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Autore: Midori No Esupuri    03/12/2014    3 recensioni
[WARNING: MORMOR/MORMORSTAN]
L'evoluzione del rapporto tra l'ex colonnello Sebastian Moran e il consulente criminale Jim Moriarty tramite messaggi.
(11.19) Mi sta assumendo come killer?
(11.20) Esattamente. JM

[...]
(11.24) Stia tranquillo, la sua ferita all’occhio non sarà un problema. So che possiede un conto bancario, mi occuperò di versarle la somma necessaria al costoso intervento che deve sostenere per recuperare la vista. JM
(11.26) Perché?
(11.26) Gliel’ho detto. Mi serve un collaboratore. JM

Nota: Capitoli comprensivi di messaggi e parte narrativa.
Genere: Angst, Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jim, Moriarty, Mary, Morstan, Sebastian, Moran, Sebastian, Moran
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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#12: Doctor Who
 
Sabato 25 gennaio
 
Dopo la serata della piscina, il lavoro di Jim si era fatto pressante al punto da togliergli quelle poche volte in cui si concedeva di mangiare. Sebastian, al suo contrario, aveva un sacco di tempo libero e questo, purtroppo, lo portava a pensare. Lui e Jim avevano fatto sesso in modo decisamente inaspettato, di ritorno dalla piscina pubblica, e adesso si ritrovava abbandonato a sedere sul grande divano in pelle nera  a fare un bilancio della sua vita fino a quel momento. Aveva avuto un numero considerevole di ragazze, sin dalle scuole medie, ma nessuna delle sue relazioni lo aveva lasciato così... In qualunque modo fosse. Da una parte era arrabbiato e ripugnato da se stesso, dal suo essere andato a letto con un altro uomo, ma dall’altra aveva provato un piacere e un senso di eccitazione maggiori che con chiunque altro. Come doveva intendere quella situazione? Non ne avevano parlato, però avevano condiviso il letto quasi ogni notte, o per meglio dire ogni volta che Jim si concedeva qualche ora di sonno. A volte si erano baciati, o sfiorati, ma non c’era stato nessun altro rapporto fisico come quello al quale Sebastian non riusciva a smettere di pensare. Se ne stava lì, seduto sul divano, a cambiare pigramente canale del televisore senza trovare nulla che stimolasse il suo interesse, o che lo facesse concentrare su altro. Era frustrante. Aveva tutte le intenzioni di ordinare una pizza per cena, visto che con ogni probabilità Jim non si sarebbe mosso dal suo studio e nel frigorifero ultramoderno c’erano ancora una mezza dozzina di birre. Cercò tra i canali quello che trasmetteva una delle tante serie televisive che guardava per noia, una volta rintracciata l’emittente fece per alzarsi dal divano, ma venne preceduto dal sonoro sbattere di un paio di bottiglie di birra ghiacciata e lo sprofondare di Jim accanto a lui sul divano. Era strano, decisamente strano, soprattutto perchè al posto del Westwood che il suo capo aveva indossato per tutto il giorno c’erano una felpa color mattone - la sua felpa color mattone - e un paio dei suoi jeans. Erano evidentemente troppo lunghi per il corpo di Jim, perchè l’orlo della stoffa si ripiegava sotto il suo piede fino alla metà di esso, ed era stato trascinato per tutta la villa, a giudicare dallo stato in cui si mostrava. Sebastian scosse il capo, in quel momento Jim gli ricordava un po’ sua sorella minore quando si metteva gli abiti della loro mamma: erano stati conservati dopo la sua morte, in segno di rispetto, almeno finchè non si era consumata la tragedia in famiglia. Scosse il capo.
-Che stai combinando?- chiese, perplesso.
-Non fare domande ovvie.- rispose l’altro, avendo persino il coraggio di mostrarsi offeso da un discorso del genere. Sollevò il braccio di Sebastian e si stese sul divano, posando la testa sul suo petto e guardando annoiato il televisore. Dopo i primi minuti di smarrimento, Sebastian capì che cosa voleva fare il suo capo, nonostante lo ritenesse decisamente sballato rispetto al suo usuale comportamento gelido ed indifferente.
-Dovresti lasciarteli più spesso i capelli così.- commentò, guardando quella massa scomposta di ciuffi neri, umidi dalla doccia.
-Arriverà il momento in cui li terrò così, Sebby, ma non è questo il giorno.
-Oh oh, il Signore degli Ane... Lascia stare.- aggiunse sconsolato quando Jim lo guardò, non capendo l’entusiasmo di una simile citazione. -Senti, ordino la pizza anche per te?
-Va’ ad aprire la porta.
-Perchè dovrei aprire la porta? Non hanno mica suonato...
Il campanello della villa sembrava andare di pari passo con gli ordini di Jim, perchè Sebastian non finì la frase a causa del fastidioso trillare. Si alzò e trascinò gli anfibi fino al portone, accogliendo un giovane brufoloso con in mano due cartoni di pizza fumante.
-Quanto?- chiese, consapevole che pagare sarebbe toccato a lui, visto che aveva aperto la porta.
-Niente. Il conto è già stato saldato. Buon appetito.
