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Autore: chelestine    01/12/2014    5 recensioni
"I'm down in the deep deep freeze,
what was I thinking of...
In the painful breeze,
by the frozen trees,
with a heart disease called love."

John Cooper Clarke
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Turner, Matt Helders, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Rieccoci! So che ci ho messo un po' di tempo, ma questo capitolo non si è reso davvero facile da scrivere,
prima di tutto per i temi "sensibili" (?) trattati, i quali, ho già detto, non sono proprio abituata a scrivere. La paura di
rendere il tutto molto banale, troppo dolce, troppo sensuale o semplicemente troppo troppo, era molta. Il capitolo è
inoltre leggermente più breve degli altri, ed anche se lo immaginavo con un finale diverso, e dunque una parte finale
in più, devo dire di essermi semplicemente resa conto che mi piaceva molto così. Per questa volta ho copiato l'idea
di HeySoul, che creò una playlist per la sua FF; facendo lo stesso ne ho creata una per questo capitolo, che troverete qui! (il tutto è
fatto con rispetto, e spero che non infastidisca l'autrice! c: ). Sono canzoni che mi hanno aiutato a scrivere il capitolo,
e che nella mia testa riuscivano a rendere bene l'idea dell'atmosfera creatasi tra i due. Ringrazio infine come sempre
chiunque si sia fermato a recensire, ed anche solamente a leggere questa FF; e ricordo che anche le critiche sono
sempre ben accette; Buon divertimento!

8. I WROTE THE SONGS

 
NOT TO LEAVE OUT TWIST AND WHISPER
BRAND NEW LEAPORDSKIN PILLBOX GLOVE
BABY YOU AND ME WE GOT A GREASY KIND OF LOVE
 
« Prima le signore » disse nascondendo un sorriso divertito Alex, spingendo la porta di casa con una mano, e rivelando il corridoio buio. Andy lo guardò torva, sentiva le labbra ancora gonfie a causa del bacio in auto, e temeva che si fossero arrossate.
« Che gentiluomo » lo prese in giro entrando in casa del cantante. Lui la seguì sorridendo silenzioso, chiudendo con delicatezza la porta alle loro spalle. Il silenzio che li aveva osservati in ascensore continuava con lunghe braccia ad abbracciarli candidamente, mentre i loro passi risuonavano pesanti sulle mattonelle del pavimento. Era sobrio, mentre lei aveva bevuto appena un bicchiere di birra; che ne desiderasse altri, in modo infantile, in quel momento, non la aiutava comunque a sciogliersi. Interpretando il suo silenzio come un assenso, Andy si prese la libertà di fare un rapido giro della casa, senza fermarsi troppo sui dettagli o spostare o toccare niente: non riusciva a pensare ad altro che al ragazzo che continuava a starle a qualche passo di distanza, con una delicata attenzione ad ogni suo piccolo movimento; era un appartamento normale, un po' troppo scuro per i suoi gusti, un paio di chitarre poggiate con grazia ai muri, un divano, diverse foto della band affisse ai muri, in ognuna sembravano davvero giovani, non c'era niente che potesse ricondurre alla loro carriera di gruppo rock di fama mondiale: niente premi, niente televisioni al plasma, dischi d'oro, strani od autocelebrativi soprammobili; niente avrebbe potuto esplicitare il suo stile di vita, o la sua disponibilità economica. Incrociò le braccia sotto il seno mordendo leggermente il labbro inferiore, fermandosi ad osservare una foto raffigurante il cantante e Miles, entrambi sorridenti con i volti vicini, pareva di non troppo tempo addietro, il ciuffo prepotente di Alex sembrava voler uscire dal vetro della cornice.
« Vuoi qualcosa da bere? » disse finalmente lui, che si era avvicinato ad un piccolo tavolino in legno del salotto, versandosi quello che a lei parve scotch in un bicchiere in vetro. Lo sguardo di Andy indugiò sulle sue mani, prima di guardarlo negli occhi, a qualche metro di distanza; non riuscì a trattenere un sonoro sospiro. Lui aggrottò immediatamente le sopracciglia, ricambiando lo sguardo con il suo bicchiere tra le dita. « Che c'è? » chiese con la sua voce bassa, che come sempre riusciva a sposarsi con tutto ciò che le faceva da sfondo. Mi chiedevo di quanto alcool tu avessi bisogno prima di trovare di nuovo il coraggio di baciarmi.
