Serie TV > NCIS
Segui la storia  |       
Autore: Despicable Meggs    26/11/2014    4 recensioni
Tony e Ziva sono sposati. Hanno una bella casa, il lavoro all'NCIS con i loro amici e anche una bella bambina di nome Becky. Tutto procede serenamente nelle loro vite finché un giorno un'oscura presenza dal passato si rifà viva minacciando la loro tranquillità.
Riusciranno i nostri agenti, la nostra squadra, a fermare questa minacciosa presenza? Cosa succederà alla famiglia DiNozzo e ai loro amici?
Ecco la mia nuova storia del mercoledì XD Spero vi piaccia... Anche se leggendo il primo capitolo potreste pensare il contrario, ci sarà molto TIVA! :D Anche perché, ho mai scritto qualcosa che non sia TIVA? XD Attenzione: molto ANGST in vista!! Buona lettura :D
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 23

Dopo essere riuscito a calmare Ziva ritornò in salotto dove la figlia lo stava aspettando.

"La mamma è ancora a fare la doccia? Quando viene qui?" chiese Becky.
"Si riposa un'attimo sul letto, non si sentiva molto bene" le disse Tony sinceramente.

Era in bagno da un bel po' e Becky poteva capire che non stesse facendo la doccia.

"È ammalata? Che cos'ha la mia mamma? Muore di nuovo?" chiese preoccupata facendo una grande tenerezza a Tony.
"No, amore. Non ti preoccupare. È solo che so deve abituare ad essere di nuovo qui" le spiegò.

Becky annuì, ancora leggermente preoccupata.

"Tesoro, la mamma non andrà più via ok? Abbracciami, va tutto bene" aggiunse prendendola sulle ginocchia.
"Abba e se questo fosse solo un sogno?" domandò lei.
"Non lo è, so che lo sembra. Ma non lo è" la riassicurò accarezzandole i capelli.
"Come fai ad esserne sicuro?" disse Becky.
"Amore, ti fidi di papà?" rispose lui.
"Certo" disse convinta.
"Allora credimi è la realtà" concluse Tony dandole un bacio.

Non passo molto prima che Becky parlasse di nuovo.

"Abba, credi che posso andare dalla mamma?" gli chiese.

Voleva lasciare che Ziva si riposasse ma allo stesso tempo non voleva negare questo a sua figlia.

"Ok, ma se sta dormendo le dai un bacio e torniamo qui" le rispose.
"Va bene, non la disturbo te lo prometto" disse Becky.

Andarono in camera assieme e Tony si assicurò che Ziva non stesse dormendo prima di fare entrare Becky.
Non appena vide la madre, le andò incontro.

"Ima, papà ha detto che non ti sentivi bene. Sei malata?" le chiese.
"No, Tateleh. Sono solo stanca. Vuoi sdraiarti accanto a me?" rispose Ziva.
"Si" disse Becky salendo sul letto.

Tony le lasciò sole, sapeva quanto entrambe avessero bisogno della compagnia reciproca.
Becky andò a sdraiarsi accanto alla madre, abbracciandola.

"Mamma, quando ti sei riposata e non stai più male ti va se ti faccio vedere come sono brava a leggere e scrivere?" chiese Becky.
"Ma certo. Mi racconti anche tutto quello che hai imparato a scuola?" rispose Ziva.
"Si, ti faccio vedere anche i miei quaderni. Sono brava anche a contare lo sai?" disse Becky.
"Non avevo dubbi, amore" rispose lei.
"Papà mi ha aiutato ad imparare tante cose. E lui mi ha sempre portato e venuto a prendere a scuola e poi stavamo assieme delle volte al pomeriggio" raccontò Becky.

Tony era diventato il suo punto di riferimento e qualsiasi cosa facesse lei lo osservava e voleva imitare. Ziva fu così felice nel vedere il bel rapporto che si era creato tra i due era quello in cui aveva sperato.

Ziva iniziò subito a sentirsi meglio dopo che Becky si sdraiò accanto a lei, tanto che dopo dieci minuti scesero entrambe in salotto dove Tony le aspettava.

