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Autore: Ella_x    25/11/2014    2 recensioni
Ellie annuì –E allora…che cosa vuoi?- la voce le si incrinò e neppure lei sapeva il perché.
Zayn alzò le spalle possenti –Niente- rispose girandosi verso di lei.
I loro sguardi si incollarono l’uno all’altro come un magnete all’acciaio.
-Il problema è che non voglio proprio niente. Ed è questo niente che mi spinge da te capisci? Questo niente che mi dice ‘tu vuoi stare con lei, quindi vai’. Non lo posso spiegare cosa voglio ma questo qualcosa non riesco ad ignorarlo- concluse.
La ragazza rimase in silenzio, veramente non sapeva cosa dire.
Le opzioni erano due: scappare da quel tipo strano e maleducato, o fidarsi.
E per lei che non aveva nemmeno mai creduto per un secondo al topolino dei denti da piccola la cosa fu alquanto sorprendente.
Perché rimanendo seduta lì in silenzio aveva appena capito di aver deciso di fidarsi.
Zayn la osservò di nuovo, sta volta ancora più intensamente se possibile –Allora, vuoi andare via?- domandò timoroso.
Ellie sospirò, stringendo le ginocchia al petto –No, credo di volerti dare il niente che ti spetta- rispose ricambiando lo sguardo.
*SOSPESA PER MOTIVI PERSONALI FINO A DATA DA DESTINARSI*
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Good girl.

 

Capitolo 13

 

Quando per i corridoi freddi e deserti si disperse il suono acuto e fastidioso dell’ultima campanella della giornata la mandria di studenti scalpitanti si riversò fuori dalle classi.
Ellie ripose ordinatamente il libro di storia nella borsa di pelle nera e la mise sulla spalla lentamente –Buona giornata, Miss Connor- salutò educatamente la sua vecchia insegnante che con una lentezza esasperante data dai suoi modi così tremendamente pacati e noiosi, annotava l’assegno sul registro di classe con gli occhiali a mezza luna viola posati sulla punta del naso tondo.
-Arrivederci signorina Rogers- la salutò con un sorriso sornione sventolando la mano nella sua direzione e dando inizio al fastidioso tintinnio di perline e catenelle che portava al braccio, proprio come quando scriveva alla lavagna qualche appunto fondamentale.
Gran parte del corridoio era quasi già deserto, fatta eccezione per qualche ritardatario che con l’aria di uno che si è appena svegliato da un sonno profondo cammina confuso verso la luce alla fine del tunnel (il portone spalancato), o qualche coppietta intenta a scambiarsi effusioni appoggiati sugli armadietti luccicanti.
L’aria fuori non era estremamente fredda come ci si sarebbe aspettato da una mattinata di novembre, fatta eccezione per il vento rumoroso che soffiava deciso facendo frusciare le fronde dei pini del cortile curato.
Quando Ellie oltrepassò definitivamente la cancellata di ferro, bloccò i suoi passi tranquilli, ringraziando di essersela presa così con comodo ed evitare di essere urtata e sballottata in ogni direzione dalla massa frettolosa.
Eccolo lì, esattamente come se lo era immaginato per tutta la mattinata: le mani nelle tasche  dei pantaloni neri, i capelli perfetti all’in su nonostante il vento feroce, la consueta espressione del viso tenebrosa ed enigmatica e la postura scomposta e in qualche modo annoiata.
Fatta eccezione per le labbra, quelle si che erano diverse, pensò Ellie osservandolo a bocca asciutta.
Era rossa e sottile come sempre, ma non era contratta in una linea dura come era abituata a vederla, ma familiare e piegata in un sorrisetto ben nascosto che non era di compiacimento, o scherno, o divertimento.
Era di serenità, e contraddittoriamente con qualche sfumatura di impazienza.
Appena i loro sguardi si scontrarono come d’istinto fecero contemporaneamente un passo in avanti, ma Ellie non resistette ulteriormente e si avviò decisa verso la sua direzione.
Era imbarazzata certo, ma aspettava quel momento dalla sera precedente e non aveva intenzione di aspettare ulteriormente.
-Ciao- dissero all’unisono prima di scoppiare in un comune risolino nervoso.