« Non bevo, grazie. » gli rispose con dolcezza, continuando a guardarsi intorno dandogli le spalle. « E' carino qui. » aggiunse dopo poco, quando Alex la raggiunse. Annuì; Arielle l'aveva aiutato ad arredare quasi ogni stanza, e stare in quel luogo da solo lo innervosiva alle volte, ma presto sarebbe partito per un tour mondiale e non avrebbe rivisto quel posto a lungo, magari nel frattempo sarebbe cambiato, proprio come avrebbe cercato di fare lui.
« Musica? » chiese guardando il suo profilo, concentrato nella lettura dei titoli di alcuni libri poggiati sugli scaffali. Si voltò verso di lui, sorridendo leggermente ed annuendo.
« Certo » rispose Andy tornando a scrutare la sua scarna collezione libraria. Alex si avvicinò allo stereo, poggiando vicino il bicchiere in vetro in cui aveva riposto le sue ultime speranze prima di abbandonare il campo senza provare a rompere l'imbarazzo. Non riuscì a non pensare a quanto facile fosse, con Andy, creare e distruggere la loro piccola bolla di complicità, chiedendosi se fosse giusto non menzionare la sua rottura con Arielle, dopo una storia così lunga ed importante, di un paio di settimane prima. Dopo; non far pesare ancora di più questo imbarazzo. Non si sentiva male: la loro storia era stata sul bilico per un paio di mesi prima che si rendessero entrambi conto che sarebbero stati più felici da soli. Non era facile, ma era necessario. Con uno sguardo la raggiunse quando la musica, soffice, li abbracciò. Andy sembrava rapita da altro, non riusciva a guardarlo negli occhi, per quanto volesse ancora perdersi nell'universo segreto dietro al suo sguardo, qualcosa non glielo permetteva, non ancora. Con un paio di passi le si affiancò, bevendo un sorso di scotch, ed il suo profumo le pizzicò le narici, convincendola finalmente a voltarsi. « Passi molto tempo qui? » chiese, continuando a stringere le braccia sotto il seno.
« Non abbastanza da definirla 'casa'. Ma comunque mi piace Los Angeles, è piena di vita. » Le rispose con onestà, ed il suo tono basso, ticchettando con l'indice il bicchiere di vetro.
« E' vero. » commentò Andy, ancora sul filo sottile dell'imbarazzo.
« Pensi di rimanere, o trasferirti di nuovo? » le chiese senza una particolare intonazione spostando lo sguardo sui libri sopra e davanti a loro. La ragazza fissò il suo profilo per diversi secondi, rapita. Era una domanda che si era fatta molte volte nei giorni precedenti: Los Angeles avrebbe sancito la fine del suo viaggio? Voleva finalmente piantare radici, proprio lì? Il naso di Alex puntava in alto, dritto e leggermente sproporzionato, e la luce che si rifletteva sulla sua pelle la faceva apparire lucida e soffice; avrebbe voluto accarezzarlo per testare con mano.
« Non lo so. Per il momento qui sto bene, ma non voglio precludermi niente. » Rispose sinceramente, con un leggero sospiro. Alex la guardò per un secondo, prima di finire lo scotch nel suo bicchiere, e poggiarlo su una mensola di fronte a loro; annuì. Con la gola in fiamme a causa dell'alcool, poggiò gli occhi nei suoi, grandi ed azzurri.
« Ti va di ballare? » Andy non poté fare a meno di sorridere per la solita sofficità con la quale la voce di Alex raggiunse le sue orecchie, ed annuì immediatamente, avvicinandosi a lui. « Bene. » commentò piano, con un piccolo sorriso, poggiando con delicatezza le mani sulla vita della ragazza.
« Bene.» ripeté in un sussurro lei poggiando le sue sulle spalle del ragazzo, coperte dal tessuto nero della maglietta. Si guardarono per qualche secondo negli occhi seguendo lentamente la musica prima di avvicinarsi maggiormente: le braccia di lui si chiusero sulla schiena della ragazza ancora coperta dal giubbotto in pelle, mentre i capelli fuggiti dall'acconciatura gli solleticavano la guancia. Andy accarezzava lentamente il braccio del ragazzo con piccoli movimenti dell'indice, osservando la sua spalla a pochi centimetri da lei, respirando sul suo corpo con attenzione, sperando di non fargli notare la sua agitazione.
