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Autore: Oducchan    29/10/2008    10 recensioni
sasuke, Naruto, e un'attrazione che li spinge a trovarsi nonostante la lontananza, il tradimento del primo e i sensi di colpa del secondo. ma il biondo ha le idee chiare, ha un sogno da inseguire... e non è detto che l'amore vero sia quello malato che lo spinge tra le braccia dell'Uchiha. non è detto che non possa rinunciare a lui, che rincorre solo la vendetta. e non è detto che Konoha sia ancora la casa di entrambi...le opportunità vanno colte al volo. dopo, diventa troppo tardi per chiedere scusa...[pairing: sasunaru, sainaru. cenni -parecchio lievi- di inocho, kibahina, nejiten, sakulee, gaamatsu] [ATT! solo tre capitoli]
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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IT’S TOO LATE TO APOLOGIZE

Attenzione! Scene a rischio diabete! XD

 

                                               

                                                IT’S TOO LATE TO APOLOGIZE

 

3 è troppo tardi per chiedere scusa

 

Naruto non reagì subito, rimanendo a fissare la sua interlocutrice a bocca aperta; alle sue spalle, Sai trasalì vistosamente, e perse per qualche istante il suo contegno impassibile

-Come?-

-È appena arrivato un falco di comunicazione dal confine orientale, viaggiando a velocità sostenuta saranno al villaggio entro mezz’ora. Cosa devo fare, ordinare di portarlo qui per un interrogatorio?-

-Io…- lo sguardo dell’Hokage si fece vacuo, probabilmente in risposta al vorticare concitato dei pensieri che si agitavano nella sua mente; il moro, memore dell’allenamento che gli consentiva di rimanere concentrato anche nelle situazioni difficoltose, fece leva sulla sua lucidità e prese in mano la situazione rispondendo al posto suo.

-Sì, Hinata, dì pure a tuo cugino di trascinare quel bastardo qui, ho proprio voglia di dirgli un paio di paroline-

Entrambi i giovani si girarono a guardarlo piuttosto straniti per quell’atteggiamento e quelle parole, tanto che lui sentì necessaria una sorta di giustificazione: -andiamo, sono anni che si nasconde, e casualmente non appena suo fratello muore spunta fuori e si lascia catturare. Che coincidenza, eh? Per quanto io stimi la squadra di Neji, senza dubbio ha provocato apposta questa situazione. Se si è dato tanto da fare, almeno sentiamo quel che ha da dire-

Naruto annuì, pensieroso –sì, Sai ha ragione. Hinata, comunica a tuo cugino di trasportarlo direttamente nel mio ufficio non appena arrivano a Konoha, preferibilmente senza farsi troppo notare dalla gente. Poi allerta anche Shikamaru, voglio tutte le forze di polizia in allarme. SHIZUNE!-

La donna spalancò d’impeto la porta, stringendo tra le braccia il vecchio Tonton –che succede?-

-Devi andare a chiamare Jiraya e Tsunade, dicendo loro di far riunire il consiglio degli anziani con una convocazione urgente. E manda qualcuno da Morino, potremmo aver bisogno anche di lui. È stato catturato Sasuke- rispose alla tacita domanda espressa dagli occhi della donna. Quella dilatò le iridi scure, sorpresa, e si portò di scatto una mano alla bocca, poi corse via per eseguire gli ordini; Hinata si congedò in fretta per imitarla, lasciando di nuovo soli i due fidanzati

-Allora?- Sai osservò preoccupato l’ombra che era calata negli splendidi laghi azzurri del biondo. Non l’avrebbe mai ammesso, ma in quel momento si stava realizzando il suo peggior incubo: l’Uchiha era tornato, pronto a riprendersi il suo ragazzo, e lui provava un fottuto terrore all’idea di perderlo.

Però non si sarebbe arreso. Quella lezione, perlomeno, l’aveva imparata.

