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Autore: Lakendra Oakes    24/11/2014    1 recensioni
Lettere tra il primo e secondo anni dei protagonisti della FF Quel che non sapevi di Harry Potter e la Pietra Filosofale
Genere: Comico, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Cara Rebecca,
Le vacanze sono iniziate già da un po', e sicuramente avrai già finito tutti i compiti. Beh ma dopotutto stiamo parlando di te.
Le mie vacanze cominciano classiche come sempre: Papà al lavoro, nonna che sforna quintali infiniti di biscotti ed io che mi alterno tra i compiti da mago e le partite a calcetto con gli amici babbani.
A parte lo studi, come stanno andando le tue vacanze? Fammi sapere.
Un abbraccio,
Cedric

Caro Cedric,
Cos'è il “calcetto”?  Deve essere una pratica affascinante! 
Anche le mie vacanze sono iniziate piuttosto classicamente: Entrambi i genitori al lavoro fino a tardi e qui, a casa, a studiare e leggere. Mi piace la solitudine di casa mia, e poi qui vicino scorre un fiume ed il rumore dell'acqua mi rilassa.
Comunque si, ormai ho quasi finito i compiti ed ora vorrei approfondire alcuni argomenti.
Tu stai studiando per gli esami?
Un saluto,
Rebecca

Cara Rebecca,
Tranquilla non tralascio sicuramente lo studio, arriverò al quinto anno splendidamente preparato.
Il calcetto è un gioco babbano, tipicamente maschile (ogni tanto giocano anche le ragazze, ma è molto raro), il cui scopo è calciare una palla all'interno di una rete rettangolare difesa da un portiere. E' un po' come il quidditch, senza scope, senza battitori e senza bolidi, TEORICAMENTE è più sicuro. Magari un giorno potremmo fare una partita a due.
Ti allego la foto di una partita (essendo babbana non si muove), mi piacerebbe ricevere una foto anche delle tue vacanze, se vuoi.
Un abbraccio,
Cedric

Caro Cedric,
Interessante il gioco del calcetto, ma essendo senza scopa credo che non faccia proprio per me.
Per quanto riguarda la foto, ora come ora sono a casa e quindi non ne ho, magari se ne farò una te la spedisco.
Appena parto per le Bulgaria magari...
Rebecca

Cara Rebecca,
Ormai dovresti essere partita per la Bulgaria, quindi questa è l'ultima lettera che ti scrivo prima del tuo compleanno. Non c'è neanche bisogno che ti chieda se l'hai aperta o meno quella busta, perchè so bene che non lo hai fatto.
Spero tu ti stia divertendo, io per adesso si. Non vedo l'ora di vederti.
Un Abbraccio ed un bacio
Cedric

Caro Cedric,
Esatto, la lettera non l'ho aperta, mi hai chiesto tu di farlo solo al mio compleanno. Si sono in Bulgaria e come ti avevo detto ti allego una foto. Siamo io e Viktor Krum, che considero mio fratello ormai. E' stata mia madre ad insistere per la foto.
Un saluto
Rebecca

Cara Rebecca,
Se stai leggendo questa lettera vuol dire che oggi è il tuo compleanno, quindi ti faccio i miei migliori auguri.
Incontrarti di persona mi ha reso infinitamente felice e sarei lieto se questo, in minima parte, valesse anche per te.
Mio padre mi ha raccontato molte cose sulla tua famiglia, e grazie a questo sono riuscito a capire molto di te. In un certo senso, mi sono affezionato ancora prima di conoscerti.
Ora, so che ti sembrerà strano, ma starti vicino quest’anno per me è stata un’emozione che non avevo mai provato prima e, anche se per poco, essere riuscito ad aiutarti è stato un onore. Il mio amico Buck sostiene che tu sia una ragazzina freddissima, invece so che dentro di te c’è molto di più oltre alla freddezza che mostri agli altri, e lo so perché io l’ho vista. 
Queste parole possono valere poco, ma sono sicuro che tu ne farai tesoro…
Io Sono Qui.

Un abbraccio,
Cedric

P.S. So che sembrerà una richiesta stupida ma…affacciati alla finestra.



