano invidia ad ogni ragazza e due fossette troppo adorabili sulle guance. Decisamente non da buttare via.                                                              
-“Eccomi, sono qui”- disse poi affannando, tornando dagli altri ragazzi al piano di sotto. “Scusate” aggiunse poi “non riesco a stare senza”. E certo. Con quei capelli!                                                                                                                   
Si avvicinò poi anche mamma Anne, iniziando a fare ogni tipo di raccomandazione prima, durante e dopo il tragitto. 'State attenti'-'non andate in mare se piove'-'non entrate dopo mangiato, aspettate sempre almeno tre ore'-'non fate tardi la sera'. Insomma, solite cose da mamma. Prima di farli andare del tutto poi, aggiunse anche “Harry, chiamami appena arrivate. Chiaro?”. Una madre decisamente apprensiva.                                                    
Finalmente furono liberi di andare, e dato che ancora erano le 9,30, decisero -decise Harry, veramente- di sfruttare il tempo rimanenete per cercare di capire in che posto sarebbero finiti. Durante la notte Harry, incurante di chi stesse dormendo o meno, si era alzato, aveva acceso il pc e stampato ogni notizia possibili riguardante Bibione. Aveva poi stampato tutto in otto fogli -era il minimo, dpo quello che aveva combinato- ed ora che erano in fila, li stava distribuendo agli altri.                                                                                                                  
-“E questi?”- chiese Jade, girandosi il foglio tra le mani. “informazioni utili” rispose Harry, lanciandole un sorriso e passando poi un altro foglio a Liam, uno a Niall, Eleanor..                                                                                                                  
-“Molto intelligente” disse improvvisamente Zayn, dandogli una pacca amichevole sulla spalla, senza nemmeno guardarlo “bravo Haz!”. Harry sorrise felice, ma durò poco..perché si sentì chiamare subito dall'irlandese, che “ehi, Har..e questo?” gli chiese, e lui si avvicinò, guardando dalla sua spalla il punto indicatogli. Il riccio aveva scritto su 'boom boom, yea yea'. Al vedere quello arrossì all'istante. Quella era la discoteca della zona, il Koko, ma il nome non gli piaceva e così per ricordarsi, aveva scritto quella..quella cosa. E aveva intenzione di toglierlo, davvero! Voleva scriversi su 'discoteca', ma..lo aveva dimenticato, e di conseguenza ogni copia era uscita con quello scempio.         
-“E' la discoteca”- rispose subito, spiegando tutto al biondo e cercando di non far vedere troppo il proprio imbarazzo. Insomma, non ne stava combinando una giusta! Che altro doveva succedere? Magari avrebbe fatto precipitare l'aereo con la forza del pensiero, no? Ci manca solo ques..oh, no. Oh, no, lo aveva pensato. Adesso sarebbe accaduto qualcosa di tremendo, ne era certo. Accidenti a lui e alla sua stupida testa, ma anche superstizione. Nemmeno sentì la risposta di Niall che 'mi piace, bel nomignolo' disse, perché troppo impegnato a fare in modo che il proprio cervello non pensasse cose assurde, tipo cadute o morti varie. Un'ora e otto check-in più tardi, finalmente si trovarono all'interno della zona gate dell'aeroporto. Mancava ancora mezz'ora alla partenza, il loro gate non aveva nemmeno ancora aperto. Andarono quindi in uno dei tanti bar sparsi lì dentro per ordinare tre caffè, due cappuccini, un succo a pera e due a pesca, più due buste di patatine e quattro barrette -per Niall- di cioccolata Wispa. La amava.    Avevano due ore da passare per aria in fin dei conti, no? Avevano bisogno di forze! Zayn più degli altri forse, visto che 'mi da anche un panino con la cotoletta, per favore?' ordinò, lasciando tutti a bocca aperta. Mangiava come una ciminiera, ma dove metteva tutta quella roba? “Subito” rispose la barista, una ragazzina sicuramente senza alcun pudore, visto come guardava il ragazzo. E Liam se ne accorse, perché gli si avvicinò e con molta non chalance, gli spostò un ciuffo di capelli -il solito- che gli ricadeva sugli occhi.                                                     