-Allora cosa?- rispose l’Uzumaki, cupo –hai già deciso tu, no?-

-Fammi capire…secondo te perché è rispuntato fuori così all’improvviso?-

-Non ne ho idea-

-Beh, io sì. Lo sai che giorno è oggi? Dieci anni esatti, Naruto. Dieci anni esatti dacché vi siete piantati, e lui fa in modo di trovarsi a Konoha, col fratello cadavere, per caso?- il moro, che nel frattempo si era spostato nelle vicinanze della porta, scattò avanti, tirando un pugno sulla scrivania –Guardami. Cazzo, Naruto, guardami-

Il biondo alzò lo sguardo stravolto, concentrandolo sui suoi carboni ardenti, e il compagno avvertì lo stomaco sprofondargli da qualche parte a livello dello stomaco, sia per la paura, sia per dei lievi sensi di colpa. Sentì gli occhi farsi sempre più pericolosamente umidi.

-Se lui vuole parlarti, gli devi parlare. Ma ti prego, qualunque cosa succeda, non farlo tornare. Non. Farlo. Tornare-

L’Hokage lo squadrò per qualche momento, in assoluto silenzio, poi tentò di abbozzare un sorriso tirato –sei geloso, Sai della Foglia-

-Tu non lo saresti?-

-Beh, a dirla tutta…dai, Sai, l’ho scaricato io! Ha calpestato ogni mio sentimento, mi ha ridotto a strisciare come un verme, mi ha spezzato il cuore e l’anima. Ma ho chiuso con lui, dieci anni fa-

Il pittore avvertì le guance tingerglisi lievemente di rosso, e distolse lo sguardo con una lieve smorfia stizzita che lo faceva assomigliare vagamente a un bimbo imbronciato –sarà, ma quando si parla di Uchiha diventi strano tutte le volte. E ti si incrina la voce-

-È stato importante, almeno per me; l’ho sempre ammesso. Ma non ti sopporterei da nove anni, se ci fosse ancora qualcosa che provo per lui- con un sorriso, Naruto si alzò per avvicinarglisi lentamente, passandogli poi i pollici sulle guance nivee: anche se impercettibili, sottili gocce salate stillavano dai bellissimi occhi neri, scivolando silenziose a terra. Sai quasi non se n’era accorto, ma a quell’inaspettato contatto si ritrovò infantilmente a tirare su con il naso. Oh accidenti, ora stava esagerando, non era un bambino per mettersi a piangere in quella maniera, soprattutto non lui! Cos’avrebbe detto Danzo-sama se l’avesse visto in quello stato? “Beh, fortuna che è morto”si ritrovò a pensare. Dal canto suo, per quanto fossero una coppia ormai cementata, aveva sempre pensato con astio al rivale traditore, che aleggiava sulla loro vita assieme come un fantasma carico di vendette annunciate. Si era pentito ormai da molto tempo di aver indugiato nel portare a termine quella missione di omicidio affidatagli anni prima, più o meno da quando si era reso conto che quello strano legame che univa i due giovani ninja della Foglia, più che rispettarlo, bramava di distruggerlo: più o meno da quando un Naruto distrutto e in lacrime, totalmente diverso da quello solare e iperattivo che aveva conosciuto fino ad allora, era venuto a bussare alla sua porta in una disperata ricerca d’aiuto. Quando poi avevano dovuto fare il punto della situazione con il resto del gruppo, e aveva dovuto a restare ad ascoltare le grida e i pianti angosciati con cui il biondo aveva raccontato a Sakura la verità, il suo equilibrio interiore aveva subito una profondissima scossa che aveva minato fin dalle fondamenta il suo rigido autocontrollo: c’erano voluti tutti i sensei più i due sannin per fermarlo dall’andare di gran carriera a espletare la sua missione.

