Capitolo 2

Okay, devo calmarmi, Sì, ma come? Ho vicino a me la ragazza più bella di questo mondo, e forse dell'intero sistema solare, come posso non essere agitato?
“Allora, noto con molto piacere che abbiamo due nuovi compagni” esibì in tono palesemente ironico l'insegnante, ancora fisso sul registro elettronico.
Io e Giulia ci scambiamo uno sguardo, non facendo in tempo a chiederci cosa rispondergli che si era già alzato dicendoci: “Alzatevi e presentatevi, dite come vi chiamate, quali sono i vostri hobby e cosa non vi piace, e spiegateci come mai siete venuti in questa classe.” disse, risedendosi subito dopo.
“Vado prima io” mi disse lei.
“Ciao a tutti, mi chiamo Giulia e ho quindici anni. Il mio hobby è l'atletica, ed è stato proprio questo il motivo per cui sono qui: sono stata chiamata dall'istituto per entrare nella squadra d'atletica dell'istituto.”
Ora, interrompo un secondo per dare qualche spiegazione: questo è sì un istituto classico, ma è un istituto che segue il detto 'mens sana in corpore sano', e difatti da' molta importanza alle attività sportive, ed è anche molto rinomato per questo. Non è raro quindi che alcuni studente particolarmente dotati vengano appositamente chiamati per entrare nel team d'istituto.
“Non ho nulla che non mi piace particolarmente” continuò Giulia, “ma se proprio dovessi sceglierne una, ammetto che odio fare inglese con tutta me stessa.”
Detto questo sorrise alla classe e si sedette, facendomi un cenno che stava ad indicare “Vai, tocca a te”
Mi alzo e metto insieme i pensieri su cosa dire, dopotutto io non sono interessante quanto lei.
“Mi chiamo Luca, ho sedici anni. Non ho hobby, e non detesto nulla più di altro, semplicemente non trovo nulla degno di troppa importanza. Sono qua perché son stato bocciato.”
Uuuh, vai così! La raccomandazione di mia madre di farmi amici i miei compagni è già bella che impossibile. Beh, non che sia strana come cosa, dopotutto sono una persona particolarmente asociale e introversa, non c'è da sorprendersi che non abbia molti amici.

La prima ora era appena finita, e io e lei non ci eravamo scambiati alcuna parola. Al suono della campanella mi alzo per andare in bagno, quando vengo tirato per il braccio. Era Giulia.
“Ehi, dopo scuola puoi fermarti un attimo?”
“Io? Va bene..”
“Grazie” mi diede un altro dei suoi sorrisi stupendi e mi lasciò il braccio, ma non potei andare in bagno poiché in quel momento era entrato l'insegnante della seconda ora. Così mi sedetti e per le 3 ore successive mi spremetti le meningi nel tentativo di capire cosa volesse dirmi.

drin drin

Era giunto il momento di parlare. Dio, sono agitatissimo! Cosa vorrà da me? Non ho tempo per pensarci: ormai sono tutti usciti, rimaniamo solo io e lei. Mi avvicino e le chiedo:
“Allora? Cosa vuoi da me?” così, giusto per darmi il tono un po' da figo
“Senti.. mi ha detto Sara, la tua vecchia compagna, che sei molto bravo in inglese, potresti darmi ripetizioni?”
Mi lasciò secco. Ero distrutto da una parte, dopotutto mi aspettavo qualcosa di più “interessante” (magari avevo fatto colpo..), ma d'altra parte avevo la possibilità di passare del tempo con lei, anche se con la condizione di dover fare dei compiti e studiare. Ad ogni modo ho optato per acconsentire, alla fine.
“Va bene”
“Ahh, grazie grazie grazie!” e mi abbracciò.

Confermo: quest'anno è iniziato nel migliore dei modi!