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Autore: controcorrente    04/12/2014    3 recensioni
Noblesse oblige."La nobiltà comporta obblighi". L'obbligo della nobiltà, un privilegio ed un insieme di doveri a cui occorre piegarsi. Una carrellata di personaggi, sul modello di Maternalia. Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  1. Questione d'onore

 

No, non si sarebbe piegata. Nemmeno la lettera del primo ministro austriaco l'avrebbe smossa dai suoi propositi. Non avrebbe rivolto la parola alla contessa Du Barry e niente al mondo le avrebbe fatto cambiare idea. Aveva letto con fastidio le fredde lettere di quel messaggio, non potendo fare a meno d'indignarsi. Salutare la favorita del re equivaleva a chinare la testa di fronte agli scandali del sovrano e legittimare una donna priva di moralità. Sua madre, l'imperatrice d'Austria, non sapeva nulla della questione. Non sapeva che quella donna era indegna del ruolo che possedeva, priva di decoro e di dignità al punto da ricoprire un ruolo che la sua nascita non poteva concederle. Non conosceva il peso dell'umiliazione di vedersi privata dei riguardi che le spettavano per diritto di sangue e che la Du Barry, con la sua presenza sfrontata, metteva perennemente in forse. Sua madre non comprendeva quanto fosse disonorevole che il suo lignaggio fosse calpestato a tal punto. Per questo fissò con stizza il conte De Mercy, stringendo il ventaglio tra le mani.

-Comprendo perfettamente- disse, decisa a porre fine alla sequela di rimbrotti che tanto la infastidivano.

-Vostra Altezza- provò a dire l'uomo.

Maria Antonietta sbatté con durezza il ventaglio sul palmo morbido della mano. -Ho detto che comprendo perfettamente. Vi prego di non sollevare più questo argomento.- ripeté, troncando così la frase a metà del conte. Non si sarebbe piegata a quell'ordine, chiunque lo avesse emanato. Era la figlia dell'imperatrice d'Austria, cresciuta con sani principi e con un preciso rispetto dell'etichetta. Poco importava che ora fosse in Francia. Non avrebbe mai tollerato donne così prive di moralità e anche se non avrebbe mai accarezzato l'idea di usare pene dure nei suoi confronti (la sola idea la disgustava), non significava che avrebbe accettato la sua presenza. Donne come la Contessa Du Barry non dovevano vivere a Versailles. Per questo decise di continuare a usare l'etichetta a suo favore. Se non poteva cacciarla, allora si sarebbe limitata a non considerare la sua presenza, negandole quel saluto che la Du Barry tanto bramava. Non c'era altro modo. Non le importava che fosse la favorita. Lei era la futura regina di Francia, figlia dell'imperatrice d'Austria, e non avrebbe chinato la testa, accettando una donna che non aveva i requisiti per calpestare il suo stesso suolo. Forse il re poteva pure accettarlo, ammaliato dalla sua bellezza ma lei no. Lei era nobile, per nulla corrotta dal comportamento licenzioso del sovrano e avrebbe ripristinato le antiche divisioni. Il re, il conte De Mercy, sua madre, il mondo stesso potevano dire ciò che desideravano. Potevano guardare la favorita come se fosse una nobile...ma lei avrebbe continuato a trattarla da popolana quale era e non per disprezzo. Solo i nobili potevano calcare il suolo di Versailles e lei non avrebbe mai tollerato che una persona di così bassa estrazione si atteggiasse e civettasse come una dama. La Du Barry era e sarebbe rimasta un'intrusa nel suo mondo...e come tale andava trattata. Come futura regina di Francia doveva preservare l'onore dell'aristocrazia e non avrebbe chinato la testa di fronte ad una simile cedevolezza del cerimoniale di corte, neanche se questa fosse dovuta al desiderio di un monarca. Luigi XV era il re di quella nazione ma aveva svilito i nobili ammettendo a corte una donna indegna, solo per soddisfare i suoi capricci. Maria Antonietta non provava alcuna gioia nel portare una simile condotta.

Stava semplicemente compiendo un'azione naturale per il suo status, qualcosa che il re non sembrava ricordare, corrotto dalla lussuria e dalla decandenza, ma che lei, ancora innocente, avrebbe portato fino in fondo, a prescindere dalle conseguenze, a prescindere da tutto. Non importava cosa il Mondo volesse. Esistevano dei principi naturali che volevano che la nobiltà e la corona seguissero delle precise regole, e altre appannaggio del resto delle classi in cui l'umanità era naturalmente divisa...ed era sua preciso dovere, in qualità di futura regina di Francia, applicare quelle norme.

Anche a costo di disobbedire a sua madre.

 

Nuova avventura, sul modello di MATERNALIA. Il tema è diverso ma simile. Qui abbiamo la delfina di Francia ed i suoi pensieri, dopo la lettera ricevuta dalla madre. Il titolo della raccolta è Noblesse Oblige. Grazie a tutti e buona serata.

   
 
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