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Autore: Zola_Vi    29/11/2014    6 recensioni
-A lui interessa un altro genere di ragazze- dissi distogliendo il viso dal suo e mantenendolo basso. 
Sorrise. 
-Questo é tutto da vedere- 
-Cioè?- 
-Potresti chiederglielo- 
-A quale scopo?-
-Magari siete anime gemelle- mi fece un occhiolino. 
Si alzò poco dopo, lasciandomi ai miei pensieri, tornando in camera sua. 
“Anime gemelle” aveva detto. 
“Figurati” 
.........................
“Che ci sta succedendo?” pensai. 
All’improvviso, era cambiato tutto. 
Perché lui mi aveva evitata?
Perché lui non mi aveva più parlato?
Era tornato ad odiarmi, come in passato?
Voleva lasciarmi, di nuovo?
Come sempre, dipendeva tutto da lui. 
E io mi sentii debole, incapace di agire, come anni prima. 
-Ti prego. Non andartene un’ altra volta, non riuscirei a sopportarlo- lo supplicai.  
..........................
“Sai… quello che mi fa più rabbia é che io continuo a tenere a te, nonostante tutta questa merda” mi fermai alcuni secondi, per trattenere le lacrime.
“Mentre tu ti sei dimenticato di me da un pezzo”
“É così” disse semplicemente, dopo aver distolto il suo sguardo dal mio.
Quelle parole mi ferirono.
Il mio cuore si frantumò.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Narra: Ploon. 

 

Le mie braccia, gelide a causa del freddo inverno londinese, erano attorcigliate intorno alla sua vita, cercando di scongelarsi. 

Caldo. 

Forte. 

Profumato. 

Era come se il suo corpo fosse stato creato apposta per attirarmi a sé. 

E quella mattina, per nulla al mondo, lo avrei fatto scappare, allontanandomi da lui. 

Dormiva. 

Con lo sguardo ancora imbronciato. 

Da giorni, ormai, non mi parlava e teneva il volto più cupo e misterioso. 

Forse era una sorta di vendetta personale. 

Io per prima l’avevo evitato. 

Adesso stava facendo la stessa cosa con me. 

Me l’ero meritato, d’altronde. 

Sorrisi, notando che gli pizzicò il naso, quando un ricciolo ribelle gli cadde sul viso. 

Guardarlo dormire, accanto a me, era l’azione che più amavo svolgere. 

La notte, durante il buio e il silenzio, potevo ascoltare il battito del suo cuore. 

In mezzo alla stanca, eravamo soli. 

Io e lui. 

Accoccolai la mia testa sul suo petto, sentendomi tremendamente bene. 

“Quanto vorrei che tutto questo non finisse mai”.

Continuamente, questa frase vagava nella mia testa. 

Ricordandomi quanto incredibilmente bella fosse la mia vita in quell’istante, con lui al mio fianco. 

-Ploon- sentii sussurrarlo. 

Strinsi, con ancora più forza, le mie braccia attorno alla sua vita, per paura che scappasse. 

Non gliel’avrei permesso, questa volta. 

Al diavolo l’orgoglio! 

Quella dannata mattinata, volevo passarla insieme a lui.

-Ehi…- 

Quando sentii il suo corpo irrigidirsi al mio contatto, addolcii la voce e cercai di dire qualcosa al più presto.

Sapevo che di lì a poco, se non avessi fatto qualcosa, se ne sarebbe andato.

-Possiamo smettere d’ ignorarci, almeno per oggi, Harry?-

Fu l’unica frase che mi venne spontanea dire. 

Non vidi l’espressione del suo volto. 

Ma, senza alcun debbio, fu seria e concentrata. 

-Tregua?- domandai, speranzosa. 

Dopo avermi guardata attentamente, fece un semplice cenno con il capo, finalmente imitando un tenue sorriso. 

Ricambiai con felicità, rilassandomi. 

Successivamente ad essere rimasta tra le sue braccia muscolose ancora per un po’, decisi d’attivarmi.

