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Autore: _Deadly game_    29/10/2008    1 recensioni

Oggi, dopo un anno, il cielo piange, scatena la sua rabbia e il suo dolore  sulla terra che fragile incassa colpi di un’esistenza priva di ogni logica.

Infondo hanno capito che da sola non sei capace…qualcun altro piangerà per te.

Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel giorno lo splendore del cielo si rispecchiava oltre i confini del mio sguardo

Sorridi, bambina, per mostrare al mondo intero che non hai perso perché, infondo, tu sei convinta che niente è perduto, che prima o poi ciò che desideri si realizzerà perché tu sei sempre stata buona e giusta…te lo meriti, si lo credi.

Oggi, dopo un anno, il cielo piange, scatena la sua rabbia e il suo dolore  sulla terra che fragile incassa colpi di un’esistenza priva di ogni logica.

Infondo hanno capito che da sola non sei capace…qualcun altro piangerà per te.

La terra si alza, si lascia trasportare dall’infrenabile desiderio di distruzione della tempesta.

Così l’acqua cade inondando la strada e gli oggetti su di essa basati.

Cosa scorgi oltre quella fortezza di pietra? Sei rinchiusa in una torre troppo alta piccola principessa. Ma sappi che, infondo, le cose dall’alto appaiono sempre più chiare.

Ogni goccia rispecchia qualcosa. Ognuna di esse è caduta a terra dopo l’istante concessogli dal tempo. Non ad una è stato permesso un momento in più.

Oh, bambina ti sei stancata di recitare la parte della regina di un mondo di ghiaccio. Cosa sono quelle? lacrime? Oh ! mi scusi sua altezza è solo pioggia quella che riga il suo volto.

Sono ricordi quelli che inondano il suo cuore? Sono rimpianti quelli che si notano nel suo sguardo. No, non va bene non hai recitato bene ti meriteresti di scendere dalla torre sai?

Quel che vorresti è che la tempesta si fermasse.

Vorresti dimenticare, portare nuovamente il tuo sguardo sulle rosee rose illuminate dalla luce del sole.

Emozioni false sono il tuo mondo, il mondo dell’illusione è quello di cui fai parte. Non sperare che io ti lasci andare, infondo anche tu puoi sbagliare.

Perché, dunque, ora ti ritrovi ad osservare le leggere gocce di pioggia rimaste intrappolate nella rete di vetro? Sono fragili, tanto che appena provi a sfiorarne la dolcezza esse scompaiono ricordandoti che la loro vita l’hanno già vissuta ed adesso non ne è rimasto che il ricordo, per quanto dolce e fresco, sempre passato.

Ed ora ricordi che c’è stato un tempo in cui  eri lontana da quella fortezza, ma la strada l’hai persa molto tempo addietro.

Un'irrefrenabile voglia di urlare ti pervade, vorresti piangere e sfogarti ferirti e gridare. Ti volti e con la tua solita calma torni all'interno del tuo mondo.

No, non sei ancora pronta, mi chiedo se, un giorno, riuscirai a capire che sei tu la prigione di te stessa.
  
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