-“Un po' di fame, Zaynie?”- gli chiese con un sorriso poi, perdendosi nei suoi occhi color caramello. Il ragazzo di fronte a lui annuì, passandosi una mano lungo la pancia. 'Sai, senza colazione' gli spiegò poi, facendolo sorridere ancora di più. E l'amico annuì, prima di 'ne faccia uno anche a me' chiedere alla barista, senza spostare gli occhi dal ragazzo, stessa cosa che stava facendo anche lei. E il pakistano dovette accorgersene, visto che iniziò a passarsi una mano tra i capelli, proprio come faceva quando...                                                                   
-“Ehi, Zay..cosa fai?”- gli chiese poi Liam, fingendosi però divertito. L'amico in risposta si strinse nelle spalle, rivolgendogli un sorrisetto furbo. Ma Liam capì subito. Voleva fare il sexy, e poi? Sedurre la ragazza? Accidenti. A lui, e..oh, accidenti! Sbuffò impercettibilmente dopo qualche secondo. Nessuno, tranne la sua amica Dani, lo sentì. Gli si avvicinò subito infatti, abbracciandolo dalla schiena. 'Su, Lee..non fare così' prese a sussurrargli, scatenando le mille fantasie degli amici che li credevano una coppia. Presero i panini, e dopo aver pagato il proprio, Liam si allontanò proprio con Danielle.                                       -“Stava praticamente flirtando con..con quella!”- sbottò quasi subito il ragazzo, portandosi una mano a spostare i capelli indietro “io..io non ce la faccio più, Dani” continuò poi, girandosi a guardare la ragazza.                                     
Ormai erano mesi che andava avanti quella storia -quasi due anni, ad essere precisi- e lui era giustamente stanco. Sapeva che i gusti del ragazzo andavano anche a suo favore, per metà, ma nonostante questo non aveva mai provato a dichiararsi, o mai aveva notato dell'interesse da parte sua. Non gli piaceva se non come migliore amico, lo aveva capito bene, però non voleva rinunciare a lui. Sentiva di non poterlo fare. Ma non voleva sìnemmeno di certo sprecare quei sette giorni di vacanza che avrebbero trascorso sotto lo stesso tetto, quindi..       
-“io rinuncio”- esalò infine, stringendosi nelle spalle. In quel momento si aprì il loro gate ed il ragazzo ci si fiondò subito, ignorando la sua amica che -incredula- cercava di fargli cambiare idea. E quella decisione faceva di certo più male a lui che a chiunque altro, ma non poteva più continuare così.                                      Il viaggio in aereo non fu dei migliori, per il povero Liam. Anche lì Danielle continuò ad 'importunarlo', cercando di farlo ragionare. Ma con Zayn che ci provava spudoratamente con una hostess, era un po' difficile farlo. Dovette capirlo anche lei, perché dopo un po' smise di parlare, sospirò e passò il resto del volo con le cuffie nelle orecchie. Si girò poi a guardarla Liam, sospirando appena. Non avrebbe mai potuto rinunciare a Zayn, lo sapeva. Sarebbe stato sempre inutile, ogni tentativo. Ma senza poterne più parlare con la sua migliore amica, ora, magari le cose sarebbero migliorate un pochino. Iniziò a guardare fuori dal finestrino poi, immaginandosi quasi se stesso, camminare su quelle soffici nuvuole. Che bello, sarebbe stato. Che sensazione di..liberazione, ma proprio quando stava per distendersi su di una nuvola..
'Siete pregati di allacciare le cinture di sicurezza, stiamo iniziando la manovra di atterraggio, presso...'
