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Autore: dreamyD    28/11/2014    4 recensioni
Sequel di "Vorrei ricordassi tra i drammi più brutti che il sole esiste per tutti".
Continuano le avventure dei Malandrini e Sunshine, avete voglia di seguirli?
Siate buoni e recensite!
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
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Estate

 

 

 

 

L'estate era molto calda quell'anno, sorprendentemente calda per l'Inghilterra. Per due lunghi mesi da una certa finestra di una certa casa di Londra, una certa testa dai capelli neri aveva potuto osservare le persone che si affaccendavano avanti e indietro sotto i raggi impietosi del sole, cercando sollievo dal gran caldo con inutili ventagli e ancora più inutili fontanelle di acqua fresca. Dopo mesi di allenamento riusciva a capire dove fosse diretta una persona con una sola occhiata, nonché dire da dove venisse, quanto fosse lontana da casa e se fosse diretta a lavoro o ad un appuntamento. Dopo che il gioco di capire se quelli che passavano fossero maghi o babbani era diventato noioso e troppo facile, aveva dovuto trovarsi qualcos'altro da fare e così era passato ad analizzare il passo delle persone, il loro abbigliamento e le loro espressioni.

Non che quello fosse un gioco interessante, ma non aveva niente di meglio da fare, quindi doveva accontentarsi.

Sirius sbuffò, cosa che faceva ormai ad intervalli regolari, annoiato. Di nuovo.

Stava aspettando una “chiamata” di James, ma evidentemente il suo migliore amico aveva qualcosa di meglio da fare, al contrario di lui.

Pensare che i pochi minuti che passava parlando con James e, ora che si erano riuniti a casa Potter, Remus e Peter, erano i migliori minuti delle sue giornate era deprimente. Eppure era così.

Aveva passato la sua estate rinchiuso in camera sua, uscendone solo per andare in bagno e per le poche ore di libertà che riusciva a ritagliare di tanto in tanto. Non provava nemmeno più a mangiare con il resto della sua famiglia: dopo la prima settimana non ne aveva più avuto voglia.

«Sirius Black a rapporto!» la voce allegra di James lo fece sobbalzare e Sirius scese con un balzo dal davanzale, precipitandosi verso il letto su cui aveva abbandonato il suo specchio.

«Ehilà.» salutò Sirius con un largo sorriso.

Dallo specchio il viso abbronzato di James lo scrutava con gli occhi che brillavano e un enorme sorriso, mentre alle sue spalle Peter lo salutava con la mano e Remus lo guardava con aria apprensiva.

«Hai mangiato?» domandò immediatamente quest'ultimo, squadrando preoccupato il volto smunto e affilato dell'amico.

«Sì, mamma. Due ore fa.» rispose con l'ennesimo sbuffo Sirius. Del resto, nonostante si lamentasse, non poteva non capire i suoi amici: era consapevole di avere un'aria tremenda. Stare alla finestra tutto il giorno non aiutava certo ad abbronzarsi, quindi il suo viso era pallido come sempre, ornato anche di due belle occhiaie (regalo della sua incapacità di dormire e dei suoi incubi) e un graffio su una guancia. I suoi capelli poi (i suoi bellissimi, preziosi capelli) erano tagliati malamente e gli ricadevano in ciocche ineguali negli occhi.

Nonostante tutto però Sirius ostentava un sorriso allegro e rilassato, come sempre.

«Allora, che mi raccontate del mondo lì fuori? Che avete fatto questa mattina?» domandò curioso, affamato di libertà, per quanto gli potesse arrivare solo attraverso i racconti degli amici.

«Siamo ritornati in piscina. Remus la adora.» rispose Peter, abbronzato quasi quanto James, i capelli biondi schiariti ancora di più dal sole.

«Secondo me ha adocchiato una ragazza, ma lui non lo vuole ammettere.» aggiunse James passandosi una mano nei capelli più scompigliati che mai e, appoggiando lo specchio contro qualcosa, si stiracchiò, mostrando come indossasse solo un paio di pantaloncini corti.

