Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: njaalls    04/12/2014    2 recensioni
Quel ch’ella par quando un poco sorride, non si può dicere né tenere a mente.
-
«Dovresti uscire con me» dice lei con la sua usuale schiettezza, mentre una folata di vento si abbatte contro le loro guance e i loro nasi sono un po' arrossati per colpa dell'alcol. E Nina Evans ha già inquadrato Niall, ha imparato a comprendere un po' il suo carattere e le sue intenzioni e non gli è indifferente, un po' come lui non lo è per lei.
C'è un secondo di silenzio tra loro, nel quale solo la musica proveniente dalla casa è udibile e così lasciano che i loro cuori battano a ritmo quasi sincronizzato. Poi Niall scoppia a ridere. «Dovrei?»
«Dovresti» conferma lei, scrollando più volte la testa.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 4 — Breathless
 
E io sarò lì
tenendo le mie braccia semplicemente aperte al vento
 
È quasi la fine di ottobre, Holmes Chapel è un un grande pozzanghera d'acqua, mentre il tempo non pare voglia migliorare. Piove e non da tregua, ma è l'Inghilterra ed è imprevedibile e ci sono abituati.
Nina guarda il suo riflesso sul vetro appannato della porta d'ingresso del centro commerciale e sente, sotto quella tettoia, il freddo abbattersi contro il suo corpo magro. È poggiata ad un pilastro e le sue amiche le stanno intorno, mentre i ragazzi chiacchierano poco distanti, perché con quella pioggia non possono allontanarsi un granché e aspettano gli ultimi ritardatari per entrare. Tranne Ron, hanno tutti delle sigarette tra le dita e Nina aspira a pieni polmoni, uccidendosi lentamente, stretta in un maglione nero e in dei jeans che le fasciano le gambe. Emma porta l'arma alla bocca e socchiude gli occhi, mentre una boccata di fumo le entra nei polmoni e le esce dalle labbra sottili, ma grandi. Ron e Nina parlano e lei ascolta le chiacchierare e non ne può più di aspettare, mentre incrocia le braccia sotto il seno e uno -quella con la sigaretta- lo tende verso l'esterno per evitare di bruciarsi. Nina e Ron ridono, parlano della professoressa di inglese che è rimasta incinta e commentano l'ultimo libro che hanno comprato insieme e divorato in pochi giorni.
«Mi sto annoiando a morte» annuncia Emma con un tono scocciato e facendo una smorfia di fastidio. Sbuffa e volta la testa in direzione della strada, così i suoi capelli biondi le svolazzando sulle spalle in modo elegante e quasi studiato. «Se non arrivano tra meno di due minuti, io entro»
Nina sorride appena e le chiede di aver pazienza, mentre Liam e Zayn hanno consumato le loro sigarette e hanno smesso di parlare di moto, ora si avvicinano alle ragazze e il primo lascia scivolare con nonchalance il braccio intorno alle spalle di Ron. La reazione di questa è istantanea e visibile anche a diversi metri di distanza, perché il suo viso pallido diventa scarlatto e le sue mani non riescono a rimanere ferme, si accarezza i capelli e si tortura il labbro.
Superano i due minuti e passano anche i cinque e loro sono ancora lì a stringersi tra maglioni e giacche a vento, mentre Emma protesta e minacciai ancora di entrare. Ma Zayn la ferma e Nina pure, solo in due modi differenti.
«Stanno arrivando, ragazzi» dice questa, portando le mani giunte davanti al petto. Sorride incerta e sa che quello sarà un lungo ed intenso sabato. «Vi prego, dategli una possibilità»
«Ricordami perché lo facciamo» risponde Liam e nel suo tono c'è tutto la sua contrarietà a quell'unione inaspettata e non tanto gradita della propria cricca ad altre due figure. Una ormai non gli rappresenta più nulla e l'altra lo lascia sempre con l'amaro istinto di spaccargli il naso. È più forte di lui e non cambierà idea facilmente.
«Perché sei mio amico?» tenta Nina, abbozzando un sorriso. Poi gli da una pacca amichevole sull'addome e spera solo che mantenga la sua promessa di riuscire a risultare garbato, anche se la compagnia non è tra le sue preferite. Lui grugnisce infastidito e l'amica è un po' rassegnata.