« Andy.. » mormorò piano lui dopo qualche minuto di silenzio, un sorriso nascosto nella voce. Lei spostò la testa per tornare a guardarlo negli occhi, con uno sguardo incuriosito. Alex gli sorrise, avvicinandosi cautamente al suo volto; la ragazza arrossì intuendo la sua intenzione, indugiando con lo sguardo sulle labbra rosee del cantante. Rimase in religioso silenzio lasciandolo farsi più vicino, mentre il loro dondolare diminuiva, facendoli rimanere immobili. Le loro labbra si incontrarono di nuovo, stavolta in un bacio più dolce: Alex respirò delicatamente sulla sua pelle chiudendo gli occhi, le labbra piene di Andy accoglievano le sue calde e morbide; le baciò un paio di volte con estrema calma, scorrendo con le mani sino alla zip del suo giubbotto. Si staccò da lei con sguardo interrogativo. Andy annuì, aiutandolo a togliere il suo giubbotto e poggiandolo sul divano a loro vicino. Alex tornò a dedicarle tutta la sua attenzione, accarezzando con lentezza le braccia ora scoperte di lei, con un sorriso gentile, facendola sentire come un quadro; quasi la stesse studiando, e si aspettasse di trovare piccoli dettagli con ogni nuovo scorcio di pelle.
« Ti piacciono i Kodaline » disse allora con indecisione, riconoscendo la canzone che aveva iniziato a suonare dallo stereo; lui sorrise alzando appena le sopracciglia, con sorpresa.
« Si. » rispose tentando di non dimostrarle il suo divertimento per quell'affermazione condita d'imbarazzo, già ben visibile dalle sue guance rosate.
« Anche a me. Hai degli ottimi gusti. » commentò velocemente guardando il petto del ragazzo per evitare di incrociare il suo sguardo. Stavolta Alex si lasciò scappare una risata, con un piccolo cenno di assenso.
« Ti ringrazio. » le disse mordendo per un attimo il labbro inferiore e inclinando leggermente la testa. Andy aggrottò le sopracciglia, squadrandolo con allegria.
« Non è che far parte di un gruppo di fama mondiale ti renda un ottimo critico musicale, non è scontato. » precisò trovando il coraggio di poggiare le mani sul suo torso, con delicatezza, inconsciamente sperando che neanche se ne accorgesse.
« Si, Andy, lo so. » commentò divertito alzando un sopracciglio. Poi abbassò lo sguardo, fermandosi sulle mani di lei con finta confusione, e tornò a guardarla, con la fronte corrugata. « Hai perso qualcosa? » chiese prendendola in giro. Le guance di Andy avvamparono mentre staccava immediatamente le mani dal suo corpo, sul volto un misto di imbarazzo, sorpresa per quella battuta tagliente, e divertimento; Alex rise di gusto fermando le sue mani con le proprie.
« Non ti toccherò mai più! » commentò ad alta voce lei ancora rossa in volto, tentando di divincolarsi dalle sue dita con un imbattibile sorriso sul volto. Alex continuava a ridere, osservando le sue reazioni con un'ilarità rara, specialmente per lui. La ragazza provò a non unirsi alla sua risata, ma fingersi offesa diveniva con ogni secondo più difficoltoso. Le tornò in mente una frase di una sua canzone; when she laughs, the heavens hum a stun-gun lullaby.
« Ah mai più?! » ripeté lui alzando un sopracciglio, lasciando le sue mani. « Mai più mai più? » chiese rimanendo ad un paio di passi di distanza.
« Mai più, Alex. » rispose nascondendo un sorriso, intrecciando di nuovo le braccia sotto il seno, per allontanare definitivamente le mani dal suo corpo: un affermazione perentoria.
« E' un peccato. » commentò lui passando la lingua sui denti, un espressione enigmatica ed un sospiro. Andy alzò le sopracciglia, squadrandolo dalla testa ai piedi, gli occhi indugiarono sulla sua figura, così indecifrabile ed allo stesso momento ben disposta a farsi conoscere. Diavolo tentatore. Pensò rimanendogli a debita distanza.
« Riuscirò a sopravvivere. » rispose stringendosi nelle spalle con noncuranza. Lui si avvicinò con le mani tese verso di lei lentamente, quasi si stesse avvicinando ad un animale selvatico ed avesse paura di un'improvvisa dipartita; doveva riuscire a non farla fuggire; un sorriso si allargò sulle labbra di lei, guardandolo e rimanendo immobile.
« Però io posso toccare! » le disse guardandola negli occhi, un'espressione innocente.