Dopo aver passato la mattinata in casa assieme pensarono che fosse il momento per Ziva di andare a salutare i colleghi.
A parte Gibbs nessuno sapeva del suo ritorno ma non potevano tenere nascosta la cosa a lungo, specialmente con Becky entusiasta pronta a raccontare a tutti che la sua mamma era di nuovo a casa.

"Ho paura per come reagiranno tutti, non sono sicura che mi accetteranno di nuovo" disse Ziva tesa.
"Penso che saranno felici. Scioccati ma felici. Eravamo tutti distrutti, sentivamo molto la tua mancanza. Più che altro Dorneget sarà dispiaciuto, perderà il posto quando tu riprenderai il lavoro" commentò Tony.

Ziva interruppe quello che stava facendo e fissò Tony. Lui non riuscì a decifrare il suo volo, non sapeva se era paura, ansia o rabbia.
Pensò immediatamente che fosse arrabbiata perché l'avevano sostituita.

"Tesoro, in realtà abbiamo aspettato molto prima di riempire la tua scrivania. Non volevamo sostituirti. E comunque ho scelto io Dorny, mi pareva che anche a te lui piacesse" le disse subito cercando di sistemare la cosa.
"Non è quello, Tony" rispose lei.

Lui pensò ancora.

"Hai paura che non riavrai il tuo posto? Sono sicuro che non ci saranno problemi" le disse.
"No..." rispose ancora.
"E allora cosa c'è che non va?" le domandò preoccupato avvicinandosi e mettendole un a mano sul fianco.

Ziva prese un bel respiro e guardò suo marito dritto negli occhi.

"Tony, io non sono sicura di voler tornare al lavoro. Non ora almeno" disse agitata.
"Perché amore?" chiese confuso.
"È stato un anno molto impegnativo e tanto difficile. Io ho bisogno di riposarmi un po', di stare con la nostra bambina e con te. Ho bisogno di stabilità" ammise con le lacrime agli occhi.
"Ok, prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno. Becky sarà molto felice di sapere che sarai una mamma a tempo pieno per lei" le disse Tony abbracciandola.
"E non ti preoccupare, nessuno ti giudicherà per questa scelta" aggiunse dandole un bacio sulla testa.

Mentre andavano verso l'ufficio in macchina l'agitazione di Ziva aumentò. Temeva la reazione dei colleghi e non voleva essere fissata da tutti come se stessero vedendo un fantasma.
Quando aveva architettato il piano non aveva tenuto conto che al ritorno sarebbe stata sommersa da domande.

"Sei pronta?" le chiese Tony parcheggiando.
"No" ridacchiò lei.
"Ma togliamoci il dente" aggiunse scendendo dalla macchina.
"Ecco la mia Ninja" commentò Tony.

Non appena fuori la prima cosa che Becky fece fu correre a prendere per mano Ziva. Anche se inizialmente aveva avuto difficoltà nel capire cosa stesse succedendo ora non riusciva più a staccarsi da lei.

Per evitare stress esagerati Tony aveva avvertito Gibbs che stavano arrivando e gli aveva chiesto di riunire tutti in modo da non dover fare più incontri.

"Mammina, vedrai come saranno tutti felici di rivederti. Lo sai anche lo zio Tim era tanto triste" disse Becky.

Lei non poteva capire il disagio di Ziva, capiva a malapena quello che era successo. Era solo felice di riavere la mamma con lei.
Tony al contrario sapeva lo sforzo che stava facendo Ziva e non esitò a sostenerla.

"Io e Becky restiamo con te e se vuoi andare via, andremo via" la rassicurò.
"Grazie" rispose lei.

Tornarono di nuovo nella sala riunioni. Ormai era diventato il luogo per gli incontri privati, ma era il più riservato e tranquillo.

Si fermarono per un secondo davanti alla porta, dentro c'erano tutti ad aspettarli e Ziva voleva prendersi un attimo prima di iniziare.

"Pronta, amore mio?" le chiese Tony mentendo la mano sulla maniglia.
"Pronta" rispose lei.

Tony aprì e si ritrovarono davanti tutta la squadra, compreso Dorneget.
Erano tutti sconvolti, in senso positivo.

