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Autore: truppappa    05/12/2014    5 recensioni
[AU]
La vita di Kurt e Blaine, entrambi trentenni, si scontrerà per uno strano scherzo del destino. O forse per uno scherzo da parte di qualcun altro.
Blaine pugile e Kurt ballerino.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Blaine esce fuori dall’edificio e, con il fumo che gli esce dalle orecchie, compone subito il numero di Wes.

«Hummel’s Dance» sibila a denti stretti non appena sente che il suo amico ha risposto alla chiamata.
«…Blaine, sei tu?» chiede lentamente Wes dall’altro capo del telefono.
«Hummel’s Dance» ripete Blaine.
«Ehm…ti posso spiegare, davvero» mormora intimorito l’altro.
«Si, te ne prego!» dice ironicamente Blaine «Ad esempio…dimmi un po’, mio carissimo amico, quando avevi intenzione di dirmi che la palestra in cui mi hai mandato in realtà è un covo di ballerine in tutù e corpetti?»
«Io non credo che quando facciano una lezione normale le ballerine stiano in tutù…probabilmente hanno dei body, no?»
«Wes?»
«Si?»
«Non divagare e rispondi alla domanda. Altrimenti ti faccio indossare un tutù e poi ti spedisco in giro per le strade di New York» dice Blaine alzando il tono di voce.
«Ehm…io volevo dirtelo, davvero. Infatti, se ben ricordi, l’altro giorno ti ho chiesto se ti piace il balletto e…»
«MA TI SEI BEVUTO IL CERVELLO PER CASO?!» urla Blaine, passandosi una mano tra i suoi ricci già scompigliati.
«Blaine» riprende Wes dopo qualche secondo di silenzio «io ho solo cercato di darti una mano…non pensavo che fosse un grosso problema»
«Me l’hai mozzata la mano! Altro che aiuto e aiuto!» mormora disperato il pugile.
«Ma non essere così tragico, Blaine! E dimmi…hai conosciuto il proprietario della palestra?» chiede Wes con fin troppo entusiasmo per i gusti di Blaine.
«No. E poi la sua non è una palestra…»
«Come no?! Perché non gli hai parlato?! L’hai almeno visto?» urla Wes e Blaine deve staccare il cellulare dal suo orecchio per non perdere un timpano.

Wes sembra disperato e Blaine si chiede che tipo di problema abbia il suo amico. Non è che ha ricominciato a fumare erba insieme a Nick e Jeff?

«No, Wes. Non voglio parlargli, non mi interessa nemmeno sentire cosa ha da offrirmi»
«Ma da quando in qua sei un razzista nei confronti dei ballerini?» chiede esasperato Wes.
«Odio il balletto. Odio la danza. I ballerini sono tutti spocchiosi. Si credono i migliori del mondo. Dio, ma non ti ricordi quando uscivo con Jeremiah? Sai cosa faceva lui nella vita? Indovina un po’…il ballerino! E quanto era cagacazzo, eh? Te lo ricordi? Tu sei stato il primo a dirmi che dovevo lasciarlo perché era un rompicoglioni perfettino del cazzo!»
«Ma per l’amor del cielo! Non puoi fare di tutta l’erba un fascio! Mica tutti i ballerini sono come Jermiah!»
«Sai cosa, Wes? Non me ne importa. Anzi, adesso me ne torno a casa e mi apro quella bella bottiglia di whiskey che mi ha regalato Jeff lo scorso Natale, così affogherò i miei dispiaceri nell’alcool!»

«…Blainey?» lo richiama Wes con una vocina dolce.
«Non mi chiamare così! E cosa diavolo vuoi ancora?»

«Tu odi Il whiskey»

Blaine vorrebbe correre a casa di Wes e strangolarlo con le sue mani.

«E quindi?» chiede con tono esasperato, mentre la sua mente elabora una decina di piani per compiere un omicidio perfetto.
«Quindi dopo il primo sorso butteresti via la bottiglia!» dice Wes.
«Non è mai troppo tardi per cominciare ad apprezzare una buona bottiglia di whiskey»
«Ma dai, Blaine! Non fare il bambino! Prova a parlare con il proprietario della palestra. Non puoi arrenderti così. Tu sei un combattente»
«Una volta lo ero, Wes…guardami adesso come sono ridotto…in mezzo ad una strada» dice sconsolato Blaine.
«Blaine Anderson, smettila immediatamente di dire cazzate. Sei la persona più forte che io abbia mai conosciuto, non solo fisicamente, ma anche moralmente! Quindi adesso muovi quelle belle chiappe sode che ti ritrovi e vai a parlare con quel ragazzo!»