«Ha ragione Nina» interviene allora Ron, alzando finalmente gli occhi verso Liam che ancora la stringe come se nulla fosse. Lui la lascia andare, prima di alzare un sopracciglio. «Una seconda possibilità non si nega a nessuno»
Il loro amico socchiude gli occhi e dà un pugnetto al pilastro al quale Nina è poggiata. Sospira pesantemente e una nuvola di condensa di forma davanti alle sue labbra. «Mi dovete un favore»
«Grazie, Liam»
«E a me due» si intrufola la voce fredda di Emma, che butta la cicca e rivolge uno sguardo infastidito alla strada. «Oh, eccoli»
Zayn, che per tutto quel tempo è rimasto un po' in disparte, si avvicina ai suoi amici quasi senza pensarci, mentre Nina scatta, scostandosi dal muro e guardandosi intorno. Sente un fremito lungo la schiena e improvvisamente il colletto della camicia che indossa sotto il maglione è troppo stretto, sorride e solo una delle due persone, che le stanno andando incontro, ricambia.
Harry è alto, ha i capelli scombinati e un beanie arancione a coprirgli metà fronte, indossa un paio di skinny jeans e una felpa grigia, i suoi occhi verdi sono fissi su Nina che sostiene lo sguardo senza pensarci, anche se solo in un primo momento. L'andatura tranquilla del moro, infatti, è surclassata presto da quella svogliata e abbastanza infastidita del biondo che lo affianca, le mani nelle tasche dei jeans a vita bassa e una felpa grigia scura e bordeaux con un grande occhio disegnato che gli fascia il busto. Guarda le proprie Nike camminare sul marciapiede bagnato, passo dopo passo, ed è solo quando il suo compagno parla, sottraendolo dai propri pensieri, che si degna di sollevare la testa.
«Ragazzi!» esclama Harry sorridendo e, sebbene non ci sia attrito con il riccio, gli amici di Nina rimangono sulle loro, indecisi se salutare con altrettanto calore o no. Infondo, non si sono trattati più per molto tempo.
Intanto gli occhi azzurri di Niall si scontrano con quelli della mora e, dopo un primo momento di durezza, le labbra del biondo si stendono in un sorriso storto e po' di sfida. Nina capisce che il suo essere lì è già un gran passo avanti e che non si deve nemmeno lontanamente immaginare che possa cercare di essere innocuo e troppo disponibile con i suoi amici, così si ferma davanti alla ragazza e aspetta che o lei o Harry facciano le presentazioni. Il riccio da un bacio a Nina e poi fa lo stesso con le altre, prima di stringere una mano ai ragazzi.
«Come state?» domanda ed è davvero felice di vederli perché, per quanto possano non aver avuto una grande e duratura conoscenza alle spalle, gli piaceva passare il tempo con loro. Poi lui e Nina si sono lasciati e con gli amici di lei a stento si salutavano per i corridoi. Un po' gli dispiaceva, ma non lo aveva mai ammesso e probabilmente non lo avrebbe mai fatto.
«Bene, tu?» è la risposta di Ron che ora gli sorride e si mostra più comprensiva degli altri, può percepire l'imbarazzo del ragazzo e le piacerebbe saperlo mettere a suoi agio. Un po' come fa Nina.
«Bene» Harry si passa una mano tra i capelli spettinati e abbassa solo pochi secondi lo sguardo sulle sue scarpe, prima di voltarsi e indicare Niall con un dito. Vorrebbe presentarlo, introdurlo a quella compagnia poco gradita, ma è Nina che vuole dire il suo nome ai propria amici, anche se già lo sanno e lo conoscono, ma è così che si fa e sente che deve essere lei a parlare prima di Harry. Sono faccia a faccia, Nina e Niall, un metro stentato a dividerli e gli sorride, mentre lui non guarda altro se non gli occhi profondi di lei, forse perché sono belli, o forse perché non gli va di scontrarsi con i suoi amici, anche se sa di doverlo fare.
Harry lo ha supplicato, letteralmente, di vedersi con lui e gli altri: ha provato a resistere, ha ignorato le chiamate e i messaggi, ma poi è passato da casa sua, un sospiro profondo e si è ritrovato costretto a vestirsi per uscire. Niall non è infastidito da quel impegno all'ultimo minuto -tanto lui è uno di quelli che non si prepara mai in anticipo e fa le cose sempre in ritardo- ma lo è dal dover passare il proprio pomeriggio con della gente che non lo sopporta e che lo vorrebbe vedere con il naso rotto. Forse esagera, o forse no, ma sa che la cosa è reciproca, quindi tace e continua a guardare due grandi occhi verdi che, lucidi per il freddo, gli sorridono ancora.
