Good
girl.
Capitolo
13
- Quando
per i corridoi freddi e deserti si disperse il suono acuto e fastidioso
dell’ultima campanella della giornata la mandria di studenti
scalpitanti si
riversò fuori dalle classi.
- Ellie
ripose ordinatamente il libro di storia
nella borsa di pelle nera e la mise sulla spalla lentamente
–Buona giornata,
Miss Connor- salutò educatamente la sua vecchia insegnante
che con una lentezza
esasperante data dai suoi modi così tremendamente pacati e
noiosi, annotava
l’assegno sul registro di classe con gli occhiali a mezza
luna viola posati
sulla punta del naso tondo.
- -Arrivederci
signorina Rogers- la salutò con un
sorriso sornione sventolando la mano nella sua direzione e dando inizio
al
fastidioso tintinnio di perline e catenelle che portava al braccio,
proprio
come quando scriveva alla lavagna qualche appunto fondamentale.
- Gran
parte del corridoio era quasi già deserto,
fatta eccezione per qualche ritardatario che con l’aria di
uno che si è appena
svegliato da un sonno profondo cammina confuso verso la luce alla fine
del
tunnel (il portone spalancato), o qualche coppietta intenta a
scambiarsi
effusioni appoggiati sugli armadietti luccicanti.
- L’aria
fuori non era estremamente fredda come ci
si sarebbe aspettato da una mattinata di novembre, fatta eccezione per
il vento
rumoroso che soffiava deciso facendo frusciare le fronde dei pini del
cortile
curato.
- Quando
Ellie oltrepassò
definitivamente la cancellata di ferro, bloccò i suoi passi
tranquilli,
ringraziando di essersela presa così con comodo ed evitare
di essere urtata e
sballottata in ogni direzione dalla massa frettolosa.
- Eccolo
lì, esattamente come
se lo era immaginato per tutta la mattinata: le mani nelle tasche dei pantaloni neri, i
capelli perfetti all’in
su nonostante il vento feroce, la consueta espressione del viso
tenebrosa ed
enigmatica e la postura scomposta e in qualche modo annoiata.
- Fatta
eccezione per le
labbra, quelle si che erano diverse, pensò Ellie
osservandolo a bocca asciutta.
- Era
rossa e sottile come
sempre, ma non era contratta in una linea dura come era abituata a
vederla, ma familiare
e piegata in un sorrisetto ben nascosto che non era di compiacimento, o
scherno, o divertimento.
- Era
di serenità, e contraddittoriamente
con qualche sfumatura di impazienza.
- Appena
i loro sguardi si
scontrarono come d’istinto fecero contemporaneamente un passo
in avanti, ma
Ellie non resistette ulteriormente e si avviò decisa verso
la sua direzione.
- Era
imbarazzata certo, ma aspettava
quel momento dalla sera precedente e non aveva intenzione di aspettare
ulteriormente.
- -Ciao-
dissero all’unisono
prima di scoppiare in un comune risolino nervoso.
- Zayn
la strinse forte e il
suo profumo sempre diverso, ma al contempo sempre familiare
diventò finalmente
reale attorno a lei.
- Rimasero
così davvero molto
tempo, tanto che quando finalmente si staccarono per guardarsi negli
occhi,
Ellie si accorse che ormai erano i soli rimasti ancora
d’avanti l’edificio.
- -Hai
passato una bella
mattinata?- le chiese incominciando a camminare sul marciapiedi
ricoperto
all’estremità di foglie secche e colorate.
- -Direi
di si- rispose la
ragazza, affiancandolo –Mi è particolarmente
piaciuta la lezione di filosofia-
aggiunse sorridendo.
- Era
una materia che l’aveva
sempre affascinata.
- Zayn
distorse il naso
–Immagino..- disse ironico.
- Ellie
rise –Avrai finito la
scuola, o sbaglio?- domandò curiosa, rendendosi conto che in
realtà non sapeva
neppure la sua età precisa.
- Il
ragazzo irrigidì la
postura e lei immaginò le sue mani stringersi a pugno
all’interno della tasca,
e si pentì subito delle sua eccessiva curiosità.
- -Scusa,
non avrei dovuto
chiedertelo..- balbettò imbarazzata e un pò
mortificata.