Accidenti, erano già arrivati? Sbuffò, decisamente contrario alla cosa e prese la cintura, facendosela passare intorno al corpo come avea già fatto al decollo. Erano in Italia, non poteva crederci. Non avrebbe mai pensato- tempo prima- che sarebbe mai andato lì, anche se in realtà lo voleva davvero tanto. Eppure ora era lì, stavano atterrando a Venezia. Aveva sentito parlare di quel posto in tv molte volte, era famoso per il fatto di essere una città praticamente costruita sull'acqua. La gente si spostava anche con le barche, quando necessario, e no..non barche! Gondole, ecco, si..le gondole. Avrebbe voluto tanto farci un giro, ma purtroppo dovevano prendere subito un treno per..per..dov'era che dovevano andare, ora? Ma ci avrebbero sicuramente pensato dopo, visto che 'ragazzi, prendiamo un altro caffè?' chiese quasi disperato Niall, guardandoli e sbadigliando subito dopo. Gli altri non poterono che essere d'accordo con lui, ed annuendo, subito si diressero a prendere i bagagli. E sembrava davvero tutto perfetto, finchè Zayn non distrusse tutti i loro sogni.                                                                                
-“Ragazzi, scusate..ora noi andiamo al bar, si? Ma sapete come arrivare alla stazione dei treni da qui, poi? E se facciamo tardi?”-                                             Accidenti. Accidenti ai treni, alla stazione e perché no, anche a Zayn! Però aveva ragione, così si avviarono al banco informazioni.                                                   
-“Vediamo di far presto, ok?”- si lamentò infine il povero Liam, decisamente desideroso di qualche minuto di silenzio sulla terra ferma.                                     -“Andiamo, Lee!”- ecco Zayn, la solita sigaretta dietro l'orecchio destro. “sono sicuro non ci vorrà molto” cercò di rincuorarlo, poggiandogli una mano sulla spalla. A quel tocco Liam trasalì, come sempre, poi lo guardò sorridente, mentre lui gli fece l'occhiolino. Probabilmente Liam arrossì, fortunatamente l'altro non disse nulla.                                                                                                      
Dopo quella piccola parentesi il ragazzo di Wolwerhampton non si lamentò oltre, prendendo a seguire gli amici verso l'esterno del posto, dove presero due taxi -ehi, erano pur sempre in otto!- che li avrebbero portati alla stazione dei treni di Venezia. Nel primo taxi finirono Zayn, Niall, Jade ed Eleanor, mentre nel secondo tutti gli altri. Il povero Harry finì seduto di fianco a Danielle, che non perse occasione -per quasi tutto il viaggio- per continuare con 'Harry, quando arriviamo ti va di andare a prendere un caffè insieme?' e cose simili fino a fargli perdere la pazienza. Ad un certo punto infatti, cacciò il proprio cellulare. Si scusò con la ragazza per la momentanea distrazione e chiamò la mamma, sospirando appena, contento di poterlo fare a quell'ora.