«Lui è Niall» lo presenta Nina, scivolando via da quel contatto visivo con il biondo e posizionandosi tra Harry e lo stesso Niall. «Loro sono Emma, Ron, Liam e Zayn. E sono molto felici di conoscerti» commenta con un tono scherzoso e sarcastico, che prova a diventare più serio possibile.
Niall ridacchia più che altro per prendere in giro quei ragazzi i cui sentimenti sono assai lontani dalla felicità, che per l'affermazione in sé di Nina. Alza appena lo sguardo ed Emma lo ignora, Zayn alza una mano con un sorriso gentile, Liam fa una smorfia di fastidio e Ron arrossisce mormorando un «Hey».
«La ragazzina dell'altra sera» si limita a risponde, fissando la migliore amica di Nina con un ghigno divertito. La ricorda entrare nel bagno del locale, sorridere alla mora e guardarlo poi male. Vede ancora il suo piede battere frenetico sul pavimento lurido e i suoi occhi cercare di guardare tutto, ma non loro. E Niall sembra che viva per sé, ma ricorda quasi ogni cosa e ora nota Liam avvicinarsi di un passo a Ron con le sopracciglia aggrottate e gli occhi fissi su di lui, mentre Nina al suo fianco tossisce fintamente. Harry avanza appena, guardandosi intorno.
«Non dovremmo entrare?» chiede solo, per sviare attenzioni e parole di troppo.
«Mi dispiace per l'altra sera» si scusa invece Ron, ignorandolo quasi involontariamente: rivolge la sua attenzione a Niall e sorride timidamente. «Sono stata scortese»
«Sopravvivrò, dolcezza» e Niall carica fin troppo questa risposta, trasformandola subito in una sfida divertente nei confronti di Liam. Lui ride, ma l'altro ragazzo no. Ron sorride invece piano e timidamente e poi abbassa lo sguardo lusingata, non di certo dal biondo.
Emma che è rimasta in silenzio, come accade spesso, da le spalle alla comitiva con espressione indifferente alle loro chiacchiere e ai loro attriti, si incammina e «Sto entrando» annuncia ed è già oltre la porta, i capelli biondi che le svolazzano sulle spalle e le gambe lunghe che aggirano qualche persona sulla propria strada.
Zayn ride e si stringe nelle spalle, prima di mettere insieme qualche passo. «La seguo»
Nina abbozza un sorriso a sua volta, Harry anche, mentre Ron trascina dentro Liam, afferrandolo per un braccio e facendogli un sorriso d’incoraggiamento. Gli dice qualcosa, avvicinando le sue labbra all'orecchio, e una nuvola di condensa si contrappone tra i due, prima che si disperda nell'aria fredda. Lui cerca di trattenere una risata, ma non ci riesce e poi scoppia a ridere, improvvisamente meno nervoso e più leggero.
Nina li guarda da lontano, mentre si incamminano e si ritroveranno dentro, lo sa già. Harry fa qualche passo per seguire gli altri, ma va lento, quasi facendolo apposta, si guarda intorno e si rivolge a Nina con un sorriso, le fossette agli angoli della bocca.
«Entriamo?» chiede con attenzione.
La mora si volta verso Niall, invece, facendosi un passo più vicino e sorridendogli senza mai smettere.
«Entriamo?» ripete al biondo. Questo fa spallucce e con aria sconfitta segue Harry e Nina che parlano tra loro, lei si agita e lui ride di rimando. Niall nota le mani di Harry nervose, che giocano con la cerniera del giubbotto, il suo sorriso fin troppo pronunciato, anche se sincero, e i suoi occhi che saettano un po' dappertutto e poi su Nina. Specialmente su Nina.
Niall li segue. Segue il gruppo un po' sparso, ma comunque vicino, e non li guarda. Lascia scivolare il suo sguardo sui volti delle persone, si focalizza su qualche caratteristica particolarmente visibile o divertente, prima di scordarsi completamente ciò che ha appena visto. Capita che si soffermi sul profilo di Nina, la osservi parlare ad alta voce a lui e ad Harry, anche se è quasi voltata solo verso il riccio perché è l'unico che effettivamente gli dia corda, mentre lui è decisamente troppo impegnato e troppo distratto. Urta accidentalmente qualcuno, lancia uno sguardo a mo' di scusa e si sente studiato, ogni tanto, quindi Nina gli sorride e lui abbasso lo sguardo sulle sue scarpe da ginnastica.