A quell’ondata irrazionale di furia, era seguita una di profonda comprensione, amicizia e affetto verso l’amico ferito, tanto che si era prodigato in mille modi per aiutarlo, a volte in modo silenzioso, altre più apertamente, grato a quel giovane uomo per la sua esistenza e per il nuovo significato che aveva dato alla propria. Quasi per caso, un po’ timidamente, si erano presi per mano per uscire assieme da quel tunnel; da allora, non s’erano più lasciati

-Naruto, io…non voglio perderti. Non voglio tornare solo, di nuovo. Non voglio più stare senza te-mormorò a capo chino, lasciando da parte l’imbarazzo. Dopo aver nascosto i sentimenti per quasi tutta una vita, non perdeva occasione per mettersi in gioco.

L’Hokage lo fissò per qualche istante, cercando di sondarne i pensieri, prima di aprirsi in un sorriso dolce

-Cavoli, Sai, a volte non ti riconosco più. Ma sei lo stesso stronzetto che aveva l’abitudine di sfottermi per le mie misure intime e la mania di leggere strani libri?-

-Non so. A volte mi stupisco anch’io- replicò cupo. Già, era totalmente cambiato da quando era entrato nel team 7. certo, a volte se ne usciva ancora con qualche battuta tagliente o qualche insulto ingenuo, ma nel complesso era diventato molto più amabile; lo dicevano in molti, alle varie cenette-rimpatriate organizzate dalle varie famigliole: la convivenza dei due aveva migliorato il suo carattere e reso più responsabile l’Uzumaki. E se lo affermava con convinzione pure Sakura, che da sempre – e probabilmente lo sarebbe rimasta in eterno- era uno dei suoi bersagli preferiti, ci si poteva mettere una mano sul fuoco.

-Oh beh, altroché se non sei più lo stesso. Però…ti giuro, adoro questo cambiamento-

Sai non sorriso, alzando a malapena lo sguardo per osservare il cielo terso fuori dalla finestra. Già, aveva imparato a provare emozioni, a esprimerle, ad amare...a vivere; però in quel frangente gli sembrava tutto inutile, di fronte alla prospettiva che l’Uchiha potesse tornare a riprendersi l’amato

-Giurami piuttosto che lo caccerai via, poi-

Naruto fece una smorfia intenerita, prendendogli il viso tra le mani per costringerlo a guardarlo, e lo avvicinò maggiormente al proprio per donargli un lieve bacio sulla fronte

-Te lo giuro, Sai. Non ti lascerò mai, mai, mai. Capito? Mai! Tu mi hai ridato una ragione di vita, e non basterà quello stronzo a dividerci-

Lo sguardo del moro tremò per un’attimo, prima che si azzardasse a restituire a sua volta quel gesto pieno d’affetto

-Ti amo, Naruto-

-Anch’io, Sai. E tanto, credimi-

Socchiusero entrambi le palpebre, dimentichi dell’esistenza del resto dell’universo, mentre le loro labbra s’incontravano con delicatezza; che purtroppo per loro, non potè trasformarsi in passione a causa di un trambusto concitato e di un paio di strilli sinonimi di una litigata fuori dalla porta. Sgranarono gli occhi, tornando alla realtà, e sospirarono all’unisono, rendendosi conto che l’arduo momento era arrivato

-Bene. Ora vedi di rimetterti e tirare fuori le unghie, perché avrò bisogno di tutto il tuo appoggio e della tua sfacciata strafottenza. AVANTI!-

Mentre l’Hokage si riaccomodava, Sai andò rapidamente a spostarsi alle spalle della sua poltrona, assumendo un cipiglio serio e indifferente, nello stesso tempo, nello studio entrò una sorta di turbine di verde vestito che travolse letteralmente quel che incontrava in un impeto di giovialità.  

