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Autore: fedxoxo    25/11/2014    4 recensioni
Non avrebbe mai pensato che qualcuno che profumava di caffè e ascoltava musica ad alto voluto avrebbe attirato la sua attenzione. Non avrebbe mai pensato di scrivergli una canzone.
Questa è la traduzione di questa storia: http://www.wattpad.com/story/22039469-write-me-a-song-larry
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Harry doveva dirlo a Louis. Gli doveva dire la verità perché il suo album sarebbe uscito due mesi dopo e lui se ne sarebbe andato per un anno. Un intero anno e non poteva lasciarlo senza un motivo. Dubitava che a Harry sarebbe importato. Dannazione, avrebbe potuto andarsene e ricomparire un anno dopo e Louis avrebbe riso come se niente fosse successo. Entrò nel piccolo bar che iniziava considerare un posto sicuro e mise gli occhi su una ragazza bionda. Assomigliava tanto a Louis. I suoi occhi si poggiarono su di lui e diventarono grandi e scioccati.
“Tu sei Harry Styles” esclamò. Harry imprecò a bassa voce e si avvicinò annuendo.
“Si. Non facciamone un affare di stato, okay? Louis è qui?” chiese guardando alle sue spalle. Sperava di vedere il ragazzo, ma sembrava che non ci fosse.
“Louis?” mormorò la ragazza confusa.
“Harry!” Harry e la ragazza si girarono verso Louis. Aveva un grande sorriso sul viso e un barretto di lana in testa. I jeans scuri gli abbracciavano le gambe muscolose e la maglietta di una band gli stava perfettamente sulla parte superiore del suo corpo. Harry deglutì a quella vista.
“Hey, Lou” soffocò. La ragazza li guardò incredula.
“Vedo che hai conosciuto mia sorella Charlotte. Mi sostituisce, quindi divertitevi” ridacchiò e uscì da dietro il bancone.
“In realtà, sono venuto per vedere te” disse velocemente Harry. Louis alzò le sopracciglia ammiccando.
“Ovviamente. Mi dispiace dirtelo, ma ho un autobus da prendere” gli disse con un sorriso dispiaciuto.
“Posso accompagnarti io” sputò immediatamente. Gli occhi di Louis e di sua sorella erano su di lui e Harry non aveva paura che lei dicesse qualcosa per rovinare quel momento.
“Okay” concordò Louis con un sorriso. Harry sorrise di rimando e si girò per andare via.
“Conosci Harry Styles?” disse finalmente sua sorella e Harry chiuse gli occhi. Doveva dirlo a Louis, non a sua sorella.
“Come sai il suo nome?” domandò Louis. Harry si girò e la guardò pregandola con gli occhi. Lei lo guardò e poi sospirò.
“La mia amica pensa che sia carino. Sua sorella è una sua amica” disse la ragazza. Louis rise e diede una pacca sulla spalla a Harry. Harry mimò un piccolo ‘grazie’ con le labbra prima di uscire con Louis.
“Qual è la tua auto?” chiese Louis. Harry si morse il labbro e indicò la Ferrari. Louis ansimò e poi lo guardò.
“Quanto sono ricchi i tuoi genitori?” esclamò e Harry scosse la testa.
“Non lo sono. Ho un buon lavoro” mormorò. Louis corse verso la macchina e Harry gli sorrise aprendo le porte. Entrò e vide Louis che analizzava i sedili.
“Sicuramente non me l’aspettavo da te. È troppo figa” disse ammaliato. Harry rise di nuovo e lo guardò. Pensavate che si odiassero dopo il loro primo incontro, ma Louis era nella testa di Harry. Era raro che qualcuno lo trattasse così ed era meraviglioso.
“Cintura” istruì Harry. Louis alzò gli occhi al cielo e se la mise. Louis prese il suo telefono e lo collegò alla radio mettendo musica rumorosa mentre batteva il ritmo sulla coscia.
“AC/DC” gli disse. Harry annuì, ma la sua mente era altrove. Come gliel’avrebbe detto? Avrebbe dovuto dirglielo? Avrebbe dovuto non dirglielo? Avrebbe dovuto lasciarlo fare a sua sorella?
“Allora che lavoro fai? Questa macchina è fottutamente bella” parlò di nuovo Louis. Harry lo guardò e i suo cuore iniziò a battergli forte.
“Sono un cantante” gli disse. Louis lo guardò confuso.
“Un cantante?” domandò incredulo e Harry annuì lenemente.
“Canto musica folk, acustica e pop. Uhm, attacca il mio telefono, dovrei avere alcune delle mie canzoni” gli disse. Louis cambiò velocemente telefono e trovò le sue canzoni. La canzone partì e Harry non aveva il coraggio di guardare Louis.
“Mia sorella ascolta questa canzone” mormorò Louis. Harry sentì lo sguardo su di se, ma rifiutò di girarsi.
“Accosta” disse Louis. Harry sentì il petto stringersi, ma fece come gli era stato detto. Aspettò che Louis uscisse perché gli aveva praticamente mentito per tutto il tempo, ma invece restò.
“Puoi guardarmi?” chiese dolcemente Louis. Harry lo guardò e vide che stava sorridendo.
“Quindi sei davvero famoso?” domandò Louis. Harry si rattristò perché Louis sarebbe stato uno di quei ragazzi che l’avrebbe usato.
“Si” rispose a malincuore. Avrebbe preferito che se ne fosse andato, invece di essere usato.
“Perché? La tua musica fa schifo. Cioè, hai una bella voce, ma che cazzo è questo?” rise Louis. Harry reagì a scoppio ritardato e gli diede uno schiaffo giocoso.
“Almeno potresti capire cosa dico!” replicò Harry e Louis sbuffò.
“È troppo sdolcinato. Voglio dire, andiamo, nessuno ama qualcuno così tanto” disse Louis roteando gli occhi. Le guance di Harry diventarono gli occhi e abbassò lo sguardo.
“L’ho scritta mentre guardavo ‘Le pagine della nostra vita’” disse e la risata di Louis riempì l’auto ancora una volta. Harry alzò lo sguardo e ammirò le rughe attorno ai suoi occhi e il suo intero corpo che sprizzava felicità.
“Sei un fenomeno, signor Styles. Rimetto il mio telefono” lo avvisò. Harry lo guardò mentre ricambiava i cellulari e metteva la musica. Poi ritornò sulla strada continuando a guidare normalmente. Louis gli disse ogni band che suonava e Harry faceva sempre un commento che gli faceva arricciare il naso.
Arrivarono all’appartamento di Louis che non era niente di speciale, ma Harry pensava che fosse carino. Poteva immaginare Louis vivere lì ascoltando la musica ad alto volume.
“Ti inviterei a salire, ma casa mia è disgustosa. Magari la prossima volta” gli disse. Harry lo guardò con un’espressione accigliata.
“La prossima volta?”
“Si. Ora siamo stati insieme fuori dal bari quindi dovremmo rifarlo. Ti do il mio numero” disse prendendo il telefono di Harry e digitando il suo numero. Sorrise e glielo ridiede.
“Mandami un messaggio. O non farlo. È una tua scelta. Grazie per il passaggio” esclamò prima di uscire dalla macchina e correre verso la porta d’ingresso. Si girò per salutare un’ultima volta e poi andò via. 
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