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Autore: kairyilaria93    06/12/2014    1 recensioni
"Ti giuro non ti tradirò più"
Mi abbracciò ma io non ricambiai,si accorse di ciò e il mio viso era vicino al suo.
"Ila..."
Abbassai lo sguardo non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi.
"Harry,è finita"
Presi l'anello poggiandolo nel palmo della sua mano,lo strinse nel suo palmo capii cosa avevo intenzione di fare.
"Ila,vai via?"
Mi alzai dal letto e aprii l'armadio per trovare le scarpe,che finalmente trovai indossai le mie bamboline nere,mi voltai.
"Si Harry... Io sono la tua debolezza,come tu sei la mia"
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Il tour era appena iniziato e Liam, non aveva nessuna intenzione di provare, in quanto secondo lui era bravo abbastanza e non gli servivano prove, voleva passare più tempo possibile al mio fianco ,aveva paura di ogni cosa, soprattutto dopo l’incidente del balletto.
“Dai Liam, vai a provare!”
“No, non ti lascio sola, scordatelo.”
“Sto bene, lui sta bene, tutti stanno bene.”
Mentre parlavamo vediamo arrivare Harry, aveva ancora l’occhio viola dal pugno preso, e al suo arrivare Liam, mi stringe alla vita. Nessuno sapeva cos’era successo la notte scorsa e né io,né Liam, né Harry, né Mely avevamo intenzione di parlarne.
Ci passò davanti, per poi fermarsi.
“Scusa..”
Ma non fece in tempo a parlare che Liam, lasciò la mia mano, e gli prese il colletto della sua camicia verde.
“Azzardati, solo un’altra volta a toccarla, ti giuro Styles ti ammazzo!”
Tutti si fermarono a guardare la scena e Niall, scese dal palcoscenico, facendo cenno agli altri di restare sul posto.
“Hey, hey.. Ma questa situazione non si era risolta!”
Si intromise tra i due, e la distanza si accentuò.
“Dillo a lui, ha baciato Ila ieri notte!”
Niall  guardò esterrefatto la scena.
“Tu cosa?..”
Riferendosi a Harry, rimase muto ad osservare la scena, poi commentò.
“Si, ho sbagliato e vi chiedo scusa, non so cosa mi sia preso… E quest’occhio viola me lo sono meritato tutto, anche se stasera i nostri fan chiederanno il perché… Ma vi assicurò che non capiterà più nulla del genere..”
Liam si zittì, io ero a un bivio volevo accettare le sue scuse, ma allo stesso tempo avevo paura che facendolo avrei potuto ferire Liam di nuovo, ma sapevo cosa fare.
“io e Liam, accettiamo le tue scuse”
Rivolsi uno sguardo a Liam, lui capì le mie intenzioni e stese la mano ad Harry, dopo di che si riunirono in un abbraccio.
“Ti dona l’occhio nero e il labbro spaccato, sembri ancor di più un cattivo ragazzo, e i cattivi ragazzi sono sexy!”
Affermò Niall, senza contegno, o per lo meno era un modo per abbassare la tensione.
La sera arrivò, e il pubblico di New York, era caldissimo e si sentivano ovunque urla, e incitamenti, durò ben 4h, le ballerine furono bravissime e io guardavo Deny come faceva sì che la seguissero e Niall che ogni tanto la baciava sul palco, mostrava quanto fosse innamorato pazzo di lei e Liam mentre cantava buttava sempre uno sguardo a me, per vedere in che condizioni stavo, anche se ero in perfetta forma.
Dopo il concerto, Liam corse da me a baciarmi e poi vidi Mely, sfinita ma con un gran sorriso sulle labbra.
“Allora ti è piaciuto ballare per gli “One Direction”?”
“Uau…!” Esclamò, poi continuò “Piaciuto? E’ stato, è stato meraviglioso..”
Si asciugava il sudore sulla fronte e leggevo nei suoi occhi l’emozione e l’adrenalina di quella sera.
“Vado a farmi una doccia!”
“Vai pure, io rimango con il mio bel cantante”
Rubando un bacio a Liam

*HARRY*
Il concerto era finito, e la cosa che mi risollevava era sapere che almeno con Liam e Ila non avevo peggiorato ulteriormente le cose, mentre mi dirigevo nei camerini, intravidi la ragazza che la notte precedente mi aveva tamponato il sangue dalle mie labbra e che era stata lì tutta la notte ad ascoltare i miei problemi, la guardavo lì con i suoi capelli ramati intenta a capire come funzionasse la chiave magnetica, provò ogni direzione, ogni posizione ma la porta non si apriva, mi avvicinai.
“Ciao!”
Alzò lo sguardo, e i suoi occhi chiari incontrarono i miei, riportò una ciocca dietro l’orecchio.
“Ciao!”
“Problemi?”
Le chiesi indicando la porta e la chiava magnetica che aveva in mano.
“Oh.. Bhe… Qualcuno… Non riesco a capire come funziona”
“Posso?”
Le chiesi chiedendole di darmi la chiave.
“Oh.. si.. Ecco,tieni!”
Presi la carta e la passai nel marchingegno e la porta si parì.
“Uau, sei il mago delle porte del futuro! Come hai fatto”?
Le mostrai che la chiave aveva un rialzo e che doveva entrare perfettamente nella fessura per poi tirare prima verso l’alto e poi verso il basso.
“E’ molto facile!”
Ammiccai, mi guardò con la coda nell’occhio e prese la chiave tra le mie mani.
“Sei una bella sorpresa Styles! Ora vado a farmi una doccia, spero di non aver problemi anche con quella serratura, a presto!”
“A presto!”
E chiuse la porta dietro di sé.