-NARUTO! SIAMO TORNATI!-

-Ciao, Lee, sono felice di vedere che sei in forma smagliante- il biondo rise, mentre l’amico si esibiva nella sua caratteristica posa alla nice-guy. Dietro di lui, assai più composta- fece il suo ingresso Hinata, seguita da due figure mascherate abbigliate con la tipica divisa della squadra speciale, trascinando tra di loro un terzo uomo legato saldamente, imbavagliato, e con una decina di sigilli appiccicati sul corpo. Entrambe salutarono con un gesto del capo –Kage-sama-

-Neji, Kiba- rispose il Rokudaime di rimando, prima di concentrare la sua attenzione sul prigioniero gelando immediatamente il tono rilassato –Sasuke-

-Kiba, ti avevo detto di lasciarlo fuori!- l’aspro rimprovero dell’erede degli Hyuuga servì a stemperare lievemente la tensione, mentre quasi dal nulla sbucava un’enorme cagnone bianco. Il rapporto tra Hinata e il suo ex-compagno di squadra era definibile come variegato: l’Inuzuka era stato l’unico a esibire qualche protesta sulla promozione della mora, che aveva causato qualche perplessità un po’ a tutto il gruppo. Quando poi Shino era riuscito a estorcergli una confessione, le cose si erano sistemate da sé: tutti si erano prodigati per farli mettere assieme, loro si erano dichiarati eterno amore e con il beneplacito della famiglia di lei e del cane di lui erano convolati a giuste nozze; ora erano arrivati a un giusto e invidiabile compromesso: sul lavoro, lei comandava e lui obbediva ciecamente; nel privato, lei poteva tornare a essere la timida ragazzina dell’infanzia e lui teneva le redini. Quello su cui spesso litigavano, era il fatto che Kiba prendeva spesso e volentieri alla leggera il suo lavoro per coccolare Akamaru; proprio in quel mentre, per esempio, si era azzardato a lasciare il braccio dell’Uchiha per abbracciare l’animale e vezzeggiarlo

-Eddai, Hina!- le rispose lui, giocoso, sfilandosi dal viso la protezione con le fattezze di lupo, con un’enorme sorriso. Il suo capitano, nonché cugino acquisito o roba simile, lo fulminò attraverso i buchi visivi al di là della chioma nera che li separava

-Dimmi, Inuzuka, quando hai letto il regolamento, quale paragrafo hai saltato, con esattezza?-

Il castano si strinse nelle spalle –a dir la verità, nemmeno l’ho aperto-

Sai si trattenne dal sospirare rassegnato solo per la delicatezza della situazione. Che bell’accozzaglia di gente! non che generalmente criticasse le scelte del compagno, ma quando si trattava dei suoi ormai comuni amici, la faccenda diventava spinosa. Per lui, Hinata era troppo insicura per quel compito così delicato, suo cugino Neji troppo intollerante verso chiunque per diventare caposquadra, Rock Lee troppo esagitato e Kiba troppo casinista anche solo per entrare negli ANBU. Shikamaru Nara era troppo svogliato per comandare le forze di polizia, Shino troppo strano per il reparto spionaggio, e Sakura troppo instabile per dirigere l’ospedale. A suo parere, era decisamente un quadro estremamente inquietante, ma che all’amante sembrava pressoché perfetto.

Accantonò quei pensieri, concentrando la sua attenzione all’ultimo rappresentante della dinastia Uchiha, e strinse violentemente i pugni quando notò lo sguardo con cui stava letteralmente divorando Naruto. Possesso. E desiderio.

Ringhiò sommessamente.

-Vi ringrazio, ragazzi. Ora potete anche lasciarci soli, abbiamo quattro chiacchiere da scambiare…vi chiamo quando abbiamo finito. Toglietegli il bavaglio-

-Sicuro?- Lee gettò un’occhiata ostile al catturato incrociando le braccia al petto. Neji, accanto a lui, rimase rigido, rafforzando la presa sul braccio del moro mentre lo scaricavano su una sedia che Hinata aveva recuperato dal corridoio

-Ci ha dato parecchio da fare, sai…- rincarò la dose Kiba, alzando lo sguardo dal proprio cane al viso dell’amico per studiarne l’espressione

-Tranquilli, siamo in due, Sai resta con me. E se non riesco a tenere a bada nemmeno un criminale di livello s, cosa sono diventato Hokage a fare?-

Rassicurati dal sorriso smagliante che Naruto sfoggiò prontamente, ma che l’ex agente della Root sapeva benissimo essere finto, i quattro jonin eseguirono l’ordine, inchinandosi rispettosamente e uscendo compostamente. Ovviamente, non prima che Kiba minacciasse silenziosamente l’Uchiha in una decina di modi diversi, Lee si scrocchiasse minacciosamente le dita e Neji mormorasse qualcosa a proposito di chiusure di chakra.

