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Autore: Soly_D    04/12/2014    5 recensioni
Cara Nami,
quest’anno non hai fatto la brava bambina, ma hai tempo fino a domani per rimediare.
Fai buon uso del tuo regalo. Non vorrai mica far passare un altro Natale da single a quel figo del cuoco, no?
Con affetto, Babbo Natale.

[SaNami]
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Sanji | Coppie: Sanji/Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Perché a Natale siamo tutti più buoni
[tranne
Nami-san]

Cara Nami,
quest’anno non hai fatto la brava bambina, ma hai tempo fino a domani per rimediare.
Fai buon uso del tuo regalo. Non vorrai mica far passare un altro Natale da single a quel figo del cuoco, no?
Con affetto, Babbo Natale.


Nami trovò quella lettera sul suo comodino la mattina della vigilia di Natale.
Dopo averla riletta per ben tre volte e aver fatto qualche ipotesi su chi fosse il mittente, scartò anche il pacchetto: un piccolo blocco di fogli colorati. Cominciò a sfogliarlo, trovando su ogni foglietto una scritta diversa. E allora le fu tutto più chiaro.
Davvero quell’idiota di Sanji sperava di poter ottenere qualcosa da lei con un simile stratagemma?
Avrebbe preferito di gran lunga ricevere una delle sue dichiarazioni sdolcinate e melense.
Insomma, un po’ lo amava e forse questa volta avrebbe potuto dirgli di sì. Ma quello... quello non lo doveva fare.
«SANJI-KUN!», urlò, sfrecciando verso il malcapitato.

Sanji stava cucinando la colazione per la ciurma quando vide Nami corrergli incontro. Si aprì in un dolce sorriso, sorriso che prontamente si trasformò in un’espressione inorridita quando le mani della navigatrice si strinsero intorno al suo collo, soffocandolo.
«Sei un cretino! Ma come diavolo ti é venuto in mente?!».
«N-Nami-san, ti prego... r-risparmiami... a N-Natale siamo tutti più b-buoni, no?».
Nami gli lasciò il collo e gli mollò un pugno sulla testa, che lo fece accasciare mollemente per terra.
«Sì, tutti tranne me! Quello che hai fatto è imperdonabile!».
Sanji si rialzò a fatica da terra, guardandola implorante. «...cosa ho fatto esattamente?».
«Aah, Sanji-kun, non fare il finto tonto!».
«Nami-san, non capisco di cosa tu stia parlando...».
Nami ringhiò, tirando fuori il blocchetto. Lo sventolò di fronte allo sguardo confuso di Sanji.
«Ti ricorda niente, questo?». Sanji, stranito, scosse la testa.
Nami, guardandolo nell’unico occhio visibile, si rese conto che lui non ne sapeva davvero nulla di quel maledetto regalo.
«Ehm, temo di essermi sbagliata», ammise, arricciando le labbra.
«Non fa niente, mia adorata», rispose Sanji, sorridendo un po’ malconcio.
Nami abbassò lo sguardo. Lei aveva sbagliato e lui ne pagava le conseguenze, di nuovo.
Babbo Natale o chiunque le avesse scritto quel biglietto, aveva dannatamente ragione: nell’ultimo periodo non si era comportata per niente bene con Sanji. Ma era più forte di lei: accorgersi di amarlo la faceva diventare ancora più irascibile e impulsiva.
«Ti prometto che questa sera mi farò perdonare», gli sussurrò in un orecchio, accarezzandogli una guancia.
Il volto di Sanji si illuminò e Nami pensò che in fondo Babbo Natale − o chi diamine fosse − non aveva avuto affatto una cattiva idea.

Quando Sanji avvertì la mano di Nami stringere la propria e indicargli un posto più appartato nella nave, non ci pensò due volte a seguirla con entusiasmo − e be’, forse anche un po’ di speranza. La musica della festa di Natale divenne solo un’eco in lontananza.
Nami si fermò nel corridoio e si parò davanti a Sanji che la guardava incuriosito.
«Perdonami per la scenata di stamattina... È stato tutto un equivoco».
Sanji sorrise, rincuorandola. «Tranquilla, Nami-san, niente che non si possa risolvere con la fantastica sorpresa di cui mi hai parlato~♥».
«Sanji-kun, non essere impaziente...». Nami tirò fuori il pacchetto e glielo porse.
Lo sguardo di Sanji sembrava quello di un bambino di fronte ad un giocattolo nuovo. «Oh, grazie, Nami-san!~♥», squittì estasiato.
Scartando il regalo, però, si rese conto che si trattava del blocchetto di fogli di quella mattina e cominciò a sudare freddo.
«Non vorrai mica picchiarmi di nuovo, vero?».
Nami scosse la testa, esasperata. «Idiota, leggi cosa c’è scritto».
Sanji obbedì: il primo foglietto diceva
Buono per una passeggiata.
Rivolse uno sguardo confuso a Nami che lo incitò a continuare.
Buono per tenersi per mano.
Buono per una cena per due.
Buono per un intero appuntamento.