«Oh, guarda» capta solo sopra i mormorii della folla, che sta provando a tenere fuori dalla sua mente con quasi grande successo, ed Harry indica un punto poco più avanti ridendo appena. Entrambi seguono il suo dito puntato verso una cabina per fotografie, il tempo necessario di veder un Liam divertito tirare oltre la tenda rossa una Ron del medesimo colore. Poi spariscono e Nina scoppia a ridere.
Apre le braccia, stringendosi nelle spalle. «E chi li stacca»
«Si vanno ancora dietro?» domanda Harry, ricordando i tempi in cui loro stavano insieme e quei due erano uno il fiato dell'altra. Nessuno aveva mai pensato ci avrebbero messo così tanto, probabilmente solo i diretti interessati che si conoscevano  bene e non avevano mai avuto tanta fretta e determinazione.
«Sempre» risponde Nina, mettendo le mani in tasca e ridacchiando. Si fa da parte per lasciar passare senza difficoltà una signora con un passeggino e poi sorride, sfiorando per sbaglio il braccio di Niall coperto dalla felpa. I loro occhi si incontrato un istante e va meglio, poi torna a rivolgersi a Harry. «Forse più di prima, se possibile»
Niall li ascolta in silenzio con la mascella serrata, poi aggrotta le sopracciglia e ha uno strano istinto ed è quasi incerto se abbandonarsi un po' alla curiosità, oppure se rimante ancora con la bocca chiusa e la tacita consapevolezza di sentire qualcosa stringergli lo stomaco.
È Harry a parlare per lui, un po' lo ringrazia. «E tu?»
«Io cosa?» domanda lei, confusa. Le sua sopracciglia si alzano in maniera divertente e si indica da sola, lanciando un'occhiata al suo amico.
«Tu» ripete lui e Niall, se da un lato sta soddisfacendo la sua curiosità, si sente anche più fuori luogo e decisamente di troppo rispetto a pochi minuti prima. Si gratta il collo e cerca qualcosa su cui concentrare la propria attenzione. «Hai... Uhm-»
«Mi stai chiedendo se frequento qualcuno, Harry?» domanda lei seria in un primo momento, ma scoppiando poi a ridere.
«Forse?» tenta lui e a Niall piacerebbe tornare indietro e chiudersi di nuovo a casa, davvero, ma la schiettezza di Nina è sorprendete e sbalorditiva perfino per lui, che se trova una persona irritante e sgradita lo fa notare, ma non lo dice come farebbe invece lei, senza peli sulla lingua è un sorriso sempre pronto.
«No, non vedo nessuno» afferma alla fine con un sorriso, ma il suo sguardo scivola per qualche secondo verso Niall, i loro occhi si toccano, si studiano e si sentono da lontano, prima che lei li distolga per concentrarsi ancora su Harry e prima che le guance dello stesso Niall diventino un color porpora. «Almeno per ora»
Cala uno strano silenzio e nessuno dei i tre vuole spezzare quella sorta di magia, nella quale solo i mormorii della folla sono i diversivi e i passi dei clienti che riecheggiano per il corridoio affollato. Nina osserva Zayn ed Emma confabulare accigliati e a braccia incrociate davanti la macchinetta per le foto, in attesa di Liam e Ron ancora stipati il quello spazio piccolo e soffocante. Vedono solo le loro gambe vicine sotto la tenda rossa tropo corta: quelle dell'amica si muovo di pochi centimetri ogni secondo, ma Nina sa che quel suo agitarsi è sinonimo di nervosismo e vorrebbe ridere piano, ma non lo fa.
Non lo fa perché il tempo di avvicinarsi e i due escono, trafelati e le guance di Ron che sono due fuochi, si aggiusta i capelli e si guardo intorno mordendosi il labbro. È solo quando Emma fa per allungare la mano e afferrare la fila di foto, che Ron scatta, battendola per pochi secondi. Ha uno sguardo imbarazzato e le trattiene, le foto, tra le mani piccole come se fossero la cosa più preziosa del mondo, fissa prima un'indispettita Emma e poi un'accigliata Nina, ma non vuole cedere ciò che tiene gelosamente e potrebbero anche capirlo, se non fossero migliori amiche. Che ci sarà mai in quelle foto? Smorfie riuscite peggio di quel che si desiderava o capelli fuori posto?
