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Autore: Ally Hemmings 1D    25/11/2014    4 recensioni
"Della paura non si può avere paura, perché la paura in sé già spaventa"
14 settembre 2011
Sono Alessia, ho 14 anni, amo ballare ma mi viene impedito, ho paura della mia stessa ombra.
Sono vittima di bullismo da quando ho 8 anni. L'ho nascosto a tutti fino a quando mia madre non l'ha scoperto.
Devo iniziare una nuova vita, voglio lasciare casa mia, devo imparare a vincere la paura.
14 settembre 2014
Sono Alessia, ho 17 anni, ormai il ballo è più di una passione, la paura non so più nemmeno cosa sia.
Vivo con le mie amiche Martina e Letizia.
Ho avuto il coraggio di mettermi contro chi mi derideva, mi picchiava, quasi abusava di me.
Ora sono una ragazza nuova.
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E se le certezze di Alessia venissero spazzate via da un incontro?
La storia di una ragazza pronta a tutto pur di inseguire il suo sogno, il quale non prevedeva l'innamorarsi di un ragazzo con gli occhi color dell'oceano...
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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14 settembre 2014
Sono Alessia, ho 17 anni, ormai il ballo è più di una passione, la paura non so più nemmeno cosa sia.
Vivo con le mie amiche Martina e Letizia, mi sono trasferita con loro un anno fa in un appartamento vicino al liceo, tanto da essere raggiungibile a piedi.
Adesso non dobbiamo più prendere il tram per andare a scuola, il che è un bene, perché in 3 anni abbiamo perso il tram tantissime volte! Ho addirittura perso il conto delle volte nelle quali non siamo arrivate in tempo alla fermata, ma sicuramente le volte che abbiamo preso il tram sono meno delle volte che lo abbiamo perso.
Ora Martina è maggiorenne e non ha idea di cosa fare nella vita, esattamente come 3 anni fa.
Vorrebbe viaggiare e diventare make-up artist, vorrebbe essere stilista, vorrebbe essere parrucchiera... Tutte cose che sa fare molto bene, infatti è indecisa su questi 3 mestieri.
Letizia è decisa a viaggiare in tutto il mondo per portare la sua musica: Cina, Giappone, America, India, Brasile, Australia...
Lei è davvero brava a cantare e non vuole ammetterlo.
L'ho già sentita svariate volte cantare e la sua voce è perfetta! Non c'è nulla che non vada in lei, solo che ha paura di esprimersi, Letizia ha paura di sognare.
Io invece sogno di incontrare il ragazzo capace di farmi battere il cuore e di diventare una ballerina professionista.
Finalmente ho la libertà di ballare, vivendo con le ragazze posso andare tranquillamente in quella scuola dove man mano si sta realizzando il mio sogno.
Ora mi dedico moltissimo alla danza, tanto da iniziare le lezioni alle 15 finirle alle 22, per esempio.
Mi dedico a 4 stili differenti di danza: tip-tap, hip-hop, classica e moderna.
Queste ultime due per me rappresentano tutto: classica perché da bambina, quando guardavo le ballerine professioniste, mi incantavo e mi dicevo di voler diventare come loro; moderna perché io esprimo i miei sentimenti in questa danza, in questo stile di danza mi sento libera di essere Alessia, soltanto Alessia.

Dalla mia stanza si sentono le note di Good Girls dei 5 Seconds Of Summer.
Era davvero facile immaginare che quei 4 ragazzi come noi sarebbero diventati dei cantanti adorati in tutto il mondo.
Tra tutti e quattro non saprei scegliere in quanto li adoro tutti e 4, ma in quanto a sentimenti sceglierei Luke.
Mi fa provare delle sensazioni assurde: farfalle nello stomaco, brividi quando sento la sua voce...
Che cavolo mi succede?!
Ogni volta che sblocco il mio cellulare, c'è una sua foto come sfondo e mi ritrovo sempre a pensarlo: a pensare a quanto sia lontano, a pensare a quanto Luke sia un semplice ragazzo di Sydney che ha realizzato il suo sogno, a quanto Luke sia rimasto Luke.

