Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: GraStew    29/11/2014    5 recensioni
Martina è la classica ragazza acqua e sapone. Ha vissuto molte esperienze tristi, ma nonostante ciò non si lascia distruggere da niente. Tutto cambierà un giorno d'estate, quando il suo cuore verrà spezzato per l'ennesima volta. Questa è la storia di una vendetta, di un'amore che non porterà niente di buono. Questa è la storia di Martina, una ragazza che avrà bisogno dell'aiuto degli altri per riuscire a sopravvivere e per continuare ad amare.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic

Hurt Lovers
 
*Incubi e sogni*


-diciassettesimo capitolo-
 

 
 
 
La stanza in cui mi trovo è buia e ha un odore di vecchiume così intenso che mi bruciano gli occhi e il naso. Cerco di sforzare la vista, ma non riesco a capire dove mi trovo. Da una piccola finestrella posta in alto davanti a me riesco a capire che fuori è giorno. Piccoli spiragli di luce irrompono nella stanza, ma comunque è sempre troppo buio per riuscire a scorgere un indizio.
Faccio un passo avanti sperando di non inciampare in qualcosa e poco lontano da me noto il profilo di una porta. Avanzo verso di essa in modo da aprirla, ma quando mi avvicino afferro la maniglia e, tirando verso di me, mi accorgo che non si apre. È chiusa a chiave dall’esterno. Cerco di sfondarla, ma non ho tutta la forza necessaria.
Mi volto iniziando a respirare a fatica e corro verso la finestra sperando con tutto il cuore che almeno essa si apra.
Rimango delusa quando fallisce anche questo tentativo. Capisco di essere in trappola e inizio a urlare con tutto il fiato che possiedo. Mi brucia la gola, i muscoli iniziano a irrigidirsi e come se non bastasse, una voce femminile inizia a ridere di me e della mia imminente morte; cosa che avverrà sul serio se non trovo un metodo per uscire.
La voce misteriosa è simile a quella di un gatto che miagola disperato. È acuta, cattiva, maligna.
“Questa è la fine che farai” mi minaccia ridendo di gusto.
Scoppio a piangere e mentre cerco qualcosa per rompere la finestra inciampo e mi faccio male a un piede. Sento l’odore del sangue nelle narici e non riesco a pensare lucidamente. Mi trascino verso la porta spazzando con la mano tutto quello che mi viene incontro, mentre la voce continua a minacciarmi.
“Hai ferito tutti Martina. Devi morire!” grida così intensamente che sono costretta a tapparmi le orecchie.
«Chi sei? Basta, basta, basta» farfuglio mentre i singhiozzi mi sconquassano il petto.
“La finirò solo quando ti arrenderai. Lui è mio” continua a dirmi con tono minaccioso.
Sbatto il pugno contro la porta furiosamente cercando aiuto.
Sento che sto per perdere le forze. Grido e piango per la paura e per la disperazione mentre mi contorco per il dolore ai muscoli, alla testa e al piede insanguinato.
«No, no, no» dico disperata prima di collassare contro il pavimento e… mi sveglio di soprassalto con il cuore in gola e con le guancie bagnate.
Mi guardo intorno e con immenso piacere noto di essere al sicuro nella mia stanza. Scosto le lenzuola e anche il mio piede sta bene. Il mio cuore invece credo che stia per esplodere. Non ho mai fatto un incubo così intenso e così pauroso. Credevo davvero di essere in trappola e pronta a morire. Possibile che non possa avere un po’ di tregua neanche quando dormo? mi domando scuotendo la testa.
Poi ripenso alle scene del giorno prima e capisco da dove arriva tutta questa paura.
Davvero Marta sarebbe pronta a uccidermi pur di avere Ryan? No, non credo che riuscirebbe ad arrivare a tanto.
Tremo per la pericolosità dei miei pensieri e mi avvolgo nelle lenzuola, stendendomi a pancia in su. Guardo il soffitto e sospiro ripensando a tutte le parole che hanno ascoltato le mie orecchie.
Sbattere fuori di casa Ryan e Marta è davvero quello che voglio? Sono davvero disposta a non vederlo mai più?
