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Autore: SimpleButEffective1    24/11/2014    1 recensioni
Era tutto finito ..... come tutte le cose anche tutto questo non era destinato a durare, lui con la sua vita ed io con la mia, pezzi differenti di puzzle differenti.
In fondo niente è per sempre no?
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Camminammo per vari minuti nel più completo silenzio lungo quelle mille stradine buie e fredde.

Le mie mani si stavano gelando, così fui costretta ad affondarle nelle tasche.

Il mio povero naso anch''esso ormai completamente congelato era sicuramente diventato rosso, e certamente il vento gelido che si infiltrava dalle vie parlallele non mi aiutava affatto.

-Senti freddo?-

Chise Louis al mio fianco.

Lo guardai negli occhi, il loro blu magnetico ora era quasi diventato nero a causa della mancanza di luce.

-No ...-

Ridacchiò.

-Però stai tremando come una foglia-

-Non preoccuparti … davvero-

Ribattei.

Altri secondi di interminabile silenzio seguirono le mie parole prima che lui parlasse di nuovo

-Non ti arrendi mai vero?-

-Come scusa?-

-Sei troppo orgogliosa per chiedere aiuto, sei una ragazza ...-

-Testarda?-

Suggerii

-Forte.-

Disse lui lasciandomi leggermente sbalordita.

Nessuno mi aveva mai detto quelle cose, o forse ero solo io ad essere così fottutamente insicura tanto da pensare di essere sempre così debole in ogni situazione.

-Grazie.-

Dissi facendolo leggermente accigliare

-Per cosa?-

Chiese spostando il suo sguardo nel mio.

-Per quello che mi stai dicendo … nessuno me lo aveva mai detto prima.-

Lui sorrise.

Altri minuti di silenzio invasero quello spazio lasciato vuoto in attesa di una sua risposta.

-Prego-

Sorrisi guardandolo, lui ricambiò cortesemente.

A questo punto immaginavo che avrei dovuto incominciare una qualsiasi conversazione.

Si ma di cosa avremmo parlato?

Non ero mai stata un genio nel conversare con altre persone.

-Ahem … c-come mai tu e tua madre vi siete traferiti qui?-

-Ci piaceva il posto, avevamo bisogno di calma e serenità.-

Rispose pacato.

-Capisco ...-

La conversazione cessò di nuovo.

Ci fermammo di fronte alla luce rossa di un semaforo aspettando impazientemente che diventasse verde.

Pochi secondi dopo si colorò di un' intensa luce verde.

Riprendemmo a camminare prima più velocemente, poi una volta arrivati al marciapiede successivo continuammo con un' andatura regolare.

-Posso... posso farti una domanda?-

Disse la sua voce rompendo l'ennesimo silenzio creatosi fra di noi.

-Dimmi-

Risposi subito.

-Tua … sorella... e tua madre. Insomma, sono così diverse da te … hai preso tutto da vostro padre scommetto-

Sorrisi amaramente.

Io un vero padre non ce l'avevo mai avuto, così come una vera famiglia.

Inspirai l'aria gelata di quella strana Domenica.

-In realtà … ah lascia stare non dovrei nemmeno startele a raccontare certe cose-

Sbraitai

-Era solo per sapere non ho interessi precisi, sta tranquilla-

-Io sono tranquilla-

Ribattei

-Sai … non sembra-

Lo fulminai con lo sguardo intimandogli di tapparsi la bocca.

Stava tornando ad essere irritante con le sue mille domande e curiosità, anche se in fodo non potevo continuare ad essere così acida con le persone o sarei rimasta completamente sola.

Sospirai, sentivo che il nodo in gola si stava per formare, deglutii non so quante volte prima di buttare fuori quelle maledette parole tutte d'un fiato.

-Sono stata adottata-

Louis fermò I suoi passi di fianco a me, io feci lo stesso fermandoci entrambi in un grande spiazzo.

La sua figura di fronte alla mia venne illuminata dalla brillante luce dell' insegna led del locale alle sue spalle.

Spostai il mio sguardo nei suoi occhi, erano azzurri e limpidi come il cielo d'estate ma stavolta pieni di compassione.

Odiavo quando le persone mi guardavano in questo modo per il semplice fatto di essere stata adottata.

Fanculo, pensavo che almeno lui fosse diverso.

