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Autore: ketyblack    03/12/2014    2 recensioni
La periferia di Tokyo non era mai stata un quartiere allegro, anzi, il più delle volte diventava un covo di barboni e di mafiosi che abitavano però nei quartieri alti e che facevano ronde per controllare il lavoro delle proprie ragazze, il centro del traffico della prostituzione, talvolta anche minorile. C’erano poche giapponesi che battevano, la maggior parte erano russe, polacche, tutte alte flessuose e bionde, un genere non molto frequente nella popolazione del Sol Levante…
In questo ambiente, non molto favorevole all’allevamento di figli, erano cresciuti, insieme, sempre, essendo uno la famiglia degli altri un gruppo di ragazzi, un po’ strani per certi versi, ma sicuramente amici fraterni.
Il sole stava facendo capolino tra le colline in campagna, le sveglie suonavano, spaccavano i timpani e rompevano decisamente le scatole alle anime assopite, soprattutto all’unica donna del gruppo, Konan, peccato che a lei il campanello che spaccava i timpani…
Rieccomi dopo quasi un anno di assenza, è la prima ff che scrivo sull'Akatsuki e l'ho voluta rendere a modo mio, spero vi piaccia e che recensirete in molti! Un bacione!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Six guys and their band: Akatsuki
 

Ed eccomi di ritorno dopo taaaaaanto taaaanto tempo! Chiedo scusa umilmente ma ho avuto seri dubbi se andare avanti con questa storia o se chiuderla e basta, ma poi ho pensato a voi, magari qualcuno poteva essere curioso di sapere gli sviluppi dei nostri cari amici e quindi ecco qui un nuovissimo capitolo!

 

Capitolo 7: Born to be my baby

 

A scuola quel giorno c’era il test finale di fisica, solamente Sasori e la blu si sentivano preparati e sicuri, gli altri non ci avevano mai capito nulla ed erano affranti e si trascinavano per i corridoi come degli zombie. Hidan si illudeva di poter copiare da qualche secchione della prima fila, ma poi squadrò Deidara, suo compagno di banco e continuò a crogiolarsi nella disperazione.

Una volta seduti in classe tutti fremevano, il professor Orochimaru non tardò ad arrivare con i famigerati test nella cartella che buttò con un tonfo sulla cattedra. Con lui era praticamente impossibile copiare qualsiasi cosa, girava tra i banchi, spostava gli alunni in altre postazioni, era un vero e proprio incubo.

Quando consegnò i compiti tutti iniziarono a leggere le domande nella speranza di cavarsela in qualche modo.

Konan aveva già cominciato a scrivere, era stata spostata nella fila più indietro, lontano da Sasori, i due collaboravano sempre durante i compiti in classe.

Illustra con esempi pertinenti i tre principi della termodinamica.

Definisci campo magnetico.

Enuncia gli esperimenti di Faraday ed illustrane le teorie derivanti da esse.

Confronta il teorema di Gauss per i campo elettrico e magnetico.

Sbuffò. Erano quattro, stramaledettissime, domande, per fortuna erano anche le più scontate rispetto al programma svolto durante quell’anno. In pochi secondi stava già definendo il concetto da campo magnetico con esempi che aveva letto lei in più sul libro di testo, al professore sarebbero piaciuti sicuramente.

Soddisfatta del proprio operato alzò la testa dal foglio quando ancora mancava mezz’ora alla fine, era una delle sue doti, la velocità e la capacità di sintesi, era sempre la prima a consegnare. Lanciò un’occhiata a Sasori, sembrava anche lui alle prese con una delle ultime domande e aveva l’espressione di chi ne stava venendo a capo. Hidan era praticamente stravaccato sul banco del secchione della classe, Rock Lee e stava anche avendo successo perché stava scrivendo come un dannato. Itachi e Deidara si passavano velocemente bigliettini che erano grossi come libri di testo e li guardavano di soppiatto.

Si accorse solo in quel momento che Pain era stato spostato proprio al suo fianco, fissava il vuoto davanti a sé, il compito era in bianco, per la frustrazione giocherellava con la penna e sbuffava sonoramente.

