CAPITOLO 2: il bacio

Passa una settimana, ne passano due... e ogni giorno lui insisteva per accompagnarmi a scuola, a casa, ovunque ... e io non riuscivo di certo a dirgli di no.
cominciammo a conoscerci meglio, scoprì che era di origini Greche, era cresciuto in un paesino vicino ad Atene fino ai sei anni, quando morì sua madre, così si trasferì in Germania, poi la Spagna, la Macedonia, la Francia e poi qui, a Trieste.
Gli piaceva questa città, molto. Scoprì che aveva due passioni: la moto e la fotografia... mi mostrò alcune foto, era davvero bravo, le foto ti entravano dentro, non gli serviva parlare per esprimere i suoi sentimenti, lo capivi dalle sue foto.
Non gli piaceva parlare di se quando entravi troppo nel chiedere della sua famiglia o delle sue emozioni.
Era metà novembre circa... faceva freddo, molto freddo.. Avevo appena finito canto, era una lezione bella ma non quanto ciò che aspettava dopo.
Sono uscita dall'aula di canto, mi son rimessa gli stivaletti, quelli neri in camoscio che arrivano fino a poco sopra la caviglia, ho rimesso il giubbotto, era un piumino verde militare. Ho preso lo zaino e sono uscita.
 Era una delle poche cose che i miei mi facevano fare sola: andare e tornare dall'Accademia da sola.  Sono uscita e ho raggiunto piazza San Giacomo, a due passi dall'accademia di Musical in via Caprin.
Raggiunta la piazza l'ho visto... Era M, all'epoca lo chiamavo cosi. Alla Gossip Girl, il mio programma TV preferito, dove si diceva solo l'iniziale del nome.
 I miei genitori non sapevano di lui, ma i miei amici si...
Me ne vantavo molto. Insomma, il bel diciannovenne che é interessato alla mediocre ragazzina che ha appena iniziato la terza media, mi faceva sentire più bella o importante. Me ne vantavo molto.
Ci conoscevamo da circa un mese, da quel giorno poco dopo il 7 ottobre in cui mi aveva "salvato" dal ragazzo ubriaco che voleva provarci. I suoi capelli castano chiaro e gli occhi verdi coi riflessi un po' azzurri e un po' gialli. Di origini mezze e greche e mezze italiane... Mattia. Il mio Mattia.
 Quel giorno quando lo vidi in piazza mi sono avvicinata e gli ho dato un bacio sulla guancia, mi ha preso lo zaino e messo un braccio alle spalle. Quel giorno era molto freddo, soffiava la bora. Ci siamo lasciati un attimo e un soffio di bora mi ha fatto quasi cadere, ero deboluccia... Lo sono ancora... Lui mi ha preso al volo e mi ha guardato negli occhi. "Mi stai per baciare?" gli ho chiesto.
Lui mi ha tirato su e mi ha scostato una ciocca dal volto. Poi ha guardato fronte a se e ha cominciato a guardare davanti a se.
Dopo cinque interminabili momenti ha detto:"quando starò per baciarti te me accorgerai" Ah! Allora prima o poi mi bacerà! Ho pensato e mi é venuto un piccolo sorriso.
Circa una settimana dopo successe una cosa simile, eravamo sotto casa mia, in portone... Mi strinse la mano, con l'altra mi ha preso la guancia e ha avvicinato il viso al mio. Ci siamo guardati negli occhi e l'ho capito. "Mi stai per baciare" affermai, e cosi lui ha fatto...
Mi ha baciato, non era nulla di che...
Un bacio semplice, ma bello.
Era il 29 novembre 2012.
Appena ha finito ha detto "si" e poi mi ha baciato di nuovo.
Mi ha abbracciato e ha sussurrato contro il mio collo :"é il regalo più bello che tu potessi farmi"
era il suo compleanno...