Ma alla fine cosa pensavo?

Era esattamente come tutti gli altri.

-Cos'hai da guardare?-

Scattai

-In fondo sono uguale a te anche se la mia vera madre è una zoccola ed il mio vero padre un ubriacone.

Ho il tuo stesso cervello, la stessa pelle, le stesse ossa, sono umana e ragiono esattamente come te, la mia vita fa solo un tantino più schifo della tua e con molta probabilità per il futuro ho ben due opzioni tra cui scegliere, diventare anche io una zoccola o ubriacermi nei bar ad ogni ora del giorno e della notte, perciò smettila di guardarmi con compassione per favore.-

Sbraitai.

I suoi occhi si indurirono, serrò la mascella e riprese a camminare.

Incominciai a camminare più velocemente per potergli stare dietro.

-Cos'è? Adesso fai anche l'offeso?-

Si fermò serrando I pugni.

Io lo raggiunsi giusto il tempo che servì per vederlo voltarsi

-Tu parli della tua vita come se tutto andasse di merda in realtà non ti accorgi che tua sorella ti vuole un bene dell' anima, che tua madre si preoccupa tanto per te e che nessuno ti tratta diversamente solo perchè sei stata adottata, è un' idea tua questa-

-Non venirmi a fare la morale quando non sai un cazzo della mia vita, odio le persone che lo fanno-

-Si vede da come ti guardavano ieri o da come tua sorella mi parlava di te.

Ha una specie di ammirazione per te, dice che tu sei la sua combattente perchè tu non piangi, non crolli mai, dice che un giorno vorrebbe essere come te.

Forse non ti rendi conto che dicendo queste cose finirai per convircetene e quando arrivarà il momento la deluderai crollando di fronte ai suoi occhi mentre in realtà dovrai rimanere forte nonostante tutto.

Tu sei il suo faro di speranza.

Non deluderla.-

Terminò.

Rimasi senza fiato, quelle parole erano così fottutamente vere che quasi mi tolsero completamente il respiro.

Ora la domanda più ovvia che mi venne in mente fu … come mai lui parlava in quel modo se fratelli o sorelle non ne aveva?

La risposta come la domanda sorse spontanea … lui era crollato di fronte a qualcuno che amava deludendolo.

In ogni caso non ebbi ne la forza mentale o fisica per reggere un' eventuale risposta a quella domanda che volevo porgergli.

Sorrisi.

Fu l'unica cosa che mi risultò più spontaneo fare.

Lui ricambiò questa volta con un mezzo sorriso evidentemente sorpreso anche lui dalle sue parole.

Il mio sguardo continuava a vagare nel celeste dei suoi occhi, mi sentivo quasi persa dentro a quel cielo infinito, era qualcosa di così rilassante e seducente poter solo per un attimo fissarsi in quegli occhi così pieni di purezza.

Distolsi lo sguardo o sarei completamente naufragata in quel blu cristallino.

Spostai il mio sguardo sull' asfalto grigio della strada, presi un respiro profondo e dissi

-Dobbiamo .. dobbiamo continuare è … tardi-

Con la coda dell' occhio lo vidi annuire flebilmente così continuai a camminare seguita dalla sua presenza costantemente al mio fianco.

I minuti seguenti furono completamente trascorsi nel più totale silenzio fino a che non mi fermai di fronte al portone di casa di mia zia.

-Tua zia vive qui?-

Chise lui smorzando il silenzio.

Mi limitai ad annuire poi mi avvicinai ai tanti campanelli affissi al muro di fianco al portone e suonai il terzo.

Aspettai pochi minuti prima che la voce acuta di mia zia arrivasse alle mie orecchie.

-Chi è?-

Chise quasi infastidita

-Zia … sono io Dana-

-Oh Dana! Ti stavamo aspettando, vieni sali-

Disse chiudendo la conversazione ed aprendo il portone.

Lo scostai di poco e lasciai che si aprisse, entrai all' interno del edificio e lasciai che Louis mi seguisse, chiamai l'ascendore ed aspettai con lui al mio fianco.

-Dici che starà dormendo?-

-é probabile, soprattutto a quest'ora-

Risposi

-Mh.-

Mugugnò lui in risposta.

