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Autore: Soly_D    29/11/2014    4 recensioni
#01. «Allora, cosa ti piace fare nel tempo libero?». / «Prendere a pugni chi mi infastidisce».
#02. «Vedi, Choji, Karui non è una ragazza come tutte le altre. A parte il fatto che di femminile non ha proprio nulla...».
#03. Karui la prese come una sfida: avrebbe ottenuto quel pezzo di carne a qualunque costo, era praticamente suo.
#04. «Segui una qualche dieta?». / «No, certo che no!». / «È che sembri piuttosto... magrolina».
#05. «Ciccione!». Choji sgranò gli occhi e Karui si coprì la bocca con una mano, ma ormai era troppo tardi.
#06. «Choji, caro, mi trovi grassa?». L’Akimichi sentì un brivido di paura attraversargli la schiena.
#07. ...non riuscì a non provare un po’ di imbarazzo nel mostrargli le sue forme troppo piccole e acerbe per una ragazza della sua età.
#08. Choji, semplicemente, cercava l’amore. Era un desiderio così forte da offuscare perfino la fame.
#09. «Shikamaru, non ti sembra che Choji sia un po’... ingrassato?». / «È difficile notare se Choji abbia preso qualche chilo, Ino».
#10. Durante il viaggio con Sarada, non aveva trovato i suoi veri genitori semplicemente perché erano sempre rimasti a casa ad aspettarla. [Speciale Naruto Gaiden!]
[Raccolta Choji/Karui]
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Choji Akimichi, Chouchou Akimichi, Karui
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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3. Post-war meetings

La guerra si era conclusa ormai da un anno e i villaggi si erano appena ripresi, quando i rappresentanti dei cinque Paesi decisero di riunirsi a Konoha, il villaggio che più di tutti aveva contribuito alla salvezza del mondo ninja, per commemorare le perdite, onorare i superstiti e celebrare l’inizio di una nuova era.
«...Infine ringraziamo il nostro eroe, Naruto Uzumaki!».
Alle parole dell’Hokage, la folla scoppiò in urla e applausi diretti all’imbarazzato ma soddisfatto shinobi in questione.
«Ed ora... diamo inizio ai festeggiamenti!».
Quella notte Konoha si accese di luci, gioia e speranza. I cinque Paesi non erano mai stati così uniti: ovunque si voltasse, Karui vedeva ninja di diversa provenienza raccontarsi le vicende vissute in guerra e stringersi la mano, condividendo gioie e dolori. E tutto grazie a quel testardo ragazzino biondo che lei stessa aveva picchiato a sangue solo due anni prima.
Sorrise, Karui, poggiata al bancone di una delle tante rosticcerie che quella notte offrivano cibo gratis, e allungò una mano verso l’ultimo spiedino di carne. Inaspettatamente sfiorò con le dita un’altra mano. Era calda al tocco, decisamente più grande e più grassoccia della sua. Risalì con lo sguardo su per il braccio, raggiungendo le spalle larghe e infine il viso paffuto ornato da due spirali sulle guance.
Quando i loro occhi si incontrarono, ritrassero entrambi la mano, come scottati.
Karui assottigliò lo sguardo. «Choji».
Il ragazzo sorrise in evidente imbarazzo. «Ciao».
Era la terza o quarta volta che si incontravano dalla fine della guerra. Che fosse destino?
Choji guardò lo spiedo, poi lei, poi di nuovo lo spiedo. Karui la prese come una sfida: avrebbe ottenuto quel pezzo di carne a qualunque costo, era praticamente suo. “Avanti, muoviti”, lo incitò mentalmente, fissandolo con insistenza. Prevedeva già di sfilargli lo spiedo dalla mano un attimo prima che lui lo sollevasse avidamente dal piatto e poi di andare via con aria trionfante, sotto il suo sguardo a dir poco sconcertato.
Non si trattava di cattiveria, ma di sana e pura competizione. Karui adorava le sfide.
Con suo grande stupore, invece, vide Choji allungare umilmente il piatto nella sua direzione.
«Se vuoi, puoi prenderlo tu».
Karui rimase completamente allibita. Non si sarebbe mai aspettata una mossa del genere!
In un attimo dimenticò la fame e il desiderio di gloria. «No, non mi va più».
«Insisto», ribadì lui, porgendole lo spiedo.
Il suo sorriso era così rassicurante, così dolce, che sembrava stesse rinunciando a quell’ultimo pezzo di carne con piacere. Solo per lei.
«Grazie», sussurrò, sbattendo più volte le palpebre, ancora incredula, e afferrò il bottino, ma ben presto si accorse che non c’era più gusto a mangiarlo da sola. Allora spezzò in due il bastoncino e ne porse una metà al ragazzo, il cui viso si illuminò improvvisamente.
Mangiarono in silenzio, gettando qua e là occhiate alle bancarelle e ai passanti, finché gli sguardi di tutti non furono attirati dai primi fuochi d’artificio che illuminavano la notte. Choji, voltando lo sguardo di lato, osservò il gioco di luci e ombre proiettato sul viso di Karui che guardava il cielo come incantata, il naso all’insù e la bocca semiaperta dallo stupore. La trovò bella.
«Ti va di andare sulla collina? Da lì si vedono molto meglio», le propose, alludendo ai fuochi d’artificio.
Lei annuì, sorridente, prendendolo sotto braccio.
Entrambi furono sicuri che si sarebbero incontrati ancora, ma certamente non sarebbe stato di nuovo per puro caso.















Note dell'autrice:
Per questa flashfic mi sono liberamente ispirata all'immagine qui sotto, ma ho preferito tralasciare il fatto che Karui chiami Choji, seppur mentalmente, fatty, cioè ciccione, perchè non mi sembrava il caso, e ovviamente nella mia fanfiction Choji non poteva nemmeno prendere in braccio Karui e saltellare via come avviene invece nell'immagine :'D spero che il capitolo vi sia piaciuto e che mi farete sapere la vostra opinione. Grazie infinite a coloro che seguono e recensiscono la storia, vi adoro ♥ Alla prossima!
Soly Dea
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