Sebastian fissò il ragazzo che risaliva sul motorino e chiuse la porta con un colpo di tacco, alle narici gli arrivava un potente profumo di salsiccia e non vedeva davvero l’ora di mangiare, era a stomaco vuoto da quella mattina. Era strano pensare che Jim mangiasse un cibo come la pizza, la prima volta che si erano incontrati aveva ordinato aragosta e vino pregiato in un ristorante di lusso. Non che gli dispiacesse, anzi era quasi dolce vedere il suo capo comportarsi come un normale essere umano... Ma cambiò rapidamente idea, quando lo trovò seduto composto sul divano, con un piatto e le posate davanti.
-Non vorrai mica mangiare con la forchetta!- esclamò, esasperato. -E’ pizza!
-Non correrò il rischio di macchiarmi i vestiti.
-I miei vestiti, vorrai dire! Devi smetterla di prenderli così, a caso.
-Erano in bagno.
Sebastian sospirò e non disse più nulla, anche perchè l’episodio di Doctor Who iniziò non appena si sedette sul divano. Tagliò in quattro grosse fette la sua pizza alla salsiccia e ignorò le occhiate fulminanti di Jim, intento a dividere la propria margherita semplice in pezzettini geometrici. Si era persino messo un tovagliolo sulle gambe e uno al collo, sembrava un bambino proveniente da una qualche epoca di galateo. Intanto, la serie televisiva trasmetteva uno dei tanti episodi interessanti, dove una ragazza era rimasta sigillata in una casa abbandonata: una parete riportava il suo nome ed un messaggio, stranamente Jim sembrava essere piuttosto preso dalle vicende. Sebastian ogni tanto lo guardava, bevendo un sorso di birra e pensando che alla fine non era così importante se andasse a letto o meno con un uomo, finchè questo lo faceva sentire apprezzato. Jim era sempre serio e freddo, era innegabile e a volte era persino fastidioso oltre ogni immaginazione, ma era quasi un mese che vivevano insieme e quella sera si erano ritrovati a guardare Doctor Who insieme, sul divano, davanti al suo cibo e alla sua bevanda preferita. Non lo aveva mai fatto con nessuna ragazza, non aveva nemmeno mai detto a Jim di amare alla follia l’accoppiata pizza-birra e quanto gli piacesse passare il sabato sera davanti ad un episodio di quella serie, eppure il suo capo era stato in grado di stupirlo in un modo tanto semplice.
-Ma si è mosso!- sbottò improvvisamente Jim, le labbra sottili che si staccarono rapidamente dal bicchiere di birra. -Ma come diavolo...?!
-Non lo so.- fece eco Sebastian, riscuotendosi dai suoi pensieri. L’uomo al suo fianco passò l’intero periodo dell’episodio a guardarsi alle spalle di tanto in tanto, Sebastian al contrario si divertì ad allungare il braccio e a far spegnere e riaccendere la luce a scatti, giusto per sentirlo irrigidirsi e stringere tra le dita affusolate la sua maglietta. Approfittava di quei momenti per bearsi del profumo di Jim, o per posare le labbra sulla sua fronte liscia, e il moro non si ritraeva a certi gesti. Quella fu decisamente l’ora migliore di tutta la vita del cecchino, e sotto sotto anche di Jim, che però non lo avrebbe mai ammesso. Alla fine dell’episodio, l’uomo guardò il proprio sottoposto con aria annoiata.
-Mi sto pentendo di aver visto questa... Cosa.- mormorò, scuotendo il capo. -E’ il programma televisivo più stupido, noioso e insensato che io abbia mai visto.
-Dev’essere per quello che eri spaventato a morte.- replicò Sebastian, con un piccolo ghigno.
-Io non ero minimamente spaventato!- sbottò subito dopo Jim, come se si aspettasse una simile offesa. Mise persino il broncio, il cecchino lo guardò con aria più intenerita di quanto si aspettasse.
-Certo. Dove vai?- chiese perplesso, portando la bottiglia di birra alla bocca per berne l’ultimo sorso. Jim si era alzato dal divano e si era sistemato alla meglio quegli abiti troppo grandi per lui, strascicando i piedi nudi e pallidi lungo il salotto fino al corridoio.
-A coprire i visi di tutte queste maledette statue nella villa.
Sebastian rise, avere un capo che temeva le creature immaginarie di una serie televisiva non era cosa da tutti i giorni. Ma era tenero, anche se non avrebbe mai potuto dirglielo.
 
•Nota dell'autrice:
Ormai non mi scuso nemmeno più per il ritardo, tanto devo farlo ad ogni capitolo che posto. La scusante di questo capitoletto è solo una, avevo un po' voglia di fluff e sono stata ispirata da un episodio di Doctor Who (ma dai?) che riprendeva gli Angeli Piangenti (noooo, really?!) nella quinta stagione. Li ho sempre visti un po' così, Sebastian e Jim: una coppia sempre a discutere, a nascondersi le cose, però capaci di dar vita a queste scene decisamente sconnesse con il loro modo di essere... E sì, per me Sebastian è un ossessionato dalle serie tv! Non mi pare di avere altro da aggiungere, quindi ci leggiamo al prossimo aggiornamento! Grazie a tutti, siete bellerrimi(?)
Midori No Esupuri~
  
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