Appena la porta si fu chiusa, il munekin emise un fischio e una bassa risata

-Però, che accoglienza! E io che mi aspettavo fanfare e striscioni-

Sai sentì montare una rabbia cieca e irrazionale dentro di sé, nell’ascoltare quelle parole, trattenuta a stento dalle redini del suo autocontrollo. Ma come si permetteva quel cretino di comportarsi in maniera tanto impudente?

-È il benvenuto che ti meriti- rispose pragmatico Naruto, indurendo la mascella

-davvero la fallita degli Hyuuga è diventata il caposezione ANBU? Dì, quante volte ha dovuto aprire le sue timide gambette per ottenere quella carica?-

-Hinata è in gamba e ha sudato il suo lavoro- Sai intuì che il nervosismo dell’Hokage era cresciuto da come strinse rabbiosamente i pugni –se vuoi dirmi qualcosa, Sasuke, ti consiglio caldamente arrivare al sodo senza insultare nessuno-

-E così sei diventato Hokage- le iridi nere si spostarono, indifferenti, ai dipinti dei predecessori del biondo appesi alla parte, studiandoli con finta attenzione

-Sì. Te l’avevo detto, ma probabilmente non mi hai ascoltato come al solito. Cosa vuoi?-

L’attenzione di Sasuke si spostò di nuovo, e mirò su sai; il quale si trovava ancora compostamente in piedi alle spalle del suo uomo. Le sopracciglia sottili si corrugarono fin quasi a congiungersi, in una piega di disappunto

-Lui cosa ci fa qui?- sibilò con astio

-Naruto non ha segreti per me, come io non ne ho per lui- rispose lui di scatto, mandando fuoco e fulmini dagli occhi e desiderando ardentemente poterlo incenerire

-Uhmm…sei efficiente come guardia del corpo come lo sei nel rispondere?- rispose l’altro, pungente, assottigliando pericolosamente i suoi occhi maledetti

-Oh sì, sono proprio una brava guardia del corpo. Di ogni. parte. del. suo. corpo- sicuro di aver colpito nel modo giusto, per enfatizzare le sue parole si chinò in avanti, poggiando una mano sulla scrivania,  le labbra sulle tempie del suo innamorato, delicatamente, per poi gustarsi la reazione –allibita, non c’erano dubbi- dell’Uchiha

Naruto roteò gli occhi nella sua direzione, con un lieve sorriso dipinto sulle labbra rosee, ma con un muto rimprovero negli occhi. Certo che anche sai diventava strambo, quando si trattava dell’altro moro…

-Va bene, sai, credo che Sasuke abbia capito-

-No che non ho capito! Stai insinuando che mi hai scaricato per metterti con questo pezzo di deficiente?- il furore scaturì attraverso un tentativo di attivare lo sharingan, ma il flusso di chakra venne subito bloccato da uno dei tanti sigilli applicatogli. Ricadde contro lo schienale, ringhiando sommessamente come un animale ferito

-Vedo che le precauzioni funzionano- Sai sorriso maggiormente, mellifluo –in ogni caso, sì, stiamo assieme, da nove anni precisi. Qualcosa da obiettare?

