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Autore: stelladineve    02/12/2014    3 recensioni
"Non c'è niente di piú triste che svegliarsi la mattina di Natale e non essere piú un bambino".
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Famiglia Black, Famiglia Dursley, Famiglia Potter, Famiglia Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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  • MAI!! Lily, io non ti parlerò mai più! Guarda, la mia bambola era così bella e tu me l’hai rotta, sei cattiva!-
  • Tunia, non volevo, volevo solo pettinarla, mi è sfuggita dalle mani!-
  • Tu tocchi sempre le mie cose, perché sono più belle delle tue, ed è per questo che me le rompi!-
  • Non è vero! Sono le mie cose ad essere più belle delle tue!!-
  • Sei una bugiarda!-
Era iniziato così il pomeriggio della Vigilia di Natale; lo zio di Lily e Petunia era arrivato con un regalo ciascuno, una bambola per Petunia e un libro per Lily, e quando Lily, finito di leggere il libro, aveva preso in mano la bambola, questa le era caduta e si era spezzato il braccio. Così le due bambine si erano messe a litigare,  e le loro voci erano arrivate fino in cucina, dove la madre stava sfornando il dolce per la sera.
Sperando di riuscire a calmarle, si era avviata nel salone, dove le aveva trovate entrambe in lacrime, una con la povera bambola rotta in braccio, e l’altra rannicchiata sul tappeto vicino al suo libro.
  • Mamma, mamma! Lily è cattiva, mi ha rotto la bambola!-
  • Ma mamma, non l’ho fatto apposta, mi è scivolata!-
  • E invece si che l’hai fatto apposta, e adesso guarda cosa faccio!!-
E in men che non si dica, Petunia prese il libro di Lily e strappò delle pagine: a quel punto Lily le si scaraventò addosso dandole uno schiaffo, a cui Petunia rispose con un morso sul braccio della sorella, e avrebbero continuato a picchiarsi se solo non fosse intervenuta la madre a dividerle.
  • Bambine, adesso basta, è Natale, in teoria in questo periodo si è tutti più buoni; non mi sembra proprio il caso di litigare, poi stasera vengono i nonni e gli zii, volete mica che vi trovino tutte scompigliate? Su, Tunia, vieni con me, facciamo i biscotti alla cannella; e tu, Lily, hai voglia di andare con papà a fare una passeggiata? Non fa tanto freddo, e sai che a lui piace stare in tua compagnia…-
Così, dopo aver momentaneamente rasserenato le due litiganti, la madre iniziò a fare i biscotti con Petunia e Lily corse dal padre, che l’aspettava vicino alla porta e le promise che sì, sarebbero andati a bere una cioccolata calda e che avrebbero preso pure qualche cioccolatino, ma che era il loro segreto, perché se lo scopriva la mamma allora li avrebbe rimproverati!
 
Arrivata ormai la sera, Lily aspettava gli ospiti seduta sul divano, già pronta per la cena; aveva il suo vestito preferito addosso, un fiocco tra i capelli e un’espressione serena, e ripensava a quanto era stato bello passare il pomeriggio con il suo papà. Solo il caminetto acceso e le lucine dell’Albero di Natale illuminavano la stanza, e lei si ritrovò a desiderare che pure Tunia potesse star seduta accanto a lei in quel momento, a godersi quella pace. Ma Tunia era ancora arrabbiata con lei, lo sapeva; pensierosa, scese dal divano e si chinò a prendere la bambola rotta, che era stata abbandonata sul tappeto quel pomeriggio. La fissò e desiderò fortemente di essere in grado di riuscire a ripararla con la colla, per fare una sorpresa alla sorella; ma, mentre la fissava, all’improvviso la bambola emanò una luce bianca, e quando questa sparì il braccio rotto era tornato a posto!
Lily non riusciva a capacitarsene; era felice, perché questo voleva dire che Tunia l’avrebbe perdonata, ma non capiva da dove poteva provenire quella luce! Ma, in quel momento, Petunia entrò nella stanza sbattendo la porta, e guardò la sorella con espressione inorridita:- Ti ho vista fare quella luce bianca! Sei un mostro, solo i mostri fanno queste cose! E io non voglio una sorella mostro!-
  • Ma Tunia, è comparsa da sola!-
  • Non è vero, l’hai fatta tu! Sei un mostro, e io adesso lo dirò a tutti, mamma e papà si vergogneranno di te!-
Con queste parole, uscì dalla stanza, buttando per terra la bambola riparata.
Ma Lily, per la prima volta, non la rincorse, provando a farsi perdonare. Si sedette di nuovo sul divano, e una luce bianca comparve un’altra volta, mentre provava a rimettere a posto il libro strappato; vedendo che anche questo era tornato ad essere come nuovo, sorrise, e disse ad alta voce: -Io non sono un mostro, io sono speciale. E mamma e papà saranno orgogliosi di me.-
 
 
Anni dopo, il mattino della Vigilia di Natale, Lily bussò alla porta di casa della sorella.
Vide un movimento da dietro le tendine, ma nessuno venne ad aprirle.
Allora sospirò, e lasciò un cestino sui gradini; dentro c’era una bambola identica a quella che le aveva portate al litigio tanti anni prima, un sacchetto di cioccolatini e un biglietto, su cui si poteva leggere: “Ti voglio bene e te ne ho sempre voluto. Spero che un giorno avrai voglia di rivedermi.”
Mentre girava le spalle alla porta, però, sentì una finestra aprirsi, e la voce di un uomo dire:- Petunia, chi è quella signora che ti somiglia? E’ forse tua sorella?-, e la voce di una donna rispondere:- Io non ho sorelle, Vernon. Chiudi la finestra, per favore, entra aria fredda.-
   
 
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