E nell’eventualità che invece rimangano sotto il mio stesso tetto, sarei capace a guardarli mentre si manifestano il loro affetto davanti a me?
Che confusione! Papà cosa devo fare? Ti prego aiutami in questa scelta difficile. Se tu fossi qui tutta questa situazione non sarebbe mai successa. Marta starebbe ancora con te e Ryan, forse, mi amerebbe un pochino di più, quel tanto che basterebbe per farlo rimanere al mio fianco.
Non ti sto incolpando però perché anche tu vorresti essere qui con me. Mi manchi papà! Inghiottisco e sorrido pensando che mi ritrovo spesso a parlare con lui nonostante non sia presente in carne e ossa. So che mi aiuterà a scegliere in modo corretto.
Guardo la sveglia posta di lato a me e con immenso dispiacere noto che sono ancora le 5:00 del mattino.
Sbuffo e mi alzo dal letto, conscia del fatto che non riuscirò più a prendere sonno con tutti questi pensieri che mi ronzano in testa.  
Scendo in cucina e mi guardo intorno sperando che nessuno abbia i miei stessi problemi d’insonnia.
Per fortuna sono da sola così ne approfitto per prepararmi una tazza di tè caldo. Mentre ne assaporo il gusto dolce, ma anche amaro per via del limone, ripenso al giorno in cui mesi prima ero in cucina con Ryan. Stavamo bevendo proprio una tazza di te e lui era così dolce con me.
Inspiro sommessamente e chiudo gli occhi per non farmi travolgere dalle emozioni che il ricordo ha suscitato in me.
Angosciata ancora di più butto quel che rimane del tè nel lavandino, sciacquo la tazza e ritorno in camera mia. Prima di chiudere la porta però mi soffermo sull’uscio e rimango immobile.
Mentre il silenzio regna sovrano i miei occhi fissano quelli di Ryan.
«Che ci fai qui?» mormoro chiudendo la porta alle mie spalle. Mi avvicino, ma non mi siedo vicino a lui.
La sua sola vicinanza mi fa stare male e inspirare il suo profumo inebriante non è proprio il massimo per rimanere attenta e vigile.
«Non riuscivo a dormire» mi risponde con il suo accento inglese.
«Oh my God!» lo prendo il giro portandomi le mani davanti alla bocca.
«Non imitarmi» mi riprende subito.
«Altrimenti? Si può sapere che vuoi? Non abbiamo più niente da dirci» dichiaro portando le braccia incrociate sotto il seno. Sposto tutto il peso del corpo sulla gamba destra e aspetto che mi risponda. Il cuore mi batte all’impazzata ma non intendo cedere al suo sguardo e alle sue parole.
«Voglio sapere come stai. Ti ho sentita scendere le scale».
«Sto benissimo. Non vedi come sto ridendo?» gli dico sarcastica. Se cedo, è la fine. Se mi vede triste, mi abbraccia. Se mi stringe tra le sue braccia, io crollo. E non posso permettermelo ancora.
«Non fare la stupida. Sappiamo entrambi che stai male ed io sono il colpevole. Mi dispiace Martina».
«Quando sei andato a letto con Marta, non mi sembra che ti dispiacesse perciò non abbiamo nient’altro da dirci» obietto inspirando profondamente. Pronunciare queste parole senza tremare mi è costato davvero tanto, ma devo farlo per proteggermi.
«Martina…» mormora alzandosi dal letto. Rimane immobile ed io trattengo il fiato.
«Non ti avvicinare. Hai fatto la tua scelta».
«Non ti sto chiedendo di perdonarmi Martina. So che ti ho fatto del male e te ne farò ancora».
«E allora cosa vuoi. Vai via. Non vorrei che qualcuno ti vedesse qui» continuo ostentando una forza che non credevo di avere.
Percorre lo spazio che ci separa e mi guarda dall’alto del suo metro e ottanta. «Ti prego» sussurro a mezza voce. La spavalderia che avevo fino a qualche secondo fa si è disciolta come neve al solo. «Se mi ami come dici, vai via dalla mia stanza» gli chiedo quasi pregandolo.
Ryan mi sovrasta e quando penso che stia per abbracciarmi, mi scansa e si allontana a passo deciso fuori dalla mia camera lasciandomi con il fiato corto e con altri dubbi in testa.
