Quel giorno lo splendore del cielo si rispecchiava oltre i confini del mio sguardo
Sorridi,
bambina, per
mostrare al mondo intero che non hai perso perché, infondo,
tu sei convinta che
niente è perduto, che prima o poi ciò che
desideri si realizzerà perché tu sei
sempre stata buona e giusta…te lo meriti, si lo credi.
Oggi, dopo un anno, il cielo piange, scatena la sua rabbia e il suo dolore sulla terra che fragile incassa colpi di un’esistenza priva di ogni logica.
Infondo
hanno capito
che da sola non sei capace…qualcun altro piangerà
per te.
La terra si alza, si lascia trasportare dall’infrenabile desiderio di distruzione della tempesta.
Così l’acqua cade inondando la strada e gli oggetti su di essa basati.
Cosa scorgi
oltre
quella fortezza di pietra? Sei rinchiusa in una torre troppo alta
piccola
principessa. Ma sappi che, infondo, le cose dall’alto
appaiono sempre più
chiare.
Ogni goccia rispecchia qualcosa. Ognuna di esse è caduta a terra dopo l’istante concessogli dal tempo. Non ad una è stato permesso un momento in più.
Oh, bambina
ti sei
stancata di recitare la parte della regina di un mondo di ghiaccio.
Cosa sono
quelle? lacrime? Oh ! mi scusi sua altezza è solo pioggia
quella che riga il
suo volto.
Sono ricordi
quelli
che inondano il suo cuore? Sono rimpianti quelli che si notano nel suo
sguardo.
No, non va bene non hai recitato bene ti meriteresti di scendere dalla
torre
sai?
Quel che vorresti è che la tempesta si fermasse.
Vorresti dimenticare, portare nuovamente il tuo sguardo sulle rosee rose illuminate dalla luce del sole.
Emozioni
false sono il
tuo mondo, il mondo dell’illusione è quello di cui
fai parte. Non sperare che
io ti lasci andare, infondo anche tu puoi sbagliare.
Perché, dunque, ora ti ritrovi ad osservare le leggere gocce di pioggia rimaste intrappolate nella rete di vetro? Sono fragili, tanto che appena provi a sfiorarne la dolcezza esse scompaiono ricordandoti che la loro vita l’hanno già vissuta ed adesso non ne è rimasto che il ricordo, per quanto dolce e fresco, sempre passato.
Ed ora ricordi che c’è stato un tempo in cui eri lontana da quella fortezza, ma la strada l’hai persa molto tempo addietro.
Un'irrefrenabile voglia di urlare ti pervade, vorresti piangere e sfogarti ferirti e gridare. Ti volti e con la tua solita calma torni all'interno del tuo mondo.No, non sei ancora pronta, mi chiedo se, un giorno, riuscirai a capire che sei tu la prigione di te stessa.