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Autore: PaladinaBianca    29/11/2014    3 recensioni
Aelita è scomparsa.
Jeremy, sconvolto, ha deciso di farla finita.
Mentre gli altri cercano di andare avanti, Odd non riesce a rassegnarsi.
Aelita non è più rintraccibile, ma non per questo lui non riuscirà a trovarla.
La riporterà a casa per Jeremy, l'amico di un tempo.
E, forse, anche perchè sente di doverle dire ancora molte cose.
Pilot della storia è l'OS "Destiny: numbers, chaos, energy".
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aelita, Odd, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo secondo
Investigating






Il momento in cui tutto era possibile,
l'istante in cui è stata fatta una scelta o compiuta un'azione.
L'ultimo respiro prima di muovere un passo.
 Le reazioni a catena più durature sono innescate in quei momenti.
Da quelle azioni, da quelle scelte.
 E sempre dalle decisioni ispirate dall'amore.
 
(Touch)


 






Una ventata d’aria calda lo travolse in pieno viso.
Odd si piegò sulle ginocchia, cercando di mantenere l’equilibrio.
Poi, sorrise; il supercomputer era tornato in funzione.
Gettandosi un’ultima occhiata alle spalle, verificando che fosse davvero tutto a posto, si precipitò nell’ascensore.
Giunto alla sala di controllo, iniziò a chiedersi dove, e soprattutto cosa, avrebbe dovuto cercare.
 
Jeremy, certo che avresti potuto lasciarmi almeno un indizio, eh?!
 
Scosse la testa, triste.
Era giunto il momento di andare avanti; doveva concentrarsi.
Raggiunse la vecchia sedia consunta; deglutì, per ricacciare indietro le lacrime.
 
Sto diventando un bamboccio sensibile, spero che tu sia contento, Einstein!
 
Si sedette e si guardò intorno.
Cercò di fare mente locale, ricordando le vecchie lezioni di Jeremy.
Si maledì per non aver prestato più attenzione all’amico.
 
Non so nemmeno come si accende, questo affare!
 
Sospirò, sconfitto; e pigiò un tasto a caso, sulla tastiera, sperando che accadesse almeno qualcosa.
Click.
Odd si accorse di aver aperto lo scompartimento riservato ai dischetti.
Riuscì a scorgere un piccolo CD-ROM, ancora inserito.
Sorrise, per quell’inaspettato colpo di fortuna.
Poi, ricordando la fune spezzatasi sotto il suo peso, non riuscì ad arrestare un brivido, lungo la spina dorsale.
 
Coincidenze.
Odd Della Robbia, stai seriamente impazzendo.
 
Si riscosse, ed allungò una mano verso lo scomparto.
Qualcosa era stato scritto sul disco; inciso, forse.
 
Nulla si crea, nulla si distrugge; tutto si trasforma.
 
Questa calligrafia..
 
Sgranò gli occhi, intuendo l’importanza di quella scoperta.
Soffocò un gemito, la testa iniziò a girargli.
Si massaggiò le tempie, cercando di arrestare il flusso di dolore che aveva iniziato a travolgerlo.
-Aelita..
 
Basta, Odd.
Riprendi il controllo.
 
Doveva scoprire, in qualche modo, il contenuto di quel dischetto.
Chiuse la mano destra a pugno, e colpì violentemente il piano di lavoro.
Non aveva la minima idea di come fare.
Poi, l’illuminazione.
Tutti quei vecchi manuali, che Jeremy aveva scritto a mano, contenenti tutte le istruzioni necessarie a far funzionare il supercomputer; in caso lui, per via di XANA, non fosse riuscito ad intervenire materialmente.
Odd si alzò di scatto, pronto a lasciare la fabbrica.
Sapeva benissimo dove ritrovare quei vecchi fogli.
 
Per fortuna, Yumi non butta via mai niente!
 