Dopo quasi un'ora di viaggio finalmente raggiunsero la stazione. Era enorme, si sarebbero sicuramente persi! Dopo aver pagato i taxi, borse alla mano si avviarono all'ingresso della stazione. Si guardarono prima di entrare, facendolo poi e restando a bocca aperta. Dentro era ancora peggio di fuori..                   Non avevano la minima idea di cosa fare, a chi chiedere. E poi le loro conoscenze sui posti erano basate sulla precedente destinazione! A parte le cose che Harry aveva segnato loro sui fogli, non sapevano altro. Nemmeno dove mai si trovassero le biglietterie, e quello si che sarebbe stato utile. Per loro fortuna però, alcune indicazioni erano in inglese, quindi riuscirono ben presto a raccapezzarsi in quella brutta situazione che si era venuta a creare, trovando il treno ed anche il binario in cui prenderlo.                                                               
-“Ragazzi, su..fate presto!”- iniziò a gridare Jade poco dopo, girandosi a guardare il resto del gruppo. Era molto più avanti lei, e grazie tante, le sue borse le stava portando praticamente tutte Niall! Lei aveva solo le due più piccole, le più leggere. Che poi, tutta quella roba per una sola settimana di ferie? Che esagerazione. Ma lei, lo sapevano tutti, non era davvero una brava persona..non le importava molto di ciò che faceva, degli altri. Diciamo che era una persona 'a convenienza'. Perché? Semplice. Niall non era un semplice ragazzo di vent'anni. No, Niall era il figlio di uno degli uomini più ricchi dell'Inghilterra, ed automaticamente anche lui era ricco. Aveva pagato metà della vacanza tutta lui, per tutti ed otto i suoi amici, e per la sua ragazza ovviamente. E lei, ecco..diciamo che di questa storia se ne faceva vanto, stando con lui apposta per apparire sui giornali ogni tanto, per avere i suoi soldi quando si usciva, per le sedute ai centri benessere. Insomma, lo sfruttava un po'. Lui ovviamente non se ne rendeva conto, era troppo innamorato..ma i suoi amici provavano ogni tanto a farlo ragionare. Cosa ne ricavavano? Sempre il solito 'ma cosa dite? Siete solo invidiosi perché è bellissima'. E lo era davvero, bella..ma anche molto acida e stronza con tutti loro. Niall non immaginava nemmeno quello.                           
Ad ogni modo, si sbrigarono tutti, stando a sentire la ragazza e seguendola, raggiungendo in pochi secondi il binario. Niall sorrise, fiero e contento di averla accanto e solo Perrie -cotta di lui ormai da tempo- si accorse della sua espressione.                                                                                                           
-“Pft, povero scemo”- mormorò improvvisamente, solo Danielle la sentì.           
La guardò per un attimo sorpresa infatti, aggrottando appena le sopracciglia e non riuscendo a trattenere un piccolo risolino divertito. Guardò poi in avanti, scorgendo la ragazza e -poco distante- il loro povero amico alle prese con quelle borse. Capì all'istante perché l'amica avesse fatto così poco prima e le si avvicinò, facendo passare un braccio intorno alle sue spalle. “Per, andiamo. Non fare così” le disse, cercando di tranquillizzarla. “so che è dura, ma le cose purtroppo stanno così, non puoi farci nulla. Anche l'altra volta, in pizzeria, lo ricordi? Cosa ti dissi?”                                                                                             -“Che devo dirgli tutta la verità o lasciarlo andare per sempre”- rispose la ragazza, diligentemente. L'altra annuì, le sorrise e con un'ultima pacca sulla spalla si allontanò, avvicinandosi al resto del gruppo già sistemato lungo il binario. Prima di andare lì anche la bionda si fermò, restando a guardare il ragazzo per il quale aveva una cotta da lontano, sospirando ed immaginandosi -ormai come faceva da quattro anni- al suo fianco. Non era giusto, continuava a ripetersi. Perché doveva essere così? Cosa aveva lei in più? Era bella? Certo, lo era, ma come poteva l'irlandese non essersi mai accorto dei suoi modi? Era così brava a fingere avanti a lui, ancora, dopo tutto quel tempo? Avrebbe di certo vinto l'oscar, fosse stata un'attrice! Sbuffò, decidendo finalmente di andare dagli amici che intanto stavano parlando della possibilità che non fosse il treno giusto. Poi “no” sentì dire da Liam, mentre posava il cellulare “è questo, dobbiamo fare solo poche fermate noi!” mettendo così fine ai dubbi degli altri sei. Il treno finalmente arrivò, anche se con un po' di ritardo. E quando aprì le porte, fu la ressa. Doveva esserci sicuramente stato qualche sciopero o chi sa cosa, perché riuscirono a salire per miracolo, non trovando nemmeno un posto. O almeno, non c'erano di certo otto posti tutti vicini. Come avrebbero fatto, ora?                          