Zayn la strinse forte e il suo profumo sempre diverso, ma al contempo sempre familiare diventò finalmente reale attorno a lei.
Rimasero così davvero molto tempo, tanto che quando finalmente si staccarono per guardarsi negli occhi, Ellie si accorse che ormai erano i soli rimasti ancora d’avanti l’edificio.
-Hai passato una bella mattinata?- le chiese incominciando a camminare sul marciapiedi ricoperto all’estremità di foglie secche e colorate.
-Direi di si- rispose la ragazza, affiancandolo –Mi è particolarmente piaciuta la lezione di filosofia- aggiunse sorridendo.
Era una materia che l’aveva sempre affascinata.
Zayn distorse il naso –Immagino..- disse ironico.
Ellie rise –Avrai finito la scuola, o sbaglio?- domandò curiosa, rendendosi conto che in realtà non sapeva neppure la sua età precisa.
Il ragazzo irrigidì la postura e lei immaginò le sue mani stringersi a pugno all’interno della tasca, e si pentì subito delle sua eccessiva curiosità.
-Scusa, non avrei dovuto chiedertelo..- balbettò imbarazzata e un pò mortificata.
Il moro scosse la testa, sospirando e rilassandosi –No, hai fatto bene. E’ giusto che tu sappia qualcosa in più su di me, visto che..- si fermò incerto.
Ci siamo baciati ieri? Stiamo in qualche modo insieme? Non lo sapeva nemmeno lui questo e preferì lasciare la frase a metà.
Notò con la coda dell’occhio che le guancie della ragazza si scurirono adorabilmente, la sua pelle era così chiara che era impossibile non notarlo.
-Sono arrivato a metà del quinto anno..Se avessi continuato avrei finito l’anno scorso- le spiegò con lo sguardo dolce e intenerito.
Ellie annuì così velocemente che il ragazzo temette di vedere la sua testa schizzare via dal resto del corpo.
Tentò di nascondere una risata con un colpo di tosse, notando la postura rigida e l’espressione che trapelava palesemente puro nervosismo.
La mano destra partì autonomamente  senza che avesse il tempo o la voglia di opporsi verso la sua e gli accarezzò il dorso freddo e morbido.
Ellie si schiarì la voce e prese a fissare attentamente i suoi piedi fasciati da delle francesine di pelle nera.
Zayn con l’indice le alzò il mento, e incrociò i loro sguardi –E’ tutto ok, anche io non so come comportarmi- la rassicurò con un sussurro.
Ellie gli lanciò uno sguardo scettico e lui non potè fare a meno di ridacchiare.
-Davvero, è incredibile ma tu sei così. Talmente timida, dolce, indifesa, innocente e ingenua, che mi porti a chiedermi  costantemente  se quello che faccio possa in qualche modo essere sbagliato- ammise baciandole il punto della mano in cui un attimo prima stava il suo pollice.
Ellie percepì lo stomaco, i polmoni, il fegato, il pancreas e qualsiasi altro organo stringersi in una morsa.
-Nulla di ciò che fai è sbagliato, è come se facesse  tutto parte di un magnifico libro di Nicholas Sparks. Le parole che usi, i gesti che mi rivolgi, sono tutti così perfetti-  annuì per dare enfasi alle sue parole.
E dire che stava parlando dello stesso ragazzo che un pò di tempo fa era la peggior disgrazia capitata per la sua strada.
Zayn sorrise e le strinse la schiena e lei appoggiò la guancia sulla sua spalla che quel giorno odorava  di vento freddo.
-Nessuno mi aveva mai paragonato ad un romanzo- riflettè guardandola dall’alto.
Ellie fece una smorfia –Forse perché nessuna delle tue conquiste è stata mai in grado di leggerne uno- commentò impertinente.
Percepì il petto del ragazzo vibrare sotto di lei, segno di una risata silenziosa.
-Quindi oltre ad ammettere che le mie ex ragazze erano tutte stupide, stai anche ammettendo che ti ho conquistato?- domandò divertito, stringendola più forte a se.
E proprio come aveva immaginato lei tentò di scappare dal suo petto, con scarso risultato.
-Sei meschino- lo accusò con un mormorio ovattato dal suo corpo.
-E tu bellissima- sussurrò tra i suoi capelli, beandosi del suo profumo.