« Puoi provarci! » rispose lei con sguardo di sfida, inclinando appena la testa. Lui fece lo stesso, piacevolmente sorpreso. Si guardarono per un paio di secondi in silenzio: Alex con le mani tese, Andy con le braccia incrociate, entrambi miseramente impegnati nel nascondere i propri sorrisi. Con uno scatto il cantante poggiò con forza le mani sui suoi fianchi, bloccando la sua fuga. Andy, colta di sorpresa, rimase immobile, indietreggiando con il busto involontariamente, mentre le sue guance raggiungevano il colore delle fragole. Si voltò di scatto per non doverlo guardare negli occhi, le braccia saldamente strette tra loro; voleva apparire stoica, una statua: neanche i venti più forti sarebbero riusciti ad erodere la sua roccia. Ma a chi voglio darla a bere, mi stanno andando a fuoco anche gli orecchi da quanto sono in imbarazzo.
« Ciao. » disse Alex divertito, inclinandosi per riuscire a guardarla. Andy serrò le labbra, torcendo maggiormente il collo per scostarsi, tenuta in equilibrio soprattutto dalla ferma stretta delle mani di Alex, il quale non poté che mettersi a ridere guardandola esercitarsi in quello che pareva uno sforzo disumano. « Non mi parli più?! » domandò con tono falsamente preoccupato il ragazzo. Andy si voltò verso di lui, nascondendo con scarso successo un sorriso, tornando con il torso eretto, sospirò.
« Sei simpatico. » disse piano, guardando il suo petto. Alex sorrise, lasciando che le sue mani si intrecciassero sulla schiena di lei, portandola più vicino. Andy si morse il labbro per evitare di guardarlo con fare stupito ed imbarazzato, decidendo di sciogliere le braccia per far giocare le dita tra loro, e far finta di volerle guardare muoversi piuttosto che perdersi nel suo sguardo.
« Anche tu. » sussurrò lui continuando a guardare il suo volto, concentrato nell'evitarlo.
« E ora non ti azzardare a dire would a kiss be too much to ask perché ti giuro che me ne vado. » commentò ironica riuscendo a ritrovare coraggio per guardarlo. Alex scoppiò a ridere: genuinamente. Era effettivamente una cosa che aveva detto, più volte, a ragazze diverse; non che in quel momento ci stesse pensando, ma il volto ilare di Andy, e quella sua ironia tagliente l'avevano per l'ennesima volta stupito. Lei si unì a lui con una risatina sommessa, scuotendo appena la testa. Il ragazzo non ci aveva mai visto niente di male, era semplicemente una frase carina, di una canzone scritta tanto tempo addietro, da un cantautore che oramai non conosceva più: non era più quel ragazzo. Scosse la testa per rassicurarla. Non glie l'avrebbe chiesto. Si avvicinò a lei dolcemente, e con altrettanta dolcezza Andy chiuse gli occhi, lasciando che le loro labbra si incontrassero di nuovo; trovò il coraggio di poggiare il palmo delle mani sul suo petto, sperando che non ripetesse la stessa battuta, inclinando la testa. Schiusero le labbra all'unisono, ed ad Alex parve di mancare un battito di cuore avvicinandola maggiormente a sé, intrecciando la lingua con la sua; allo stesso momento slegò le mani, portando il suo torso più vicino con i palmi delle proprie mani. La musica leggera tornò a farla da padrona scacciando le risate, ed Andy non poté fare a meno di far scorrere le proprie mani sino al collo del cantante, accarezzandolo per la prima volta. Alex adorava i baci, li avrebbe definiti come il modo più concreto di sapere se tra due persone sarebbe potuta nascere una storia, o semplicemente se avrebbero potuto passare una serata piacevole; Andy era inesorabilmente calma, e lenta. Lo costrinse a rallentare il ritmo dei propri movimenti, ed assaporare ogni singolo secondo di quel momento. Poteva quasi tastare personalmente il rallentamento del tempo, con la sua derivante possibilità di far caso ai piccoli dettagli: le sue dita fredde sul suo collo, il profumo dolce della sua pelle, le labbra piene ed umide che lo cercavano, il suo corpo vivo e caldo sotto i suoi palmi, i suoi frequenti respiri sulla sua guancia. Non riuscì a fermare le proprie mani dallo scorrere sui suoi fianchi, calzanti e bisognose. Andy accarezzò di rimando la linea del suo mento, avvicinandolo a sé. Alex sorrise tra le sue labbra.
« Hai perso qualcosa? » sussurrò lei imitandolo, le palpebre ancora chiuse.
« Credo di averlo appena trovato.» rispose dopo qualche secondo lui, aprendo gli occhi e cercando il suo sguardo.