Qualche ora dopo, sotto il getto dell’acqua calda, decido che dovrei parlarne con le mie amiche.
Così qualche minuto dopo, già vestita, mi precipito a chiamarle. Spiego loro che devo incontrarle al più presto e ci diamo appuntamento al bar dietro casa mia tra un’ora.
Puntuali come sempre mi abbracciano e mi chiedono spiegazioni.
«Cos’è successo?» mi chiede Elisa e Chiara annuisce.
«Ieri un casino totale. Ryan sta con Marta. Sono stati a letto tre volte e lui me l’ha confessato. Alessio mi ha perdonata e mi ha ribadito il fatto che lui sarà sempre accanto a me qualunque cosa accada» spiego tutto d’un fiato.
«Davvero ti ha detto questo? E Ryan come ha potuto dopo che per telefono ti ha confessato il suo amore?! Sono scioccata Martina e non so più cosa pensare» mormora ancora Elisa.
«La cosa che mi fa stare più male è che io ero disposta a perdonarlo, a stare con lui a tutti i costi. Volevo davvero averlo tutto per me, ma non è possibile. Non credo di riuscire a diventare la sua amante, anche se la voglia di averlo tra le mie braccia è tanta. Sto cercando di proteggermi, ma non credo che ci riuscirò» confesso e dirlo ad alta voce mi paralizza dalla paura. Cosa non farei per lui!
«Io, giuro, che gli spacco la faccia a quel Ryan dei miei stivali. Come si permette a trattarti così? Giuro che mi sentirà questa volta!» esclama invece Chiara alzandosi di scatto dalla sedia, facendola persino cadere a terra.
Tutti si voltano nella nostra direzione ed io mi ritrovo a scuotere la testa imbarazzata.
«Ti vuoi sedere e stare calma, per favore. Un passo alla volta» le dice Elisa tranquilla e decisa. Come farà a essere così razionale me lo dovrà spiegare!
«E per proteggermi li ho cacciati da casa» continuo a raccontare senza staccare gli occhi dal cornetto al cioccolato che tengo in mano.
«COSA?» urla ancora la bionda facendo innervosire anche Elisa che la trattiene per un braccio mentre la guarda malissimo.
«Scusate. Troppe notizie tutte in una volta».
Annuisco e continuo a raccontare per filo e per segno tutti i particolari e i dettagli.
«E stamattina me lo sono ritrovata nella mia camera. Volevo stringerlo forte a me e respirare il profumo della sua pelle. Desideravo baciarlo fino a svenire e invece l’ho cacciato dalla mia camera. Sono stata forte, ma dubito che la prossima volta riuscirò a fermarmi. È come una droga per me. Sono una stupida!» piagnucolo portandomi le mani sul viso per nascondermi dagli occhi indiscreti della gente.
«Non sei stupida. Sei innamorata Martina!» mi dice Elisa toccandomi una spalla.
«E adesso cosa faccio? Sento che sto per scoppiare. Sento che mi sto per distruggere in mille pezzi. Non avrei dovuto permettere che Ryan entrasse in casa mia. Non avrei dovuto parlargli e dargli tutta me stessa. Adesso mi sento come un filo che sta per essere tagliato, come un’onda che sta per infrangersi contro gli scogli» confesso continuando a singhiozzare.
«Amica mia… il dolore che stai provando adesso con il tempo si appianerà. Troverai un ragazzo che ti ami con tutto il cuore, con tutta la sua anima. Troverai una persona che farà qualunque cosa per te. Un uomo che ti donerà il suo cuore. Adesso fai bene a proteggerti. Ti ha fatto del male, non intenzionalmente, ma l’ha fatto. Ve lo siete fatti a vicenda, ma devi resistere e non cadere in tentazione» sussurra Elisa per non farsi sentire dalle persone sedute ai tavoli vicino a noi.
Le mie amiche, vedendo che non mi rispondo, pagano il conto e decidono di farmi allontanare. Quando ero da sola stamattina, non credevo di avere tutto questo dolore e questa rabbia dentro. Solo in questo momento mi rendo conto di essere in questo stato pietoso. Chi sono? Che fine ha fatto Martina, la ragazza quasi spensierata di qualche mese fa? Non bastavano tutte le lacrime già versate?