- Il
moro scosse la testa,
sospirando e rilassandosi –No, hai fatto bene. E’
giusto che tu sappia qualcosa
in più su di me, visto che..- si fermò incerto.
- Ci
siamo baciati ieri? Stiamo
in qualche modo insieme? Non lo sapeva nemmeno lui questo e
preferì lasciare la
frase a metà.
- Notò
con la coda dell’occhio
che le guancie della ragazza si scurirono adorabilmente, la sua pelle
era così
chiara che era impossibile non notarlo.
- -Sono
arrivato a metà del quinto
anno..Se avessi continuato avrei finito l’anno scorso- le
spiegò con lo sguardo
dolce e intenerito.
- Ellie
annuì così velocemente
che il ragazzo temette di vedere la sua testa schizzare via dal resto
del
corpo.
- Tentò
di nascondere una
risata con un colpo di tosse, notando la postura rigida e
l’espressione che
trapelava palesemente puro nervosismo.
- La
mano destra partì
autonomamente senza
che avesse il tempo
o la voglia di opporsi verso la sua e gli accarezzò il dorso
freddo e morbido.
- Ellie
si schiarì la voce e
prese a fissare attentamente i suoi piedi fasciati da delle francesine
di pelle
nera.
- Zayn
con l’indice le alzò il mento,
e incrociò i loro sguardi –E’ tutto ok,
anche io non so come comportarmi- la
rassicurò con un sussurro.
- Ellie
gli lanciò uno sguardo
scettico e lui non potè fare a meno di ridacchiare.
- -Davvero,
è incredibile ma tu
sei così. Talmente timida, dolce, indifesa, innocente e
ingenua, che mi porti a
chiedermi costantemente se quello che faccio possa
in qualche modo
essere sbagliato- ammise baciandole il punto della mano in cui un
attimo prima
stava il suo pollice.
- Ellie
percepì lo stomaco, i
polmoni, il fegato, il pancreas e qualsiasi altro organo stringersi in
una
morsa.
- -Nulla
di ciò che fai è
sbagliato, è come se facesse
tutto parte
di un magnifico libro di Nicholas Sparks. Le parole che usi, i gesti
che mi
rivolgi, sono tutti così perfetti- annuì
per dare enfasi alle sue parole.
- E
dire che stava parlando
dello stesso ragazzo che un pò di tempo fa era la peggior
disgrazia capitata
per la sua strada.
- Zayn
sorrise e le strinse la
schiena e lei appoggiò la guancia sulla sua spalla che quel
giorno odorava di
vento freddo.
- -Nessuno
mi aveva mai
paragonato ad un romanzo- riflettè guardandola
dall’alto.
- Ellie
fece una smorfia –Forse
perché nessuna delle tue conquiste è stata mai in
grado di leggerne uno-
commentò impertinente.
- Percepì
il petto del ragazzo
vibrare sotto di lei, segno di una risata silenziosa.
- -Quindi
oltre ad ammettere
che le mie ex ragazze erano tutte stupide, stai anche ammettendo che ti
ho
conquistato?- domandò divertito, stringendola più
forte a se.
- E
proprio come aveva
immaginato lei tentò di scappare dal suo petto, con scarso
risultato.
- -Sei
meschino- lo accusò con
un mormorio ovattato dal suo corpo.
- -E
tu bellissima- sussurrò
tra i suoi capelli, beandosi del suo profumo.
- Ellie
strinse tra le dita la
stoffa marrone del suo giubbotto a cui si aggrappò per non
inciampare, cercando
di nascondere il più possibile il viso nel suo petto.
- Sentì
le ginocchia diventarle
molli e il respiro mozzarsi a metà strada.
- Rimase
in silenzio, anche
perché era sicura che le sue corde vocali non sarebbero
state in grado di
riprodurre nessun suono se non un mugolio di sorpresa e piacere.
- Zayn
fece risalire le mani
lungo la schiena fino alle sue guancie ancora nascoste dal suo petto e
le alzò
il viso per guardarla negli occhi.
- Erano
scuri ma comunque
luminosi, spaventati e disorientati ma comunque il suo punto
d’appoggio.
- -Posso
baciarti di nuovo?-
sussurrò fissando le sue labbra inconsapevolmente.