Nell’euforia e nella fretta, Odd non si guardò indietro.
Il tempo di infilarsi in tasca il dischetto e, sorridendo, sparì nella notte.
 
Uscendo dalla fabbrica, non si accorse dell’ombra; in agguato.
 
-
 
 
Ingranaggi. Codici. O,1,0,1,0,1.
Milioni di file, di processi; mille differenti chiavi virtuali.
E numeri, tanti numeri.
 
Aelita era sola.
Dopo quello che le era parso un tempo infinito, aveva ripreso il controllo di se stessa.
Intorno a lei, il bianco.
 
Energia.
 
E, attorno a quello spazio vuoto, vorticavano cifre; unite in innumerevoli combinazioni.
Provò a gridare, ma nessun suono uscì dalla sua bocca.
Aveva ancora una bocca, almeno?
Il panico la travolse; poi ricordò.
Il salto, quella voce; il suo compito.
 
Papà.
Sto venendo a prenderti.
 
D’un tratto, mentre ancora galleggiava nel nulla, comparve un minuscolo punto.
Era nero, e si allargava sempre più.
Il buio iniziò ad avvolgerla, mentre lei veniva risucchiata sempre più in basso; sempre più velocemente.
Dapprima percepì soltanto un calore intenso, proveniente da quello che credeva essere il centro del proprio corpo.
 
Papà! Sei tu?
 
Ma, in pochi istanti, l’abbraccio si trasformò in una risata gelida, silenziosa in maniera inquietante.
Aelita provò di nuovo ad urlare, invano.
Ed iniziò a sentirsi sempre più debole, mentre XANA si fondeva con lei.
 
Sarà tutto come un tempo.
Non tornerò mai più a casa.
 
Eppure, avevano un accordo; lei e il nemico.
Fu quel pensiero, fisso, a darle la forza di non cedere.
 
­­­-


-Odd, hai intenzione di rimanere lì impalato ancora per molto?
Si era presentato da Ulrich, con l’intenzione di comunicargli le proprie scoperte; e di trascinarlo da Yumi.
Ma ad aprirgli la porta, non era stato il suo migliore amico.
 
Si schiarì la voce, sorridendo.
-Ehm, no.
Entrò in casa, mentre la ragazza chiudeva la porta alle sue spalle, sistemandosi la vestaglia.
Si guardò intorno, come per accertarsi di essere nel posto giusto.
-Yumi, tu.. che cosa ci faresti qui?
La ragazza non rispose, abbassando lo sguardo.
 
-Odd?
Ulrich era comparso alle sue spalle, evidentemente sorpreso.
 
Sono più sorpreso io di te, amico.
 
Odd non riuscì a nascondere un sorrisetto sarcastico.
-Beh, che c’è di divertente?
Ulrich era nervoso; imbarazzato.
 
Si passò una mano tra i capelli biondi, prima di rispondere.
-Carini i tuoi boxer.
 
-


Virtualizzazione.
 
William si svegliò di soprassalto; si guardò intorno, tra i ghiacci.
E strinse i pugni, preparandosi a combattere.
 
A noi due, XANA.
 
Anche su Lyoko, riusciva ancora percepire il dolore alla testa.
Jeremy, o quello che era diventato, doveva averlo colpito violentemente.
 
Ci è riuscito.
Mi ha ingannato, di nuovo.
 
-XANA, avanti; non avrai paura..
La voce rispose, in un modo che William percepì come un’eco leggero, tutt’attorno a lui.
-Non voglio combattere, guerriero. Voglio soltanto riprendermi dei dati che mi appartengono.
William continuò a guardarsi intorno, cercando di concentrarsi.
Stava per replicare, ma d’un tratto si sentì sollevare da una forza invisibile.
 
Dannazione.
Sentì una risatina, mentre tentava, invano, di divincolarsi.
-E questi dati, servono soprattutto ad Aelita.
 
Aelita?
Ancora viva?
 