Il tono di Wes non ammette repliche, infatti Blaine non ha nemmeno il tempo di aprire bocca per rispondere che la linea cade. O meglio, Wes gli chiude il telefono in faccia.

 
Blaine, con il cellulare ancora all’orecchio, pensa a quello che gli ha detto il suo amico.
Ha ragione, non può comportarsi come un bambino. Deve reagire.
Quindi rimette il cellulare in tasca, prende un bel respiro e rientra nella “palestra”.
 


Il locale è molto ampio, quindi segue il suono della musica e si ritrova davanti ad una porta aperta che si affaccia ad una grande sala col parquet e degli specchi posizionati su ogni lato.

Ci sono almeno venti ragazzine in body nero al centro della stanza che stanno ballando.

Blaine si appoggia allo stipite della porta guardandole.
Wes allora aveva ragione, le ballerine non ballano con il tutù sempre addosso!

«SPIEEEE!» urla all’improvviso una ragazzina con un naso enorme.

La musica si ferma di colpo. E improvvisamente Blaine si trova tutti gli occhi delle ragazze puntati addosso.

«Ehm…la lezione non è ancora finita. Se vuole aspettare sua figlia può farlo all’ingresso. Non gradiamo spettatori durante le prove» dice una voce cristallina.
E Blaine spalanca gli occhi non appena vede a chi appartiene quella voce così soave.
Ad un angelo, che è posizionato vicino allo stereo- è per quello che Blaine non lo aveva visto prima- e che adesso lo sta fulminando con lo sguardo.
Blaine si schiarisce la voce.
«Io non ho nessuna figlia» mormora poi debolmente.
«Visto? È una spia!» dice di nuovo la ragazza col nasone.
Il ragazzo dalla voce angelica alza lo sguardo al cielo e poi si rivolge di nuovo a Blaine.
«Se è qui per la lezione di danza per adulti è comunque in anticipo» dice squadrando Blaine dalla testa ai piedi.

Blaine si sente leggermente a disagio sotto quegli occhi indagatori. Insomma, non si è vestito molto bene, ha i ricci che sono sparati in tutte le direzioni e ha la sua maledetta gamba che lo fa sentire sempre un rifiuto umano.
Ma quella non può averla notata, no?

«Io…veramente non-» comincia a dire imbarazzato.
«Iniziamo tra un’ora. La lezione si svolgerà nella sala affianco a questa» gli dice il ragazzo.
«Ma-»
«E mi raccomando, indossi qualcosa di più comodo. I jeans non sono molto adatti»
Detto questo l’insegnante di danza preme un pulsante sullo stereo e la musica ricomincia.
Fa un piccolo sorriso a Blaine, che rimane imbambolato, e poi torna a prestare attenzione alle sue allieve.
Blaine rimane fermo sulla soglia della porta a guardarlo. I suoi occhi non riescono a staccarsi da lui.
Sembra molto giovane, almeno cinque anni in meno di Blaine, ha dei capelli castani perfettamente acconciati, degli occhi azzurri, un nasino un po’ all’insù e indossa una tuta che gli fascia alla perfezione tutti i punti giusti.
La gola del povero pugile si secca improvvisamente e decide di distogliere lo sguardo e allontanarsi.
 

 
Blaine rimane per un’ora intera seduto su una poltroncina che è posizionata nell’ingresso del locale.
Pensa a quanto è carino quel ragazzo che ha appena visto e vorrebbe tornare di là a guardarlo solo per poter osservare meglio la sfumatura dei suoi occhi.
Poi però si tira uno schiaffo e affonda le mani nei suoi capelli perché non può mettersi di far film mentali su un ragazzo visto per appena due secondi. Insomma, sa di essere un inguaribile romantico, però…
Però niente. Adesso, appena il ragazzo avrà finito la lezione con le ragazzine, andrà da lui e gli chiederà come contattare il proprietario dell’Hummel’s Dance.

Intanto cominciano ad entrare nella palestra un po’ di persone, alcune di loro si conoscono e chiaccherano amabilmente.
Una signora ad un certo punto si avvicina.
«Mi scusi» chiede «lei è per caso il fidanzato di Kurt? Lui dice sempre di essere single, ma un ragazzo bello come lui deve pur avercelo un innamorato!»
Blaine la guarda come se fosse un’aliena.
«Non sia timido» continua lei «guardi che farò finta di non saperlo!»
Blaine è a dir poco confuso, ma ha una domanda che gli frulla nella testa.
«Chi è Kurt?» chiede semplicemente.
La signora si mette una mano sulla bocca mentre la musica che proveniva dalla sala adiacente si spegne e si cominciano a sentire gli schiamazzi delle ragazzine.
«Oddio, mi scusi» mormora imbarazzata «è che io sono la mamma di Quinn, una ragazza che viene a danza qua, e conosco tutti. Invece lei…non l’avevo mai vista…così…insomma, ho pensato…che…che fosse il fidanzato di Kurt Hummel, che poi sarebbe l’insegnante di danza»