  • Ehi…Pain… tieni…- sussurrò la bruna guardando verso il professore che stava guardando fuori dalla finestra, gli porse il suo compito. Lui lo prese, svelto, e lo scambiò con il proprio porgendo il foglio bianco alla blu. Konan scrisse nuovamente tutti i concetti che aveva appena snocciolato, cercando, per quanto possibile di rendere la sua scrittura più mascolina possibile, imitò la calligrafia quadrata di Pain, scrisse molto lentamente ma al suono della campanella aveva risposto a buona parte dei quesiti, aveva trascurato solamente il teorema di Gauss, la sufficienza gliel’aveva assicurata, forse anche qualcosa di più.

 

Alla fine dell’ora tutti presero un sospiro di sollievo, chi più e chi meno era riuscito a venir a capo al compito. Nessuno aveva notato il favore che Konan aveva fatto a Pain, i due si sorrisero di nascosto mentre gli altri esultavano per averla scampata.

  • E vai, non dovremo più studiare fisica fino all’anno prossimo!- urlavano Itachi, Hidan e Deidara abbracciandosi come se fossero sopravvissuti ad una battaglia all’ultimo sangue.

  • Mi state proprio sui coglioni, voi! Non studiate mai un cazzo e alla fine vi parate sempre il culo così!- commentò Sasori sedendosi al proprio posto e riponendo il libro di fisica in cartella.

  • Non siamo mica tutti geni come te, Saso! Tu capisci sempre tutto di tutte le fottute materie, sei un secchione proprio come la nostra Konnie!- esclamò Hidan scompigliandole i capelli blu proprio mentre si stava sedendo accanto al rosso.

  • Si, si. Dite così perché è più comodo copiare dagli altri…- disse Konan sorridendo agli amici.

  • E tu, Pain, non dici niente? Come ti è andata?- chiese Deidara appoggiando una mano sulla spalla dell’arancione.

  • Ma sì, me la sono cavata grazie all’aiuto di una persona speciale…- rimase il vago facendo l’occhiolino a Konan che arrossì all’istante. Ma che cosa diavolo stavano facendo? Sembravano due stupidi.

 

Nel pomeriggio Ino si unì a loro nella tana di Deidara, stranamente non starnazzava fastidiosamente ma se ne stava tranquilla sul piccolo divanetto che avevano nel seminterrato, ascoltando le loro prove che quel giorno sembravano interminabili, Sasori non era mai contento del sound ed era agitato per l’imminente concerto. Gli altri sostenevano di essere pronti e non erano poi così preoccupati.

Konan dopo due ore di canto ininterrotto si prese una pausa, doveva assolutamente bere dell’acqua e non sforzare troppo la voce, se non voleva perderla prima del gran giorno.

Era in cucina con una bottiglietta in mano, poco dopo sentì i leggeri passi di Ino raggiungerla. Quando la bionda varcò la soglia della piccola cucina assunse un’espressione imbarazzata. La blu si accorse solo in quel momento di non aver mai neanche scambiato una parola con la fidanzata di uno dei suoi migliori amici.

  • Ehi, vuoi una birra? Ne abbiamo a palate!- esclamò lei cercando di essere gentile. La bionda annuì piano, senza guardarla negli occhi. Era così strano non sentirla con quella vocetta petulante con sempre qualcosa da ridire.

  • Grazie, Konan. Senti… io a Hidan ci tengo, te lo posso giurare, dovresti essere contenta per lui.- cominciò lei in tono tranquillo bevendo un sorso di birra socchiudendo gli occhi chiari.

  • Lo so. Scusami se mi sono comportata da stronza. Sono contenta per voi.- borbottò lei guardandosi le unghie smaltate di nero e sospirando.

  • Posso capirti, sai, se fossi cresciuta anche io solo con ragazzi vedrei le altre come delle nemiche che vogliono minare la mia amicizia con loro…- aveva centrato pienamente il punto, forse non era così oca come credeva la blu, la Yamanaka aveva anche un cervello.

  • Sì, mi sono comportata come una perfetta idiota, ti chiedo scusa, Yamanaka…- si affrettò ad aggiungere la blu con un mezzo sorriso. Forse non era più così infuriata con lei anche perché aveva notato che Sakura, dopo la festa, non si era più avvicinata a Pain.