-“E va bene, dovremmo dividerci”- disse ovvia Eleanor, -che fino a quel momento non si era mai intromessa nelle discussioni- facendosi strada tra i corridoi pieni del treno. Niall e Jade presero posto in due sediolini vuoti appena poco più avanti, sulla destra. Liam e Danielle furno mandati -insieme- nello scompartimento successivo, mentre Zayn invece, finì con Perrie ed Eleanor poco più avanti. Povero Liam, avrebbe tanto voluto lui passare quell'ora con Zayn, ma purtroppo il fato era contro di lui, in tutti i sensi. Stando solo con la riccia però, Liam si sentì per la prima volta in imbarazzo. Le aveva mentito qualche ora prima, e sapere di non potersi più confidare con lei lo faceva star male..ma lei sembrò quasi capirlo, così;                                                                                    -“Anche quest anno passerai le vacanze estive a giocare con lui senza dirgli nulla?”- e inizialmente l'amico rimase scosso da quelle parole. Non le aveva forse detto che lo avrebbe lasciato perdere?                                                          
-“Ma Dani, cosa..”-                                                                                                  
-“Tu non lo lascerai mai perdere, Lee. Io lo so, ed anche tu. Quindi..rispondi.”-. Liam non sapeva se ridere o meno. Aveva ragione lei, certo che aveva ragione. Non le rispose subito però, perdendosi qualche istante nei propri pensieri..era quello che succedeva ogni anno. Andavano in vacanza da qualche parte, trovavano la sala giochi -e lì aveva visto che ce n'erano in abbondanza- e si sfidavano in qualche stupido gioco. Il vincitore offriva da bere all'altro. Erano gli unici momenti in cui riusciva a stare davvero da solo con lui..                           
Ma quell'anno sarebbe stato diverso, sicuramente! Era stanco, stanco di star male per lui, mentre l'unica cosa a cui pensava l'amico erano le donne e come sembrare sexy di fronte a loro. Sospirò dopo qualche secondo, decidendosi a guardarla finalmente e in risposta alzò le spalle, lasciandosi poi andare contro il sediolino. Era stupido, lo sapeva bene. Ma cosa poteva farci? D'istinto poi, senza sapere nemmeno lui perchè, si girò, convinto di poter così vedere l'amico.        Ma erano in due scomparti diversi, e l'unico modo per vederlo, era..              
-“Oh, no. No, Liam..non mi farò incastrare così facilmente.”- si buttò avanti Danielle, appena vide il ragazzo girarsi verso di lei. No, non si sarebbe fatta ancora fregare dall'amico, non ora che si era anche riscaldata per bene il sediolin! No, no, mai e poi mai..
         -------
-“Ehi, ragazzi..”- ma eccola lì, due minuti dopo, in piedi di fronte ai suoi amici. “sono venuta a proporvi uno scambio. Cosa ne dite?”-                                           -“Che tipo di scambio?”- chiede subito Perrie, con le sopracciglia aggrottate. Danielle sapeva lei fosse a conoscenza della cotta di Liam -in realtà lo avevano capito tutti tranne Zayn-  così la guardo in una maniera tale che capisse, e 'Liam è pesante, vorrei stare con le mie care amiche' disse, sapendo di avere l'aiuto della bionda. Infatti..
