Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: BigBrunetteHead    21/11/2014    1 recensioni
Un luogo in comune. Due ragazzi. Due mondi completamente diversi. Entrambi sono alla ricerca di qualcosa che hanno sempre cercato: l’amore Ma riuscirà il loro amore a superare tutti gli ostacoli?
TRATTO DALLA STORIA:
Massie è diversa dalle altre ragazze. Con le sue fissazioni, occhi che non mentono, sicura. E soprattutto apparentemente per niente più interessata a me, ma io riesco a vedere dietro il suo sorriso, la sua aria innocente quello che nessuno sembra notare. Ho già avuto modo di conoscerla. Massie pensa che siamo davvero diversi, che io sia il ragazzo sbagliato ma io darò casa,di nuovo, ai sentimenti.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 5

I Care for You

Quella mattina mi svegliai più presto del solito. Non era da me, ma delle grida attirarono la mia attenzione. Era da due giorni che ero a casa e quello che volevo era solo dormire. Forse mi riaddormentai subito, come quando si è troppo stanchi per capire cosa succede intorno, ma ecco che altre grida riecheggiarono fino alla mia stanza dal piano di sotto.
Fui costretta ad alzarmi per realizzare cosa stava succedendo. Non avendo il tempo di andare in bagno, corsi giù per le scale fredde il più veloce possibile. Feci una coda per sistemare l’aggroviglio di capelli mattutino. Decisi di non farmi sentire, né vedere, volevo solo che si sentissero le voci e distinguere quello che dicevano.
“Magnifico, basta che pensi per una volta a qualcosa per nostra figlia e tu rovini la festa di compleanno” alzò il tono una voce maschile. Sgranai gli occhi quando capii che era mio padre. Lui non aveva mai discusso con mia madre, non che io mi ricordi.
“Non ti azzardare a farmi passare per il mostro di casa, non ti azzardare!” rispose mia mamma piuttosto risoluta. “Sisi” annuì poco convinto mio padre, Matt. “A te il divertimento e a me quello che rimane” rispose a tono mia madre. A quella conversazione non trovavo un senso logico, era davvero strano quello che si dicevano quei due. Ed io là a guardare, ma forse era la cosa migliore.
“Tu hai scelto la carriera mia cara!” “Io qui non ho alternative qui, Matt, non ho alternative!Quando io tento di fare qualcosa di divertente, tu devi sempre fare di più, io pensavo a una torta e un regalo e tu la vuoi mandare all’estero, da sola!” aggiunse gridando a qualche millimetro da mio padre. In effetti mio padre la cosa a cui ci tiene di più sono le feste e i regali. Beh, a dire il vero lui si divertiva molto e invece mia madre era quella che doveva avere tutto sotto controllo. Lei non si era mai lamentata ai miei compleanni; era la prima volta che li vedevo così arrabbiati, e ammetto fa male esser convinta che tutto vada bene, ma niente di tutto quello che credevo fosse perfetto lo era.  Pensavo che in famiglia andasse tutto liscio fin’ora, ma a occhio mi sbagliavo.
 “Mi dispiace ma...” cercò di giustificarsi papà. “Perché sono solo io a sentire che ci vogliono delle regole qui, perché devi sempre farmi sentire una guastafeste?”. Li vidi spostarsi in cucina, prima mia madre e poi mio papà. Erano veloci nel parlare, sembrava quasi che volessero finire la conversazione il prima possibile. Mio padre,Matt  continuò: “Io non ti faccio passare per niente, fai tutto da te, molto spontaneamente!” La scena stava degradando, e pensare per una stupidata. “Tu fai in modo Daniel che tutti si sentano male al tuo fianco” vidi mia madre abbassare la testa, ma mio padre a quelle parole serrò la mascella “Dai, apri gli occhi! Infondo tu passi troppo tempo al lavoro” “Io passo troppo tempo con te, Matt, è finita!” Mio padre sbianchì, il mio cuore si strinse per un attimo e la guancia di mia madre si inumidì. Era troppo per me. Mi avviai sulle scale quando le lacrime scendevano ininterrotte, non me ne accorsi che stavo piangendo, aprii la porta della mia camera furtiva, l’unica cosa che volevo era dormire. Il silenzio fece spazio in tutta la casa. Era tutto così vuoto per pochi secondi finché contro la mia volontà fui costretta a sentire mio papà: “E dai Zoe, abbiamo dei problemi ma chi non li ha? Potremo risolverli, che discorsi fai che è finita!”   “Stiamo tentando di risolverli da oltre di quindici anni, Matt”    “Dai ti prego Zoe, ascolta, noi forse abbiamo bisogno di aiuto e se andassimo da un’analista per famiglie forse..” mio padre cercò di trovare una soluzione. “E’ troppo tardi per quello” rispose mia madre, con una nota di rimpianto nella sua voce, si sentiva. “Facciamo un viaggio, insieme a Massie, come una famiglia. Lascialo perdere il lavoro, tu non sei come sei adesso, tu sei stupenda”    “Oh Matt, gli stessi  nostri problemi ci aspetterebbero al nostro ritorno”    “Traslochiamo! E speriamo che i problemi non ci seguano” ammiccò mio padre con un filo di voce spezzata dal pianto. “Matt, per favore, non scherzare! Noi siamo maturati in modo diverso, non abbiamo più niente in comune” mia madre affermò convinta. “Ma come no? Ci amiamo ancora..” forse mio padre sperava in una risposta che non arrivò e poi ancora “Dai Zoe, ci amiamo ancora....no?”    “Io voglio divorziare”. Il mio cuore non reggeva più. Sarei restata in camera mia, il posto, l’unico posto dove potevo esprimere me stessa.