Ci fu un momento di silenzio generale, tutti fissavano Ziva increduli senza sapere cosa dire.
Ci pensò Becky ad interrompere la situazione imbarazzante.

"Avete visto? La mia mamma è tornata, non state sognando è proprio lei" esclamò felice tirando Ziva per un braccio.
"Diglielo che non sei morta, mamma!" aggiunse.

"Becky, amore. Non tirare la mamma e vieni in braccio a me" le disse Tony per cercare di calmarla.
"No! Voglio andare in braccio alla mamma" rispose guardando Ziva e allungando le braccia.
"Vieni, Tateleh" le disse prendendola.

Il primo a reagire a quella situazione fu Dorneget. In fondo era il meno coinvolto e nonostante tutto era molto sorpreso.

"Agente David, lei è ancora viva" disse sconvolto.
"Si. Si lo sono, grazie a Dio" affermò Ziva.

Becky giocava con i capelli della madre e Ziva ne approfittò per gustarsi questo momento in cui poteva abbracciare la sua bambina. Le dava coraggio in quella situazione scomoda in cui si trovava.

Tuttavia Tony sapeva che di lì a poco ci sarebbero stato degli abbracci e decise di prendere Becky.

"Principessa, vieni da papà ora. Lascia che la mamma parli con gli altri" le disse avvicinandosi.
"Ok, ma noi restiamo qui vero?" chiese mentre abbracciava il padre.
"Certo, restiamo con la mamma" rispose dandole un bacio.

"Oddio, Ziva! Come sono felice che sei qui" disse McGee andandole incontro ed abbracciandola.
"È già la seconda volta che ti crediamo morta e sei viva, smettila di farci questi scherzi, uccidono anche noi" aggiunse ridendo e facendo sorridere anche lei.
"Lo so Tim, scusa" rispose.
"Non fa nulla, sono troppo felice di vederti" concluse lui.

Subito dopo di lui fu Palmer a parlare e poi Vance.

"Agente David, bentornata" le disse stringendole la mano.
"Grazie direttore" rispose.
"L'agente McGee ha ragione, basta con questi scherzi. L'agente DiNozzo non potrebbe più sopportarli e nemmeno noi" aggiunse.

Loro scherzavano per allentare la tensione, ma involontariamente stavano facendo sentire Ziva ancora più in colpa.
Perché in quel momento lei si stava immaginando Tony da solo, completamente distrutto e tutti gli altri che cercavano di aiutarli nonostante stessero male pure loro.

L'unica che ancora non le aveva detto nulla era Abby.
Anche Gibbs e Ducky erano rimasti in silenzio ma loro sapevano già. Erano stati gli unico due a sapere del piano di Ziva ed aiutarla ad attuarlo.

"Quindi sei viva" disse in modo freddo.

Ziva la fissò senza sapere che dire. Conosceva Abby e il suo carattere e sapeva che avrebbe reagito in un modo tutto suo.
La lasciò parlare senza interromperla.

"Come hai potuto fare una cosa del genere senza avvertirci, Ziva! Quando ci hanno detto che eri morte nell'esplosione della tua macchina è stato devastante!" aggiunse cercando di tenere un tono decoroso per non spaventare Becky.
"Abby io l'ho fatto perché..." iniziò Ziva cercando di spiegarsi.
"Certo, lo hai fatto per proteggerci... In effetti ha senso, hai evitato che prendesse di mira tutti noi" disse Abby ragionando.
"Ma perché non ci hai lasciato degli indizi che eri viva?" aggiunse.
"Sarebbe stato troppo pericoloso e voi sareste venuti a cercarmi" rispose.
"Ah già. Ma Ziva è stato crudele" disse lei.
"Lo so. E spero possiate perdonarmi per questo" rispose Ziva abbassando lo sguardo.
"Solo se ci prometti che non lo farai mai più" disse Abby.

Non le diede nemmeno il tempo di rispondere.

"Oh, ma certo che ce lo prometti" disse buttandosi ad abbracciarla.