«Remus non ha adocchiato nessuno. Mi piace la piscina, tutto qui.» specificò piccato Remus, le cicatrici evidenti sulla pelle ambrata.

«Remus devi abbordarla ora, prima che le vacanze finiscano!» esclamò Sirius, ignorando completamente il suo commento.

«Non devo abbordare proprio nessuno.» protestò Remus irritato, alzando gli occhi al cielo.

«Almeno è carina?» continuò imperterrito Sirius.

«Non lo so! Non vuole dirci chi è!» si lagnò James.

«Ragazzi...» sospirò Remus.

«Ce lo dirai quando sarai pronto, Rem.» lo prese in giro Sirius con aria fintamente comprensiva.

«Oh taci!» sbottò Remus, facendoli ridere.

«Oi Sir! Sicuro che non riesci a venire qui un paio di giorni prima di cominciare scuola? Forse passano le ragazze a trovarci.» esclamò all'improvviso James, cambiando discorso.

A quelle parole Sirius si incupì, scuotendo la testa. Sua madre e suo padre erano stati chiari: fino alla fine delle vacanze non sarebbe uscito da quella casa né, se era per quello, dalla sua stanza.

«La mia condanna finisce il primo settembre, mi dispiace ragazzi.» sospirò, lasciando trasparire con quella frase più tristezza di quanto non desiderasse.

Gli sarebbe bastato così poco! Un paio di giorni con James e gli altri, un pomeriggio con Marlene e le ragazze, un paio d'ore lontano da quella casa soffocante...invece doveva rimanere lì.

«Forse se mio padre...» tentò James, ma Sirius lo fermò subito.

«No. Non gli darò l'occasione di rinfacciarmi come mi nasconda dietro a persone più potenti e importanti di me. Come se loro non facessero la stessa cosa del resto.» brontolò il ragazzo, facendo per scostarsi una ciocca di capelli, ma trovandoli molto più corti di quello che si aspettava. Non riusciva ad abituarsi a quel maledetto taglio di capelli.

«Sirius...» mormorò con apprensione Remus, ma Sirius scosse la testa, sforzandosi di sorridere di nuovo.

«Ehi non vi starete mica preoccupando per me, vero? Io sto benone qui, davvero! Posso fare quello che voglio, alzarmi quando voglio, andare a letto quando voglio o anche non andarci affatto, stare tutto il giorno alla finestra...sto benissimo! Completo relax.» mentì con sicurezza, sapendo però che non sarebbe bastato per imbrogliargli.

«Quando vengono le ragazze le porto a salutarti.» promise James.

«Ok. Non è che potresti mandarmi qualche altra rivista babbana? Sono divertenti.» domandò Sirius, facendo ridere gli amici.

«Le andiamo a comprare dopo.» assicurò Peter, sventolandosi con alcune banconote babbane per dimostrare come ci avessero già pensato.

«Oh, ma io non vi ho ancora fatto vedere la mia camera!» esclamò Sirius, balzando in piedi entusiasta. «Sto ridecorando!»

«Ridecorando?» domandò Remus perplesso.

Invece di rispondere, Sirius prese lo specchio e, girandolo lentamente, diede agli amici un'intera panoramica della sua stanza. La vecchia carta da parati grigia argento era ancora largamente evidente, ma era chiara l'intenzione di Sirius di farla sparire completamente. La parete della porta era già in gran parte coperta e i suoi amici non riuscirono a trattenere esclamazioni di stupore alla sua vista. Sirius sospettava che se i suoi genitori si fossero scomodati ad andarlo a trovare in camera sua sarebbero morti sul colpo. E poi avrebbero ucciso lui.