 
***
 


Passò qualche ora, suppongo da quella discussione che non avrei mai voluto sentire. Restai a letto per un tempo che sembrava infinito, quando trovai la forza e determinazione di trattenere le lacrime decisi di farmi vedere. Scesa giù, mi imposi di non far trasparire niente, nemmeno un sentimento. Mi sentivo morire. Ho sempre pensato a come deve essere avere due genitori che non si amano, che si separano poiché la maggior parte delle mie amiche l’avevano già passato. Passai il salotto per arrivare alla cucina, e vidi mia madre che cucinava come se niente fosse successo. Forse anche lei doveva nascondere quel segreto che poi tanto occulto non era. Io sapevo tutto, ma non dovevo mostrarlo. Salutai mia madre con un “ciao” flebile, e lei fece lo stesso. A colazione tutte due restammo in silenzio, una pausa assordante che però non sembrava importare a nessuna delle due. Spostai la sedia di peso e andai su per una doccia e sistemare il disastro che ero. Sarei dovuta andare a lavorare, ma nessuno oggi mi avrebbe fatta muovere di casa. La debolezza mi assaliva quando una notifica mi svegliò dai pensieri.

“Buongiorno. Sono appena arrivato in palestra ma non ci sei. Oggi allora Mc Donald’s? H. x”

Quel messaggio mi strappò un sorriso, in effetti avevo bisogno di qualcuno con cui straviarmi dalle preoccupazioni; digitai un messaggio veloce spiegando che ci saremmo trovati davanti la palestra per mezzogiorno e mezzo.
 
 
***

 
 