Dopo quell'avvenimento di 3 anni fa, Marco, Christian, Samuele e Michele mi hanno ancora presa in giro molte volte, ma grazie a Dio c'erano Letizia e Martina che mi aiutavano dopo ogni presa in giro.
Un giorno ho preso coraggio e sono andata dal preside a denunciare ogni cosa e da quel giorno sono stati trasferiti in non so quale scuola.
Ho avuto il coraggio di mettermi contro chi mi derideva, mi picchiava, quasi abusava di me.
Ora sono una ragazza nuova.

Devo ammettere che vivere con le ragazze è difficile perché sono delle emerite casiniste e ogni settimana c'è un nuovo disastro da riparare, ma è davvero bello vivere con le amiche che conosci meglio di te stessa.
Insomma, siamo come 3 sorelle: se una non sta bene, le altre le stanno accanto, se una ha una cosa molto importante da raccontare le altre stanno a sentire e, a seconda dell'argomento, sono felici o tristi per lei.
Condividiamo ogni cosa ed è così divertente vivere con delle ragazze così speciali!

Quando esco dalla doccia mi vesto velocemente visto che sono molto in ritardo e scendo.
Appena scendo trovo Letizia già  pronta per uscire di casa

«Sempre lumaca, Ale!» commenta Letizia
«Si molto e sempre» dico fiera
«Datevi una mossa se non volete fare tardi!» dice Martina ridendo come una matta
«La pianti Martina?!» gridiamo ridendo io e Letizia

Queste siamo noi: le 3 pazze che urlano per ogni singola cazzata, che ballano ad ogni canzone dei propri idoli, che passano intere notti a chiacchierare senza curarsi che il giorno dopo hanno scuola.

Alla fine dopo aver parlato con Martina ci decidiamo ad uscire di casa e dirigerci verso la scuola, ma naturalmente Letizia si è dimenticata il libro di letteratura inglese in camera sua, risultato: devo andare a scuola da sola.
Faccio partire la musica nelle cuffiette e tra le 2000 canzoni che ho sul mio telefono mi doveva partire proprio Close As Strangers.
Io sono dannatamente innamorata di questa canzone! 
Immersa nei miei pensieri non mi accorgo di nulla e vado a sbattere contro un ragazzo e tutti i libri mi cadono a terra

«Oh... Ehm... Scusami tanto» dico raccogliendo i libri prima che lo potesse fare lui, iniziando a ridere
«Figurati, è stata colpa mia, non vedevo dove andavo» dice prendendo l'ultimo libro insieme a me, per poi lasciarmelo, ridendo
«Scusami tanto ma non posso fermarmi a parlare e se arrivo tardi alla lezione di Letteratura Inglese posso considerarmi morta!» dico rialzandomi e iniziando a camminare velocemente
«Aspetta! Non so nemmeno come ti chiami!» la voce del ragazzo mi fa voltare
«Mi chiamo Alessia e questo è ciò che devi sapere di me!» gli grido col sorriso sul volto
«Spero di rivederti, Alessia!» grida, ma non mi volto questa volta

Diamine che figura! Era davvero un bellissimo ragazzo: capelli biondi, occhi azzurri che mi hanno ipnotizzata e sono ancora in un mezzo stato di trance, tanto che non mi accorgo nemmeno di essere arrivata a scuola.
Mentre entro nell'edificio, velocemente, rifletto ancora sul ragazzo di prima: mi sembra di averlo già visto da qualche parte ma non riesco a ricollegarlo a nessuno che ho già visto, in questo momento.