«Hummel come Hummel’s Dance?» chiede Blaine mentre gli ingranaggi nel suo cervello cominciano a girare velocemente.
«Si, certo»

Blaine pensa di essere nella merda, perché insomma non può lavorare a contatto con questo Kurt Hummel.
Potrebbe avere un attacco cardiaco ogni giorno se dividesse con lui la palestra. Non potrebbe sopportare la vista di quell’angelo con quelle braccia toniche e quel sedere che-

«E quindi lei sarebbe…?» la voce della signora lo riporta alla realtà.
Blaine sbatte velocemente le palpebre e apre la bocca per parlare, ma la voce che risponde alla domanda non è la sua.

«Un nuovo allievo!» esclama un eccitato Kurt che spunta da dietro le sue spalle.
Blaine si volta così velocemente per guardarlo che quasi si spezza il collo.
Comincia a balbettare qualcosa, ma niente di sensato.
«Ma non ti sei cambiato?» gli chiede Kurt con un’espressione corrucciata.
«Io…ehm…no?»
«Vabbè, non importa. Per oggi va bene così. Seguimi che mi dai i tuoi dati mentre aspettiamo che arrivino gli altri»
Blaine si alza immediatamente dalla poltroncina e lo segue in una stanza con una scrivania. Probabilmente l’ufficio di Kurt.

L’insegnante di danza fa accomodare Blaine su una sedia.
«Allora…nome?»
«Blaine»
«Cognome?»
«Anderson»

Blaine adesso si aspetta che il ragazzo di fronte a lui lasci cadere la penna per terra, spalanchi gli occhi e urli qualcosa del tipo: “Oddio! Sei tu Blaine Anderson??? Fammi un autografo!! Sei stato il mio pugile preferito!!”, ma poi si rende conto che quello seduto davanti a lui è un ballerino e che molto probabilmente non ha mai visto un incontro di pugilato in tutta la sua vita.

Infatti, come volevasi dimostrare, Kurt continua imperturbabile a chiedergli l’indirizzo e altri dati anagrafici.
Però…Kurt dovrebbe sapere chi è, no? Insomma si è proposto di dividere la palestra con lui…
Eppure Kurt sembra non riconoscere il suo nome.

 “Forse Wes non gliel’ha detto il mio nome” continua a ripetersi Blaine.

«E quindi…Blaine Anderson, perché ti vuoi avvicinare al mondo della danza» chiede Kurt posando la penna e guardandolo fisso negli occhi.
«Io…veramente-»
«Come mai in questa palestra? Abiti lontano da qui, non sei nemmeno comodo per venire a lezione» continua Kurt senza dargli il tempo di rispondere.
«Un mio amico mi ha detto di passare…perché in realtà io dovr-»
Blaine viene interrotto quando un uomo sulla quarantina si affaccia alla porta dicendo a Kurt che sono tutti pronti per iniziare.
«Ne riparleremo, Blaine» dice Kurt, alzandosi.
 


La lezione è un disastro completo per Blaine. Si inciampa su se stesso così tante volte che ha perso il conto.
Nessuno ride di lui, ma tutti lo guardano divertiti. Blaine si sente il buffone di corte, quello storpio che fa ridere i ricconi ai banchetti.

Ad un certo punto Kurt si avvicina a lui da dietro e gli posa entrambe le mani sulle sue spalle.
«Sei molto teso. C’è un fascio di nervi… proprio qui, sulle spalle» gli soffia contro l’orecchio massaggiandogli piano la pelle.
«Hai un buon gioco di gambe, nonostante la tua gamba zoppa, ma non senti per niente il ritmo. Puoi migliorare, Blaine» bisbiglia piano Kurt.
«Io veramente non-»

«BLAINE! MA COSA STAI FACENDO? SEI SORDO PER CASO? O CIECO? NON VEDI CHE TUTTI GLI ALTRI STANNO FACENDO UNA COSA DIFFERENTE DALLA TUA?» urla all’improvviso Kurt staccandosi da lui.
Tutte le persone presenti nella sala si fermano e gli lanciano qualche occhiata dispiaciuta.
 

 
Quando finisce la lezione, Blaine si sente veramente una merda.
Kurt ha continuato ad insultarlo per tutta la lezione. Gli è stato col fiato sul collo per tutto il tempo solo per dirgli che faceva schifo.

Blaine è così demoralizzato che non ha voluto nemmeno riprendere il discorso interrotto prima nell’ufficio dell’insegnante di danza.
Due secondi prima sembrava tanto dolce e tenero e poi…e poi cosa è successo? Kurt è bipolare, forse?