-Se ne avessi?-

-Beh, tuo fratello avrebbe presto compagnia- i due si fronteggiarono per qualche secondo, occhi negli occhi, carbone nella pece, irradiando odio e gelo, finché Naruto non intervenne per dirottare la conversazione su un terreno più stabile, alzando una mano per far cenno al suo ragazzo di smetterla

-Piantatela di fare i bambini. Bene, Sasuke, immagino che se dopo essere finalmente riuscito a eliminare Itachi tu ti sia preso tanto disturbo per arrivare fin qui, un motivo dovrà pur esserci. Saresti così gentile da illuminarmi al riguardo?-

-Semplice, voglio tornare- sorridendo, Sasuke si rilassò sulla sedia con un piccolo sbuffo

-Tornare? E dove, di grazia?-

-A Konoha. A casa-

Sai trattenne il fiato, osservando come la chioma bionda si chinò impercettibilmente sul petto, e i suoi chiari occhi azzurri si fecero nebulosi e sofferenti. Accidenti a lui, si giocava tutto lì, in quel preciso istante

-Sasuke…puoi cortesemente ricordarmi ciò che tu mi dissi diciotto anni fa, quando te ne andasti dal villaggio?-

Al silenzio che seguì la domanda, l’Hokage si alzò in piedi, l’espressione severa e gli occhi carichi di determinazione

-Dicesti che non consideravi Konoha come tua casa. Quindi no, Sasuke Uchiha, non puoi tornare: hai tradito il villaggio, la tua famiglia e tutti coloro che credevano in te; ti sei unito a un munekin di livello S come Orochimaru e hai eseguito i suoi ordini; sei in cima a tutte le liste dei ricercati-

-Che diavolo…- lo shinobi traditore fece per replicare, ma il biondo fece cenno a lui, e preventivamente anche a Sai, di tacere per farlo continuare

-Tu hai tradito, Sasuke. Hai tradito tutti noi, me per primo, senza curarti di quello che provavamo. Ora vuoi tornare come se niente fosse? Mi dispiace, non è così che funziona-

-Naruto…-

-È troppo tardi per chiedere scusa, Sasuke. Davvero troppo, troppo tardi. Dieci anni fa ero pronto ad accettarle e dimenticare quello che mi hai fatto, ma ora non più. Ti avevo avvisato, ma tu come al solito non mi hai dato retta-

Con una calma esasperante, l’Uzumaki tornò a sedersi, afferrando una risma di fogli e scartabellandoli in silenzio: Sasuke rimase a boccheggiare ,mentre Sai riprendeva fiato meravigliato. Però, che botta…

-Tuttavia non posso ignorare il fatto che tu abbia eliminato sia lo stesso Orochimaru, sia Itachi, quindi posso scongiurare una tua eventuale esecuzione immediata. In qualità di Sesto Hokage del villaggio della Foglia, ti ordino pertanto di abbandonare nel più breve tempo possibile Konoha e di non farvi più ritorno: sei permanente bandito da qui, da Suna e da tutti i paesi nostri alleati; se farai ritorno in queste zone, sarai immediatamente giustiziato-

Calò un silenzio tombale, riempito solo dallo sfrusciare dei fogli e dallo sfreghìo della penna con cui il capo villaggio firmava i documenti più urgenti senza alzare lo sguardo da essi. Sasuke aveva chinato il capo, prendendo a scrutare i propri piedi ad occhi spalancati, come se stesse cercando di realizzare di trovarsi nel mondo reale.

-Come sta Sakura?- sibilò con voce rauca, stringendo i pugni

Naruto s’interruppe, memore di uno scampolo di una conversazione avvenuta molti anni prima, e lo fissò con astio

-È diventata jonin, è direttrice dell’ospedale, è sposata con Rock Lee, ha tre figli. È felice. E ti ha dimenticato. Come Ino, come Kakashi…come me-

Le sue lunghe dita affusolate presero a tremare, contraendosi spasmodiche sulla carta, segno che la sua fermezza stava cedendo il passo; Sai, attento come sempre se ne accorse, e posò con delicatezza la propria mano su quella del compagno, stringendola affettuosamente

-Direi che è sufficiente-

-Sì- rinfrancato dalla sua presenza, il biondo deglutì e si schiarì la voce –NEJI!-

Il team ANBU rientrò nella stanza in modo disordinato, quasi come se avessero origliato l’intera conversazione da dietro la porta, e dopo aver constatato con un certo sollievo che non c’erano feriti ripresero in consegna un Sasuke decisamente stranito e sbalordito che nemmeno tentò di opporre resistenza.