 -“Zay, hai sentito? Vai dal tuo amichetto, su..lascia un po' sole noi ragazze!”-. Il pakistano sbuffò infastidito, ma si alzò quasi all'istante, addentrandosi nel treno alla ricerca dell'amico. Lo trovò quasi subito e si sedette di fronte a lui -posto precedentemente della riccia- e lo salutò con un cenno della mano. Cenno che l'altro ricambiò subito. Appena il pakistano ebbe preso posto guardò l'amico, e dal nulla 'pronto per essere sconfitto anche quest'anno?' gli chiese, facendo ridere l'altro. Annuì subito Liam, guardandolo quasi con aria di superiorità e 'non sarà così ancora per molto, lo sai?' gli rispose, cercando di sembrare “autoritario”. Cosa che gli riuscì davvero male. E meno male che si era detto di tenere le distanze per quelle vacanze! Maledetto Liam, sei incorregibile, veramente.                                                                                                      
Dopo quella prima parte dell'ultima mezz'ora di viaggio passata a parlare di gare ed altre cose che avrebbero fatto, raggiunsero la parte del silenzio, in cui entrambi presero a guardare fuori -o il cellulare-, non rivolgendo più la parola all'altro. Ma per loro non era mai un problema, tutto quello.
Dopo qualche minuto -nove, per la precisione- raggiunsero finalmente Latisana, ed una volta giù Harry subito li avvertì che ora avrebbero dovuto prendere un autobus che li avrebbe portati nel centro di Bibione. Un coro di 'no, basta!' si levò dagli altri ragazzi. Sospirò. Quel viaggio stava diventando un vero incubo, ed anche lui lo sapeva..ma ne sarebbe valsa la pena, ne era più che certo! Per farsi perdonare dagli amici di tutto quel tram-tram che gli stava facendo subire, il riccio portò tutti al bar della stazione ed offrì caffè e brioche, oltre che prendere poi anche i biglietti dell'autobus. Si sentì davvero in colpa mentre prendeva quei biglietti, e quando uscì all'aria aperta non si accorse nemmeno -talmente era perso tra i propri pensieri- di essere andato a sbattere contro qualcuno. Anche quella. Harry, Harry, attento a cosa fai. 'Mi scusi' disse subito lui, non degnando nemmeno di uno sguardo il povero malcapitato.                                                     -“Non preoccuparti”- sentì rispondere poi, convinto -dal tono di voce- si trattasse di una ragazza. Arrivò dagli altri e consegnò loro i biglietti, giusto in tempo per l'arrivo dell'autobus che “BIBIONE” portava scritto in grande, in cima. Finalmente, fu probabilmente il pensiero dei ragazzi che si fiondarono -praticamente- sull'autobus, appena le porte si aprirono. Il viaggio non durò molto -come invece si aspettavano gli altri- e in men che non si dica 'Bibione autostazione', gridò il conducente, costringendo i ragazzi insieme agli altri passeggeri ad alzarsi per prendere quelle borse che erano riuscite a salire all'interno del veicolo, prima di recuperare il resto delle valigie. Appena giunti a destinazione e dopo essere scesi dall'autobus, notarono una cosa che non li rese per nulla felici. Stava piovigginando. Però, che botta di fortuna! Qualcuno sospirò, poi si guardarono tutti in faccia.                                                                                                            -“Secondo voi da che parte dobbiamo andare?”- disse dopo un po' Niall, guardandosi intorno. Era un posto nuovo per loro, non sapevano davvero come orientarsi. Avevano la cartina preparata da Harry, certo, -che povero ragazzo, era ancora in fase depressiva- ma non riuscivano comunque ad inquadrare per bene il posto. Fu ancora Niall a parlare poi, poco dopo, indicando un punto segnato sulla mappa. 