  • Chiamami pure Ino. Non c’è bisogno che tu sia così formale con me!- disse amichevolmente posandole una candida mano sulla spalla. Konan annuì, poi la guardò, era decisamente bellissima, giusta per Hidan, con quei capelli biondi e lunghi, curatissimi, poteva sembrare una versione di Deidara al femminile.

  • Ok, Ino. Che ne dici di andarci a sedere sul divano del salotto? Io giù non ci torno neanche morta, Sasori oggi è fuori controllo!- sorrise la blu facendole strada verso il salotto consunto. Completamente diverso dalla villa in cui Ino viveva.

  • E così, voi vivete praticamente qui. Hidan parla in continuazione di voi, di quanto siete fantastici e di quanto vi vuole bene. Siete la sua famiglia, si sente più a suo agio qua dentro di quanto non si sia mai sentito a casa.- confessò la bionda posando la lattina di birra sul tavolino di legno posto in mezzo al salotto.

  • Lo stesso vale per me, ma è solo da poco che dormiamo sempre tutti qui, saranno due settimane. È bello stare con loro, non ci si sente mai soli e non c’è tempo per rattristarsi. Deidara è un ragazzo fantastico, uno dei pochi che mi conosce sul serio, si è arrangiato da quando era piccolo, questa casa l’ha praticamente fatta sorgere dal nulla; poi c’è Sasori, il leader morale della band, è forse quello con il carattere più simile al mio; Itachi ovviamente è un mito, tutte le ragazze vorrebbero farselo ed è quello che salda sempre i conti alla fine del mese e non ho ancora capito che cosa possa farci qui, con noi morti di fame di periferia; alla fine c’è lui, l’ultimo arrivato del gruppo, Pain.- al nome dell’arancione la blu non seppe più che dire.

  • Che ti piace. Si vede chiaramente, e, secondo me, anche tu gli piaci, parecchio.- sorrise lei girandosi tra le dita una ciocca di capelli perfettamente lisci, sembrava che ogni cosa che lei facesse fosse perfetta.

  • Dev’essere bello vivere costantemente con i propri amici, sei una ragazza fortunata, Konnie…- commentò lei socchiudendo i suoi grandi occhi azzurri.

Verso l’ora di cena la bionda salutò tutti e diede un bacio sulle labbra a Hidan varcando la porta per tornare a casa, già, lei aveva una famiglia normale, che viveva in una casa normale. Pensarono gli altri guardandola andare via per poi mettersi a tavola in modo disordinato: non avevano alcun orario per mangiare o per le faccende domestiche, era tutta disorganizzazione.

La cena fu pronta intorno alle dieci di sera, Konan si era rimboccata le maniche e aveva cercato di preparare una specie di insalata di riso per tutti, servendola con un cucchiaio che sembrava più che altro un badile. Intanto i ragazzi non prestavano attenzione alla qualità del cibo ma alla quantità, bastava ce ne fosse un silos e loro erano contenti. Dopo cena dovettero tutti subire le lamentele di Sasori che, scoprendosi il braccio guardava il suo tatuaggio che stava facendo le croste e che faceva grattare, anche gli altri sapevano bene che cosa stava passando ma era una sensazione del tutto sopportabile.

  • No, ma voi non avete idea, io ne ho di più, guardate!- continuava a dire indicando il centro della nuvoletta rossa. Gli altri scoprirono i propri tatuaggi e gli fecero vedere che era perfettamente normale. Konan fece finta di niente.

  • Konnie, rassicura anche tu questo idiota, per favore!- esclamò Itachi indicando la propria spalla. La blu arrossì vistosamente e si avvicinò al rosso scostandosi i jeans dalla pelle facendogli vedere la nuvoletta proprio vicino al proprio fianco. Gli altri la guardarono con fare interrogativo, il giorno prima nessuno si era accorto di dove Konan si fosse fatta tatuare.