Emma allunga una mano e poi scuote la testa. «Fa' vedere, Ron»
L'amica temporeggia e lancia uno sguardo prima ad Harry e Niall completamente muti, poi a Liam e Zayn che invece confabulano tra loro e ridacchiano. Il primo gli sta raccontanti qualcosa e Zayn ora gli da un pacca, mentre lo sguardo che Ron rivolge a Liam è di incredulità.
Nina non vuole invadere i suoi spazi e se non si sente di mostrarle cosa c'è in quelle foto di tanto terribile è okay, ma Emma ha così poco tatto che gliele toglie di mano senza darle il tempo di reagire. Due secondi dopo spalanca la bocca e scoppia a ridere.
Ron avvampa, le sue guancia sono di un rosso accesso ed è impossibile non notare tra le mani di Em l'ultima foto della fila, dove la stessa Ron si scambia un bacio casto con Liam. Nina è quasi incredula per le dita dell'amica che tengono il mento del ragazzo, ma poi la guarda e scoppia a ridere dietro Emma, dandole un pugnetto sulla spalle.
La tensione e l'imbarazzo si scioglie, mentre tutti sorridono tranne Niall che rimane sulle sue. Nessuno prende in giro Ron o Liam semplicemente perché non c'è nulla da deridere, quindi Emma ritorna le foto alla legittima proprietaria e scuote solo la testa con un sorrisino.
Nina vede Liam cingere le spalle della sua migliore amica e cosa sono insieme lo sanno solo loro e ognuno ama a modo proprio.
 
 
 
 
Nina chiacchiera allegramente e sorride allo stesso modo, ogni tanto balla e si spinge un po' oltre, anche se la testa gira. E forse è proprio per quello.
Quando Louis Tomlinson organizza una delle sue feste, nessuno è escluso e chiunque è invitato. C'è alcol, fumo e musica a più non posso. Non era previsto quel party ed è già il secondo in una settimana, ma è sabato e i signori Evans sono stati piuttosto comprensivi, tanto avrebbe dormito lo stesso da Ron, quindi «Okay, ma Nina... Sii responsabile» hanno detto e lei ha sorriso, anche se non potevano vederla.
Tutti sanno quando ad Holmes Chapel si da una festa e più o meno tutti sanno cosa succede, quanti aliti si mischino e quante gambe cedono davanti al gabinetto.
I signori Tomlinson sono via per lavoro da una settimana intera e casa loro, ora, è un bordello aperto a chiunque, con un padrone che anziché imporre delle regole, le distrugge e le sbriciola senza pietà. Ma si parla di Louis e cosa si può pretendere?
Nina è seduta vicino ad Emma ed entrambe hanno in mano del liquido rosa che non sanno né identificare, né risalire a chi glielo ha offerto.
Hanno bevuto diversi bicchieri, uno dopo l'altro e la mente di Nina comincia ad annebbiarsi e non ha idea di dove siano gli altri suoi amici, tranne Zayn che poco più in là parla con una ragazza e sorride allegramente, ma un po' timido.
Erano ancora al centro commerciale quando il maggiore dei Tomlinson aveva mandato un messaggio alla sorella, avvertendola di tornare a casa per un imminente party, si erano recati fuori dell'edificio e avanti imboccato la via del ritorno, seguiti da un Harry sorridere e un Niall più tranquillo che, appena aveva sentito la parola festa, aveva tirato un sospiro di sollievo.
Si sono persi tutti di vista e non hanno mai visto quella casa così affollata e, di feste, ne hanno date lì dentro, eccome. Nina è rimasta un po' da sola, anche se circondata da gente e dalla sua migliorie amica, che però è troppo impegnata e non toglie gli occhi di dosso al loro amico, Zayn, nonostante il via vai continuo di corpi e la presenza fastidiosa di una ragazzina formosa che gli pende dalle labbra, quasi stupidamente.
Nina storce il naso e ora cerca gli occhi glaciali di Em che sorride fintamente guardandosi in giro e bevendo un sorso dal bicchiere, che la mora ha invece attentamente poggiato su un tavolino. Le si avvicina all'orecchio e ride contro la sua guancia, quando per poco non le tremano le ginocchia e sta per cadere giù, travolgendola.