Dopo che finalmente Abby si staccò da lei, anche Gibbs e Ducky andarono a salutarla.
Non ci vollero molte parole da parte di Gibbs, solo un "Felice di riaverti qui Ziver" e un bacio sulla guancia.

Ma fu a quel punto che anche Tony parlò. Aveva avuto modo di discutere con Gibbs ma non ancora con Ducky.

"Anche tu lo sapevi" gli disse.
"Mi dispiace Anthony... Avrei voluto dirtelo" rispose il medico.
"Avresti dovuto... Almeno darmi qualche indizio. Specialmente quando sono venuto da te, totalmente nel panico a chiederti quella cosa" disse arrabbiato.
"Ma quella volta io ti rassicurai che le tue paure erano infondate, Tony. E mi riferivo al fatto che lei non lo era, sia che fosse morta che viva" rispose Ducky.

"Fermi tutti, di cosa stiamo parlando?" chiese Ziva confusa.
"Tony pensava che tu... Che aspettassi, Ziva" disse il medico cercando di non pronunciare la parola incinta.

C'era anche Becky nella stanza e anche se era piccola poteva capire, volevano risparmiarle qualche trauma.
Ziva rimase sconvolta. Tony pensava che lei fosse incinta e che morendo anche il bambino che aveva in grembo fosse morto. Questo sarebbe stato devastante.

"Tony, amore... Tu pensavi che io... No, non ti preoccupare non lo ero. Ok?" gli disse avvicinandosi e guardandolo negli occhi.

Lui le sorrise, rassicurato. Ma era comunque ancora arrabbiato con Gibbs e Ducky.

"Resta il fatto che pensavo di meritare di non essere lasciato all'oscuro di tutto. Capisco il non potermi dire che era viva o dove fosse, ma almeno darmi qualche indizio, qualcosa" disse alzando la voce.

"Abba, perché sei arrabbiato? Non ti arrabbiare non voglio che piangi" si intromise Becky che aveva già visto altre volte cosa poteva succedere a Tony.
"Papà non piange tesoro" la rassicurò lui.
"E ora si calma. Perché sa che non è colpa di nessuno, qui. È solo che si deve ancora abituare a questa nuova situazione. Vero Tony?" disse Ziva cercando di farlo calmare.
"Hai ragione. Non ha più importanza perché ora sei qui" disse lui ritrovando la tranquillità.

A quel punto rimasero tutti un po' lì. A chiacchierare con Ziva e a raccontarle delle cose che erano successe.
Quando andarono di nuovo a casa lei stava ancora pensando a Tony e al momento in cui gli era passato per la testa che lei fosse incinta.
Voleva chiedergli delle cose e capire, ma quel giorno non era il giorno giusto. Non voleva farlo agitare troppo.

Passarono il week end assieme e poi arrivò l'inizio della settimana.

"Papà, domani vai al lavoro?" chiese Becky.
"Si amore è lunedì. Domani io al lavoro e tu al campo estivo a giocare" le rispose.

Becky si fece triste tutto in una volta.

"E la mamma che fa?" chiese.
"La mamma sta a casa, si riposa e la rivediamo nel pomeriggio" rispose.
"Tutto bene, amore?" aggiunse lui vedendola strana.
"Si" rispose andando via.

Quella sera a cena Becky era stranamente silenziosa e pensierosa.

"Tateleh, tutto bene?" chiese Ziva facendole una carezza.
"Non stai bene, Becky?" aggiunse Tony.

Becky guardò entrambi i genitori e iniziò a piangere.
Rimasero entrambi male, non sapevano cosa stesse succedendo e perché la figlia piangesse.

"Principessa" disse Tony preoccupato spostando la sedia per prenderla in braccio.
"Non voglio andare al campo estivo domani, io voglio stare con la mia mamma" disse piangendo.

"Amore, è questo il problema? Bastava che lo dicessi, certo che puoi stare con me" la rassicurò Ziva prendendola in braccio al posto di Tony.

Becky si aggrappò alla madre e la strinse forte, come se non volesse più lasciarla andare.