William tentò di parlare, di porre ancora molte domande.
Ma quando la forza lo lasciò andare, fu subito buio.
 
Il ragazzo si risvegliò nello scanner, nei sotterranei della vecchia fabbrica.
Si tastò la testa, ritraendo le dita sporche di rosso.
 
Ci penserò dopo.
 
Corse alla sala di controllo, pronto a prendersi delle risposte, anche con la forza.
Purtroppo, di Jeremy non vi era più traccia.
 
-
 
 
Ulrich e Yumi lo guardavano con sospetto, ma anche con crescente preoccupazione.
Si erano rivestiti, e l’imbarazzante incontro di mezz’ora prima sembrava ormai dimenticato.
Odd aveva cercato di spiegare tutto coerentemente, senza lasciarsi travolgere dalle emozioni.
 
Dopo qualche secondo di silenzio, Ulrich esplose.
-Non saresti dovuto tornare alla fabbrica, Odd. Stai inseguendo fantasmi. Smettila di cercare risposte che non troverai.
Il ragazzo scosse la testa, cercando, con uno sguardo, l’appoggio di Yumi.
Lei ricambiò l’occhiata, poggiando una mano sulla spalla del giovane accanto a lei.
-Ulrich, dovresti starlo a sentire. Ha detto di aver trovato qualcosa, magari può esserci utile per..
Ma il ragazzo non la lasciò nemmeno finire di parlare, ed iniziò a camminare per la stanza.
-Anche tu, Yumi? Davvero?! Perché volete infliggervi altro dolore inutile? Non riesco proprio a capirvi.
-Non è questo, Ulrich.. – Yumi tentò di avvicinarlo nuovamente, ma lui si ritrasse.
-No, non voglio più sentirvi. Proprio tu, Odd. Ti presenti a casa mia con quest’aria da eroe. Tu, che ieri, durante il funerale di Jeremy, sembravi così.. annoiato. Volevi tanto che andassimo avanti? Volevi che dimenticassimo? Non so tu, Yumi, ma io lo farò; davvero. Sono stufo di giocare al piccolo guerriero, sempre pronto a salvare il mondo. La verità è che dovresti crescere, Odd. Sono passati sei anni.
 
Con quelle parole, cariche di rabbia e risentimento, uscì dalla sua stessa stanza, sbattendo la porta.
 
Odd abbassò il capo, colpevole.
-Mi dispiace, Yumi.. io..
Lei sorrise, inaspettatamente.
-Io mi fido di quello che hai detto, Odd. Ulrich è soltanto..
Yumi si fermò; sembrava cercare le parole adatte. Non le trovò.
-Lascia perdere. Vieni, a casa mia ho conservato tutto ciò che ci serve.
 
Il ragazzo ricambiò, allora, il sorriso rivoltogli dall’amica.  
E cercò di lasciarsi alle spalle le parole di Ulrich, che ancora gli perforavano l’anima, come coltelli.
 
Ci penserò più tardi, a lui.
Ora, è tempo di scoprire la verità.
 
 
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Note dell'autore:

Buongiornoa sera a tutti!
Okay, lo so, è vero, lo ammetto...... ho saltato la pubblicazione della scorsa settimana.
Mi dispiace davvero... ma in mia difesa vi giuro che ho avuto un sacco di problemi con il pc!
In ogni caso, torniamo a noi.
Cosa ne pensate di questo capitolo? ... diciamo che le cose iniziano a farsi sempre più intricate ed intriganti...(?)...
... sapete una cosa? Non saprei proprio commentarlo.
Perchè non mi lasciate voi qualche parere? ;)

Un abbraccio,
PaladinaBianca.

PS. cambio di rating, sì. ... arancione in previsione del futuro...

PS(1). non escludo di aggiornare una volta in più... magari a metà settimana... così per recuperare, ecco...


 
 
 
 

 
   
 
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