Jolie Potter non è gelosa. Jolie Potter non è assolutamente una persona gelosa. Per questa
ragione è solo un caso che stia desiderando con tutte le sue forze di fare di
nuovo parte del genere umano solo per prendere a calcioni nel sedere Emily Sproue, terzo anno tasso rosso.
Non c’entra il fatto che è mezz’ora che il suddetto troll lentigginoso stia
pregando James Remus di passare il pomeriggio ad Hogsmade con lei.
Assolutamente no.
…
Si, l’ha chiamata troll lentigginoso, e allora?
-Mi
dispiace, ho promesso ad Emmie Lupin che l’avrei
accompagnata da Madama Piè di Burro, non posso mica darle buca all’ultimo
momento.- Jolie alza gli occhietti verso il viso di James, è la quinta volta
che usa Emmie come scusa, e ormai si sta chiedendo perché non ci siano
voci su una loro presunta relazione .
Non che voglia male ad Emmie, ma non le dispiacerebbe dividere la somma gioia di
essere odiata da ogni essere umano di sesso femminile di Hogwarts.
-Cagnaccio.-
-Puffola?-
-Non mi chiamare puffola.-
James la sfila dal taschino del maglione e la solleva per portarsela ad altezza faccia -Non è un
vezzeggiativo questa volta, è quello che sei. Una mera osservazione della
realtà.-
Jolie si lancia di testa contro il suo naso e James ulula per il dolore mentre
lei rimbalza sul pavimento come una palla da tennis.
-SARAI
STRONZA JOLIE?-
-Black cos’è questo linguaggio?-
James si volta lentamente e sorride alla
volta della professoressa McGranitt. Questa è sfiga, pensa, mentre la strega
poggia i pugni ai fianchi e lo fissa truce . Nonostante gli anni inizino a
farsi sentire, Minerva McGranitt non ha perso il suo
passo felpato e riesce ancora ad arrivare alle spalle di uno studente e a
coglierlo in flagrante senza farsi assolutamente sentire.
-Dieci punti in meno a Grifondoro.-
-MA PROF!-
-NON DISCUTERE BLACK O SARANNO VENTI!-
-Sei una
bastarda.-
Jolie storce il musetto in un aria di superiorità mentre James attraversa i
corridoi del secondo piano e si infila in bagno. Jolie è troppo presa a
gongolare prima di rendersi conto che è Mirtilla
Malcontenta quella che James ha salutato e che è la porta di un cubicolo quello
che si è chiuso alle spalle.
Si sporge dal taschino in cui il ragazzo l’ha rinfilata e strilla con tutta la
forza di cui è capace quando lo vede slacciarsi la cintura dei pantaloni. James
sussulta , apre la porta, e una minuscola pallina di pelliccia attraversa il
corpo traslucido di Mirtilla impattando contro il
muro per poi rimbalzare su uno dei lavelli.
Quando James esce trova Jolie a
lamentarsi di lui con Mirtilla che passa e ripassa la
mano sul suo corpicino. O meglio, fa passare attraverso la mano al suo
minuscolo corpicino.
-Si può
sapere perché vai nel bagno di Mirtilla?-
-Perché è l’unico posto ad Hogwarts dove difficilmente
qualcuno ti rompe le scatole.-
-Dobbiamo dirglielo.-
Non è raro che Emmie Lupin, come il fratello maggiore
Ted, sia la voce della ragione dei Baby Malandrini, ma è davvero rarissimo che non colga l’occasione per divertirsi un po’.
Deve essere davvero, ma davvero
spaventata da quello che Jolie potrebbe fare loro finito l’incantesimo con il
botto annunciato dai gemelli.
-Smettila di agitarti Biscottino.-
-John, ma sei stanco di vivere?-
John ride forte. E’ steso sul prato con
la testa sulle gambe di Emmie, ed è obbiettivamente
un trionfo di bellezza da non poter lasciare indifferenti. Ci sono capannelli di
ragazze a osservarlo e indicarlo con squittii di adorazione, tanto che Emmie non può fare a meno di chiedersi come diavolo faccia
ad essere ancora viva.
James la usa come scusa per rifiutare gli appuntamenti, John come direttamente
come peluche e c’è una stranissima voce che Joel rifiuti tutte quelle che
gli fanno la corte perché è innamorato di lei.
Emmie ridacchia al solo pensiero. Impossibile.
-Nah, a Jolie farà bene questa figuraccia.
Ultimamente stava diventando troppo aggressiva.-
Ted annuisce toccandosi la fronte -Mi ha dato una cartellata
in faccia ieri, e non ho ancora capito perché.-
Emmie si copre il viso con le mani e ci urla contro -Moriremo,
moriremo tutti!-
-Non
voglio dormire con te.-
James Remus sospira lasciando cadere il maglione
sulla piccola puffola fra le coperte sfatte del suo
letto -Fosse la prima volta Jolie.-
Jolie rotola da sotto il maglione e si ritrova coperta dalla camicia del
ragazzo. Strilla innervosita e James l’aiuta a liberarsi - Non puoi dormire con
Emmie, ha già Pericle il gufo. Non può tenere un
altro animaletto con sé.-
Jolie gonfia le guancie e James ride forte ad osservare il suo tentativo di
fare l’offesa - Se stavi cercando di fare la faccia brutta, Jolie, non ci sei
per nulla riuscita.-
John e
Ted si lanciano uno sguardo dai loro letti, per poi andare a James che si
accomoda sotto le coperte e appoggia la puffola
accanto a sé, in modo che sia coperta, ma che non rischi di venire schiacciata.
-Andrà male.- sillaba John e Ted
annuisce tirandosi le coperte sulle spalle.