Ellie strinse tra le dita la stoffa marrone del suo giubbotto a cui si aggrappò per non inciampare, cercando di nascondere il più possibile il viso nel suo petto.
Sentì le ginocchia diventarle molli e il respiro mozzarsi a metà strada.
Rimase in silenzio, anche perché era sicura che le sue corde vocali non sarebbero state in grado di riprodurre nessun suono se non un mugolio di sorpresa e piacere.
Zayn fece risalire le mani lungo la schiena fino alle sue guancie ancora nascoste dal suo petto e le alzò il viso per guardarla negli occhi.
Erano scuri ma comunque luminosi, spaventati e disorientati ma comunque il suo punto d’appoggio.
-Posso baciarti di nuovo?- sussurrò fissando le sue labbra inconsapevolmente.
La ragazza lasciò la presa dall’indumento e seppure con imbarazzo avvolse le braccia intorno al suo collo –Si..ti prego- la voce le uscì a metà tra un sussurro e un gemito di disperazione ma non ebbe molto tempo per vergognarsene perché un attimo dopo si ritrovò a chiudere gli occhi per godersi a pieno le sensazioni che le labbra di Zayn le regalavano ad ogni movimento.
Percepì ancora una volta la sua lingua sicura ed esperta accarezzarle la sua incerta e un pò impacciata.
Zayn lasciò le sue guance e le posò le mani sui fianchi, Ellie sussultò leggermente quando le percepì scendere più giù con una lentezza quasi letale.
Lo sentì staccarsi da lei lentamente –Ho bisogno di fermarmi o non risponderò più delle mie azioni- disse sorridendo mortificato.
Ellie si sentì lusingata da quelle parole, e percepì ancora una volta una morsa allo stomaco che nascondeva però qualcosa di piacevole.
Annuì, schiarendosi la voce –E’ meglio proseguire- suggerì indicando la strada alle sue spalle.
Il ragazzo annuì riafferrandole la mano tra la sua e intrecciando le loro dita.
-Sei dolcissimo, e non lo avrei mai detto- sussurrò.
Il moro alzò le spalle, riprendendo a camminare al suo fianco –In realtà io non sono così con nessuno, sei tu che mi porti ad avere il diabete- scherzò circondandole le spalle con la mano ancora intrecciata alla sua.
La ragazza si strinse al suo fianco –Meglio, non vorrei passare per egoista ma non mi piace l’ idea che tu vada in giro ad abbracciare altre persone- ammise seppur a fatica.
Zayn sorrise intenerito –Questa si chiama gelosia, cara, non egoismo- la corresse.
Ellie arrossì –Bene, adesso so cosa sia la gelosia allora. Grazie a te sto scoprendo molte più cose di quelle che avrei immaginato appena ti ho conosciuto-.
Udì la sua risata, così armoniosa e soffusa,che le riscaldò il petto.
-E la cosa ti dispiace?- le chiese in tono terribilmente serio che lei si affrettò a chiarire.
-Certo che no-.
Zayn le rivolse un sorriso malandrino che la fece intenerire, avvampare e imbarazzare allo stesso tempo –Bene, perché ci sono ancora una miriade di cose che ho intenzione di farti scoprire- la avvisò in tono estremamente malizioso, prima di ridere per l’espressione indignata che la ragazza assunse un attimo dopo.
 
 
Quando Ellie si ricordò di controllare l’ora sul suo cellulare scattò in piedi ed incominciò a borbottare in maniera incomprensibile qualcosa che neppure lei riusciva a comprendere.
Erano le cinque ed avevano passato le ultime due ore seduti su una panchina arrugginita del parco a parlare di cavolate e a scambiarsi qualche effusione.
Non si era proprio accorta del tempo che era trascorso così velocemente e proprio non aveva nessuna voglia di ritornare a casa per dover cenare con sua zia.
-..Si arrabbierà..torna da lavoro…la cena…tardi..correre via…- stoppò il suo mare di parole insensate quando Zayn le prese la mano per fermarla dal suo cercare frettolosamente lo zaino che era volato tra l’erba.
-E’ qui- la avvisò mostrandoglielo.