"Noi pensavamo che tu volessi andare a giocare, ma se preferisci stare con la mamma va bene" le disse Tony avvicinandosi a loro.
"Voglio stare sempre con la mamma finché non ricomincia la scuola" rispose.
"Domani la vado a cancellare dal campo. Le sei mancata troppo" disse Tony rivolto a Ziva.

Le sorrise e poi spostò l'attenzione su sua figlia.

"Ora basta piangere, Tateleh. Da domani io e te avremo tanto tempo assieme" le disse dandole un bacetto.

La mattina successiva, prima di andare al lavoro, Tony portò Becky nel lettone con Ziva. Voleva che si svegliassero assieme per iniziare bene la giornata.

Fu Ziva la prima a svegliarsi, ma invece che alzarsi e preparare la colazione decise di rimanere nel letto con la figlia.
La osservò dormire, una cosa che non aveva avuto modo di fare da tantissimo tempo.
Non passò molto che anche Becky aprì gli occhi. Li spalancò e si lanciò ad abbracciare la madre non appena la vide davanti a se.

"Ima!" gridò felice.
"Buongiorno, amore" le disse lei.
"Cosa vogliamo fare oggi?" le chiese.
"Non mi interessa, basta che lo facciamo assieme" rispose Becky.

"Ok... Cosa ne pensi di iniziare facendo colazione? Poi magari andiamo a fare la spesa e vediamo cosa ci viene in mente di fare" propose.

Becky accettò felice e dopo nemmeno un'ora erano in macchina verso il super mercato.

"Quella è la mia scuola!" gridò Becky passando davanti all'edificio.
"Oh, wow. Papà ti ha trovato proprio una bella scuola" rispose sorpresa.

Prima che tutto succedesse avevano parlato di mandarla in un'altra. Ma Ziva capì che Tony, trovandosi da solo, dovette scegliere quella poi comoda e vicina.

"È molto bella e la maestra è molto simpatica. E ho tanti nuovi amici ora" disse Becky.
"Sono felice che ti piaccia, amore" rispose Ziva.
"Mi hanno dato i compiti per le vacanze. Magari tu puoi aiutarmi a farli se papà non ha tempo" chiese lei.
"Certo che ti aiuto, così anche papà potrà riposarsi un pochino" rispose Ziva.
"Però io voglio fare matematica solo con papà" disse lei sorridente.

Ziva capì immediatamente che Tony doveva essersi inventato qualcosa che la faceva divertire molto se aveva avanzato questa richiesta.

"D'accordo... E perché?" chiese.
"Perché noi impariamo le operazioni con i cereali. E se dico il risultato giusto poi li posso mangiare" rispose ridendo.

Anche Ziva rise e pensò a quante cose si doveva essere inventato Tony per tenere la figlia occupata e non farle mancare nulla.

Fecero la spesa assieme e passarono la mattinata in giro per la città.
Tornarono a casa per pranzare e decisero che avrebbero cucinato insieme una deliziosa cena per Tony.
Con tanto di dolce per concludere.

"Ima, io penso che papà avrebbe tanta voglia del dolce che fai tu. Quello con il cioccolato e il cocco. Da quando sei andata via non lo abbiamo più mangiato" disse Becky.
"E io credo che sia un'ottima idea preparargli quello. Quindi ora facciamo le lasagne, come piacciono a lui. Le polpette, come piacciono a te. E infine il dolce che piace a tutti" rispose Ziva.
"Si! E io ti aiuto a fare tutto. Sono brava a cucinare, papà mi ha insegnato a fare la pizza" disse lei felice.

Si misero d'impegno e passarono tutto il pomeriggio in cucina.
Non si poteva dire chi delle due fosse più felice. Se Becky di riavere sua madre o Ziva di essere tornata alla sua vita.
Mentre cucinavano Becky non fece altro che parlare e raccontare tutto quello che le passava per la testa. E Ziva, a differenza di prima che la stoppa a quando parlava troppo, la lasciò chiacchierare tutto il tempo.
Dio solo sapeva quanto le era mancato sentire la voce della figlia.

"E quando tu sei morta io ero tanto triste e il nonno è venuto qui. E ha regalato a me e papà i biglietti per andare a Disney World così anche io uscivo di nuovo di casa" le disse.