« Sei ridicolo. » commentò lei in imbarazzo, e decise di nascondersi in un altro bacio, andandogli incontro. Alex accolse le sue labbra in un sorriso, cullandola leggermente al suono della musica. Andy passò una mano sulla sua nuca, massaggiando delicatamente i suoi capelli facendosi pacatamente lasciare piccoli baci a stampo sulla bocca. Il ragazzo tornò ad accarezzare i suoi fianchi ed il suo costato facendola rabbrividire quando le sue dita sfiorarono il reggiseno.
« Vieni con me. » sussurrò sulle sue labbra con gli occhi chiusi. Andy si staccò da lui, mordendo il labbro inferiore. Alex si spostò per poter prendere la sua mano, intrecciando le dita con le sue con la naturalezza che già aveva dimostrato a Griffith Park, avviandosi verso la camera da letto. Non accese la luce entrando nella stanza e chiudendo la porta dietro di loro; la musica si fece ovattata, lasciandoli ai loro respiri. Andy poteva appena intravedere la sua sagoma grazie alle luci serali di Los Angeles che filtravano attraverso le tende scure della camera, mentre il ragazzo si portava la sua mano alle labbra per baciarne il palmo, cercando il suo sguardo nell'oscurità. Chiuse gli occhi, poggiandovi una guancia. Andy ne era completamente rapita, ogni piccolo movimento gli pareva innegabilmente armonioso, una sorta di danza silenziosa che aveva tra i suoi scopi quello di catturarla.
Si fece più vicina baciandogli le labbra, accarezzando lentamente il suo volto, mentre le mani di Alex esploravano con delicatezza la sua schiena, avvicinandola il più possibile. La ragazza lasciò passare le dita tra i suoi capelli scuri, cercando la sua lingua ed il suo desiderio, palesato dal respiro corto sulla sua guancia quando il bacio si fece di nuovo profondo; le sue labbra fini e morbide si muovevano sapienti in una ricerca sfiancante, umide e cocenti allo stesso tempo. Affondando il naso nella pelle di lei, raggiunse il suo collo. Andy abbassò la testa continuando ad accarezzare i suoi capelli, godeva delle labbra di Alex che dolcemente lasciavano baci leggeri sulla sua pelle, silenziosamente; l'avrebbe definito estremamente rispettoso, quasi adorante.
La verità era che non sentiva il bisogno di strafare, perché la rockstar inglese con il ciuffo impomatato non era colui con cui Andy voleva dormire; si sentiva talmente a suo agio da poter essere solamente Alex, sapeva che non l'avrebbe delusa, perché non aveva aspettative surreali: erano estremamente reali, entrambi; così veri da farsi male. Con un sospiro la ragazza decise di staccarsi per un attimo. Lo guardò negli occhi, prima di lasciare un soffice bacio sul suo mento, chiudendo gli occhi. Alex le stava dedicando tutta la sua attenzione, sorpreso a sua volta da quanto potessero risultare dolci e confortevoli le sue labbra sulla propria pelle, e rimase immobile a farsi baciare il volto: una mano poggiata sul fianco di lei e l'altra lungo il corpo, abbandonata. Andy la raggiunse con la propria, stringendo le dita con le proprie. Si sentiva completamente avvolta dal suo profumo così maschile, con quel retrogusto di tabacco che non lo abbandonava mai.
Alex si tolse la maglietta nera con un movimento fluido lasciandola sul pavimento, tuffandosi in un nuovo bacio per non permetterle di guardarlo troppo a lungo; mi spoglio, ma voltati dall'altra parte: ripensò a come Andy aveva definito il cantautorato quella serata che avevano passato insieme. Nonostante la paura per una nuova battuta, la ragazza poggiò le mani sul petto del cantante, rispondendo al suo bacio.
« Pensavo fossi più muscoloso » sussurrò piano sulle sue labbra, prendendolo in giro.
« Simpatica » rispose lui mordendole per un attimo la guancia, giocherellando con l'elastico della gonna a vita alta. Andy sorrise, strusciando il volto contro il suo, prima di lasciare un fresco bacio a stampo sulle sue labbra. Con estrema lentezza Alex afferrò il tessuto della sua canottiera bianca e la sfilò con delicatezza, lasciandola in reggiseno; provò a non sorridere, ma non ci riuscì.
« Adesso che hai da ridere! » lo riprese la ragazza stupita, in realtà piacevolmente, dal suo fare a volte infantile.
« Pensavo fossi più formo-» Andy aprì le labbra in segno di sorpresa, colpendolo con una mano sul braccio nudo.