Come al solito, sono convinti dei loro piani fino a quando non stanno per
andare in porto. Solo allora subentra la
paura.
-Jolie non riesci a dormire?-
Jolie rotola seguendo la linea del
braccio steso di James lungo il profilo
del cuscino. Essendo sferica non riesce a tenere una posizione, perché ogni
respiro la fa rotolare di qua e di là.
-No.- sussurra la ragazza.
-Ti racconto una favola, vuoi?-
Jolie vorrebbe dire che non c’è bisogno, ma James ha già iniziato a parlare. Jolie conosce a memoria la storia dell’Uomo che
vive su una luna fatta di formaggio e che scende dal cielo per raccogliere e
portare sul suo pianeta le cose che smettiamo di amare. Glie l’ha raccontata
sia suo padre che Harry.
-Chi te l’ha raccontata questa favola?-
-Mio padre.- Per quanto Jolie voglia bene a Sirius,
non ce lo vede proprio a raccontare favole - E’ una storia che gli ha raccontato
Orion.-
Ecco ora Jolie è proprio incredula.
Perché se c’è una cosa che si sa sui Black è che Orion e Walburga erano due pezzi
di ghiaccio con sembianze umanoidi. Basta solo guardare il ritratto della cara
signora quanto è stronzo.
James sembra intuire lo sconcerto di Jolie e abbassa il viso fino a sfiorarle
con le labbra la pelliccetta morbida della schiena -
E’ questo il problema di noi Black, Jolie. Non
veniamo mai presi sul serio nei nostri sentimenti.-
Jolie non può non cogliere l’allusione di James e invece di allontanarsi come
al suo solito sbraitando che non è colpa sua se è un pigliaccio anche negli
affetti, gli si avvicina. Si incastra fra la spalla e il suo collo con il
musetto contro quelli che sembrano peletti di una
barba che sta iniziando a crescere.
-Ti sta crescendo la barba.-
-Me la faccio da un paio di mesi ormai.- risponde James con una voce sempre più
da sonno - A quanto pare sono precoce come papà in tutto e per tutto.-
Ted sta ancora dormendo
saporitamente quando John lo afferra per le spalle e scrolla fino a
fargli battere i denti. Ted lo allontana
con una manata in faccia, ma prima che possa dire qualcosa, John gli tappa la bocca con una pantofola.
Si fissano ansimanti prima che John si faccia di lato e Ted...
Ted è certo, la loro fine sarà per mano di una furia dai capelli rossi che li
spedirà uno per uno all’inferno.
-Oh Merlino.-
John si butta sul pavimento e a carponi striscia verso la porta, Ted non si chiede nemmeno quanto questo possa
servire a prolungare loro la vita, che lo segue strisciando fuori da sotto le
coperte e seguendolo a gattoni.
-Dobbiamo
almeno salvare Emmie e Joel.-
bisbiglia John.
-Almeno loro…-
Perché se
Jolie potrà credere, dopo diverse suppliche che Joel e Emmie
non sapeva nulla sul finale della pozione, non crederà mai e poi mai alla loro
innocenza.
Jolie ci
impiega qualche secondo per capire di non essere diventata una puffola di cinquantacinque chili e che è semplicemente
tornata della sua taglia normale. Agita una mano davanti al viso, si tira
davanti agli occhi un ciuffo di capelli, e sospira sollevata lasciando cadere
le braccia sulla pancia.
Meno male, un’altra giornata da
animaletto domestico l’avrebbe fatta implodere.
James dorme ancora profondamente, e anche se svegliandosi Jolie si è ritrovata
letteralmente avvinghiata a lui, per una volta non l’ha respinto con un
manrovescio, visto che è stata lei, durante la notte, a usarlo come nido.
Si tira a sedere grattandosi la testa. I letti di Ted e John sono vuoti, anche
se il sole non è ancora completamente sorto.
-Ma che ore sono?-
Allunga una mano e alla cieca scrolla James per una spalla -James
svegliati.-
James non
può fare a meno di pensare che un suo sogno una volta è iniziato così.
Osserva Jolie a bocca aperta mentre la ragazza rabbrividisce ancora ignara di
essere completamente nuda. Le tocca un braccio con la punta di un dito, e
quando la ragazza torce il busto verso di lui, si copre gli occhi con una mano -Jolie.- mormora -Jolie la mia
camicia è sulla seggiola.-
Jolie lo osserva perplessa - A che mi serve?-
James la indica sommariamente e Jolie
finalmente abbassa gli occhi.
-Si è
svegliata.- commenta lugubre Emmie nella sua camicia
da notte rosa decorata con paperelle felici alzando gli occhi al soffitto il
grido penetrante che rimbomba per tutto il dormitorio dei Grifondoro.
-Che
diavolo vi è successo?-
John ha entrambi gli occhi pesti, a Ted mancano due denti e James Remus ha una guancia così gonfia che sbava come un cane San
Bernardo. Charlie li guarda uno per uno prima di voltarsi verso Emmie che ridacchia accanto a lui - Chi diavolo li ha
pestati?-
-IO CHARLIE, PROBLEMI?-
Charlie si irrigidisce e sbarra gli occhi mentre Jolie gli aleggia alle spalle
come una presenza demoniaca prima di riprendere la strada verso l’aura di
pozioni.
-Fa purissima.- esclama rilassandosi solo quando gira l’angolo e sparisce dalla
loro vista.
-E’ per questo che la amo.- commenta James Remus felice.
FINE
UN GRAZIE
ENORME AI RECENSORI DELLO SCORSO CAPITOLO. A presto i capitoli conclusivi di Came back to the helle e I lost my home.