Ziva realizzò lo shock della figlia. Doveva stare davvero male per non voler nemmeno uscire di casa.

"Scommetto che vi siete divertiti molto" rispose lei.
"È stato bello, però mancavi tu" disse.
"Ci torneremo tutti assieme" le promise.

Becky parlò finché Tony non tornò a casa.
A quel punto la sua attenzione si spostò sul padre. Era molto abituata a stare con lui e a farsi coccolare, tanto che non esitò un attimo a saltargli in braccio e raccontargli della sua giornata.

Tony fu entusiasta della cena che lei e Ziva gli avevano preparato. Scaldava il cuore poter tornare a casa e avere non soltanto una figlia meravigliosa, ma anche una moglie perfetta ad aspettarlo.

Quella sera, prima di dormire, decisero che il sabato successivo si sarebbero presi un'intera giornata solo per loro. Meritavano del tempo soli, non che la presenza della figlia li disturbasse, ma era passato più di una anno ormai dall'ultima volta che erano stati soli per una giornata.

E così il sabato successivo portarono Becky da McGee.
Lei non fece storie. Sapeva che non poteva sempre stare attaccata a Ziva e in più l'idea di passare un giorno e una notte a casa dello zio Tim le piaceva molto.

"Allora Tateleh, ti passiamo a prendere domani mattina. Divertiti e non fare impazzire lo zio Tim" si raccomandò Ziva.
"Certo mamma" rispose dandole un bacio.
"Fai la brava, principessa" le disse Tony.
"Ciao papà" rispose lei.

"Divertitevi voi due da soli. È cercate di non farmi diventare di nuovo zio troppo presto" scherzò Tim facendo allusioni.
"McGee, la tua è tutta invidia" lo prese in giro Tony.

Dopo aver lasciato Becky a casa di Tim, i due iniziarono con una rilassante passeggiata lungo il fiume.
Camminavano mano nella mano, grati di poter stare insieme.

Ziva aveva tante domande, che voleva porre adesso prima che arrivasse la sera. Sapeva che Tony aveva organizzato una cena romantica e non voleva rovinarla chiedendogli di raccontare ricordi tristi.

"Perché pensavi che fossi incinta?" chiese diretta.
"Poco prima che fingessi la tua morte eri stata tanto male, Zee. Mi ricordo di quella notte che abbiamo passato in bagno. Così ho ripensato a quando eri incinta di Becky, a come stavi male e ho temuto di aver perso anche il nostro secondo figlio oltre che te" rispose sincero.

Ziva smise di camminare e lo abbracciò.

"Oddio, Tony. Mi dispiace tanto, posso solo immaginare come sia stato aver quel pensiero in testa. Ma comunque non ero incinta. Penso che quando stetti male quella notte fosse a causa dello stress. Era un brutto periodo" lo rassicurò.
"Per fortuna, perché non avrei potuto sopportare anche questo" disse.
"Già il saperti dentro una bara mi uccideva" aggiunse.

E qui nacque la seconda domanda di Ziva.

"Tony, la mia tomba è ancora lì?" chiese.
"Si. Ma ho già chiamato, la rimuoveranno entro la fine della prossima settimana" disse Tony pensando che Ziva volesse che fosse tolta al più presto.
"Prima che la tolgano la voglio vedere" rispose lasciando Tony di stucco.

"Ziva, tesoro. Non credo sia il caso" le disse.
"L'avete vista tutti, ho bisogno di vederla anche io. E voglio che tu sia con me" rispose decisa.
"Andremo ora, perché io non ho più intenzione di andare in quel luogo a vedere la tua tomba" disse.

E così fecero.
Dopo mezz'ora erano dentro il cimitero e Tony portò Ziva di fronte alla sua tomba.
Fu inquietante per lei, ma aveva bisogno di vedere quello che era successo. Non sapeva nemmeno lei il perché ma ne aveva bisogno.

La cosa che la colpì di più fu la grande quantità di fiori e disegni che avevano appoggiato.
Sapeva che per la maggior parte erano opera di Tony e Becky e la cosa le fece piacere, le fece sentire quanto fosse amata.