«Ho bisogno di aria!» urla per farsi sentire e sovrastare il rumore della musica, le poggia le mani sulle spalle  e Emma annuisce frenetica. E «Vattelo a prendere, Em!» è l'unico commento allusivo di Nina, prima di darsi una spinta e mettersi in piedi.
Ammette di impiegare non poca fatica a trascinarsi fuori, dove altra gente partecipa alla festa, ma solo in maniera differente. Trova un bicchiere di birra intatto e lo prende, quasi avendo visto il paradiso dopo quei drink disgustosamente dolci. Beve tutto d'un sorso, sicura e convinta di sè, ma sa di pipì e chissà da quanto è stato a marcire su quel tavolino, quindi si sporge oltre il parapetto del portico e sputa quel poco che le è rimasto in bocca.
«Schifo?» domanda una voce nota alle sue spalle, sente una presenza proprio dietro il suo corpo e annuisce, pulendosi le labbra con il dorso della mano. Fa qualche passo incerto, fino a voltarsi e ritrovarsi faccia a faccia con Niall, che la scruta con i suoi occhi imperturbabili e bellissimi, se non fossero maltrattai e arrossati. Sorride e puzza, Dio, se puzza. «Mi piace il padrone di casa»
«Te l'ha data lui l'erba?» domanda Nina, ma senza provare a risultare accusatoria perché non lo vuole esserlo. Louis è un mago in tutto quello che sia dannoso per sé e per gli altri, il suo nome va a braccetto con l'aggettivo illegalità e non ha bisogno della conferma di Niall per averne la certezza. Lui annuisce comunque e lei fa diversi passi avanti, stentati e confusi come la sua vista. Le fa male la pancia.
«Puzzi» le fa notare con un ghigno. Nina vorrebbe ribatte, dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma i suoi piedi intercedono per lei e sta per cadere sulle ginocchia, intanto che la musica assordante dall'interno rimbomba nelle sue orecchie. Una mano la prende dal gomito tirandola su all'ultimo secondo. Ridono appena e qualche ragazzo li guarda.
«Sto soffocando, Niall» mormora poi Nina, mentre lui continua a tenere la presa salda sul braccio. Sono faccia a faccia e sono alti quasi uguali, possono sentire i loro aliti puzzare per davvero e il freddo di Holmes Chapel penetrargli nelle ossa. Qualcosa si avvinghia alle loro pance, dall'interno, senza dargli tregua.
«Spostiamoci» risponde lui, spingendola gentilmente verso la strada. Ogni due passi Nina è vicina al cadere e Niall continua a reggerla, un po' perché glielo deve e un po' perché vuole farlo. Stanno per arrivare sul marciapiede, quando la mano di lei afferra prepotentemente quella del biondo, prima di precipitare giù per davvero, con le gambe che tremano, e trascinandolo inevitabilmente con sé.
Ridono.
Ridono per l'alcool e la droga in circolo, ridono per il freddo che li sta lasciando senza respiro e l'umidità ad intorpidirgli le gambe. Ridono anche per quel filo sottile che li unisce e per quella lama che porterebbe dividerli in qualsiasi momento, senza lasciar vie di fuga, con il vento a spazzare quella che hanno invece travato nel momento in cui si sono guardati in mensa.
Niall si mette a sedere sul ciglio della strada, le gambe lunghe sul cemento sporco, e Nina lo segue, sedendosi fin troppo vicina. Scoppia a ridere e, dopo un primo momento di serietà, il ragazzo la segue a ruota, voltandosi e fronteggiando il viso allegro di lei.
«Sei ubriaca» le fa notare con tono saccente.
«Sei strafatto» risponde allo stesso modo e gli da una spallata.
«Il tuo alito puzza»
«Quindi non mi bacerai?»
