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Autore: Midlight    02/11/2008    1 recensioni
Un racconto fantasy, con spunti comici e di commedia, che narra di una ragazza rapita e di due coraggiosi eroi che la cercano... Ma la ragazza è stata davvero rapita? Perché? Chi è realmente?
Genere: Commedia, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando si risvegliò, sudata, e si mise a sedere, guardandosi intorno notò che c'era qualcosa di strano, nella stanza, qualcosa di diverso che però non riusciva a individuare. Si concentrò a uno a uno sugli oggetti presenti: i libri, c'erano anche ieri, uguali; il tavolo era lì, le sedie pure; gli scaffali, erano al loro posto; la finestra viola... finestra viola? Non c'era mai stata una finestra viola lì! Che l'avessero spostata di stanza durante la notte?
Ma era poi finita, la notte? Era, effettivamente, mattina? I vetri colorati le impedivano di capire, e gettavano la stanza in penombra. Si avvicinò alla parete e cercò un modo per aprire la finestrella, ma sembrava essere tutt'uno col muro; cercò allora di scrutare all'esterno, per capire che ore fossero, ma era impossibile, forse per la natura del vetro o forse per qualche incantesimo o chissà che altra diavoleria. "Buffo", pensò Aishté, "tutto ciò non mi stupisce... non mi stupisce più nulla!"
«Alzati!» L'individuo incappucciato aveva aperto silenziosamente la porta, e si aspettava di trovarla stesa nel suo giaciglio. «Ah, sei già alzata, vedo. Ti piace il nostro nuovo elemento d'arredo?» chiese con una risatina beffarda vedendo l'interesse della ragazza per la finestra. «Dove... sono? Cos'è successo?» «Sei dove sei sempre stata. Questo è quanto», aggiunse poi, vedendo che Aishté era evidentemente in attesa di altre spiegazioni.
La ragazza si avvicinò al tavolo, su cui erano state appoggiate alcune pagnotte, delle uova e del liquido che poteva essere succo di mela, a giudicare dal colore; c'erano due piatti.
L'incappucciato si avvicinò al tavolo e scostò una sedia: a quanto pareva, Aishté aveva ospiti per colazione. «Parliamo», disse la persona che, anche se la ragazza non lo sapeva ancora, le avrebbe fatto compagnia molto spesso, di lì in avanti.
Era la prima volta che questa si univa ai suoi pasti; era successo che fosse presente, soprattutto nei primi giorni - Aishté pensava che fosse per tenerla d'occhio - , ma mai che mangiasse con lei.
Il suo strano partner si slacciò il mantello e abbassò il cappuccio. Aishté non poté reprimere un grido di sorpresa. «TU!»
  
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