- La
ragazza lasciò la presa
dall’indumento e seppure con imbarazzo avvolse le braccia
intorno al suo collo
–Si..ti prego- la voce le uscì a metà
tra un sussurro e un gemito di
disperazione ma non ebbe molto tempo per vergognarsene
perché un attimo dopo si
ritrovò a chiudere gli occhi per godersi a pieno le
sensazioni che le labbra di
Zayn le regalavano ad ogni movimento.
- Percepì
ancora una volta la
sua lingua sicura ed esperta accarezzarle la sua incerta e un
pò impacciata.
- Zayn
lasciò le sue guance e
le posò le mani sui fianchi, Ellie sussultò
leggermente quando le percepì
scendere più giù con una lentezza quasi letale.
- Lo
sentì staccarsi da lei
lentamente –Ho bisogno di fermarmi o non
risponderò più delle mie azioni- disse
sorridendo mortificato.
- Ellie
si sentì lusingata da
quelle parole, e percepì ancora una volta una morsa allo
stomaco che nascondeva
però qualcosa di piacevole.
- Annuì,
schiarendosi la voce
–E’ meglio proseguire- suggerì indicando
la strada alle sue spalle.
- Il
ragazzo annuì riafferrandole
la mano tra la sua e intrecciando le loro dita.
- -Sei
dolcissimo, e non lo
avrei mai detto- sussurrò.
- Il
moro alzò le spalle, riprendendo
a camminare al suo fianco –In realtà io non sono
così con nessuno, sei tu che
mi porti ad avere il diabete- scherzò circondandole le
spalle con la mano
ancora intrecciata alla sua.
- La
ragazza si strinse al suo
fianco –Meglio, non vorrei passare per egoista ma non mi
piace l’ idea che tu
vada in giro ad abbracciare altre persone- ammise seppur a fatica.
- Zayn
sorrise intenerito
–Questa si chiama gelosia, cara, non egoismo- la corresse.
- Ellie
arrossì –Bene, adesso
so cosa sia la gelosia allora. Grazie a te sto scoprendo molte
più cose di
quelle che avrei immaginato appena ti ho conosciuto-.
- Udì
la sua risata, così
armoniosa e soffusa,che le riscaldò il petto.
- -E
la cosa ti dispiace?- le
chiese in tono terribilmente serio che lei si affrettò a
chiarire.
- -Certo
che no-.
- Zayn
le rivolse un sorriso
malandrino che la fece intenerire, avvampare e imbarazzare allo stesso
tempo
–Bene, perché ci sono ancora una miriade di cose
che ho intenzione di farti
scoprire- la avvisò in tono estremamente malizioso, prima di
ridere per
l’espressione indignata che la ragazza assunse un attimo dopo.
- Quando
Ellie si ricordò di
controllare l’ora sul suo cellulare scattò in
piedi ed incominciò a borbottare
in maniera incomprensibile qualcosa che neppure lei riusciva a
comprendere.
- Erano
le cinque ed avevano
passato le ultime due ore seduti su una panchina arrugginita del parco
a
parlare di cavolate e a scambiarsi qualche effusione.
- Non
si era proprio accorta
del tempo che era trascorso così velocemente e proprio non
aveva nessuna voglia
di ritornare a casa per dover cenare con sua zia.
- -..Si
arrabbierà..torna da
lavoro…la cena…tardi..correre via…-
stoppò il suo mare di parole insensate
quando Zayn le prese la mano per fermarla dal suo cercare
frettolosamente lo
zaino che era volato tra l’erba.
- -E’
qui- la avvisò
mostrandoglielo.
- Ellie
lo afferrò –Grazie,
devo scappare..-
- Zayn fermò di nuovo
le sue parole –Si, ho
percepito che tua zia torna da lavoro tra poco dal tuo insensato fiume
di
parole- annuì aiutandola ad indossare lo zaino.
- Ellie
respirò profondamente
un pò dell’aria fredda del pomeriggio, non avrebbe
voluto andarsene per nessuna
ragione al mondo.
- -Scusa,
vorrei restare-
sussurrò chiudendo gli occhi.
- Zayn
le accarezzò una guancia
arrossata dal vento –Anche io vorrei che tu potessi farlo-
disse sorridendole
dolcemente –Che palle ragazzina, andiamo che ti accompagno- ruppe
l’atmosfera con uno sbuffo, anche se ad
Ellie non sfuggì il modo in cui cercò di
nascondere un sorriso.