Dolore su dolore.
«Reagisci» mi sprona Chiara.
«Puoi farcela. Sei forte» mi rassicura Elisa mentre mi tiene i capelli.
Sto rimettendo anche l’anima e se continuo così, presto non mi rimarranno neanche le ossa.
«Io non ce la posso fare. Mi manca come l’aria».
«Devi Martina! Hai solo diciotto anni e una vita davanti a te» obietta Chiara abbracciandomi una volta che mi sono ripulita il viso.
«D’ora in avanti tutto si sistemerà, ma tu devi essere consapevole che Ryan non è l’uomo che fa per te» continua la mia amica bionda sorridendomi.
Annuisco senza convinzione.
«Grazie ragazze!» mormoro asciugandomi il viso con il dorso della mano.
«Non ci devi ringraziare. Noi siamo qui per te!» mormora Elisa unendosi all’abbraccio.
«A proposito di questo» continua sempre lei «non è il momento adatto, ma tra due giorni mi trasferisco. Ovviamente oggi e domani staremo insieme e per il dopo devi stare tranquilla; non ti abbandonerò e se avrai bisogno basta chiamarmi».
«Oh Elisa! Ci mancherai tantissimo» farfuglio abbracciandola ancora più forte.
«Vi voglio bene ragazze» mormoro suggellando il momento con un sorriso forzato, ma sincero.
«Vi devo salutare adesso. Devo finire le ultime cose prima della partenza» annuncia qualche minuto dopo la mia amica.
Chiara ed io annuiamo e la lasciamo andare.
«E adesso? Che vuoi fare?» mi chiede. Mi guardo in giro e l’immagine di una bella coppa di gelato mi fa venire l’acquolina in bocca.
«Ho voglia di un gelato» annuncio cominciando a camminare verso la gelateria più vicina.
Chiara mi segue stupita. «Sono contenta perché ho paura che diventi anoressica. Te lo dico con tutto il cuore Marti. Sei troppo magra e questa situazione non ti sta aiutando. Non mangi più niente di sostanzioso. Mi devo preoccupare?» mi chiede afferrandomi per un braccio e facendomi così arrestare di colpo.
«Chiara non mangio perché non ci riesco e non perché voglio dimagrire. Non me ne frega niente del mio fisico! Ho lo stomaco chiuso per via di Ryan e Marta» le spiego quasi urlando.
«Okay, okay… calmati però. Sono solo preoccupata per te».
Annuisco e continuo a camminare. Per qualche minuto il silenzio regna sovrano e questo mi fa capire che ho esagerato nel risponderle.
«Perdonami amica mia. È solo che sono esausta, demotivata e senza forze. Sognavo una vita diversa, con qualche risata in più. Invece tutto si sta sgretolando. Mi manca mio padre, Elisa sta per partire e tutto il resto lo sai. Sognavo di vivere una favolosa storia d’amore con Ryan, ma quello che sto vivendo è soltanto un incubo» confesso sincera.
«Lo so amica mia. Ti sarò accanto sempre».
«Grazie» mormoro respirando affannosamente.
Mi abbraccia e qualche minuto dopo siamo davanti una bella coppa gelato, sperando che la sua dolcezza riesca a raggiungere il mio cuore freddo e dolorante.
 
 
 
*****
 
Buonasera belle fanciulle. Sono contenta di essere riuscita a finire il capitolo quasi in tempo xD solo qualche giorno di ritardo. Eheheheh… l’ispirazione è tornata ed io ne approfitto per scrivere.
Ho deciso di troncare il capitolo qui perché succedono, a mio parere, tante cosine interessanti.
Martina capisce di dover dare un taglio netto a questa situazione, ma ci riuscirà?
Ryan è amareggiato,  ma ormai il danno è fatto.
Non so se avete notato, ma questo capitolo riprende in pieno il prologo.
Martina è distrutta, sta per scoppiare.
Si pente di aver permesso a Ryan di entrare in casa sua e di avergli donato il suo cuore.
Martina si odia per questo perché sta capendo l’enorme sbaglio che ha commesso, ma questo basterà a non farla cadere in tentazione. Si sa in amore siamo dei folli masochisti.
Bene… vi lascio e spero che il capitolo vi sia piaciuto <3
Se vi va venite a “trovarmi” sul mio gruppo facebook à
GraStewEfp
A presto <3
Grazia

 
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: GraStew