Partecipa alla fanfiction challenge II:
Fandom: HP
Prompt: Grattastinchi
L'altro mondo
Cap.4
La furbizia del gatto
Hermione
passò la mano sopra la testa del micio, infilando le sue
dita nei grovigli di
peli rossi. I baffi di Grattastinchi tremavano davanti al suo viso
schiacciato.
La giovane sospirò, si appoggiò contro il sedile
della sedia e sbadigliò.
“Pensi
che
ci faranno mai ascoltare?” domandò. Ron si
portò una banana alle labbra e la
addentò, sporcandosele.
“Non fefo” farfugliò.
Fred gli scompigliò i
capelli vermigli e George gli diede una pacca sulle spalle, facendolo
piegare
in avanti.
“Finché
lui
avrà questo quoziente intellettivo …”.
Iniziò uno dei due gemelli.
“…
non credo”.
Concluse l’altro. Hermione si mise una ciocca arricciata
dietro l’orecchio e
allungò le gambe sotto il tavolo.
Il gatto le
saltò giù dalle gambe, soffiò passando
tra le gambe di Ron che saltò indietro.
“Stammi
lontano, bestiaccia!” si lamentò. Hermione si
piegò in avanti e gli diede un
pizzicotto.
“Non
spaventarlo così!” gli gridò.
Grattastinchi continuò a correre, raggiunse la
porta della stanza da pranzo e saltò abbassando la maniglia,
la porta si aprì.
“Vi
avevo
detto di non entrare!” si lamentò Molly.
Sgranò gli occhi vedendo entrare il
gatto. Il marito ridacchiò e chiuse la porta.
“Arthur,
il
gatto …” biascicò la donna.
“E’
solo un
felino intelligente” disse Sirius. Si piegò in
avanti e prese il micio in
braccio, che iniziò a fare le fusa.
“Ammettilo,
tu hai una relazione con quel gatto”. Scherzò
James Potter. Sirius roteò gli
occhi e sbuffò.
“Lily,
hai
di nuovo dimenticato di rinnovargli l’incantesimo che lo dota
di cervello?”
domandò ironico. Lily si massaggiò la fronte con
la mano
e schioccò la lingua sul
palato.
“Non
cominciate, siamo qui per un motivo importante”
ringhiò Malocchio.
“Non
so
quanto Hogwart ancora riuscirà a reggere”.
Iniziò a spiegare Silente.
Grattastichi saltò dalle braccia di Sirius,
afferrò un'orecchia oblunga e la
tirò.
“Quei
ragazzacci!” si lamentò Molly. La Mc Grannit si
alzò in piedi, tenendo gli
occhi socchiusi.
“Aspetta,
non penso sia loro” mormorò. Silente si
sfregò le mani e le iridi color
fiordaliso gli brillarono.
“Penso
che
ci sarà qualcosa di divertente, a breve”
mormorò.