Ma era pur sempre una madre, e quando vide Narcissa scivolare su un tratto di neve ghiacciata, non poté fare a meno di uscire in giardino per vedere se era il caso di medicarla o no; ma la sua bambina aveva approfittato della caduta per sdraiarsi completamente a terra e fare un angelo nella neve, muovendo braccia e gambe. Solo quando vide che la madre si stava avvicinando, saltò in piedi e con voce tremante le disse:- Madre, chiedo il vostro perdono, stavo solo giocando!-, e nel giro di poco venne raggiunta dalle altre due, pronte a difenderla se la madre si fosse arrabbiata.
- Sì, madre, voleva solo giocare, ve lo giuro!- annuì Andromeda.
- E adesso vi prometto che andiamo subito ad asciugarci, così nostro padre ci troverà perfette per la cena!- intervenne Bellatrix.
- Bambine, state tranquille.- rispose la signora, usando un tono di voce inaspettatamente dolce.- Potete giocare ancora un po’. Anzi, vi propongo una cosa, perché non insegnate anche a me a fare un angelo nella neve?-
- Non ti preoccupare di questo, Bella. Dai, insegnatemi, su!-
- Mia cara? Bambine? Dato che i nostri ospiti arriveranno tra poco, ho intenzione di darvi i miei regali adesso.- e così dicendo, distribuì ad ognuna un pacchetto.- Con il vostro permesso, vado a cambiarmi.-, e si materializzò nella sua stanza.
Al piano di sopra, mentre si infilava lo smoking, il Signor Black sorrise; sì, era tornato prima da lavoro e le aveva viste giocare tutte insieme. Sapeva di essere un padre troppo severo, ma quella scena l’aveva intenerito e aveva deciso di regalare a sua moglie e alle bambine qualcosa che avrebbe immortalato quel momento di pura felicità per sempre.
Mentre si preparava per smaterializzarsi a casa di Ted e fuggire una volta per tutte da quella famiglia in cui non avrebbe mai voluto crescere, Andromeda si voltò verso l’enorme Manor che si stagliava scuro e austero contro la neve soffice che cadeva dal cielo. Con un gesto affrettato, si sciolse la catenina che portava al collo e la appese ad un ramo del suo albero preferito. Guardandola oscillare e brillare, si chiese se aveva fatto una scelta giusta a togliersela; poi ripensò alle parole cattive che i genitori avevano detto nei confronti di Ted, ripensò alle torture subite, ripensò alle minacce rivolte in continuazione a lei e a Ted.
Allora si girò di scatto e si smaterializzò, lasciando l’angelo di cristallo ondeggiare nel vuoto.