« Non ti azzardare! » lo interruppe fissandolo, un sorriso divertito sul volto. Alex rise, mordendo con fare giocoso di nuovo la sua guancia, abbracciandola. Andy di tutta risposta lasciò scorrere la mano sul retro del suo braccio, facendogli un pizzicotto; Alex sussultò, tornando a guardarla negli occhi. In realtà pensava che fosse splendida, e trovava difficile tenere gli occhi lontani dal suo normalissimo reggiseno bianco. La baciò sulle labbra candidamente, accarezzando adesso la porzione di schiena lasciata scoperta dalla gonna a vita alta. Le braccia di Alex erano fresche, i muscoli si accavallavano con perfezione lasciando la sua figura snella e tonica, la sua pelle liscia ed apparentemente perfetta, le sue spalle moderatamente larghe e pronte ad abbracciarla. Lui avrebbe voluto dirlo ad alta voce, sei bellissima. Non riusciva a trovarne il coraggio. Decine di canzoni già scritte, o non ancora dipinte su carta, gli girovagavano in testa; e per quanto volesse concentrarsi su quel momento, non riusciva a scardinarlo dal modo in cui solitamente la sua mente ragionava; non avrebbe mai trovato pace. Le mani fredde di Andy esploravano con calma il suo torso nudo, pizzicandolo ed accarezzandolo, con un sorriso od un bacio, e lui rimaneva fermo lasciandola fare, chiedendosi cosa le passasse per la testa. A che canzone stai pensando?
Baciò a sua volta i margini delle sue labbra prima di abbassarsi sul suo collo, e successivamente sul petto chiaro. Le dita di Andy si intrecciarono prontamente ai suoi capelli scuri accarezzandogli la nuca; poggiò delicatamente la guancia contro la sua tempia, chiudendo gli occhi. Le mani di Alex sembravano già conoscere ogni piccola strada percorribile sul suo corpo, e le seguiva alternativamente con un'attenzione per lei disarmante; se i suoi baci non si fossero fatti più caldi ed il suo respiro corto, avrebbe voluto farsi accarezzare la schiena più a lungo, scoprendo con lui quante reazioni differenti avrebbe potuto suscitargli il suo tocco. Baciò la sua tempia, riportando le sue labbra vicine a sé. Con entrambe le mani sul mento, incorniciava il suo volto col desiderio di sentire ancora il suo naso poggiarsi malamente sulla guancia, ed il suo respiro dentro il proprio. Con un sorriso Alex tirò su come un sipario la gonna lunga della ragazza che abbracciando le sue spalle si alzò dal freddo pavimento intrecciando gli stivali dietro la schiena del cantante. Prontamente lui la sorresse, poggiando entrambi i palmi sui glutei ancora coperti dal tessuto azzurro.
« Ah però » commentò cercando i suoi occhi nell'oscurità, punzecchiandola.
« Stai zitto » rispose prontamente Andy cercando le sue labbra. Ridacchiando il ragazzo indietreggiò sedendosi sul letto, e togliendo entrambi gli stivali con la punta del piede opposto. Tornò ad accarezzare la schiena della ragazza per giocherellare con il ferretto del reggiseno continuando a baciarla, sopra di lui. Andy si staccò per un attimo, mordendo il labbro inferiore.
« Non dovremmo parlare di-»
« No » rispose con decisione il ragazzo. Cercò le sue labbra allungando il collo, per poi poggiare la testa sul suo seno. Le dita di Andy ritrovarono il proprio posto sulla nuca del ragazzo, aiutandola successivamente a muovere il suo capo per trovare di nuovo la sua bocca, togliendo con difficoltà a sua volta gli stivali, dietro la schiena di Alex. Nonostante i jeans spessi, riusciva a percepire il suo desiderio, e tolse il reggiseno con calma. Lui baciò lentamente il suo seno con delicatezza, spostandosi sul letto e tenendola stretta a sé, per trovare una posizione più comoda.
« Sono contento che tu sia qui » sussurrò sulla sua guancia poggiando la schiena ad uno dei cuscini. Andy lo guardò per un secondo negli occhi, la sofficità nella sua voce aveva sempre un certo effetto su di lei; lo baciò poggiando il seno sul suo petto, e le braccia di Alex si strinsero automaticamente sulla sua schiena, portandola il più vicino possibile; avevano bisogno l'uno dell'altra, per sentirsi normali, per mettere un punto a ciò che già si era avviato senza il loro consenso, perché in uno strano e contorto modo, si capivano. Alex non poté fare a meno di sorridere quando percepì le dita fredde di Andy giocherellare con la fibbia della sua cintura. Sono contento che tu sia qui.