Un grande stendardo di Grifondoro dai colori accesi copriva almeno un terzo della parete, mentre il resto del muro era tappezzato di foto, evidentemente ritagliate dalle riviste babbane che si faceva inviare dai suoi amici: c'erano immagini di spiagge bianche e assolate, di laghi blu, di boschi verdi, ma anche (e qui Remus inorridì per la temerarietà di Sirius) di ragazze in bikini che sorridevano immobili, di ragazze in vestiti leggeri mossi dal vento, di ragazze in sella a Vespe colorate, di ragazze mezzo svestite in pose provocanti...ragazze di ogni tipo.

«Tu sei un genio.» sospirò Peter.

«Tu sei matto.» boccheggiò James ammirato.

«Tu sei morto.» lo corresse Remus.

«Vi piace, eh?» rise allegramente Sirius, fiero del suo lavoro. «Capite ora perchè me ne servano ancora.»

«Ti uccideranno.» ribadì Remus.

«Non se ne accorgeranno fino a quando non entreranno di persona. Cosa che non accadrà mai.» rispose Sirius alzando le spalle.

«E Kreacher?» chiese Peter.

«Oh non può dirlo, gliel'ho ordinato.» fece Sirius, evidentemente soddisfatto della sua furbizia.

«Forse non ti uccideranno. Per ora.» concesse Remus.

«Bé hanno solo altre dodici giorni, credo di riuscire a sopravvivere.» disse distrattamente Sirius, tornando a sedersi guardando gli amici.

Sapeva che quella conversazione non poteva durare in eterno.

Presto loro lo avrebbero salutato e sarebbero andati a divertirsi, mentre lui se ne stava alla finestra ad osservare la vita che scorreva lontana da lui.

Eppure avrebbe voluto poter restare per i seguenti dodici giorni così, a parlare con i suoi amici, a sentirsi un po' meno solo. Ma non poteva.

Anzi intuiva già dalle espressioni degli altri che presto sarebbero andati via.

«Allora, che fate ancora qui? Andate a comprare le mie riviste!» li esortò con un sorriso. Non li avrebbe tenuti rinchiusi come lui solo per fargli compagnia.

«Hai preferenze?» chiese con aria professionale James.

«Conosci i miei gusti, lascio fare a te.» rispose con voce altrettanto seria Sirius.

I due risero, ma poco dopo si salutarono promettendosi di rivedersi quella sera e la stanza ritornò silenziosa.

Sirius lasciò cadere la sua espressione allegra, lasciandosi andare ad una smorfia triste.

Odiava quell'estate. Odiava quella stanza. Odiava quella casa. Odiava la sua famiglia.

L'unica cosa che gli permetteva di andare avanti era la consapevolezza che ogni giorno che passava era uno di meno da trascorrere lì, ma neanche questo riusciva davvero a tirarlo su di morale.

Allora ogni tanto si staccava dalla finestra e cercava qualche altro passatempo: leggeva vecchie lettere inviategli dagli amici, riguardava le riviste ormai mezzo tagliuzzate, apriva addirittura i libri di scuola per mettersi a fare i compiti (inaudito!). Un paio di volte era anche uscito dalla sua stanza per cercare la compagnia di Regulus.

Non era finita bene.

Ogni tanto si dava dello stupido per essere riuscito a rovinare così tanto il rapporto che c'era una volta tra lui e suo fratello, ma ormai che ci poteva fare?

Certo, era consapevole del fatto che la colpa non fosse tutta sua e che certo suo fratello non aveva fatto alcuno sforzo per cercare di mantenere il loro rapporto intatto, ma dopotutto che pretendeva? Regulus aveva solo dieci anni quando lui era stato smistato in Grifondoro, come avrebbe potuto ribellarsi rispetto all'odio dei loro genitori per restare vicino a lui? Un fratello che lo aveva sempre preso in giro, che gli aveva sempre fatto i dispetti, che aveva cercato mille volte di far cadere la colpa dei suoi disastri su di lui?

Di chiunque fosse la colpa comunque il risultato era quello: Regulus non solo non gli parlava, ma cercava anche di non guardarlo, come se non esistesse nemmeno.

Deprimente.

Però così magari poteva unirsi al club delle persone che una volta gli volevano bene e ora non gli parlavano nemmeno più, insieme a Sunshine.