«No» Niall prende un respiro profondo e fa una smorfia. Ed è bello, bello da star male e bello da avere la pelle d'oca perché è così surreale e quella maglietta che si intravede da sotto la felpa fa schifo. «Decisamente no»
«Io lo farei, anche se sai di erba e alcool» fa notare Nina, stringendo le braccia intorno alle gambe e ridacchiando. Nonostante il freddo, si sente accaldata dai drink e dalla folla appena lasciata dentro la casa, ma anche dal corpo di Niall che si stringe ad un fianco e lo guarda mentre le luci provenienti dalla casa lo illuminano da dietro. «Ti bacerei, Niall»
C'è un momento di silenzio, ci sono due bocche cucite e dei brividi lungo le schiene. Le scarpe di Niall dondolano sulla suola contro il cemento nero e le sue mani si poggiano al marciapiede per mantenere l'equilibrio, le sorride e i suoi occhi stanno a stento aperti. Nina rivede quell'espressione presente e viva a momenti, a volte sembra che la guardi per davvero, altre che sia troppo lontano e sospira. Sospira perché lei ha difficoltà a camminare e le fa male la pancia, ma lo sente seduto al suo fianco, percepisce i suoi respiri regolari e sente le sue dita che ora scrocchia con nonchalance. Le gira la testa e se la conseguenza è averlo accanto, seduto così vicino da poter studiare ogni suo dettaglio, allora vorrebbe girasse per sempre, come se fosse su una giostra senza freni e lei fosse una bambina pronta a captare qualsiasi meraviglia da lassù.
«Non voglio baciarti, se poi domani avrai dimenticato tutto» risponde Niall e c'è la sua mano che con non poche difficoltà arriva alla sua nuca, per accarezzarle i capelli e non se ne rende nemmeno conto. Niall, lo fa e basta e gli occhi appena sgranati di Nina, per quel gesto inaspettato, sono la causa di un sorriso spontaneo.
«Allora non mi sbagliavo» risponde semplicemente, bramando ardentemente che non smetta, che la sua mano continui a toccarla in quel modo tanto intimo per due persone che si sono parlate poche volte e guardate anche troppe. Le dita di Niall si incastrano tra i suoi capelli lunghi e vi rimangono. «C'è qualcosa sotto quelle sopracciglia perennemente aggrottate e i modi sgarbati. In realtà mi piaci di più quando sorridi, ma anche quando metti il muso e ti comporti da maleducato non smetterei di guardarti. Mi togli il fiato e io non so nemmeno perché»
«Hai decisamente bevuto troppo» mormora con un sorrisino che cela più di quel che Nina vede. Niall smette di toccarle la nuca e lascia cadere il braccio lungo il fianco, stanco e distrutto.
«Dovresti uscire con me» dice lei con la sua usuale schiettezza, mentre una folata di vento si abbatte contro le loro guance e i nasi un po' arrossati per colpa dell'alcol. E Nina Evans ha già inquadrato Niall, ha imparato a comprendere un po' il suo carattere e le sue intenzioni e non gli è indifferente, un po' come lui non lo è per lei.
C'è un secondo di silenzio tra loro, nel quale solo la musica proveniente dalla casa è udibile e lasciano che i loro cuori battano a ritmo quasi sincronizzato. Poi Niall scoppia a ridere. «Dovrei?»
«Dovresti» conferma lei, scrollando più volte la testa.
«Non so assolutamente nulla di te»
«Potremmo provare a conoscerci. Potremmo iniziare con il dire qualcosa di noi» sussurra allora Nina come se fosse un'idea brillante, piegandosi appena in avanti. Le loro labbra sono così vicine, che se li vedesse qualcuno in quel momento trarrebbe conclusioni affrettate. Ma Nina non lo bacerà e lo stesso Niall, perché non vogliono ora e il momento giusto arriverà, forse. Così si stringe nelle spalle e lei assottiglia gli occhi, poggiando la testa sulla spalla del biondo, come se fossero sempre stati abituati a comportarsi in quel modo. Lui si irrigidisce un po' e dato che non pare sia intenzionato a parlare, lei lo precede. «Inizio io, ho capito. Lasciami pensare... Oh, sì... Allora, ho avuto due pesci rossi che mia madre ha ucciso per sbaglio lasciandoli cadere nel tubo del lavandino, sono vegetariana, ma ho una paura matta degli insetti, non ho una canzone preferita, perché non so proprio scegliere, e lo stesso vale per i libri. Per i miei amici mi amputerei un braccio, una gamba o qualsiasi altra parte del corpo e li vorrei solo vedere felici, anche se litigo con Emma un giorno sì e l'altro pure e con Zayn è stato tutto piuttosto difficile a causa della sua timidezza. Mi piacerebbe fare un tatuaggio, piccolo e che parli di qualcosa che mi appartiene, che sento, e lo vorrei sul bacino perché la mia insegnate di danza mi ucciderebbe se lo facessi in qualsiasi altra parte del corpo. Harry è stato il mio primo ragazzo e con lui è stato tutto perfetto, fin troppo, e quando l'ho lasciato ho pianto. Quando oggi mi ha chiesto se frequentassi qualcuno e ho risposto di no, ho detto la verità, ma ho omesso di essermi persa negli occhi azzurri di un ragazzo a cui ho teso una mano che non tirerò più indietro. Vorrei avere le lentiggini e i capelli rossi, vorrei poter dire che non hai una faccia da schiaffi, ma mentirei e per questo sei schizzato fino al secondo posto della lista dei ragazzi che mi piacciono di più in tutta la contea. Non mi sento affatto stupida a raccontarti queste cose, tanto tu farai lo stesso, sennò insisterò. E, oh, certo, poi vorrei baciarti, Niall. Sì, lo vorrei davvero» fa una pausa, come in trance e tira di naso. «Ora non mi viene in mente altro, mi dispiace»
Nina tace e sorride al vuoto, mentre la sua testa è ancora poggiata alla spalla del ragazzo che, non lo vede, ma ha abbozzato un sorrisetto e le sue parole lo stanno investendo come il vento di quella sera. Vorrebbe gustarle, assaporarle piano piano, ma gli frullano in mente così velocemente che non ha né il tempo, né il modo, così gioca con i bracciali che ha al polso. «Se io sono al secondo posto, chi c'è al primo?»
