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“Tu!” “ Stupido ragazzino! Come ti sei permesso?!”
Filla non riuscì a capire cosa stava succedendo, la Guardia dei veleni, la sua adorata Rekla, colei che per lui era irraggiungibile, era li davanti a lui, completamente nuda.
Il ragazzo non riusciva a ricordare l'accaduto. L'unica cosa, però, di cui era certo era davanti a sé: Rekla, nuda, rossa in volto, visibilmente a disagio che cercava di coprirsi alla ben meglio con il mantello.
Profumava, tutta la stanza, ma in particolare lei, non dell'odore di sangue che, in ogni caso, Filla adorava, ma di fiori di campo, che penetravano le narici del giovane e lo inebriavano.
I ricordi tornavano come uccelli migratori nella mente del ragazzo: si era recato dalla Guardia dei Veleni per parlarle del viaggio nel Mondo Sommerso.
Ma la sorpresa di trovarla nuda e intenta a fare il bagno, lo avevano sviato dal suo vero scopo.
Rekla ora lo fissava vitrea.
Filla indietreggiò. Non sapeva come comportasi. La desiderava così tanto ma si sentiva inferiore troppo a lei.
“Voltati!” disse la Guardia dei Veleni, dura. “ma re … resta” aggiunse con una nota di tenerezza nella voce.
Il ragazzo si voltò. La sua vista era oscurata, ma l'immaginazione vivida in lui come l'udito.
Sentì il fruscio del mantello, i passi leggeri della donna che percorrevano la stanza in cerca degli indumenti.
Una volta che Rekla si fu vestita permise a Filla di voltarsi.
“Dimmi “ gli disse, ma prima aggiunse “scusa il mio comportamento, mi ero solo spaventata!”
Filla guardò Rekla. La amava con tutto se stesso e oggi ne aveva avuto la conferma.
Non voleva partire per il Mondo Sommerso, voleva andare con lei, proteggerla, accudirla, starle accanto e gioire assieme della morte dalla ladra da strapazzo e dell'infiltrato, con il quale aveva qualche conticino in sospeso.
L'idea di lasciarla partire da sola lo tormentava. Si era persino rivolto a Yeshol per non farla partire da sola, ma la Suprema Guardia era stata irremovibile, dicendo che il ragazzo sarebbe stato solo di peso alla sua assassina più fidata.
Filla era sconsolato. L'unico suo obbiettivo in questo istante era trasmettere i suoi sentimenti a Rekla.
“Signora .. io” iniziò, ma gli mancò il coraggio.
“Dammi del tu!” disse in tono comprensivo Rekla.
“Rekla, io volevo augurarti buona fortuna per la missione!”
“Sarà ardua!” rispose l'assassina.
“Ma volevo augurartelo a modo mio!” disse.
“ E come ?” chiese sbigottita.
“Così!”
Il ragazzo si avvicinò a lei e appoggio delicatamente le labbra a quelle della Guardia dei Veleni. Gli occhi fissi sul pavimento, per il troppo imbarazzo.
“Guardami!” proruppe Rekla dopo un infinità di secondi.
Si baciarono lungamente, sino allo sfinimento. Dopo ciò Filla, rosso in volto, e in imbarazzo, fece alla Guardia un mezzo sorriso e si dileguò.
Rekla pianse, non di disperazione ma di gioia: almeno qualcuno avrebbe pianto la sua morte.
cerrywoman's corner
Salve a tutti! Mi scuso per l'immendo ritardo ma per problemi di salute e scolastici non so riuscita ad aggiornare. Siamo ormai agli sgoccioli di questa storia, due capitolo e poi si concluderà. Ringrazio infinitamente tutti i lettori che hanno messo la storia nelle preferite, seguite, ricordare; un grazie speciale a chi recensisce e ai lettori silenziosi.
Grazie di cuore.
un bacione
cerrywoman.