L'ascensore arrivò pochi secondi dopo, aprii la porta di metallo ed entrai insieme a lui lasciando che si richiudesse alle mie spalle prima di schiacciare il numero 3.

Aspettammo che l'ascensore scattasse e si alzasse, l'aria era imbarazzante quasi pesante e qualche sguardo furtivo venne scambiato.

Quando si bloccò uscii di fretta trovando mia zia già sulla porta con Jane completamente infagottata fra le sue braccia che serenamente dormiva appoggiata alla sua spalla.

Sorrisi e mi avvicinai a lei prendendo in braccio Jane stringendola a me stando attenta a non svegliarla.

-Farò il più in fretta possibile per non farle prendere freddo.-

Mia zia mi sorrise passandomi una mano sulla guancia

-Stai attenta anche tu ok?-

Annuii, feci per voltarmi ma il suo tocco mi fermò così mi girai

-Oh .. ehm .. so che sembra indelicato chiedertelo ma … chi è quel bel ragazzo dietro di te?-

Mi voltai ed osservai Louis aspettarmi affiancato all' ascensore mentre fissava la punta delle sue scarpe.

-Oh si chiama Louis .. è … è un mio amico stavamo facendo una passeggiata e si è offerto di accompagnarmi-

-Oh ma che gentile. Ringrazialo tanto eh mi raccomando-

Si premurò mia zia

-Si zia tranquilla. Buonanotte.-

-Buonanotte cara.-

Le sorrisi prima che chiudesse completamente la porta dietro di lei.

Mi girai su me stessa accarezzando I capelli di Jane sentendo che si stava muovendo, la sentii muovere la testolina ed infilarla nell' incavo del mio collo prima di sospirare.

Sorrisi e mi avvicinai a Louis che mi sorrise a sua volta.

Chiamò in fretta l'ascensore e quando fummo dentro ed incominciammo a scendere avvertii tutto il peso di Jane fra le mie braccia e questo mi fece appoggiare la schiena contro la parete di metallo per reggermi.

-Devo tenerla io?-

Chiese Louis agitato.

-No tranquillo, ce la faccio-

Quando l'ascensore si fermò uscimmo e Louis aspettò che io uscii prima di chiudere la porta.

-Grazie...-

Dissi timida mentre uscii aspettando che aprisse il portone.

Lo ringraziai di nuovo ed uscii prontamente investita da un vento dannatamente freddo.

Aspettai che anche Louis fosse uscito e poi incominciai a camminare questa volta verso casa mia.

Il silenzio venne smorzato quando la testolina di mia sorella si sfregò sulla mia spalla e lei si svegliò.

-Ehi … bambolina … sono Dana … ti sto portando a casa dalla mamma ...-

La sua vocina roca rispose

-Dana...?-

Sfregò I suoi occhi e mettendo meglio a fuoco mi sorrise poi spostò lo sguardo su Louis

-Ciao Louis!-

Disse contenta

-Dana sei venuta qui con lui?-

Mi chiese.

Non feci in tempo a rispondere perchè Louis mi precedette.

-Oh no … l'ho voluta accompagnare io per poter fare da cocchiere a questa bellissima principessa-

Disse dandole accarezzandole una guancia scatenando una sua timida risata.

-Perciò … posso mia signora?-

Disse stendendo le braccia verso di lei, facendola annuire la prese saldamente fra le braccia e lui si accovacciò poco sotto la curva del suo collo addormentandosi in fretta.

Sorrisi loro e Louis ricambiò il mio sorriso, così mimai un 'Grazie' con le labbra ricevendo un movimento della sua testa come per dire … 'Non c'è di che .. sono contento di poterlo fare'.

Il tutto raccolto in un banale gesto, che forse tanto banale non era.



*Spazio autrice*
Buoooon pomeriggio a tutti/e,
Allora innanzi tutto amatemi perchè sono riuscita a pubblicare il capitolo! Ahahahah no scherzo!
Spero davvero che la storia piaccia a chi la sta leggendo ... e spero davvero che mi lascerete qualche recensioncina in più! ;)
Cooomunque ringrazio quelli che la stanno leggendo e chi recensisce sempre! ;) <3
Spero davvero che continuiate a seguirla, anche se non so davvero quando pubblicherò il prossimo capitolo.--

Un  bacione,
-SimpleButEffective1- 

  
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