"Ti senti bene, amore?" le chiese Tony mettendole una mano sulla schiena.
"Si. È strano. Ma grazie" rispose.
"Per cosa?" chiese confuso.
"Tu e Becky siete sempre venuti qui, lo posso vedere dai fiori freschi e i disegni ancora perfetti. Vi siete assicurati che non fossi sola anche se ero morta" rispose facendosi sfuggire una lacrima.
"E l'incisione" aggiunse indicando la scritta in ebraico.

Tony aveva fatto incidere "At lo levad" per lei. Perché non sarebbe mai stata sola, in nessun caso.
L'abbracciò e la strinse mentre la portava fuori da quel luogo.
Le ci volle un attimo per riprendersi dalla vista della sua tomba ma ci pensò Tony a farla sorridere di nuovo.

Pic nick al parco e pomeriggio rilassante sdraiati sull'erba a coccolarsi e baciarsi come due ragazzini alla loro prima uscita come coppia.

La parte migliore arrivò alla sera.
Dopo essere passati da casa e essersi lavati e preparati, Tony portò Ziva a cena nel suo ristorante preferito.
Quello in cui erano andati a festeggiare dopo che Ziva aveva scoperto di essere incinta di Becky.
Ordinarono i loro piatti preferiti e una buona bottiglia di vino e si gustarono la loro serata.
Fu poco prima del dolce che Tony diede a Ziv un regalo. Lo aveva comprato pochi giorni prima, per l'occasione.

"Un anello? Tony, sono diamanti questi?" chiese lei sconvolta mente lo guardava.
"Si" disse lui togliendolo dalla scatola e mettendoglielo al dito.
"Amore, non era necessario davvero" rispose emozionata mentre si guardava il dito.
"Lo era. Tu hai idea di quanto ho desiderato poterti fare un regalo mentre non c'eri? Ora che ne ho la possibilità lo farò ogni volta che ne avrò voglia. E oggi è un giorno da festeggiare. Ho fatto incidere la data del giorno in cui ti ho ritrovata" le spiegò.
"Io ti amo, lo sai vero?" gli disse.
"Lo so, perché ti amo anche io allo stesso modo" rispose Tony sporgendosi verso di lei e baciandola.

Arrivati a casa, non poterono fare altro che continuare a baciarsi.
Chiusero la porta e tutto quello che riuscirono a fare fu baciarsi mentre camminavano e salivano le scale fino alla camera da letto.
Era più che ovvio quello che stava per succedere.

"Ziva, io ora ho intenzione di fare l'amore con te. Perché è passato più di un anno dall'ultima volta che ho potuto farlo e mi sei mancata troppo. Abbiamo avuto una seconda possibilità e io non ho intenzione di sprecarla perdendo tempo" le disse mentre lentamente la spogliava.

Ziva non fece al una resistenza al gesto del marito, in fondo la pensava come lui.

"Tony, io non ho intenzione di fermarti. Perché non voglio sprecare tempo ma soprattutto perché ti amo" rispose aiutandolo a finire di spogliarla.

Poi passò ai suoi pantaloni e alla sua camicia, prima di buttarsi sul letto insieme a lui.
Era passato un anno e avevano entrambi bisogno di stare assieme, in ogni senso possibile della parola.
E quella notte fu il loro nuovo inizio. L'inizio della loro vita di nuovo assieme.






Note dell'autrice:

Ed eccoci qui con questo capitolo con tanta Ziva e anche del TIVA XD
Devo recuperare da tutti i capitoli di sofferenza che vi ho fatto passare ahahahah

Ci stava la giornata tutta per loro dopo tanto tempo che non potevano stare assieme <3
E ci stava anche che Becky volesse passare l'estate con Ziva XD

Comunque volevo avvertirvi che mancano due capitoli alla fine :)
Ma tranquilli, vi ho torturato tanto e ora vi darò molto family e love <3

Spero vi sia piaciuto!
A prestooooooo

Baci, Meggie.    
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > NCIS / Vai alla pagina dell'autore: Despicable Meggs