*ILA*
Il tour procedeva a passi da gigante le piazze e i teatri erano sempre pieni, e io passavo le mie giornate a contemplare il piccolino che cresceva nel mio pancino, era un giovedì ,e l’estate ormai stava andando via e nell’aria si iniziava a sentire la prima brezza autunnale, ero sulla sedia a dondolo che mi aveva regalato e sottolineerei dopo un duro pomeriggio, anche montato Liam, diceva che appena l’aveva vista in negozio immaginava me su quella sedia a dondolarmi con nostro figlio tra le braccia, e quel pomeriggio avevo intenzione di provarla e mentre mi dondolavo per istinto materno portai le mani al grembo e iniziai a parlottare tra me e me, o meglio tra me e lui o lei.
“Ciao piccolino, chissà se puoi sentirmi o e ancora presto, lo sai che la mamma e il papà non vedono l’ora di conoscerti.. Ah  e pensare che stavo per perderti, per uno stupido balletto, ma sai piccolino! Le mie soddisfazioni me le sono tolte ho mostrato di essere forte, e anche tu lo sei… Non vuoi proprio andare via, eh no.. Vuoi rimanere con la mamma, e con la mamma rimarrai.. Promesso”
E mentre continuavo a parlottare sentii suonare la porta, mi diressi e dallo spioncino riuscì ad intravedere ben poco, aprì la porta e per mia sorpresa mi ritrovai Giselle dinanzi a me.
“Buongiorno signorina Rose, come sta?”
Rimasi senza parole non mi aspettavo una sua visita, eppure eccola lì sulla soglia del mio appartamento.
“Buongiorno… Mrs Damin! Prego entri.”
“Chiamami Giselle, Ilaria!”
“Oh.. come vuole, prego si accomodi, le preparò una tazza di thè”