- -Era
stato troppo bello per
essere vero- blaterò seguendolo.
- Zayn
annuì –Non può essere
sempre tutto rose e fiori, sono ancora uno tosto io- si
pavoneggiò ammiccando.
- Ellie
lo sminuì con un gesto
della mano –Certo, certo-.
- Percorsero
il resto della
strada in silenzio, lui le stringeva le spalle e lei cercava di stargli
il più
appiccicata possibile.
- Come
per bearsi gli ultimi
minuti insieme.
- Quando
si fermarono a qualche
metro da casa sua Ellie sospirò, voltandosi nella sua
direzione –Eccomi-.
- -Eccoti-
ripetè il ragazzo
spostando il peso da un piede all’altro.
- -Allora..a
domani credo-
disse la mora chiudendosi nelle spalle.
- Zayn
annuì –Sappi che ti
chiamerò subito dopo cena. Avvisami quando hai finito-.
- Ellie
sorrise –Va bene-
sussurrò.
- Il
ragazzo si avvicinò per
baciarla un ultima volta, ma prima che potesse riuscirci una voce
interruppe i
suoi piani.
- -Ellie!-.
- La
ragazza si voltò
spaventata e tesa, riconoscendo una chioma bionda e una sagoma alta
farsi
spazio sotto la luce di un lampione.
- -L..Liam?
Liam Payne?-
domandò confusa allontanandosi il più possibile
da Zayn.
- Il
biondino annuì,
sorridendole in modo gentile –Proprio io- ammise
avvicinandosi a lei.
- La
strinse in un abbraccio e
le baciò una guancia ed Ellie cercò di
concentrarsi sul muro di mattoni alle
spalle del ragazzo invece che sulla mascella contratta di Zayn.
- -Cosa
ci fai qui?- chiese la
ragazza cercando di essere il più gentile possibile.
- Liam
piegò la testa di lato,
sorridendole ancora una volta.
- Indossava
un cappotto grigio
dall’aria costosa e sotto spuntava una camicia immacolata.
- -Tua
zia mi ha invitato a
cena, ha insistito davvero molto. Ho dovuto annullare
l’incontro di polo che
avevo organizzato per questo pomeriggio. Sai una volta dovresti venire
ad una
partita, tua zia dice che ti piacciono i cavalli- spiegò con
il suo tono
tranquillo e gentile.
- Ellie
annuì, sorridendogli
ancora una volta.
- Zayn
si schiarì la voce ed
entrambi si voltarono a guardarlo.
- -Lui…lui..è
un mio amico di
classe, Zayn..- lo
presentò la ragazza
torturandosi le dita dietro la schiena.
- Se
solo il biondino ne avesse
fatto parola con sua zia sarebbe stata davvero nei guai.
- Liam
annuì interessato,
porgendogli la mano sorridente come suo solito –Liam James
Payne, lieto di fare
la tua conoscenza- si presentò garbato.
- Zayn
osservò alquanto
disgustato prima lui e poi la sua mano –Ti chiamo..-
avvisò la ragazza, prima
di sorpassare entrambi con uno sbuffo ed allontanarsi
nell’’aria che iniziava a
diventare scura.
- Liam
la osservò perplesso ed
Ellie gli sorrise –Lascialo stare, un brutto voto in chimica-
inventò al
momento.
- Liam
annuì –Materia
insidiosa- commentò comprensivo.
- -Ma
entriamo, si congela
fuori. E poi ho proprio una gran fame- la ragazza tentò di
cambiare argomento
indicando il cancello a qualche metro di distanza.
- Il
ragazzo si accinse a
seguirla –Hai pienamente ragione.
- Ellie
rise compostamente,
sorseggiando il suo tea.
- Liam
era davvero un ragazzo
simpatico, non solo gentile e carino.
- La
cena era stata piacevole
grazie alle sue conversazioni leggere ed interessanti.
- Inutile
dire che sua zia
stravedeva per lui, lo si capiva dal modo con cui gli si rivolgeva con
lo
sguardo sognante o come lo lodava per qualsiasi cosa o ancora da come
proprio
adesso rideva delle sue battute anche se non aveva la minima idea di
cosa fosse
un espansore.