Sanji cominciava a capirci qualcosa. Sfogliò velocemente il resto del blocchetto con il cuore che galoppava veloce nella cassa toracica.
Uno degli ultimi fogli attirò particolarmente la sua attenzione: Buono per un bacio.
A quel punto Sanji ne fu certo: quella era una vera e propria dichiarazione da parte di Nami-san, la sua Nami-san, l’unica donna che amava davvero.
Pensò di non essersi mai sentito così felice in vita sua. Tutte le premure, le parole dolci, i colpi e i rifiuti incassati senza fiatare, tutti i suoi sforzi per conquistare il cuore della navigatrice alla fine avevano avuto l’effetto sperato.
«Nami-san, cosa significa tutto questo?».
Nami sbuffò, abbassando per un attimo lo sguardo. «Hai capito benissimo, Sanji-kun».
Il cuoco le si avvicinò, prendendole delicatamente una mano tra le sue. «Ma io voglio sentirmelo dire da te».
«Ti sto dando una possibilità, stupido di un cuoco! Non farmi cambiare idea», esclamò la navigatrice, rossa in volto.
Sanji non potè fare a meno di sorridere intenerito. «Nami-san».
«Mh?», rispose lei, mordendosi le labbra.
«Posso usare uno di questi buoni... ora?».
La navigatrice si schiarì la voce per nascondere l’imbarazzo.
«Sanji-kun, come pretendi di fare una passeggiata se siamo in mare aperto? Utilizzerai quel buono appena saremo sbarcati da qualche parte».
«No, Nami-san, mi riferisco a quell’altro buono».
Sanji si era fatto pericolosamente vicino. Nami indietreggiò, fino ad appiattirsi contro il muro. Poteva sentire il respiro di Sanji solleticarle il viso.
Si rese conto che, in fondo, ma molto in fondo, desiderava quel bacio almeno quanto lui.
«Così sprecherai uno dei buoni più preziosi», azzardò, poco convinta.
«Correrò il rischio», le rispose Sanji, mettendosi il blocchetto in tasca e chinandosi verso di lei.
Nami sgranò gli occhi, mentre le labbra del cuoco premevano sulle proprie. All’inizio non rispose, troppo scioccata che tutto quello stesse accadendo sul serio, poi le venne naturale affondare le dita tra i sottili capelli biondi di Sanji, approfondendo il contatto.
Era da tanto, troppo tempo, che il cuoco desiderava poter sfiorare le labbra di Nami, tuttavia fu costretto ad allontanarsi: si era ricordato di un particolare che lo incuriosiva parecchio e che non poteva tralasciare. In fondo ci sarebbe stato tutto il tempo per baciare Nami, ancora e ancora, fino a toglierle il respiro. «Non ho letto l’ultimo buono», le spiegò, tirando di nuovo fuori il blocchetto.
Nami, vagamente delusa per l’interruzione e anche un po’ emozionata, aggrottò la fronte.
Non ricordava che ci fossero altri buoni oltre a quello del bacio.
Il cuoco lesse ad alta voce. «Buono per–», si bloccò, assumendo un’espressione indecifrabile.
Nami afferrò bruscamente il blocchetto per poter leggere cosa ci fosse scritto di tanto eclatante. Sgranò paurosamente gli occhi: era sicura che quel buono non ci fosse mai stato, perché altrimenti l’avrebbe strappato e gettato nella spazzatura per la vergogna.
Rialzò lo sguardo su Sanji, il quale la fissava con occhi languidi e un rivolo di sangue che colava dal naso.
Per un momento le sembrò quasi di vederlo circondato da cuori e arcobaleni.
«Nami-san... io e te... un sogno che si realizza~♥», biascicò Sanji, avvicinandosi per abbracciarla.
Nami lo tramortì con un pugno, anche se ciò non servì a farlo rinsavire.
Ormai la frittata era fatta, ma la cosa assurda era che a lei non dispiaceva per nulla.

«Missione compiuta», decretò Robin, nascosta dietro l’angolo del corridoio.
Non era stato facile aggiungere l’ultimo buono alla lista che aveva realizzato per Nami, senza che lei si accorgesse di nulla, ma alla fine era andato tutto per il meglio: quei due testoni, oltre alla giusta spinta per dichiararsi, avevano proprio bisogno di un pizzico di follia in più.
Sorrise soddisfatta, mentre le braccia di Zoro la trascinavano verso la cabina.
















Note dell'autrice:
dQuesta è stata la faccia di Sanji dopo che ha letto l'ultimo buono, quindi non credo sia necessario specificare in cosa consisteva esattamente :'D chi mi conosce sa che ero una fan accanita della RuNami; dichiaro ufficialmente di essere passata alla SaNami. Una mattina mi sono svegliata e mi sono accorta che mi emozionavo di più di fronte alle moine di Sanji che all'ingenuità di Rufy (in realtà il mio cambiamento è dovuto a tutto un intreccio di somiglianze con le coppie di altri manga, ma non vi sto qui ad annoiare). Non ho pubblicato molte fanfiction in questo fandom, quindi non sono sicura di come sia venuta questa oneshot... spero che mi facciate sapere la vosta opinione. Grazie a tutti! ♥
Soly Dea


  
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