Avrebbe voluto accendere la luce per guardarla meglio, ma non voleva lasciare quell'abbraccio. I capelli adesso sciolti di Andy si disperdevano sul suo petto pizzicandogli il collo; erano rimasti in silenzio per diversi minuti, lei stava ascoltando il battito del suo cuore ed Alex con movimenti circolari disegnava sotto le coperte figure geometriche sulla schiena nuda di Andy. Nessuno dei due avrebbe saputo quantificare il tempo che avevano passato assieme, ma non gli importava. La mano sudata della ragazza abbracciava il suo costato in un'implicita paura di sentirlo sfuggire, e con gli occhi aperti fissava la coperta scura a qualche centimetro dal suo volto. Alex aveva già fumato una sigaretta in silenzio sul letto, osservando ogni suo piccolo movimento. Il fumo li aveva circondati per qualche secondo prima di scomparire.
« Mi piacciono le lenzuola scure. » disse Andy muovendo lentamente un piede sulla sua gamba nuda. Il ragazzo baciò con calma la sua testa, rimanendo in silenzio. Deglutendo, mosse la testa per guardarlo negli occhi; trovò il suo sguardo scuro già attento, con una venatura di dolcezza che la sorprese. « Conosci la canzone, January, di Paolo Nutini? » Alex scosse leggermente la testa, continuando ad accarezzare con i polpastrelli la sua schiena. « Non è in nessun disco. » Chiarì lei, quasi volesse giustificarlo.
« Puoi cantarla? » chiese sofficemente, inclinando leggermente la testa per guardarla meglio. Andy rimase per qualche secondo in silenzio, indecisa sul da farsi. Aveva già involontariamente cantato di fronte a lui, ma Margareth e Miles stavano parlando, mentre in quel momento si sentiva totalmente scoperta. Sospirò appena.
« I sit around and wonder.. About the fire in your eyes, the movement of your fingers,the way you slowly complicate my life.. » mormorò musicalmente distogliendo lo sguardo dal suo. Alex rimase in religioso silenzio, facendo attenzione ad ogni piccola intonazione della sua voce. « Could it be January 'cause it feels so cold without you here.. Oh you are the sun.. Yesterday and everyday seems so plain now you're not here, my colour's gone. » canticchiò il ritornello ticchettando con le dita sul petto del ragazzo, che la avvicinò per baciare di nuovo la sua fronte. Ascoltava Paolo Nutini praticamente da sempre, non era mai riuscita a vederlo in concerto ma la sua musica l'aveva accompagnata per l'ultima parte della sua adolescenza, e per tutto il suo viaggio degli ultimi anni.
« Vorrei portarti ad un concerto. » disse Alex portando la mano tra i capelli castani della ragazza e pettinandoli con lentezza.
« Di chi? » chiese incuriosita, torcendo il collo per poterlo guardare di nuovo.
« Non lo so. » rispose stringendosi nelle spalle e facendo di conseguenza muovere la testa di lei. « E' raro trovare qualcuno a cui piaccia la musica quanto piace a noi. Penso sarebbe divertente. » Le spiegò continuando a passare le dita tra i suoi capelli, osservando in modo distratto il modo in cui le onde scure si dividevano sotto le sue dita chiare, e come il suo anello di tanto in tanto si intrecciasse con ciocche minuscole. Andy annuì, rimanendo tuttavia in silenzio. Avrebbe voluto fare molte cose con lui, ma la realtà era che sarebbe partito dopo un paio di giorni per un tour mondiale, e per quanto entrambi volessero evitare di parlare di quell'elefante nella stanza, questo continuava ad insinuarsi in ogni loro ragionamento. « Hai fame? » chiese allora lui, che sembrava averle letto nella mente. Andy sospirò, spostandosi sulla sua gamba e poggiando la pancia sul suo fianco, con il mento sul petto del ragazzo.
« Si. » disse con un sorriso dolce. Alex sorrise a sua volta, e con la mano portò indietro i capelli della ragazza per guardarla meglio in volto.
« E ti aspetti che dopo questo tiro mancino mi alzi? » chiese riferendosi ai suoi movimenti, accarezzando lentamente la sua schiena. Andy ridacchiò scuotendo la testa, prima di poggiare la guancia sul suo petto e giocherellare con le dita dei piedi sulla sua gamba. Poggiando entrambe le mani sui suoi fianchi spostò con fatica la ragazza verso di lui, sorridendo sulle sue labbra quando si incontrarono con le sue. « Tentatrice » la apostrofò baciando piano la sua bocca, in un soffio. Andy rise scuotendo la testa; era così difficile far combaciare le mille immagini di Alex Turner che aveva avuto in testa da quando aveva iniziato ad ascoltare gli Arctic Monkeys, eppure quel ragazzo era tutto tranne che un frontman pieno di sé; era con lei, e lo sentiva così vicino da dimenticare tutto il resto. Quello era Alex, o almeno così arrivò a pensare.