-Bene. Adesso che so che non voli via, vado a prepararti la colazione- 

Feci per alzarmi, quando, velocemente e tutto ad un tratto, una sua piccola spinta mi fece ritornare accanto a lui. 

-Ho solo fame di te, pesciolino- 

Era strano sentirselo dire, dopo tutti quei giorni di silenzio. 

Ma istintivamente, dopo un primo momento d’imbarazzo, tornò tutto alla normalità.

Cercando di rimanere seria, strozzai una piccola risatina divertita. 

Lui fece lo stesso, ammirando la mia reazione. 

-Solo tu riesci a rendere carine frasi stupide come queste- sghignazzai. 

Mi fece un rapido occhiolino e, successivamente, mi baciò.

Finalmente. 

Incredibilmente. 

Passionalmente. 

Fu uno strano bacio. 

Prima veloce, poi lento. 

Come se da troppo tempo non lo facessimo. 

E in effetti, era proprio così.

Mi accarezzò i fianchi, stringendomeli con delicatezza. 

-Mi sei mancata- sussurrò, sorridendo dolcemente. 

Accarezzai i suoi ricci, stringendoli poco dopo. 

-Anche tu- 

 

-Preferisci una pazzia o qualcosa di dolce e romantico?- 

Accigliai lo sguardo, confusa e curiosa. 

-Perché questa domanda?- 

-Tu rispondi, Piccola Peste- 

Mi regalai qualche secondo per pensare. 

-Entrambe?- 

Lui sorrise, continuando a posare il suo sguardo sul mio. 

-Vieni- 

Mi prese la mano, avvolgendola nella sua, grande e calda.

-Cosa hai intenzione di fare?- risi. 

Non rispose. 

Ma non mi importò. 

Quello che davvero contava in quel momento erano i nostri corpi e i nostri cuori: così vicini e felici. 

Innamorati. 

Salì le scale di una piazza, lasciandomi indietro, facendomi fermare. 

Si diresse verso un ragazzo con la chitarra e un microfono in mano, che cantava allegramente e appassionatamente. 

Non appena fu riconosciuto e chiese se poteva, per un attimo, annunciare qualcosa al pubblico, l’adolescente gli sorrise, sperando forse di ricevere successivamente un autografo in cambio. 

Poi, con un sorriso abbagliante si voltò verso di me. 

“Probabilmente questo sarà lo scoop del giorno. O magari non importerà a nessuno di voi. Ma volevo solo far sapere al mondo… che mi sono innamorato, per la prima volta”. 

Spalancai la bocca, portandomi la mano sul viso. 

Cosa stava facendo?

Rendeva davvero la cosa ufficiale?

Non lo aveva mai fatto. 

S’era sempre ritenuto troppo ribelle e libero per annunciarlo. 

“Per la prima volta in tutta la mia vita riesco ad ammirare una sola donna, unica e bellissima. La più speciale e piena di vita che potessi mai incontrare. Originale, allegra, dolce… Un puntino colorato in un mondo di ragazze grigie. Lei é stata la boccata d’aria che ha risvegliato il mio cuore. La persona a cui ho dedicato tutte le mie canzoni. La ragazza che ho sempre avuto accanto, anche nei momenti più inaspettati e orribili. E’ la mia ancora, la mia migliore amica. La donna che mi fa diventare pazzo. Che mi rende più nervoso e spaventato. Che sento di dover proteggere, sempre. Che riesce a capirmi prima di quanto non riesca a farlo io stesso. La amo e sarà per sempre. Perché é il sentimento più vero che io abbia provato.” 

Io. 

Lui. 

Nessun altro. 

Perché il mondo doveva essere così affollato quando il nostro amore bastava per riscaldarlo interamente?

Io lo amavo, esattamente come lui aveva dichiarato di amare me. 

Ma perché non riuscivo mai a trovare parole belle quanto le sue?

Così sensibili e toccanti.

Come se fosse colpito da una freccia infuocata, il mio cuore scoppiettò. 