Rebecca rilesse la lettera una quindicina di volte, un po’ perché era prima mattina, un po’ perché non aveva ben capito cosa intendesse Cedric con quelle parole. Si alzò dal letto titubante e andò verso la sua finestra.
Sgranò gli occhi quando vide Cedric che le sorrideva allegro con una rosa blu in mano.
Si nascose subito in fretta e furia imbarazzata. Ma è impazzito?? Si chiese mentre cominciava a prepararsi di corsa, cercando di rendersi presentabile.
Scese le scale precipitosamente e andò ad aprire la porta. Quando si spalancò vide Cedric davanti a lei, imbarazzato, che le porgeva la rosa.
« B-Buon Compleanno! » Disse lui con voce forse un po’ troppo alta.
« Grazie… » Rispose lei stranita prendendo la rosa. « Non c’era bisogno che tu venissi fino a qui. La lettera bastava. »
« Si lo so… - Cedric si grattò nervosamente la testa – Ma ho pensato che sarebbe stato carino farti una sorpresa ecco… »
« Oh… » Rebecca non sapeva bene cosa dire, era la prima volta che si ritrovava in una situazione così imbarazzante. Si ricordò però delle buone maniere. « Vuoi entrare? Ti offro un tè o qualcosa da bere.»
« Oh! – Lui, stupito ed onorato, sgranò gli occhi – O-ok! »
Cedric entrò dopo di lei e si guardò attorno. La casa di Rebecca era grande e a due piani, dalla porta d'ingresso si va per un corridoio lungo 3 o 4 metri al massimo che da sul soggiorno, che era grande, con due divani, una televisione ed il camino e una grande libreria piena di libri di ogni genere messi in ordine di autore. A destra del soggiorno c'era una grande arco che dava alla cucina, questa era una moderna, con un grande tavolo tondo nel mezzo. Fu li che Cedric si sedette mentre Rebecca preparò il tè.
« Ti trovo bene... come hai passato le vacanze? » Chiese Cedric un po' impacciato.
« Sono stata in Bulgaria fino a qualche giorno fa, dopo di che siamo dovuti tornare per il lavoro di mia madre. Di solito sto li fino a fine Agosto, sai per passare il compleanno con i miei genitori e la famiglia di Viktor. Tu invece? » Rispose come niente fosse Rebecca mentre versava il tè bollente nelle tazze.
« Io ho trascorso le vacanze sempre con la mia famiglia, siamo andati in Galles da dei cugini per una settimana, ma niente di speciale... » Lei servì il tè a tavola e si sedette sulla sedia di fianco a lui, spostandola strategicamente in modo da avere il suo “spazio vitale”. Cominciarono a bere il tè. 
L'aria era un po' tesa, e Cedric non sapeva bene cosa dire, finché non gli venne in mente un'idea.
« Immagino che tu sia in pari con i compiti giusto?... » chiese titubante. Rebecca annuì
« Ovviamente si. Mi sono anche portata avanti con lo studio. » rispose sorseggiando un po' di tè.
« Non avevo dubbi, dopotutto non potevo aspettarmi di meno dalla ragazza più intelligente della scuola. » Cedric fece un sorriso caldo e dolcissimo, Rebecca arrossì leggermente e disse con un filo di voce « Grazie... tu invece li hai finiti i compiti?» Chiese cercando di “passare la palla” e fuggire dall'imbarazzo.
« Sì, li ho finiti in largo anticipo così ho potuto portarmi avanti con lo studio... sai, quest'anno ho i G.U.F.O. » Rispose Cedric con una lieve nota di orgoglio per se stesso. Rebecca posò la tazza sul tavolo e per la prima volta lo guardò con sorpresa e con un sorriso stampato sulla faccia. Cedric, guardandola, fece un sorriso e arrossì. Non l'aveva mai vista così allegra.
« Hai fatto benissimo! Sono contenta che ci sia qualcun'altro oltre me che si porta avanti per gli esami... Sono fiera di te!» Rebecca gli posò una mano sulla spalla sorridendo allegramente, Cedric si imbarazzò totalmente e disse con voce roca « Grazie... »
Trascorsero il resto della giornata a parlare di libri, fattasi una certa ora Cedric fu costretto ad andarsene. Rebecca, dopo averlo accompagnato alla porta tornò in camera sua, si sdraiò sul letto e rilesse la sua lettera ancora una volta.
Infondo, non è stato poi così male questo compleanno... Pensò mentre sorrideva guardando il punto dove, quella stessa mattina, Cedric si era fatto trovare.
   
 
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