Sirius cercava di pensare il meno possibile alla ragazza, ma ogni tanto lei si insinuava nei suoi pensieri, portando con sé un acuto senso di colpa e una nostalgia ancora più grande.

Anche con lei era riuscito a rovinare tutto. Avevano un'amicizia perfetta e poi BUM! Sparito tutto. Vero, c'era stato un certo periodo in cui erano ancora “amici”, anche se in realtà non si parlavano molto, ma non sarebbe stato difficile allora avvicinarsi di nuovo, recuperare il loro rapporto. Ora invece? Non aveva neppure risposto all'unica lettera che le aveva mandato.

Forse perchè per convincersi a spedirla aveva dovuto sforzarsi per trovare una scusa decente che non fosse “ehi mi mancavi! Hai voglia di tornare a parlarmi?”. Così le aveva domandato di uno stupidissimo libro che sapeva benissimo essere tra le cose di James.

Idiota.

Credeva davvero che lei si sarebbe degnata di rispondere ad una scusa così patetica?

Doveva essersi rammollito davvero a forza di guardare fuori dalla finestra.

Sirius scosse la testa, avviandosi verso la porta e mettendo la testa fuori, controllando che la via fosse libera.

Non si accorse della porta socchiusa della stanza di Regulus dalla quale suo fratello spiava ogni suo movimento, così vedendo che non c'era nessuno in vista si avviò a grandi passi verso la soffitta.

Senza ben sapere che cosa stesse facendo, Regulus lo seguì.

Poco dopo Sirius era sul tetto (grazie ad una serie di equilibrismi decisamente azzardati, un paio di tentativi falliti e qualche graffio) e Regulus osservava le sue scarpe che dondolavano poco al di sopra della finestra dalla quale era uscito.

Sarebbe stato così semplice (più o meno) seguire l'esempio del fratello e raggiungerlo sul tetto.

E parlare con lui.

Regulus odiava ammetterlo, ma si sentiva solo e rinchiuso tanto quanto suo fratello. Se solo si fossero parlati, se avessero potuto passare un po' di tempo assieme....

Però non poteva.

Sirius se n'era andato, l'aveva abbandonato, gettandosi, letteralmente, nella tana dei leoni. Ora soltanto lui poteva, doveva, tenere alto il nome di famiglia.

Non poteva deludere nessuno.

Così si girò e tornò in camera senza far rumore, lasciando suo fratello a godersi la vista senza di lui.

 

-Fine Capitolo-

 

Spazio dell'Autrice

Ehi, non spaventatevi! Questo è un capitolo minuscolo, lo so, ma è solo di passaggio, non preoccupatevi! Mi serviva soltanto da ponte tra il quarto e il quinto anno :) il prossimo (che ho già cominciato a scrivere quindi arriverà presto) sarà di una lunghezza normale, promesso!

 

Detto questo: oooops è di nuovo passato un mese! Io ci provo davvero a ricavarmi del tempo per scrivere, ma diventa sempre più difficile e tra una cosa e l'altra quando arrivo a sera sono talmente stanca che non ho davvero la forza di mettermi a scrivere (e scrivere schifezze come questa che GIURO NON CAPITERA' PIU' PROMESSO).

Anyways, questo capitolo è corto, non succede niente e io faccio schifo, fine.

Ringrazio le anime pie che hanno recensito (un mese fa e a cui devo ancora rispondere...sto decisamente rivalutando la possibilità di prendermi violentemente a pugni in questo momento), ossia AlexisVictorie, krys, Lils1401, ChihiroUchiha, Miss_riddle Starkey, Ilgladiatore999 e la mia adorabile Bella_1D. Vi siete guadagnati il mio amore e un biscotto u.u

Un grazie alla mia AleJackson (visto che non ho pubblicato il 31 Novembre? LoL) ti adoro <3

Ora vado a nascondermi prima che mi uccidiate, bye

Baci

*dD*

  
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