- -Insomma,
ci credo che i
giudici abbiano assegnato un punto alla squadra avversaria. Erano
alquanto
spaventati dal suo abnorme lobo destro- scherzò il ragazzo,
appoggiando la
tazza vuota sul vassoio di argento.
- Zia
Caroline le rivolse uno
sguardo complice, e prima che Ellie potesse anche solo aprire bocca
parlò più
velocemente di lei.
- -Sai
Liam caro, avevo deciso
di organizzare una festa in maschera per l’ultimo
dell’anno invece che il
solito ricevimento noioso. Tu ed Eloise dovreste proprio parteciparvi
insieme-
disse intrecciando le mani sulle ginocchia avvolte da un vestito rosa
pallido.
- Liam
boccheggiò, osservandola
mentre cercava qualcosa da dire.
- -Zia,
io credo che sia meglio
incontrarsi li in seguito. Tra tutti gli invitati importanti che ci
saranno
sarebbe cattiva educazione non accogliere gli ospiti insieme a te-
sorrise
nervosamente.
- Liam
si schiarì la voce –Sua
nipote ha ragione, Signora Rogers- la aiutò.
- Zia
Caroline ci pensò su,
annuendo –Avete proprio ragione, si. Vedo che iniziate a
pensarla allo stesso
modo, e la cosa mi fa immensamente piacere- trillò
entusiasta.
- Liam
le sorrise ancora una
volta, prima di alzarsi compostamente dal divano –Io dovrei
proprio andare
adesso, miss Rogers- avvertì prendendole la mano e
baciandogliela -E' stata una cena deliziosa-.
- Sua
zia annuì, alzandosi e
sorridendogli –Oh anche per me Liam caro, anche per me. E
torna a trovarci
quando vuoi mi raccomando- disse prima di rivolgersi a sua nipote
–Eloise, io
sono molto stanca e voglio andare a riposare, accompagna Liam alla
porta e sii
gentile- la raccomandò avviandosi alla porta.
- -Buon
riposo, signora- la
salutò il ragazzo.
- -Arrivederci,
e salutami i
tuoi genitori mi raccomando- concluse zia Caroline lasciando la stanza.
- Ellie
accompagnò il ragazzo
alla porta –E’ stato divertente-
commentò sorridendogli dalla soglia.
- -Già,
fatta eccezione per le
parti imbarazzanti in cui praticamente tua zia tentava di accasarci-
scherzò
abbottonando il cappotto.
- Ellie
rise, annuendo.
- -Allora
vado, credo saremo
costretti a rivederci presto- disse il ragazzo –Non che mi
dispiaccia, sia
chiaro-.
- La
mora sorrise –Per me è lo
stesso, arrivederci- lo salutò lasciando che le baciasse una
guancia.
- Aspettò
che fosse uscito dal
cancello prima di ritornarsene dentro al calduccio.
- Salutò
Marì ancora intenta a
sparecchiare la tavola e mentre si metteva a letto esausta,
ripensò un ultima
volta al meraviglioso pomeriggio che aveva trascorso con la disgrazia
più bella
che avesse mai incontrato, prima di crollare definitivamente senza
pensare a
nient’altro.
- SALVE!
- Ebbene
si, sono viva, vegeta, in piene facoltà mentali e
nessun tirannosauro si è cibato di me.
- Questo
ritardo enorme è causato dalla scuola, come avevo
già
anticipato.
- Purtroppo
non ho nemmeno il tempo di respirare e riesco a
buttare giù soltanto qualche riga prima di andare a dormire,
sono riuscita a
concludere questo capitolo per miracolo grazie alla fine imminente del
primo
trimestre e grazie al fatto che la gran parte delle materie mi ha
già
interrogata.
- Ma
lasciamo perdere i miei problemi di studio e passiamo al
diabetico, extra zuccheroso capitolo.
- Sento
che prima o poi qualcuno mi dirà di smetterla con tutte
queste smancerie ma non posso smetterla ragazze, è
più forte di me.
- Lasciatemi
un piccolo parere se vi va, e soprattutto se
qualcuno è ancora interessato alla storia. Ci spero tanto.
- Al
prossimo (si spera il prima possibile) aggiornamento xx