*GISELLE*
Ed ero lì in casa sua, il pancino anche se piccino si intravedeva un leggero gonfiore ed era così dolce, quasi mi ricordava quando ero incinta io, incinta di lei, preparava il thè e mi ricordava suo padre quando lo preparava a me, per consolare i dolori di schiena provocati dalla gravidanza.
“Cosa le porta da queste parti Mrs.. Oh mi scusi.. Giselle”
Mi porse la tazza di thè bollente, e inizia a sorseggiarla, era impressionante aveva i miei stessi gusti in fatto di thè, anche io adoravo il thè Lipton con una nota alla cannella e con un goccio di latte e 4 zollette si zucchero, sembrava di aver sempre preso il thè con lei.
“Oh, volevo sapere come stavi, se la gravidanza stava andando come doveva”
Si toccò il pancino e sorseggiò anche lei un sorso di thè.
“Oh si.. Va tutto bene, tra due settimane ho un’altra ecografia e finisco i 3 mesi di gravidanza entro nei 4, e se tutto va bene saprò se sarà una femminuccia o un maschietto!”
Poggiai delicatamente la tazzina nel piattino.
“E’ fantastico! Ricordo ancora quando feci l’ecografia che mi mostrò che portavo in grembo una femminuccia”
Stavo per aggiungere “te” ma mi fermai, mi guardò sbalordita di fronte alla mia dichiarazione.
“Avete una figlia?”
Mi chiese.
“Avevo…”
“Avevate? Oddio cosa le è successo?”
“No nulla di grave.. L’ho lasciata andare via… Complicazioni!”
“Oh.. Mi dispiace”
“Non, farlo cara. Avevo la tua età, ero molto giovane… E forse è stato meglio così”
“L’avete ma più incontrata.. Intendo vostra figlia”
Avrei voluto urlare SI e sei tu bimba mia.
“No…”
“No? Non volete sapere se sta bene, se è cresciuta..”
“Cara Ilaria, non è così semplice… Lei ora sta bene ne sono sicura, e se arrivassi nella sua vita potrei crearle solo scompiglio..”
Sorserggiò la sua tazza di thè e aggiunse.
“Sai credo che si sbagli, se io mai fossi stata adottata, vorrei conoscere la mia mamma biologica, ovviamente non è il mio caso, ma se fossi stata adottata avrei avuto tante domande da fare alla mia mamma biologica”
Mi gelò la sua risposta, avrei tanto voluto parlarle, tanto dirle la verità ma non potevo Cedric e Luisa, mi avrebbero di certo dato della bugiarda e Ilaria avrebbe invaghito contro di me, ingoiai ancora una volta quel boccone amaro.
“Quando farai l’ecografia sarei felice di accompagnarti”
“Oh, dice sul serio? Ne sarei davvero grata Giselle, in fondo lo devo a lei se ho partecipato al balletto”
“Dico sul serio”
“Bene, saremo in tanti ci saranno i miei genitori e ovviamente anche Liam”
In quel momento dimenticai che i suoi “genitori” sarebbero stati presenti ma non potevo tirarmi indietro.
-2 settimane dopo-
Ero in ansia, ero in macchina con lei e Liam, e vedevo tanto amore tra quei due giovani, sentii un calcson e si avvicinò un stationvagon color bordeaux e all’interno c’erano Credric e Luisa.
“Hey, ragazzi… Allora pronti? Andiamo a vedere se si tratta di un pupo o una pupa”
Riconoscevo la sua voce era quella di Cedric, allungò lo sguardo nella parte posteriore dell’auto di Ila e incontrò il mio sguardo rimase pietrificato, Luisa seguì il suo sguardo e vedendomi si raggelò anche lei.
Ila notò il fervido imbarazzo.
“Oh mamma, papà. Giselle ha deciso di accompagnarmi, così verrà anche lei con noi”
L’aria che si respirava non era delle migliori.
Arrivammo all’ospedale, ci sedemmo sulle sedie che erano fuori la sala d’aspetto,ma la tensione era troppo forte avevo bisogno d’aria.
“Se volete scusarmi, esco un attimo.”
“Giselle si sente bene?”
Mi chiese con preoccupazione Ilaria.
“Si, si sto bene ho bisogno di uscire”
Cedric incontrò il mio sguardo, e mi diressi verso l’uscita.
Ero all’esterno dell’edificio e mi ripetevo “cos’ho fatto, cos’ho fatto”, quando sento dei passi raggiungere la mia direzione era Cedric.
“Ma che ti salta in testa venire alla sua ecografia?”
“Si ha ragione Cedric, e solo che ero preoccupata… E’ sempre mia figlia”
“No non è tua figlia, tu l’hai solo partorita, è figlia mia e di Luisa”
“Tu me l’hai strappata dalle braccia, tu per compiacere quella vipera, che ancora oggi ti succhia l’anima”
“Non parlare così di lei!”
“Oh io invece parlo, perché siete egoisti, e per il suo egosimo mi hai tolto la felicità. E’ incinta e almeno per questi 9 mesi voglio esserci”
“Esserci.. Ma cosa dici??? Esserci? Lei vuole sua madre… LUISA! Non te, lei non sai neanche chi sei!”
“Lo saprà, prima o poi”
“NO, non lo saprà o ti giuro che ti faccio chiudere l’accademia di ballo”
“Sai solo minacciarmi e ricattarmi…”
“perché rendi tutto più difficile Giselle.. Noi eravamo felici, lei era felice! Perché l’hai convocata alla tua scuola di ballo. Perché?”
“Perché??? Perché volevo conoscerla, volevo vedere che donna era diventata”
Non riuscii a trattenere le lacrime, inizia a piangere e Cedric mi abbracciò.
“Sei sempre così bella Giselle..”
E di nuovo come quella sera nel mio ufficio i nostri visi erano fin troppo vicini, mi bacia, mi bacia ancora. Ansimo e sento il suo fiato sul mio collo. Ci fermiamo e sospiriamo.
“Giselle, basta devi scomparire dalle nostre vite… E’ l’ultima volta che voglio vederti con Ila!”
Capivo cosa voleva dirmi, ed ero pronta ad accettare le sue condizioni.
“Permettimi solo di starle vicina in questi 9 mesi poi scomparirò.. Ti prego Cedric!”
“Ok… Giselle… Solo questi 9 mesi, ora entriamo. Ila sta per entrare”
 
*ILA*
Giselle e mio padre erano fuori da un po’ e mia madre era molto nervosa.
“Mamma c’è qualcosa che non và”
“Niente piccola e che sono preoccupata e da parecchio che non tornano”
“Forse papà è andata a vedere se stava bene era molto pallida”
Annui, ma poi eccoli arrivare erano molto scossi, e non riuscivo a capirne il perché, poi il dottore chiamò me e Liam, ed entrammo nella piccola sala ginecologica.
“La prego si stenda signorina Rose, vedo che ha portato con se non solo il padre, ma anche tutta la famiglia”
“Oh.. Si ecco, sono tutti ansiosi se si una lei o un lui”
“Bene, bene.. Vediamo”
Liam, mi strinse la mano, mentre il dottore mi alzava la maglia mettendo il liquido gelido sulla pancia e passando lo strano aggeggio, tutti erano in ansia di sapere, mentre il ginecolo non faceva altro che annuire poi disse.
“Sono lieto di annunciarvi… Che è una bellissima femminuccia”
Gli occhi di Liam si illuminarono,poi si rivolse verso di me.
“Allora avevamo deciso che se era femmina avresti deciso tu il nome… Allora come la chiameremo.”
Feci un gran sospiro.
“Rose Lily Payne”

Scusate l'immenso ritardo, ma è stato un anno molto impegnativo tra esami universitari e la preparazione della tesi, a febbraio mi laureo finalemente XD!!
Da oggi in poi aggiornerò di più, spero che siete ancora lì  seguirmi <3

  
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