Le ore passarono veloci, ma non ero in vena di pensare a qualcosa di carino da mettermi quindi optai per un semplice jeans a vita alta uno dei miei crop top e le mie immancabili Dr. Martens nere; i capelli li lascia ricadere su una spalla e mi truccai leggermente. Presi le chiavi della macchina e senza salutare nessuno uscii di casa. Mi fermai a rifornire la macchina in uno dei distributori più vicini ma mi accorsi che ero in ritardo allarmante quindi pagai e sferrai verso la palestra.
Devo ammettere che non sapevo cosa aspettarmi, ma almeno non avrei pensato alla situazione che si era creata in famiglia. Detestavo ricordare di essere stata così ingenua a pensare che fosse tutto così facile che quasi mi sentivo in colpa per non essermene accorta. Vidi una testa castana, con i capelli tirati indietro e qualche ciuffo ribelle scompigliato dal vento che soffiava. Inconsapevolmente mi arrestai davanti a Harry. Aveva un semplice maglioncino verde e dei pantaloni stretti più chiari e un giubbotto verde militare, era davvero bello. Lo vidi titubante, forse perché non si aspettava la mia reazione, infatti alzai lo sguardo sul suo viso e i suoi occhi alla luce del sole erano una favola. Lui in sé non era come gli altri ragazzi, era più impacciato, timido, forse ingenuo in senso comportamentale, sentivo che lui era un tipo che avesse tante storie da raccontare ma aveva qualcosa che colpiva, come le falene sono attratte dalla luce: c’era uno stretto rapporto. Mi affrettai a salutarlo per non rischiare di fare un’ altra figura di merda, dopo gli episodi precedenti.
“Hey, Harry” “Ciao, Massie, mhm pronta?” abbozzò un sorriso e io ricambiai in segno di assenso. Salimmo sulla sua Range Rover nera e il viaggio fu piuttosto silenzioso ma per fortuna Mc Donald’s era vicino quindi non fu pesante. Prendemmo posto e Harry: “Vado a fare la fila, tu cosa vuoi?”
Cazzo, non avevo pensato al menù. Là era tutto super calorico e non c’era niente alla portata della mia dieta, quando mi vennero in mente le insalate. “ Ehm, un’insalata e un thè al limone, grazie” Lo vidi titubante, forse era strano ordinare un’insalata ma prontamente rispose che sarebbe tornato subito.
Ero stata mille volte in quel posto eppure mi sembrava la prima volta perché Harry mi metteva un po’ di ansia. Sono sempre stata capace di farmi complessi mentali del tipo: “E se non parla? E se il silenzio è troppo?” ma con lui mi sentivo a mio agio appunto perché era diverso dagli altri.
Harry tornò con un vassoio stra colmo di cibo, tanto che mi sentivo stupida ad aver preso un’ insalata... “Dopo ti do i soldi, Harry” “ Non ci pensare nemmeno” “Ma Harry, lasciami ti prego” “Sono un convinto sostenitore che sia dovere mio e dei maschi in generale pagare il conto”. Feci segno di approvazione e gli chiesi “ E sentiamo di cos’ altro sei convinto?” ero curiosa di cosa avrebbe risposto. La maggior parte dei ragazzi si sarebbe fermato e forse non avrebbe saputo rispondere, i maschi non hanno standard. “ Sono convinto che tutti dovrebbero leggere”. Quella risposta non mi era chiara, e vidi che Harry lo notò dalla mia espressione. “Vedi, Massie, amo leggere libri, può sembrare stupido ma..” “Li amo anch’io” lo zittii. Assunse un’espressione sorpresa ma poi si incupii come se nascondesse qualcosa, o magari si interrogava se dirla oppure no. “Sai, mi sono fatto un tatuaggio..” Si morse il labbro e si girò di spalle abbassando il lembo del maglioncino dietro il collo, c’era scritto: ‘Books are proof that humans can do magic’. Sputai il boccone quando lo vidi perché era il mio sogno farmi un tatuaggio, in più mi aveva lasciato a bocca aperta, era bellissimo. Non volevo che il mio silenzio alludesse che non mi piaceva, al contrario, quindi mi affrettai a rispondere: “Harry, è bellissimo” “Sono contento ti piaccia”. In quel momento sentii un istinto, probabilmente Harry aveva toccato il mio punto debole, la mia passione irrefrenabile per la lettura. Senza pensarci gli diedi un bacio in guancia e lui arrossì, facendo una smorfia dove rivelò le fossette al lato delle sue labbra. Harry cacciò in bocca un altro pezzo di panino, ed io ingoiai l’insalata che aveva troppo aceto e strizzai gli occhi riducendoli a due fessure; Harry lo notò subito dato che si mise a ridere per la mia faccia ed anch’io mi unii alla sua risata. Ci scambiammo un’occhiata prima di ritornare a mangiare.
“Come va, allora?” mi chiese lui. Era una domanda normalissima eppure mi faceva più male di quanto lui potesse prevedere. Cambiai espressione a questa richiesta ma decisi comunque di rispondere “Semplicemente và” “Vuoi parlarmene?”chiese lui mostrando quelle sue fossette che erano mozzafiato. Lo so che a una persona del tutto sconosciuta non si raccontano le faccende personali, ma con Harry era diverso ancora una volta. Sentivo di potergli raccontare tutto, lui sarebbe restato lì ad ascoltare. “Non sto passando un periodo fantastico in famiglia, mia madre vuole chiudere con mio padre ed io, convinta che tutto era perfetto tra loro mi sento il mondo cadere addosso, non me l’aspettavo.” Harry sembrò un attimo perso nei suoi pensieri, a cercare una valida risposta da darmi: “Sai, anche i miei genitori si sono separati e io ne ho sofferto molto, era tutto un casino, ma ho avuto una sorella, dopo che mia madre si era risposata che mi ha ristabilito tutto quello che era un disastro, questo per dire che anche tu hai bisogno di qualcuno accanto, se vuoi io ci sono, per te.” Senza parole ero, credo che mi sarebbe servita una spalla su cui piangere, dopotutto non era facile. “Harry, grazie ma non sei obbliga..” “Massie, mi prendo io cura di te, adesso.” Ero senza parole di nuovo, in meno di cinque minuti quel ragazzo mi aveva sorpreso per ben due volte, è come se sapesse di cosa avessi bisogno... “Andiamo, ti porto in un gran posto”.
Mi  ritrovai a correre  per delle scale che sembravano vecchissime sul retro del fast food dove avevamo lasciato il cibo nei tavoli. Presto fummo nel tetto dell’ edificio e spalancai gli occhi, c’era una vista meravigliosa. “Harry, sicuro che si può stare qua?” “Finché le lepri non fanno la spia” ridemmo ma poi Harry prese il suo telefono e mise in replay una canzone, aveva un ritmo sostenuto, quasi brillante, la canzone era ‘Sing’ di Ed Sheeran, la conoscevo, a scuola tutti sapevano le parole. La canzone ebbe inizio, Harry mi prese le mani e le incastrò facendomi girare.  