Nina alza appena la testa, guardandolo di sbieco con un sorriso sbilenco sulle labbra, perché ha detto cose davvero più significative e a lui interessa davvero chi stia più su in una stupida lista? Ride e scuote il capo fintamente affranta, poggiandosi poi di nuovo alla sua spalla. «Non mi dirai nulla di te, stasera. Vero?»
Annuisce. «Vero» sussurra, stringendosi appena al suo corpo. «Non mi piace parlare di me»
«Aspetterò»
«Lo so» mormora, poi cala in silenzio e davvero ripensa alle parole che gli ha rivolto con una sincerità che non ha nulla vedere con l'alcol. Nina è schietta e basta, Nina è senza filtri e le provoca un brivido lungo il collo. Rimane in silenzio e poi non ce la fa più, così ripete: «Quindi? Chi è al primo posto?»
«Davvero ti interessa?»
«Sì»
«Zayn» sussurra allora Nina. «Ma è tutta una questione di apparenze, quella lista. L'ho fatta molto tempo fa con le mie amiche» spiega e si tocca i capelli, lisciandoli, e poi chiude gli occhi. Le fa male la pancia. «Lui non mi fa trattenere il respiro, come fai tu»
Cinque, dieci, quindici minuti di bassi che riecheggiano nelle loro menti, insieme ai loro cuori e anche Nina, oltre Niall, sembra a corto di parole. I loro bracci si toccano, si sfiorano e le loro teste si scontrano, poi Nina si addormenta seduta sul marciapiede e non sa delle braccia che la stringono prima e poi la sollevano.
E a Niall piacerebbe farla respirare, magari destabilizzarla quanto basta per farle cambiare idea sul suo volerlo aiutare, ma proprio non crede di riuscirci, così spera solo che lei sia abbastanza resistente da rimante in apnea il più a lungo possibile.
 
 
 
 
 
 
 
Salve : )
Come state? Spero bene!!
Passando al capitolo, perché devo riprendere a studiare, la prima parte non è il massimo, ma avevo bisogno di portare avanti la situazione sentimentale tra Ron e Liam e gettare qualcosa tra Niall, Nina e, perché no, Harry.
La seconda, invece, mi piace decisamente di più. Mi sono divertita da morire a pensare cosa potesse piacere a Nina, anche perché non è proprio ubriaca marcia, ma abbastanza sbronza da avere questa idea un po’ stupida che in altri casi non avrebbe nemmeno pensato: non si può pretendere di conoscere una persona facendogli una lista (della spesa) del genere!!
Detto ciò, spero che anche il mancato bacio sia piaciuto perché quelle storie dove già al secondo capitolo sono innamorati non le sopporto, anche se, sì, potreste dire la stessa cosa della mia, dato che comunque si sono gia messi (abbastanza) gli occhi addosso hahah
Ora scappo e grazie di tutto, anche se non recensite. È okay, alla fine : )
lascio una gif dei Narry e una foto di Nina, Emma e una terza ragazza (cappotto arancio) che non è Ron, ma pazienza. Se riuscirò a portare questa storia avanti, ci sarà un giorno in cui posterò anche delle sue immagini!!
Njaalls
 
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: njaalls