E la mia voce tremò, quando provò a dire qualcosa. 

Era perfetto. 

Era quello di sempre. 

Il ragazzo semplice e tenero che fin da bambina avevo ammirato, di nascosto. 

 

Alla fine del discorso, mi mandò un bacio, ricordandomi quando lo faceva da piccolo nei corridoi della scuola. 

La folla, poco a poco, si era fatta sempre più densa e curiosa.

Molte ragazze, adesso, mi fissavano. 

Non appena me ne accorsi, arrossii, inevitabilmente. 

“Com’é fortunata”

“E’ bellissimo”

“Vorrei io un ragazzo così”

Questi furono i commenti che riuscii a cogliere. 

Mi stavo guardando intorno, circondata da almeno due centinaia di persone, quando sentii afferrarmi la vita da una stretta possente e sicura. 

Sorrisi, sapendo si trattasse del mio amore. 

Di Harry. 

Del ricciolo. 

Prima che potessi dire qualcosa, mi baciò, come se nessuno si fosse accorto di noi. 

Accarezzando la mia guancia, fece percorrere brividi interminabili lungo la mia schiena. 

Poi, per alcuni secondi, a pochi centimetri dal mio volto, naso a naso, posò i suoi meravigliosi smeraldi sui miei oceani. 

-Allora? Sono stato sia che pazzo che dolce, pesciolino?- sussurrò, sorridendo e facendo comparire sul proprio viso le bellissime fossette. 

Annuii, non volendo confondere la mia voce con la sua, così sensuale e profonda. 

-Dovremmo fare più tregue, penso- rise.  

E aveva ragione! 

Dannatamente.

-Sarebbe bello se ogni giorno fosse così- ammisi. 

-I momenti brutti esistono perché ci siano quelli belli- 

Sorrisi. 

Era una cosa ovvia. 

Ma solo lui era riuscito ad elaborarla con una frase tanto splendida. 

-E comunque… Io ti ho amato per prima- gli feci un occhiolino, rendendo il momento più divertente e giocoso. 

-Ma sono io quello che si é dichiarato- 

Corrugai la fronte, sorridendo curiosa. 

-E quindi?-

-Se fosse per te, saremmo ancora al punto di partenza- 

Dopo avermi fatto un buffetto sulla guancia, sghignazzò. 

-Non é colpa mia se sono timida- 

Alzò gli occhi al cielo, regalandomi, poco dopo, un bacio sulla guancia. 

-Riesci sempre a cavartela tu, con una scusa o con un’altra, non é vero?- 

-Proprio così- 

 

Narra: Harry. 

 

-Harry…-

Il volto di Ploon, tutto ad un tratto, non appena il sole era calato e avevo iniziato a stringerla maggiormente al mio corpo per riscaldarla, s’era incupito. 

Sapevo, in fondo, che qualcosa continuava a turbinarle in testa, nonostante cercasse di nascondermelo. 

Le accarezzai i capelli, sorridendole e donandole un tenero bacio sulla guancia. 

Poi la guardai attentamente, per farle capire che l’ascoltavo. 

-Vorrei che fossi sincero con me…- 

Corrugai la fronte, preso alla sprovvista. 

A cosa si riferiva?

-C’é qualcosa che dovresti dirmi?-

Abbassai lo sguardo, indeciso sul da farsi. 

Forse, tutto sommato, i nostri problemi si sarebbero conclusi dicendole la verità. 

Che tutto quello su cui mi ero realmente concentrato, nell’ultimo mese e mezzo, era stato il problema di Arya e di suo fratello. 

Lei avrebbe capito tutto. 

Avrebbe perdonato la mia assenza. 

Era buona e sensibile.

Non mi avrebbe mai sgridato per aver fatto un buon gesto. 

Anche se questo l’avesse messa in secondo piano nella mia routine giornaliera. 

Ma, per qualche strana ragione, non le risposi. 

Feci trascorrere lunghi momenti di silenzio. 