Sto correndo a perdifiato per i corridoi della scuola e raggiungo appena in tempo la classe, infatti la campanella suona subito dopo la mia entrata.
Prendo posto ed entra la prof. di letteratura inglese: la signora Marshall.
È una signora sulla cinquantina, capelli corti tinti di nero, madrelingua inglese, una vera stronza se si tratta di voti; esempio: se hai fatto un'interrogazione divina, lei tronca le tue speranze con un misero 8 quando meriti il 10 e solo li capisci di aver mandato a donne di facili costumi un intero pomeriggio per studiare. Credetemi, esperienza personale.

La Marshall è seguita da una ragazza abbastanza alta, non troppo magra, ma nemmeno grassa, ha i capelli lunghi e castani, ha gli occhi verdi.
Non è brutta, anzi! Sarà per questo che 2 o 3 ragazzi hanno già puntato gli occhi su di lei.
La prof. inizia a parlare con la sua solita cadenza inglese

«Ragazzi! Lei è Vivian, si è appena trasferita e resterà con noi in classe.
Accomodati pure, Vivian» dice la prof. autoritaria
«Grazie prof.» dice Vivian

Sembra davvero molto timida!
La vedo squadrare la classe per poi dirigersi verso il banco vuoto alla mia sinistra

«Ehm... Posso sedermi qui?» chiede gentilmente Vivian
«Ma certo! Io sono Alessia» le dico porgendole la mano che lei stringe
«Non sono mai stata brava a presentarmi, scusa» dice imbarazzata
«Tranquilla, nemmeno io!» dico e ci mettiamo a ridere silenziosamente

Ad un tratto la porta si spalanca ed entra Letizia con la faccia di chi ha corso da casa a scuola mista allo shock di aver visto il proprio idolo

«Scusi per il ritardo prof.!» dice scatenando le risate di tutti nella classe
«Lo sa che non sono accettati i ritardi!» esclama furente la prof.
«Si mi scusi prof.» dice venendosi a sedere
«Letizia, sembra che hai visto un fantasma!» dico preoccupata
«Magari fosse solo quello!» esclama trasognata
«Ok... Noi due dobbiamo parlare, intanto ti presento Vivian: Letizia lei è Vivian, Vivian lei è Letizia» dico presentandole
«Ciao! Spero solo che tu abbia capito con che razza di pazzi sei finita in classe!» dice Letizia 
«Beh... In effetti qualcosa l'ho capito» grazie a Dio, Vivian! Almeno non ci fa la predica!
«Letizia? Tutto ok?» chiedo guardandola
«Si... Cioè no! Cioè... Aaaaaahhhh lasciamo perdere! È difficile da spiegare» dice con un sorriso che la dice tutta
«Chi hai incontrato?» dico col sorriso 
«Non potete, neanche lontanamente, immaginare chi ho incontrato!
Alessia... I ragazzi...» dice sognando ad occhi aperti
«Aspetta... Non possono essere i 5 Seconds Of Summer, sono a Los Angeles» dico con fare ovvio
«Ed è qui che ti sbagli! I ragazzi sono qui! A Torino!» dice Letizia soffocando un urlo
«Oh merda...» non finisco di parlare perché la campanella suona
«Seriamente Letizia?!» grida Vivian
«Si!» grida a sua volta Letizia
«Ho una cotta platonica per Michael... Cazzo!» ammette Vivian
«Benvenuta in famiglia!» dico a mia volta

Usciamo dalla classe, ma mentre le altre due scappano nel laboratorio di chimica, io mi attardo un po' e penso.
Come diamine fanno ad essere qui i ragazzi se fino a ieri erano a Los Angeles?! Ma mentre penso mi torna alla mente il ragazzo di stamattina, era uguale a... Oh Dio mio!
Appena mi rendo conto che stamattina mi sono scontrata con uno dei miei idoli, precisiamo: la mia cotta platonica, vado a scontrarmi di nuovo con un ragazzo

