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Autore: TsunamiZN    01/12/2014    2 recensioni
Erano alla resa dei conti, dovevano rispettare l'accordo pirata stretto con Trafalgar Law, un alleanza decisa dal loro capitano ma di cui ogni componente della ciurma doveva farne parte. Ognuno il suo ruolo e quello di Zoro al momento era ostacolato da quell'enorme uomo di roccia che gli si parava davanti. O era quella stupida bambola che si ostinava a restare attaccata alla sua gamba?
**Dedico a tutte le utenti del Midori Mikan, in onore del 10° anniversario, che mi hanno fatto tornare la voglia di scrivere.^^**
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Donquijote Family, Franky, Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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<<Come hai osato calciare le mie spade dannata bambola?>> La sgridò Zoro mostrando i denti aguzzi, scuotendola per il piede che aveva compiuto il misfatto. Con un movimento felino riuscì a svicolare facilmente alla sua presa, compiacendosi del fatto che, le sue doti di ladra sfuggente, non fossero andate perse con quel nuovo corpo.
<<Ma se me lo hai permesso in sacco di volte! Smettila di soffermarti su questi trascurabili dettagli, dobbiamo trovare Rufy!>>
<<Trascurabili?>>
Nami conosceva bene il suo capitano, se i suoi calcoli erano esatti, e lo erano sempre, in quel momento si trovava proprio di fronte a DoFlamingo, artefice indiretto del suo aspetto.
<<Che stai aspettando? Andiamo!>> Ordinò al compagno che non accennava a fare un passo. Ogni secondo era prezioso, prima che il nemico fosse messo in condizioni di non parlare, dovevano raggiungerlo.
<<Per favore...>> sottolineò sadicamente lo spadaccino mentre la guardava con aria di superiorità, sicuro di avere il coltello dalla parte del manico.
<<Stupido spadaccino>> tuonò, <<non è il momento di far caso ai convenevoli!>>
<<Non sono io, quello che ha bisogno di aiuto. Da quando hai quella nuova bocca non sento che ordini>>.
<<Scemo>>.
<<E insulti….certamente sono l’artefice di una bocca proprio tagliente. Penso sia il caso di rimediare...>>.

Venne afferrata nuovamente per la vita, senza avere possibilità di opporsi. Già quando aveva il suo bellissimo corpo, il compagno la sovrastava nettamente in stazza e forza, figurarsi con quelle inutili sembianze. Avvertì un piccolo movimento all’angolo della bocca, non riusciva a vedere chiaramente, ma il suo istinto la avvertiva del pericolo imminente.
<<Ora ti tolgo le parole>> la minacciò,  mentre la voce le veniva a mancare man mano che il filo scorreva via dal suo volto. Lo intimava di aspettare, ma vane erano le proteste: quel movimento così lento, sadico, solo due parole attendeva per arrestarsi:


<<Per favore>>.

Eccolo, porre fine alla tortura crogiolandosi nella consapevolezza di aver ottenuto quello che voleva. Sarebbe stato immensamente più felice, se si fosse ricordato che quella era la prima volta che soccombeva al compagno: per fortuna l’amnesia le tornava utile.  Era l’urgenza della situazione  in cui si trovava, o aveva perso anche il carattere insieme al suo corpo? Sicuramente, l’uso di quella cortesia le aveva prosciugato completamente le forze: non era avvezza a servirsene nell’avanzare richieste, la usava sorniona solo con Sanji, unicamente per essere servita e ottenere privilegi.

Guardò in direzione del torrione che si ergeva al centro del regno, il suo istinto le comunicava l’esatta posizione del proprio capitano: Il piano più alto, della torre più elevata , nel punto più impervio del paese. E di sicuro al castello sarebbe mancata qualche parete.
<<Abbiamo perso troppo tempo a soddisfare il tuo orgoglio con inutili proforma>> ci tenne a sminuire la sua sconfitta, <ndiamo, stupido spadaccino>>.

Zoro la squadrò malamente, le lezione non le era servita, ma dentro di se sorrise, dell’idea di aver infuso un pò di se stesso in quelle labbra di fuoco, che dipingevano irriverenti parole con estrema facilità. Esattamente come lui.

<<ECCOLO!!! E’ il Tre Stelle Zoro! Il cacciatore di Pirati!!>> Una voce sovrastò le altre attirando l’attenzione delle persone intorno a lei:  l’attaccamento alla vita dei propri cari faceva muovere quella folla inferocita, l’attaccamento al denaro, muoveva i passi di quei pirati nella loro direzione.

<<Merda! mi hanno trovato!!>> In un attimò si ritrovò in alto, accomodata sulla spalla del ragazzo.  
<<Dimmi dove devo andare!>>
Era appena tornata a comandare, e ne approfittò subito per impartire allo spadaccino di correre più velocemente che poteva, per scappare da quella folla bramosa della sua testa verde.