Sentii sospirarla. 

Forse era stufa. 

Di me, di tutta questa strana situazione. 

-Vedi, vorrei davvero che tutti i giorni fossero come quello appena trascorso… Sono stata bene oggi, con te… E mi mancava starti accanto… Ma non capisco… Mi chiedo ripetutamente perché in questi mesi perché sia cambiato tutto, da un momento all’altro? Voglio dire, c’ero solo io per te… Sempre… Mentre adesso…- 

La interruppi. 

Come poteva ancora pensare di non essere l’unica ragazza nella mia testa e nel mio cuore?

-Non hai sentito quello che ho detto davanti a tutta quella gente, Ploon? Ci sei davvero solo te per me- 

Guardò il proprio anello con malinconia. 

Il nostro anello. 

Quello che le avevo regalato. 

-Ho solo paura che domani mi ignorerai, di nuovo- 

Forse davvero lo avevo negato a me stesso. 

Come mi aveva chiaramente detto Arya: l’ avevo trascurata. 

Ma perché?

Non me ne ero nemmeno reso conto, fino in fondo. 

Non avevo idea di cosa avesse provato la mia ragazza, giorno dopo giorno, ad essere allontanata dalla mia vita. 

Se lei, un giorno, avesse fatto lo stesso con me, probabilmente sarei impazzito. 

Ed era un po’ successo: quando aveva deciso di non rivolgermi più la parola. 

Capii solo in quel momento i sentimenti di Piccola Peste. 

-Non succederà, te lo prometto- 

Accigliò lo sguardo. 

E alzò il viso, per inquadrarmi con serietà. 

-Non ti credo- 

Ritrasse la propria mano dalla mia, portandosela vicino all’altra. 

Mi colse di sorpresa, un’altra volta. 

-Perché?- 

-Perché dovresti dirmi la verità, una volta per tutte!- 

S’alzò in piedi, mettendosi di fronte a me. 

Il suo volto, si capiva immediatamente, stava per mutare. 

Da dolce e comprensivo, sarebbe ben presto diventato rosso fuoco e impaziente. 

-Sono stufa di sentire scuse o pretesti. Io mi fido di te, ma non capisco perché devi essere così dannatamente misterioso. Non c’é niente che ti terrei nascosto, mai. Mentre tu…- 

-Mentre io?- 

Mi alzai. 

Avvicinandomi al suo corpo. 

Abbassando il tono di voce. 

Quasi bisbigliando. 

-Mentre tu…- balbettò. 

Sorrisi, nella mia mente, notando che nonostante tutto, si sentiva ancora in imbarazzo quando ero accanto a lei. 

-Stammi lontano, Harry!- 

Ricevetti uno spintone piuttosto goffo, che mi spostò minimamente dalla posizione precedente.

-Sono seria!- 

Corrugò la fronte, e notando che non potevo fare a meno di sorriderle, mi girò le spalle e se n’andò. 

-Ehi, pesciolino!- 

Urlai per incitarla a fermarsi. 

Ma vedendo il mio tentativo fallire miseramente, la rincorsi. 

-Per quanto hai intenzione di scappare da me?- 

Alzò gli occhi al cielo e continuò a camminare, accelerando il passo, cercando di farmi rimanere indietro. 

Risi. 

Era terribilmente testarda, a volte. 

-Non puoi tornare a casa da sola a quest’ora!- 

Non mi rispose. 

Sapevo benissimo fosse troppo orgogliosa per ammettere il contrario. 

-Ploon!-

 

Lasciai trascorrere una mezz’oretta. 

Silenzio. 

Musica. 

Lunghe camminate. 

Cappotti e cappellini di lana. 

Fiocchi di neve. 

Alberi di Natale. 

Pacchetti regali. 

Tanta gente. 

E ancora non mi rivolgeva la parola. 

La seguivo a dieci metri di distanza, lasciandole il proprio spazio per sfogarsi e calmarsi. 

Dopotutto, forse era tutta questione di tempo. 