  • Wow, sexy, Konnie!- urlò Hidan fissando la piccola nuvoletta rossa, che lui aveva uguale sull’avambraccio. Alla fine nessuno l’aveva fatto nello stesso posto: Itachi sulla spalla, Sasori sul deltoide, Deidara sul polso, Hidan sull’avambraccio e Pain sul costato.

  • Che scemo che sei, Hidan!- borbottò la blu ridendo e soffermandosi su Pain che la stava squadrando sottecchi, senza dire nulla.

  • Sono davvero una figata questi tatuaggi, ci terranno sicuramente più uniti!- esclamò Deidara accingendosi a sparecchiare il tavolo ancora ingombro dalle stoviglie sporche.

 

Seduti sul divano con una birra in mano e si dava inizio ad una lunga nottata di studio, la materia del giorno era storia, ma nessuno aveva più voglia di ripassare nulla, erano molto nell’ottica di “o la va o la spacca”.

Sasori fu il primo ad arrendersi al sonno giurando a sé stesso che il giorno dopo non avrebbe fatto copiare nessuno di loro perché si ostinavano a non voler aprire un libro. Hidan, Deidara e Itachi accorsero in camera subito dopo di lui, supplicandolo in ginocchio di farli copiare anche solo una parte di una domanda e che, conoscendolo, non li avrebbe lasciati nei guai. Quanto avevano ragione.

  • Sasori fa bene a comportarsi così. Non studiate mai un cazzo, non è giusto che noi sgobbiamo!- si lamentò la blu abbracciandosi le ginocchia e poggiandoci il capo sopra. L’arancione le sbuffò il fumo addosso e sorrise, sghembo, come al solito, sembrava quasi una smorfia, ma a Konan nulla sembrò più bello di quello.

  • Perfettina. Non ci lascereste mai nei guai, vi conosciamo molto bene, siete come dei fratelli per noi … - cominciò l’arancione appoggiando la testa contro quella della blu.

  • Cretino, vi starebbe solo bene non passare l’anno perché fate i cazzoni in continuazione!- replicò lei sempre più convinta, stringendo i pugni in maniera minacciosa.

  • E come mai non sei andato anche tu a supplicare Sasori?- aggiunse subito dopo scrutandolo con gli occhi scuri socchiusi.

  • Perché io ho la mia arma segreta … vero, Konnie?- le sussurrò nell’orecchio mordendone il lobo. La blu sussultò a quel contatto, ormai Pain non faceva altro che provocarla, quando le si avvicinava era perennemente sul chi va là. Pochi secondi dopo si stavano baciando, ma era un bacio decisamente diverso rispetto a quelli che si erano scambiati fino a quel giorno, si ritrovarono l’uno sopra l’altra, Konan poteva percepire perfettamente il calore del corpo del ragazzo che si era sistemato meglio tra le sue gambe, stava lentamente risalendo il profilo delle sue cosce per arrivare ai fianchi, cingendoli dolcemente, gemette quando sentì una delle grandi mani di Pain intrufolarsi impertinente dentro i jeans stretti della ragazza, accarezzando il bordo della sue mutandine.

  • Konnie … non hai idea di quanto ti voglio … - rantolò lui sommessamente appoggiando la fronte alla sua, fissandola negli occhi, smettendo di baciarla solo per pochi secondi, giusto il tempo di prendere fiato. La blu si trovò vicina al punto di non ritorno, ma era fermamente convinta che quello non fosse né il momento né il posto giusto, non l’avrebbe fatto con Pain. S’imbarazzò enormemente quando sentì un dito del ragazzo che cercava di entrare nella sua piccola apertura, ancora inesplorata. Sentì distintamente l’eccitazione del ragazzo premere contro la sua coscia.

  • Pain. No, non posso, non adesso … - sussurrò lei tra un bacio e l’altro. L’arancione sembrava non ascoltare le sue proteste e proseguì il suo cammino verso quella meta ancora vergine, ma che lui non aveva idea di questo. Le alzò la maglietta leggera scoprendo un reggiseno sportivo, facendola arrossire terribilmente quando cercò di scostarne la coppa per avere libero accesso al suo petto. Konan era come paralizzata, si stava lasciando andare, lentamente, ma non voleva rischiare di farlo la sua prima volta così, per caso, sul divano sbrindellato di Deidara, con tutti gli altri a pochi metri. Dandosi della stupida prese le mani di Pain e le bloccò, facendo crescere in lui una sensazione di disappunto, nessuna aveva mai osato fermarlo per negarsi a lui.