« Alex ho fame, ed hai finito i.. i protettori. » gli disse lasciando dei piccoli baci agli angoli della sua bocca.
« I protettori di cosa? » la prese in giro Alex, lasciandosi scappare una risata divertita. Andy colpì dolcemente il suo petto con il palmo della mano, accoccolandosi sulla sua spalla e mettendosi su un fianco. Il ragazzo aveva capito perfettamente che si riferiva ai preservativi, ma la sua innocenza o pudore riguardante certi argomenti non finiva mai di sorprenderlo. Con un sospiro lui si voltò di fianco, abbracciandosi con il braccio della ragazza, lasciando che le sue ginocchia trovassero posto nell'incavo delle sue. Andy si avvicinò sorpresa senza dire una parola, poggiando il seno contro la schiena di Alex, ed il palmo sul suo petto; un bacio soffice sulla sua spalla.
« Quindi.. sei il cucchiaio piccolo. » sussurrò intrecciando i piedi con i suoi, riferendosi alla loro posizione.
« Lasciami in pace. » rispose divertito, portandosi la sua mano alle labbra per baciarla.




Il buio era decisamente più fitto quando si risvegliò, doveva essere notte fonda perché anche il rumore delle auto si era fatto indubbiamente più rado. Non sentendo il calore del suo corpo addosso, immaginò che Andy si fosse girata su un fianco, e voltandosi a sua volta trovò la sua schiena nuda nel letto. Baciò la sua spalla delicatamente, prima di accarezzarle il braccio ed abbracciarla da dietro. Avrebbe voluto che quella notte non finisse mai, svegliarsi altre mille volte e voltarsi altrettante, baciarla, abbracciarla, accarezzarla, senza dover dire niente; un infinito deja-vu che avrebbe portato solo ad una mattinata ancora più dolce, in cui lei non se ne sarebbe andata, e se ci avesse provato, lui l'avrebbe convinta a rimanere, solo per un po'. Con un mugolio sommesso, la ragazza intrecciò le dita con le sue, poggiando le loro mani sulla sua pancia, leggermente sporgente a causa della posizione, della sua scarsa predisposizione per gli sport, e un amore mai finito con la buona cucina. Alex si avvicinò ancora di più, portando il braccio davanti al suo petto e stringendola a sé, abbracciandola in una sorta di gabbia fatta di nient'altro che ossa e carne.
« Parliamone adesso. » sussurrò, con una mezza speranza che lei non lo sentisse. Rimase in silenzio qualche secondo, in dedicata attenzione ad ogni piccolo sospiro della ragazza; non era convinto che dormisse, anche se da una parte lo sperava. Svegliala, parlagli. Parliamone; me ne vado. Me ne vado e non so come definire questa notte. Sembra tutto così strano. E stavolta non sono gli effetti dell'acoustic folk. I capelli scomposti gli ricadevano sulla fronte mentre la collana d'oro che portava sempre al collo si era adagiata, in parte, sul materasso. Di notte è tutto così facile.


Avverto infine (per giocarvi uno scherzetto di cattivo gusto) che per il momento non ho riletto il capitolo,
perché ci lavoro da giorni e se lo rileggessi in questo momento penso potrei cancellarlo interamente; dunque scusatemi
se ci sono degli errori grammatici/ortografici. Vi abbraccio forte, e spero che vi sia piaciuto questo passaggio
per me così difficoltoso nel raccontarvi!
Ci tengo inoltre a precisare che leggendo l'FF di Fefelina ho trovato alcune piccole similitudini specialmente nel comportamento
di Alex; che mi hanno piacevolmente sorpresa nel leggere il suo ultimo capitolo. Spero che sia chiaro che non ho voluto
"ricopiare" niente, non mi permetterei mai; credo sia semplicemente dovuto al fatto che davvero vediamo Alex in un modo
davvero, davvero simile. :)

Direte, ma non poteva metterla nella playlist? e si che potevo, ma son un po' stronza, perdonatemi.
January - Paolo Nutini: https://www.youtube.com/watch?v=51T3ulGjEUE

 
   
 
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