-Chiudetelo nelle celle d’isolamento, e tenetecelo per un paio di giorni, voglio dei turni doppi ogni sei ore; se il consiglio non ha altre deliberazioni da fare oltre ai miei ordini, lo sbatterete fuori dai confini. E la prossima volta che lo trovate, siete autorizzati a farlo fuori-

I tre si guardarono, certamente stupiti per quegli ordini così categorici, ma abituati ad obbedire annuirono all’unisono preparandosi al trasporto. Quando arrivarono alla porta, però, naruto fece bloccare tutti quanti, facendo mozzare il respiro a parecchi di loro

-Neji…complimenti-

Sai fissò entrambi, confuso, credendo inizialmente che si riferisse alla cattura perfettamente riuscita. Poi si ricordò del lavoraccio che lui e Iruka avevano dovuto svolgere per trovare un supplente decente a una delle squadre di genin, considerando che Asuma, Gai, Kurenai, Konohamaru e Ebisu avevano già le loro a cui badare.

Il capoquadra sfilò la protezione dal viso, rivelando i raggianti occhi chiarissimi e la fronte scoperta: naruto aveva mantenuto la promessa, come suo solito, costringendo il capoclan Hyuuga ad abolire la ferrea divisione in casate e a liberare dal sigillo tutti i cadetti. Il castano sorrise lievemente, sistemandosi i lunghi capelli

-Grazie, Naruto-sama-

-Tenten sta bene?qual’è il sesso?-

-Maschio. Il mio primogenito…e sua madre gode di ottima salute- tutti tranne il prigioniero sorrisero radiosi di rimando, sapendo quanto neji ci tenesse ad avere un marmocchio da poter allenare. Con uno sbuffo, Sai si ritrovò a considerare che sarebbe stato un altro moccioso da aggiungere alla lista di quelli con cui si ritrovava con suo sommo orrore ad avere a che fare-

-salutamela, quando vai da lei. E fammi sapere che nome sceglierete- l’Hokage sorrise entusiasta, come al solito felice per la felicità altrui, e i suoi sudditi ricambiarono, afferrando Sasuke di peso e trascinando fuori dalla porta Sasuke. Sai si morse la lingua per non commentare l’ultimo scambio di sguardi omicidi che passò tra il biondo e il moro, e respirò di sollievo quando la porta si chiuse; corse subito a chiuderla a chiave per evitare altri informatori. Per quel giorno le brutte notizie abbondavano e avanzavano.

-Posso affermare di essere orgoglioso di te, Nacchan- si voltò verso il suo uomo, gratificandolo con uno splendido sorriso mentre tornava ad avvicinarsi alla scrivania ingombra.

-Lo ammetto, lo sono anch’io- con un sospiro, il biondo si abbandonò contro lo schienale, massaggiandosi piano le tempie socchiudendo gli occhi; il moro si sedette sul mobile, accavallando le gambe e tenendo il busto girato di tre quarti per continuare a guardarlo. Ah, quant’era adorabile il suo baka

-Sei stanco?-

-Ho appena tenuto testa a Sasuke Uchiha, dattebayo! Ora che mi toccherà fare? Sequestrare l’Icha Icha Paradise a Kakashi-sensei?!?- risero entrambi lievemente, all’idea del sensei mascherato in lacrime.

-Già, dieri proprio che ti sei meritato un premio- con un movimento elegante, si distese sopra il tavolo, scavalcandolo con gli arti inferiori, e afferrò l’amato per il bavero della tunica, trascinandolo fra le sue gambe; Naruto dilatò le iridi azzurre, preso alla sprovvista, ma sai gli sorrise malizioso, prima di circuirlo soffiandogli poche parole sulle labbra

-Dimmi…una certa volpe di mia conoscenza ha voglia di fare il seme?-

 

 

0_0

Non ci credo…yahooo, ce l’ho fatta! ho finito! Yattaaaaaaaa!!!! È stata una trascrizione lunga e sofferta, ma cari lettori, finalmente ho finito.