It’s late in the evening
Glass on the side now
I’ve been sat with you
For most of the night
Ignoring everybody here
We wish they would disappear
So maybe we could get down now


Era una danza senza senso, eppure mi sentivo bene con Harry. Stavamo ridendo per i pessimi ballerini che eravamo. Però era come se tra le sue braccia mi sentivo protetta. La canzone continuava ma io mi fermai, incrociai i suoi occhi e senza preavviso lo baciai. Era un bacio fuggitivo, come se non sapessi neanche io cosa stessi facendo. Lui, Harry non era per niente scosso, anzi mi sorrise: “Ti riporto a casa”, io mi limitai ad annuire per l’imbarazzo che avevo creato.
Poco dopo fummo a casa ed Harry, sceso, mi aprì la porta. Adoravo il suo essere così gentile. Mi portò in spalla fino alla porta di casa mentre io urlavo “Fammi scendere che peso”, si, ancora una volta il peso era il mio problema ma lui non si mosse dalla sua posizione finché non fummo così vicini da poter sentire il respiro suo, e lui il mio. A quel punto mi interrogavo se era il caso di un altro bacio, ne morivo dalla voglia, ma se lui non ricambiasse avrei fatto una figura da collezionare a quelle precedenti, quindi non era il caso. Non mi accorsi di torturarmi il labbro con i denti ma non sapevo davvero cosa fare. Forse lui si chiedeva la stessa cosa ma lo precedetti, e mi decisi, gli diedi un bacio in guancia, in fondo non era troppo ma neanche troppo poco!
Ci scambiammo un ultimo sguardo come se fosse troppo il tempo che ci avrebbe separato una volta che lui se ne sarebbe andato. Ma io dovevo tornare a casa, ma non volevo. Harry aveva saputo intendermi alla perfezione, anche fin troppo per essere uno sconosciuto. Forse Harry aveva capito molte cose su di me, anche più di quello che so io di questa storia. Lo vidi salutare dal finestrino, e gli rivolsi un ultimo ‘ciao’ mimando con la bocca. Mamma mia, quel ragazzo mi stava dando alla testa.
Era troppo bello per essere vero, perché la voce dei miei mi risvegliò: “Massie, dovremmo parlare” 
Era perché ero uscita con un ragazzo o per la loro separazione? Non lo so. Stavo pensando troppo in fretta. Decisamente. Ma qualunque argomento fosse stato ero terrorizzata.
 
 
ANGOLO AUTRICE:
Ah, volevo ringraziare tutte per le recensioni e quelle che mi sono arrivate tramite messaggio, siete dolcissime.
Voglio scusarmi di non aver postato prima, ma i progetti della scuola per Natale mi stanno occupando tutta l’agenda..
In ogni caso come vi sembra il capitolo?
Volevo ricordarvi stavolta di recensire in tante, anche solo un piccolo pensiero. Per qualsiasi chiarimento scrivetemi pure un messaggio o magari una anticipo della storia, sarei felice di rispondere alle varie domande. Per chi mi ha chiesto se sono su twitter si, il mio account è @BigBrunetteHead ...come qua su efp, che fantasia, lo so....seguitemi, twitterò sempre quando avrò intenzione di aggiornare.
Ora bando alle ciance, che ne pensate di Massie e Harry? Si occuperà sul serio Harry di lei? Il prossimo capitolo sarà dedicato interamente a loro. Aspetto le recensioni! Grazie ancora a tutte, al prossimo capitolo, un bacio!
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: BigBrunetteHead