'Qui!' urlò quasi, indicando l'autostazione su quel foglio. Ok, avevano trovato il punto in cui si trovavano loro. Seguendo la strada lessero poi i nomi di varie traverse. Via del Sagittario, via dell'Acquario, via dello Zodiaco..ma dov'erano finiti, su Marte? Riuscirono comunque a trovare la strada per raggiungere quello che doveva essere il centro nonostante quelle strade e si avviarono da quella parte, contenti del fatto che lì avrebbero trovato anche l'agenza attraverso la quale avevano prenotato l'appartamento per i sette giorni successivi. A metà strada però, la loro attenzione fu attratta da un negozio, che non era proprio un negozio di abbigliamento, ecco. Era un'hamburgheria. Hamburgher di ogni tipo e dimensione. Patatine fritte e bibite gassose. Il Paradiso dei giovani, insomma! Ovviamente si fermarono, era anche ora di pranzo e insomma..avevano decisamente fame. Ordinarono hamburgher e patatine, finendo con una quantità di bibite che di certo non facevano bene alla loro salute. Ma cosa importava? Erano troppo giovani ed affamati per pensare ai danni che quelle cose potevano fare.                                                                   
Si gustarono quelle cose seduti comodamente su delle panchine lungo la strada, e durante il pasto nessuno di loro parlò, troppo imegnati a riempirsi lo stomaco. Zayn fu l'unico ad alzarsi a metà panino per andare a dare un'occhiata veloce al negozio di scarpe, situato di fronte al posto in cui erano seduti loro. Aveva bisogno di un nuovo paio di scarpe, e quel negozio sembrava proprio avere ciò di cui lui necessitava. Venne raggiunto poco dopo da Liam, che 'vado a chiamarlo io' disse ai suoi amici, ma una volta lì -“trovato qualcosa?”- fu quello che in realtà gli disse, cercando di non mostrarsi troppo contento della situazione. Quando l'amico scosse la testa gli si avvicinò, poggiandogli una mano sulla spalla. 'Forza e coraggio, Zay' disse, cercando di non ridere 'troverai qualcosa. E dato che sono qui..avrei bisogno anche io di un paio di scarpe nuove, sai?' aggiunse ancora, perdendosi ben presto all'interno del negozio insieme a lui. Gli altri intanto, rimasti fuori ad aspettarli, li attesero per qualche minuto, finché si fece ora di andare a prendere le chiavi in agenzia. Fecero quasi la conta per decidere chi dovesse andare a chiamarli, ma Danielle si offrì volontaria e tutti le furono grati.
.“Lee, noi stiamo andando”- avvertì l'amico una volta lì. “quando avete finito ci raggiungete lì, ok? Fate con calma.”- e prima di andare via, gli fece l'occhiolino. Danielle lo capiva sempre, nonostante tutto. Appena la ragazza andò via, lui rtornò dal pakistano. Stava provando delle scarpe e subito prese posto accanto a lui, osservandolo alzarsi e camminare lungo il corridoio del negozio per tastarne la comodità. Si perse ad osseervare le sue movenze, i suoi lineamenti. Non sembrava affattto pakistano, si perse a pensare Liam, era decisamente bello. Non come certi che fanno vedere alla tv! No, lui era diverso. Di una bellezza mozzafiato, nel vero senso della parola. Si sentì sospirare, ma si sbrigò a tornare normale sperando che l'amico non l'avesse sentito. Poi lo guardò, era troppo lontano per sentire qualcosa di così basso come un sospiro. Si alzò poi dopo qualche secondo, raggiungendo l'altro che ora si stava guardando attraverso lo specchio del negozio le nuove scarpe che ancora portava ai piedi.                       
-“Secondo me ti stanno bene, Zay. Dovresti prenderle.”- gli disse, condendo poi il tutto con un grosso sorriso incoraggiante. L'amico lo guardò. 'Davvero?' gli chiese per avere conferma e Liam annuì, incoraggiante. Pochi secondi dopo poi, eccoli di nuovo sulle strade con tanto di busta con le scarpe nuove dentro. Zayn notò subito mancassero gli altri, ma Liam si sbrigò a spiegargli cosa gli aveva detto Danielle e dove li avrebbero trovati.                                                              
-“Bene”- rispose Zayn, sorridendogli. “ti va di aspettarli al bar lungo la strada? Ci vedranno al ritorno.”-. 
Si, quella vacanza sarebbe stata decisamente fantastica, convenne Liam, seguendo immdiatamente l'amico verso il bar indicatogli.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: _ter87_