Ellie lo afferrò –Grazie, devo scappare..-
Zayn  fermò di nuovo le sue parole –Si, ho percepito che tua zia torna da lavoro tra poco dal tuo insensato fiume di parole- annuì aiutandola ad indossare lo zaino.
Ellie respirò profondamente un pò dell’aria fredda del pomeriggio, non avrebbe voluto andarsene per nessuna ragione al mondo.
-Scusa, vorrei restare- sussurrò chiudendo gli occhi.
Zayn le accarezzò una guancia arrossata dal vento –Anche io vorrei che tu potessi farlo- disse sorridendole dolcemente –Che palle ragazzina, andiamo che ti accompagno-  ruppe l’atmosfera con uno sbuffo, anche se ad Ellie non sfuggì il modo in cui cercò di nascondere un sorriso.
-Era stato troppo bello per essere vero- blaterò seguendolo.
Zayn annuì –Non può essere sempre tutto rose e fiori, sono ancora uno tosto io- si pavoneggiò ammiccando.
Ellie lo sminuì con un gesto della mano –Certo, certo-.
Percorsero il resto della strada in silenzio, lui le stringeva le spalle e lei cercava di stargli il più appiccicata possibile.
Come per bearsi gli ultimi minuti insieme.
Quando si fermarono a qualche metro da casa sua Ellie sospirò, voltandosi nella sua direzione –Eccomi-.
-Eccoti- ripetè il ragazzo spostando il peso da un piede all’altro.
-Allora..a domani credo- disse la mora chiudendosi nelle spalle.
Zayn annuì –Sappi che ti chiamerò subito dopo cena. Avvisami quando hai finito-.
Ellie sorrise –Va bene- sussurrò.
Il ragazzo si avvicinò per baciarla un ultima volta, ma prima che potesse riuscirci una voce interruppe i suoi piani.
-Ellie!-.
La ragazza si voltò spaventata e tesa, riconoscendo una chioma bionda e una sagoma alta farsi spazio sotto la luce di un lampione.
-L..Liam? Liam Payne?- domandò confusa allontanandosi il più possibile da Zayn.
Il biondino annuì, sorridendole in modo gentile –Proprio io- ammise avvicinandosi a lei.
La strinse in un abbraccio e le baciò una guancia ed Ellie cercò di concentrarsi sul muro di mattoni alle spalle del ragazzo invece che sulla mascella contratta di Zayn.
-Cosa ci fai qui?- chiese la ragazza cercando di essere il più gentile possibile.
Liam piegò la testa di lato, sorridendole ancora una volta.
Indossava un cappotto grigio dall’aria costosa e sotto spuntava una camicia immacolata.
-Tua zia mi ha invitato a cena, ha insistito davvero molto. Ho dovuto annullare l’incontro di polo che avevo organizzato per questo pomeriggio. Sai una volta dovresti venire ad una partita, tua zia dice che ti piacciono i cavalli- spiegò con il suo tono tranquillo e gentile.
Ellie annuì, sorridendogli ancora una volta.
Zayn si schiarì la voce ed entrambi si voltarono a guardarlo.
-Lui…lui..è un mio amico di classe, Zayn..-  lo presentò la ragazza torturandosi le dita dietro la schiena.
Se solo il biondino ne avesse fatto parola con sua zia sarebbe stata davvero nei guai.
Liam annuì interessato, porgendogli la mano sorridente come suo solito –Liam James Payne, lieto di fare la tua conoscenza- si presentò garbato.
Zayn osservò alquanto disgustato prima lui e poi la sua mano –Ti chiamo..- avvisò la ragazza, prima di sorpassare entrambi con uno sbuffo ed allontanarsi nell’’aria che iniziava a diventare scura.
Liam la osservò perplesso ed Ellie gli sorrise –Lascialo stare, un brutto voto in chimica- inventò al momento.
Liam annuì  –Materia insidiosa- commentò comprensivo.
-Ma entriamo, si congela fuori. E poi ho proprio una gran fame- la ragazza tentò di cambiare argomento indicando il cancello a qualche metro di distanza.
Il ragazzo si accinse a seguirla –Hai pienamente ragione.
 
 
Ellie rise compostamente, sorseggiando il suo tea.
Liam era davvero un ragazzo simpatico, non solo gentile e carino.