Un ragazzo si avvicina a Blaine negli spogliatoi.
«Non prendertela troppo, amico» gli dice «il maestro Hummel è fatto così. Si diverte ad insultare tutti…sai com’è no? Si crede il migliore di tutti, ma è molto bravo. E comunque conta che questa era la tua prima lezione, è già tanto che non sei scoppiato a piangere! Io l’ho fatto!»
Blaine fa un piccolo sorrisetto.

“Sono tutti uguali ‘sti ballerini” pensa amareggiato Blaine.
 

 
Mentre è sotto alla doccia Blaine decide che non tornerà MAI più a fare una lezione con Kurt Hummel, ma che domani si ripresenterà solo per vedere se Kurt è veramente disposto a cedergli metà della sua palestra.
Sperando che non lo tratti a pesci in faccia come oggi.
 

 
Arrivato a casa Blaine apre veramente la bottiglia di whiskey, si riempie un bicchiere e si stende sul divano.
Chiude un attimo gli occhi e si tappa il naso, proprio come faceva da bambino quando mangiava il minestrone che gli preparava sua nonna, e da un sorso al liquido ambrato.
Ovviamente lo sputa due secondi dopo sul pavimento.

«Maledizione!» urla arrabbiato con se stesso perché non riesce manco a bere.
Mentre si alza per andare a prendere uno straccio per pulire, il suo cellulare comincia a suonare.

«Pronto?» risponde.
«Allora Blainey, hai conosciuto il mio amico?» domanda felicemente Wes.
«Si» risponde semplicemente Blaine.
«E…?»
«Ed è uno stronzo, ecco che cosa è»
«Kurt? Ma scherzi? È la persona più dolce sulla faccia della terra!»
«Con te forse…»
«Oh…beh…» Wes sembra dispiaciuto «e per la storia della palestra come è andata alla fine?»
«Niente»
«Come niente? Aveva detto di si!» esclama Wes.
«No, Wes, niente perché non ne abbiamo parlato…»
«E di cosa avete parlato scusa?»
«Io...diciamo che mi ha scambiato per un suo nuovo alunno e…»
«Blaine Anderson, non dirmi che ti ha fatto ballare!»
«Se lo dici a qualcuno ti spacco la faccia, Wes!» dice allarmato Blaine.
«Okay, okay, calma amico!» ride Wes «Ma almeno glielo hai detto il tuo nome»
«Si certo, ma-»
«Lui non ti ha riconosciuto? Io il tuo nome gliel’ho detto e comunque già sapeva chi tu fossi…»
Blaine non presta attenzione alla seconda parte della frase, pensa solo al fatto che Kurt sapeva il suo nome e quindi, perché ha fatto il finto tonto facendo finta di non conoscerlo?
 

 
Con questo quesito ancora in testa, Blaine il pomeriggio seguente apre la porta dell’Hummel’s Dance.

Kurt è all’ingresso che sta parlando con una sua allieva e non appena sente la porta aprirsi e vede Blaine, fa un largo sorriso nella sua direzione, da una pacca alla ragazza e le dice di andare a cambiarsi. Poi si rivolge a Blaine.

«Blaine Anderson! Ma quale onore! Il grande pugile è tornato!» esclama sorridendo.
«Ma-»
«Si, Wes mi aveva detto il tuo nome e mi aveva anche fornito una descrizione piuttosto dettagliata del tuo aspetto fisico…quindi si, ieri sapevo già chi tu fossi non appena ho posato lo sguardo su di te»
«E allora perché mi hai fatto ballare?» dice quasi schifato Blaine.
«Vedi, Wes mi ha anche detto che odi il ballo perché ti credi un macho. Volevo semplicemente smontarti. È stato facile. Non ho dovuto fare molto, a quanto pare bastano due begli occhioni e tu cadi al tappeto…ops! Scusa, forse non dovrei usare metafore che riguardano il mondo del pugilato. Io non sono un esperto e soprattutto non sono un fusto come te»
Blaine spalanca la bocca.
«Perché non chiudi quella bocca e non parliamo della tua situazione economica?»

E così Blaine Anderson capisce che Kurt Hummel non è uno stronzo, oh no, è un vero e proprio bastardo e che lavorare con lui sarà più impegnativo del previsto.
 
 


Buonasera gente!
Ecco il nuovo capitolo, spero vi sia piaciuto questo primo incontro tra Kurt e Blaine. Fatemi sapere :)


Un grazie a chi ha messo la storia tra le preferite e le seguite. 
E un super grazie a chi ha recensito il primo capitolo! Grazigraziegrazie! 

A presto!
Truppappa

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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