«Alessia?» oddio! Ma sono davanti al mio idolo e non sto sclerando?!
«Non finiremo mai di scontrarci noi, eh?» chiedo cercando di essere normale
«Già... Stamattina non ho avuto molto tempo di presentarmi...»
«Ero un po' in ritardo, ma è passata solo poco più di un'ora» dico imbarazzatissima
«Spero che tu non lo sia, adesso» dice sorridendo, cavolo! Quel fottutissimo sorriso!
«No, in effetti chimica la posso anche saltare» dico tornando normale
«Ehm... Sono Luke» dice un po' imbarazzato

Forse si aspettava qualche strana reazione da parte mia, ma fortunatamente mi trattengo e lui si rilassa.
Purtroppo non dura due secondi che  Letizia arriva e lancia un'occhiata a me e dopo a Luke, a me, a Luke e dopo sbianca in volto per poi trattenere a stento un urlo

«Letizia calmati! Respira! Fai come ho fatto io!» le dico scuotendola
«Ok! Tranquilla!» mi dice calmandosi
«Posso dire di non capire molto ciò che sta succedendo?» dice Luke alquanto confuso
«Oh semplice! Abbiamo davanti uno dei nostri idoli e sto per soffocare» dice Letizia tutto d'un fiato
«Io non ho più voglia di stare a scuola, andiamo a chiamare Vivian e usciamo di qui» dico sorridendo imbarazzata
«Vado a chiamarla io» dice Letizia
«Ok, ti aspetto qui» dico

Appena Letizia se ne va io e Luke ci guardiamo e scoppiamo a ridere esattamente come 2 ore fa.

La sua risata è così bella, cristallina, felice, libera; mi fa sentire molto più di 3 metri sopra il cielo.
Lui è così felice, io non ho ancora del tutto scacciato i fantasmi del passato.
Ricordo ancora perfettamente il giorno nel quale i miei genitori si separarono, avevo 10 anni...

FLASHBACK

Tenevo le mani sulle orecchie per non sentire le urla dei miei genitori, mamma e papà stavano di nuovo litigando furiosamente ed ero sicura che da quel giorno, mio padre non avrebbe più vissuto con noi.
Non ne potevo più, allora con il mio fare da bambina innocente sono andata in cucina dove i miei genitori stavano litigando e li osservavo: non si rendevano conto della mia presenza, pensavano solo ad urlarsi contro.
Per farmi ascoltare ho, quindi, preso il bicchiere che mia madre mi aveva portato la sera prima in stanza e l'ho buttato a terra, li si che si sono voltati, e per l'ultima volta ho visto gli occhi di mio padre e mia madre insieme.
Sono scappata nella mia stanza senza dare, ne ricevere spiegazioni richiudendomi nuovamente nel mio mondo.

FINE FLASHBACK

Dopo questa riflessione arrivano Vivian e Letizia e in compagnia di Luke usciamo da quella prigione chiamata scuola.


SPAZIO AUTRICE

Ma ciao! Scusate se non ho aggiornato subito, ho avuto molti impegni tra scuola e non. Ad ogni modo ora sono qui!
Ci terrei molto se mi lasciaste qualche recensione e se avete bisogno che io legga qualche vostra storia, ricambio molto volentieri.

Passando al capitolo. Qui si vede una nuova Alessia pronta ad affrontare la vita così come viene, è diventata una ballerina come sognava e con le amicizie non potrebbe andare meglio, intanto arrivano i suoi idoli in città e la mattina si scontra con Luke, ma proprio quando Alessia metabolizza tutto che si scontrano di nuovo (giuro, esperienza personale anche se, ahimè, non con Luke).
Non sarà così rose e fiori, e già dal prossimo capitolo inizieranno i casini.

Ringrazio quelle tre buonanime che hanno recensito il capitolo precedente:
LittleDirectionOfFavij
Layla (Ho provato a seguire i consigli, va meglio?)
Letizia25 (spero di aver seguito tutti i tuoi consigli, tesoro)

Ora mi dileguo, devo affrontare delle massacranti ore di teatro.

Alla prossima
Alessia
  
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