La cena era stata piacevole grazie alle sue conversazioni leggere ed interessanti.
Inutile dire che sua zia stravedeva per lui, lo si capiva dal modo con cui gli si rivolgeva con lo sguardo sognante o come lo lodava per qualsiasi cosa o ancora da come proprio adesso rideva delle sue battute anche se non aveva la minima idea di cosa fosse un espansore.
-Insomma, ci credo che i giudici abbiano assegnato un punto alla squadra avversaria. Erano alquanto spaventati dal suo abnorme lobo destro- scherzò il ragazzo, appoggiando la tazza vuota sul vassoio di argento.
Zia Caroline le rivolse uno sguardo complice, e prima che Ellie potesse anche solo aprire bocca parlò più velocemente di lei.
-Sai Liam caro, avevo deciso di organizzare una festa in maschera per l’ultimo dell’anno invece che il solito ricevimento noioso. Tu ed Eloise dovreste proprio parteciparvi insieme- disse intrecciando le mani sulle ginocchia avvolte da un vestito rosa pallido.
Liam boccheggiò, osservandola mentre cercava qualcosa da dire.
-Zia, io credo che sia meglio incontrarsi li in seguito. Tra tutti gli invitati importanti che ci saranno sarebbe cattiva educazione non accogliere gli ospiti insieme a te- sorrise nervosamente.
Liam si schiarì la voce –Sua nipote ha ragione, Signora Rogers- la aiutò.
Zia Caroline ci pensò su, annuendo –Avete proprio ragione, si. Vedo che iniziate a pensarla allo stesso modo, e la cosa mi fa immensamente piacere- trillò entusiasta.
Liam le sorrise ancora una volta, prima di alzarsi compostamente dal divano –Io dovrei proprio andare adesso, miss Rogers- avvertì prendendole la mano e baciandogliela -E' stata una cena deliziosa-.
Sua zia annuì, alzandosi e sorridendogli –Oh anche per me Liam caro, anche per me. E torna a trovarci quando vuoi mi raccomando- disse prima di rivolgersi a sua nipote –Eloise, io sono molto stanca e voglio andare a riposare, accompagna Liam alla porta e sii gentile- la raccomandò avviandosi alla porta.
-Buon riposo, signora- la salutò il ragazzo.
-Arrivederci, e salutami i tuoi genitori mi raccomando- concluse zia Caroline lasciando la stanza.
Ellie accompagnò il ragazzo alla porta –E’ stato divertente- commentò sorridendogli dalla soglia.
-Già, fatta eccezione per le parti imbarazzanti in cui praticamente tua zia tentava di accasarci- scherzò abbottonando il cappotto.
Ellie rise, annuendo.
-Allora vado, credo saremo costretti a rivederci presto- disse il ragazzo –Non che mi dispiaccia, sia chiaro-.
La mora sorrise –Per me è lo stesso, arrivederci- lo salutò lasciando che le baciasse una guancia.
Aspettò che fosse uscito dal cancello prima di ritornarsene dentro al calduccio.
Salutò Marì ancora intenta a sparecchiare la tavola e mentre si metteva a letto esausta, ripensò un ultima volta al meraviglioso pomeriggio che aveva trascorso con la disgrazia più bella che avesse mai incontrato, prima di crollare definitivamente senza pensare a nient’altro.
 
SALVE!
Ebbene si, sono viva, vegeta, in piene facoltà mentali e nessun tirannosauro si è cibato di me.
Questo ritardo enorme è causato dalla scuola, come avevo già anticipato.
Purtroppo non ho nemmeno il tempo di respirare e riesco a buttare giù soltanto qualche riga prima di andare a dormire, sono riuscita a concludere questo capitolo per miracolo grazie alla fine imminente del primo trimestre e grazie al fatto che la gran parte delle materie mi ha già interrogata.
Ma lasciamo perdere i miei problemi di studio e passiamo al diabetico, extra zuccheroso capitolo.
Sento che prima o poi qualcuno mi dirà di smetterla con tutte queste smancerie ma non posso smetterla ragazze, è più forte di me.
Lasciatemi un piccolo parere se vi va, e soprattutto se qualcuno è ancora interessato alla storia. Ci spero tanto.
Al prossimo (si spera il prima possibile) aggiornamento xx
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