Ora, sì: Sai è orrendamente OOC, Naruto pure, Sasuke più che mai, non parliamo di Neji. Qualcosa mi dice che è OOC pure Akamaru. E, ohmmiodio, ho fatto sposare Sakura con Rock Lee. Non voglio sapere che razza di figli ne sono usciti. 0_0’’’

Spero che vi sia piaciuta…a furia di tirarla per le lunghe, oramai la odio. Scusate per l’immenso ritardo

E prima che qualcuno se ne esca con commenti sulla mia romanticheria…io non sono romantica e sdolcinata, chiaro? Ho reso Sai caramelloso solo per sport (capito, sensei?)

Allora, come promesso, ringrazio per le loro recensioni:

allsecrets2: ta-tadan! Ecco dunque arrivato il seguito! Povero Sasuke, ammetto di averlo trattato malissimo, però sono stufa di vederlo sempre tornare a casina perdonato da tutti come se nulla fosse successo. Spero ti sia piaciuta^^

dragon Gio: beh, sì, su Hinata sono d’accordo con te e ho cercato di sistemare le cose qui con Kiba, però volevo giocare parecchio sull’effetto cambiamento: le cose cambiano, si evolvono…quindi, un po’ di coppie insolite e ruoli di versi per i nostri amici ninja^^ spero che i momenti Sainaru ti siano piaciuti, l’ultimo mi ha mandato un po’ nel pallone però sono soddisfatta (seee, come no) del risultato. E poi concordo con te…w il sainaru e il NARUsasu XD

gracy110: ciao, sensei!^^ eh già, povera Hinata-chan, un minimo di riconoscimento se lo merita anche lei, non possiamo farla restare nascosta dietro un palo per il resto dei suoi giorni. Pwer to Hinata! Mi sarebbe piaciuto piazzare suigetsu qua e là, però è risultato praticamente impossibile…ma mi rifarò! BWAHAHAH!  Mi sa che è meglio se ti fai un’iniezione pro-yaoi, sensei, perché ne scriverò mooooooolteXD

ryanforever: mosca bianca…shikaino, giusto? Che io non sono molto pratica di gruppi…^^’ non è che mi dispiaccia, come coppia, ma volevo abbinare più gente possibile, e il povero choji restava a spasso XD cosa ne dici, Naru c’è andato pesante, neh! Ma non importa, quel citrullo d’un uchiha merita questo  e altro. Muy gracias^^

YUKO CHAN: sono contenta che tu abbia approvato la scelta del buco temporale, era una cosa che m’inquietava un po’ ma alla fine vedo che è stata gradita. Ci ho messo un sacco ad aggiornare, ma eccomi finalmente qui, con l’ultima parte. ^^ grazie mille

Ringrazio anche coloro che hanno solo letto, e coloro che hanno inserito la fic tra i preferiti, ovvero

1 - 5emme5
2 - AkiChan83
3 - allsecrets2
4 - cambriren
5 - Dragon gio
6 - grethy
7 - hane
8 - igniflia
9 - Istry
10 - lirin chan
11 - Millennia Angel
12 - monnie89
13 - nana89
14 - naru_sasu_fan
15 - Shooting star
16 - terachan
17 - Yagami_Elle
18 - YUKO CHAN
19 - Zaza
20 - _Ala_
21 - _FaLLeD_aNGeL_
22 - _Zexion_

 

 

Ringrazio, in separata sede, anche coloro che hanno letto e commentato “It’s our drunk night”, ovvero

Gracy110

Dastrea

Deidara_95

Grazie davvero, sono contenta che anche i miei piccoli scleri sono apprezzati^^

 

Bene, ragazzi…questa “cosa” chiude i battenti. Se volete continuare a seguirmi…beh, non vi resta che attendere mie notizie ^^

A presto, vi voglio bene. Besos

Vostra wolvie

 

   
 
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