Non poteva sorvolare sul fatto che, preziosi metri di terreno venissero guadagnati da quella schiera di persone così frequentamente, ogni qual volta Zoro tornasse sui suoi passi facendo marcia indietro. Nonostante sedesse proprio vicino al suo orecchio, le sue parole non raggiungevano abbastanza velocemente il cervello dello spadaccino da permettere alle gambe di intraprendere la giusta direzione. Al tempo stesso era sicura che, nonostante quei piccoli contrattempi, non si sarebbe fatto prendere, e se fosse successo, avrebbe fatto cadere quelle persone sotto i fendenti delle sue spade. Era consapevole anche del fatto che avrebbe risparmiato gli abitanti di Dressrosa, quelli che lo inseguivano per proteggere quel che avevano di più caro. Fin dal oro primo incontro, si stupì di osservare quel comportamento adottato da Zoro e Rufy nonostante fossero pirati: scappavano, non giustificavano colpe di cui erano innocenti. Apprezzavano semplicemente la forza d’animo che spingeva il prossimo ad impugnare mazze e bastoni, per proteggere i propri affetti.

Già.

Un ricordo del loro incontro, un ricordo solo suo ormai.
<<Dove sono i tuoi amichetti?>> domandò il ragazzo.
<<Amichetti?>>.
<<Si, gli altri giocattoli! Non ne vedo nè nella folla, nè nelle strade che stiamo percorrendo>>. C’erano quindi altre persone come lei? Lo spirito d’osservazione di cui era dotato il compagno le tornava utile, comprendere di non essere l’unica ad aver assunto quella forma e che stava vivendo quell’esperienza.

<<Erano molti?>> indagò.
<<Le strade erano piene>>.

Lei non era scesa a terra a Dressrosa, era stata incaricata di sorvegliare Caesar Clown. Un ruolo che, a pensarci bene, si era ritrovata a coprire a causa dell’improvvisa sparizione di capitano, cuoco, spadaccino e carpentiere, partiti alla volta di una trepidante esplorazione dell’isola, ignorando gli ordini di Law. Era anche colpa di quella faccia tosta di Zoro, se era conciata così. Appuntò mnemonicamente la cifra da aggiungere al debito dello squattrinato compagno, sarebbe stato troppo comodo, additare la scusa della perdità di memoria per non pagare ciò che le doveva.
Improvvisamente una brusca frenata la riportò nel mondo reale e non tardò a intravedere il motivo per cui lo spadaccino si era fermato, sfoderando una delle katane insieme a uno sguardo minaccioso.


Franky era in piedi davanti a loro, impegnato a combattere contro un brutto grassone dall’aria veramente ridicola: indossava una cuffietta per neonati, gli occhiali da sole, e succhiava avidamente il ciuccio con aria convincentemente cool. Ripensando a quell’assurdo uomo di pietra che aveva appena sconfitto, Zoro non potè fare a meno di constatare che, nella ciurma di DoFlamingo, militavano personaggi abbastanza ridicoli. Indossava anche uno strano pannolone, forse era un fundoshi, che lo faceva sembrare un pervertito: ma in quello duellava alla pari con Franky e i suoi slip.
Il combattimento era serrato, e a giudicare dall’ acconciatura a forma di cannone che perdeva sostegno, il Cyborg stava attingendo alle ultime scorte di Cola a disposizione. Lo osservò sparare l’enorme pugno di ferro contro l’avversario che lo schivò facilmente. Diede quindi uno strattone alla catena che collegava la sua mano al corpo, facendola roteare sulla propria testa prima di scagliare l’attacco. Si premonì di abbagliare l’avversario con i flash installati nei pettorali, privandolo della percezione della vista che non gli avrebbe permesso di schivare anche quel colpo.
Accorgimento vano, visto l’avversario portava degli occhiali da sole molto Cool. Franky  in realtà, aveva sfoderato quella mossa solo per vantarsi della bellezza propria invenzione.

<<SI E’ IMMERSO NEL TERRENO???>> Stupì la navigatrice mentre lo osservava sparire tra le mattonelle, nuotare sul dorso, e coprire velocemente la distanza fino al Cyborg, per poi trascinarlo nel liquido con lui. Prontamente, il robot dai capelli azzurri lanciò una testata contro la fronte dell’avversario che, riemergendo a poca distanza, si esibì in un aggraziato nuoto sincronizzato mostrando due piedi pelosi . Quell’orrenda visione, fece accapponare la pelle ai membri della ciurma di Cappello di Paglia presenti, e perdere numerosi battiti ai cuori delle ragazze del Fan Club di Senor Pink.  Dopo un paio di sforbiciate e piroette, durante le quali le sostenitrici caddero a terra estasiate, la stupenda esibizione dell’uomo, per fortuna,  terminò, sparendo nuovamente nel cemento. Passarono interminabili attimi di silenzio prima che Franky potesse avere notizie dell’avversario, che si presentò inaspettatamente sotto ai suoi piedi, colpendolo e sbalzandolo in alto verso il soffitto della fabbrica. Il ciccione gli sferrò poi un agile calcio volante in pieno stomaco, scagliando il suo corpo contro la parte alta della cisterna dietro di lui. Un  assordante rumore di ferraglia riecheggiò nell’edificio, la cisterna di ferro si forò nell’impatto con il corpo del carpentiere.
Zoro osservava immobile il combattimento, non era da lui intromettersi nelle sfide dei propri compagni e vincere esclusivamente per superiorità numerica. Lei invece, tutte quelle cavolate sull’onore proprio non le comprendeva. Non poteva intervenire, farla finita e andare a cercare DoFlamingo? Anzi, forse era meglio andarsene e basta, sarebbe stata più al sicuro in un altro luogo, ed era sicura Franky se la sarebbe cavata, anche senza il suo sguardo ad osservarlo.

 
  
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