Ad un certo punto, giunti nuovamente nella piazzetta in cui avevo rivelato al mondo la mia insana cotta per Piccola Peste, si fermò. 

Senza girarsi. 

E io feci lo stesso. 

-Sai che ti dico?- urlò, finalmente decidendosi a guardarmi negli occhi, dopo alcuni secondi. 

Poi si avvicinò, minacciosa e impetuosa. 

Mi rivoltò un dito contro, corrugando la fronte. 

-Sono incazzata nera con te!- 

Spalancai gli occhi, mezzo divertito e mezzo stordito. 

-Non me ne ero accorto, in effetti- sghignazzai. 

Trattenne la calma, e ci volle tutto l’impegno del mondo. 

Probabilmente avrebbe voluto buttarmi nella fontana d’acqua gelida. 

-Arya- 

Fu tutto quello che disse. 

E, come se mi stesse sfidando, mi tirò un’occhiataccia. 

-Cosa?-

-Non fare il finto tonto, Harry. E non trattarmi come un’idiota dicendomi che sono paranoica! Perché so quello che fai tutti i pomeriggi-

Non era possibile che lo sapesse. 

Ne io ne Arya avevamo svelato il segreto. 

-Come fai a…?-

-Io e Zayn ti abbiamo spiato- 

Accigliai lo sguardo, più scioccato di prima. 

Tutta questa faccenda aveva un “non so ché” di anormale. 

-E non dirmi che per un mese e mezzo hai solamente giocato a bocce con la rossa perché ti tiro un calcio nelle palle!- 

Divenni improvvisamente serio. 

Come avevo fatto a non accorgermene?

Ad immaginare che, prima o poi, mi avrebbe seguito per davvero?

C’era d’aspettarselo, da una come Ploon, in fondo. 

Mi sentii stupido. 

E in colpa. 

-Davvero, Harry. Cosa c’é tra… di voi?-

I suoi occhi, profondi e blu, cominciarono, anche se quasi invisibilmente, ad arrossire, cercando di trattenere le lacrime. 

-Non penso sia un caso se ogni giorno…- 

La interruppi, per la miliardesima volta, baciandola. 

Tutto il resto perse significato. 

Arya. 

Zayn.

Le mie fans. 

I miei amici. 

Grisam. 

L’ultimo mese e mezzo. 

-Perché non me ne hai parlato subito?- sussurrai, stringendola tra le mie braccia, disperatamente. 

-Non lo so… Mi sentivo in colpa, invadente…-

-E’ tutta colpa mia, pesciolino. Mi dispiace- 

Sentii stringermi la vita, delicatamente. 

Succedeva sempre così, con lei. 

La facevo soffrire. 

Le chiedevo scusa. 

E lei mi perdonava. 

Sicuramente si meritava di meglio. 

Qualcuno come lei, che sbagliasse raramente. 

Ma le avevo promesso di non andarmene mai più dalla sua vita. 

Forse, egoisticamente, mi aggrappavo a questo patto: credendolo una scusa valida per restarle accanto. 

-Ti amo, Harry- 

“E forse per questo dovrei lasciarti libera” pensai. 



Ehi ragazze <3 
Come state? Tutto ok?
Scusate la mia lunga assenza, ma il peso della quarta liceo si fa sentire AHAH. 
Allora... Come classifichereste questo capitolo? Positivo o negativo?
Non lo so nemmeno io, é un po' strano. 
Cosa farà Harry nei prossimi capitoli? In che modo vorrebbe rendere Piccola Peste libera?
E chissà, magari la prossima volta ci saranno scene scoppiettanti per quanto riguarda anche altre relazioni (amicizie/amori chissà :3) 
Non siete almeno un po' curiose? 
E la dichiarazione pubblica? 
Vorreste che il vostro ragazzo ve la facesse, eh?;) Io la trovo romantica *-* 
Fatemi sapere, bellezze mie. 
Un beso, 
-Zola. 

 

   
 
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