  • Perché no?- sussurrò lui baciandole il collo con fare sensuale per poter riprendere alla sua occupazione di poco tempo prima. Odiava ammetterlo ma adorava quel piccolo corpo, provocava in lui sensazioni che prima non aveva mai neanche sognato.

  • Beh…perché….è quel periodo del mese…- inventò la blu cercando di alzarsi, ancora in preda all’imbarazzo assoluto. Non riusciva neanche a guardarlo in faccia, alla fine la scusa della sue “cose” aveva funzionato, Pain si era allontanato e si era messo a sedere guardandola sottecchi. La blu non avrebbe mai avuto il coraggio di dire al ragazzo di non averlo mai fatto e che tutte le sue storie erano un mare di stupide bugie.

  • Forza, andiamo a dormire, domani c’è scuola…- borbottò lui prendendola per un braccio e raggiungendo gli altri in camera che stavano fumando come ciminiere e tutto si era impregnato di quel forte odore di tabacco che non abbandonava mai la stanza.

  • Finalmente! Ma che cosa stavate facendo di là tutti soli?- incominciò Hidan curioso, ma più che altro ironico, non immaginava che di là stava per succedere l’inimmaginabile. I due si guardarono e arrossirono, fortunatamente la stanza era immersa nell’oscurità quindi nessuno notò questo piccolo particolare.

  • Ultimamente state sempre per conto vostro, non è che fate le cosacce di nascosto, eh, Pain?- lo prese in giro Deidara passando un braccio attorno alle spalle di Konan che sussultò. Il biondo le sorrise, placido e sereno, appoggiando la testa sulla sua spalla e infilandole in bocca mezza sigaretta.

  • Tieni, Konnie, è l’ultima…- gentile, come sempre, diverso da tutti i ragazzi che lei aveva mai conosciuto, sarebbe stato bello avere un ragazzo come lui. Sentiva che con il biondo era sempre a suo agio, poteva parlare di tutto, aveva un rapporto ben diverso rispetto a quello che aveva con Pain, forse avrebbe anche potuto dirgli la verità, rivelargli della sua inesperienza nel sesso. Sentiva che stava per esplodere, aveva avuto la sua occasione per farlo con Pain e lei l’aveva mandata all’aria.

  • Grazie, Dedi, come farei senza di te?- sorrise aspirando il fumo e accorgendosi che Pain si era appena sistemato all’altro suo fianco le stava lentamente accarezzando un fianco con movimenti circolari che la stavano mandando letteralmente in tilt.

  • Ti ho detto mille volte di non chiamarmi così! Adesso dormi, domani c’è scuola…- rispose il biondo girandosi dall’altra parte.

 

Ed ecco la fine del settimo capitolo, è l'ora dei miei ringraziamenti vecchio stile. Grazie a tutti coloro che hanno continuato a seguire la mia storia e a coloro che leggono solo ma non recensiscono (e dai lasciatemi un commentino!)

 

grazie specialmente a:

 

blackcatMiao: ma ciao! Grazie mille per la recensione! Mi ha fatto molto piacere! Poverina hai paura degli aghi? Io invece mi riempirei di tatuaggi eheheh! Comunque bando alle ciance spero che questo scene un po' “hot” tra Konan e Pain ti piacciano! Dimmi poi che ne pensi! Un mega abbraccione e alla prossima spero!

 

KURAMA DI SAGITTER: hola! Purtroppo ti ho deluso anche stavolta, l'Eremita delle Sei Vie non ha ascoltato le tue preghiere! Mi spiace! Però spero di farmi perdonare con questo maxi capitolo! Pain e Konan definitivamente insieme? Mah, ho paura dovrai aspettare ancora un po'! Se non altro ho aggiornato prima della quinta guerra ninja ahahahah! Un bacio grosso grosso e alla prossima!

 

Ci sentiamo tutti presto, un bacione

 

ketyblack

  
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