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Autore: kilgrave    06/12/2014    3 recensioni
{Calypso!Centric | Davy!Centric}
{Calypso/Davy Jones ♥}
Una raccolta di one-shot sulla splendida coppia Calypso/Davy Jones: ho cercato di esprimere i loro pensieri durante vari momenti in cinque piccoli capitoli.
#1: Lies
#2: Revenge
#3: Together
#4: Freedom
#5: Death
[in revisione]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Calypso, Calypso, Davy Jones
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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WITHOUT YOUR HEART
Together





E così, il momento era arrivato. Dopo tanto tempo, dopo tanti anni di pene e sofferenze, la avrebbero finalmente liberata. Eppure, lei non riusciva ad essere felice.


Era fortemente irata, perché non poteva sopportare di essere più prigioniera di quanto già non fosse intrappolata in una forma che non era la sua, ora, che era stata segregata in quella lurida cella, come una criminale qualunque.

Provava un grande rammarico, perché non sapeva che cosa le avrebbero fatto, ora che i suoi poteri erano così limitati, e dietro di lei lasciava tanti, tantissimi rimpianti.

La sua solitudine era immensa, perché ogni giorno le note del suo carillon le rammentavano i lontani, dolci ricordi del passato, che, in qualche modo, lei avrebbe voluto lasciarsi alle spalle una volta per tutte.


La donna chiuse il carillon che stringeva tra le dita, mettendo fine alla musica malinconica che esso produceva.

Qualche attimo dopo, una melodia gemella invase la stiva e la cella dove era reclusa. Solo una persona poteva essere in possesso del congegno che la originava.


Lui.


La dea si avvicinò alle sbarre della sua prigione. Una sagoma scura, una sagoma che lei conosceva fin troppo bene, venne fuori dall'ombra.

Non poteva essere. Ma quelle forme erano così reali, che non potevano essere solamente il frutto di un'allucinazione.



«Mio amato... sei venuto a prendermi?», chiese la donna.



Quelle timide, e amorevoli parole, non ebbero un suono altrettanto dolce alle orecchie del Capitano dannato. Al contrario, gli sembrarono persino ironiche.



«Dieci anni, ho dedicato al compito da te affidatomi.», le sputò adirato l'uomo, avanzando. «Dieci anni, ho avuto cura di coloro che sono morti in mare. E infine, quando avremmo potuto di nuovo stare insieme... tu non c'eri

Il carillon si richiuse bruscamente tra i suoi tentacoli, e uno sguardo minaccioso e accusatorio deformò l'inespressività del suo viso.

«Perché tu non c'eri?!»



La dea, affranta, sapeva bene che non era colpa sua, infondo. E se davvero lui la amava, la avrebbe dovuta comprendere.



«... E' la mia natura... », gli sorrise mite la donna. «Mi ameresti? Se io non fossi così, mi ameresti ugualmente?»



Amarla? Mai. Non più, almeno. Senza un cuore, il suo petto vuoto non lasciava più spazio per alcun sentimento. E ora, era inutile cercare di tornare indietro, o di cambiare le cose, come se nulla fosse mai accaduto. Lei lo aveva cambiato, e il suo era un cambiamento irreversibile. Non sarebbe mai più tornato l'ingenuo e l'indomito uomo di prima, ma gliela avrebbe fatta pagare per questo.



«IO... NON... TI AMO



All'udire la frase sprezzante rivoltale, la dea si sentì mancare. Il respiro si fece più agitato, e gli occhi serrati cercavano di impedirle di far sgorgare un mare di lacrime amare. No. Lui non poteva aver finto di amarla, lei non lo aveva mai fatto. Quella era solamente una menzogna come tante. Una maschera, per nasconderle quello che lui non le voleva mostrare, ma che di diritto sarebbe dovuto essere suo. Il suo amore.



«Molte cose sei stato, Davy Jones... ma mai crudele.», si ricompose la donna. «Tu hai corrotto il tuo compito, e hai corrotto te stesso. E hai nascosto a me ciò che per sempre doveva essere mio

La donna allungò una mano, attraverso le sbarre, fino a sfiorare il petto del marinaio.



I tentacoli del Capitano, che spuntavano dal mento come mostruose protuberanze, si trasformarono in una lunga barba, incrostata dal sale di mille maree. Il corpo si assottigliò, e il viso riprese forme umane.

Era tornato l'uomo di un tempo. Grazie a lei, alla sua magia.

Poteva sentire di nuovo la sua pelle, al posto di quella dura e rigida corazza. La sua barba, anziché i lunghi e viscidi tentacoli. Le mani, al posto dell'enorme chela di granchio che metteva terrore alla sola vista. Era tornato come prima. Poteva sentirlo.



«Calypso...», sussurrò accarezzandole il viso



Quel gesto inaspettato aveva placato la sua furia. Ora, gli veniva persino da piangere, tant'era la gioia provata.

Ma quello che mancava a lui non era il suo corpo umano. Quello che gli mancava non era il suo viso, né la sua pelle, le sue mani, o le rughe marcate dovute a tutte quelle sofferenze, che, nel tempo, lo avevano reso l'uomo che era.

Quello che gli mancava, e che giorno e notte rimpiangeva, erano le sue carezze.

La sensazione delle sue dita che gli sfioravano la pelle.
Il caldo contatto tra le loro labbra assetate di amore e di passione.
Le mani che toccavano la sua pelle liscia e morbida, che la accarezzavano e la facevano fremere di piacere ad ogni contatto, e i suoi abiti che cadevano sul pavimento, ogni sera, ogni notte, ad ogni loro clandestino incontro.



«Io sarò presto libera. E quando lo sarò ti donerò il mio cuore, e staremo insieme per sempre... se solo avrai un cuore da donarmi.», si fece seria la donna.



La sua mano si ritrasse, e il corpo del marinaio riprese le fattezze della creatura metà polpo e metà granchio. Era durato tutto troppo poco.

L'uomo, che ora era tornato ad essere un orribile mostro, allungò la chela, prima un braccio, verso il collo della dea, per stritolarla.



«Perché sei venuto da me?», sibilò la donna, con il fiato che le si spezzava in gola a causa della potente stretta.



L'uomo ritrasse la chela, e scivolò all'interno della piccola cella. Nonostante fosse lei la sua più grande nemica, nonostante fosse lei la causa di tutti i suoi mali, nonostante la odiasse tanto profondamente, non poteva vederla soffrire. Non per mano sua, almeno.



«E... quale fato hai pensato per i tuoi... rapitori?», cambiò discorso lui.



«Il Consiglio della Fratellanza? L'ultima cosa che loro impareranno in questa vita, è quanto io possa essere crudele



La avrebbero pagata, era sicuro. E pensare che loro si illudevano che lei, la grande dea Calypso, dopo essere stata liberata, si sarebbe mostrata caritatevole nei loro confronti, che li avrebbe graziati, e persino aiutati. Poveri sciocchi mortali, quanto si sbagliavano. Si sarebbero pentiti amaramente dei loro errori.

Pregustando l'allettante scena, e immaginando i volti terrificati dei marinai che imploravano pietà davanti alla sua grandezza, le sue carnose labbra si curvarono in un ghigno malvagio. Poi si voltò verso l'amato.



«E qual è il tuo fato, Davy Jones?»



Qual era il destino che aveva in serbo per lui? Avrebbe intrapreso una battaglia contro il Consiglio della Fratellanza? Sarebbe tornato ad essere con lei il padrone indiscusso di tutti i sette mari?

Il Capitano si voltò e la guardò intensamente, interrompendo i suoi pensieri. Non era uno sguardo cattivo, o vendicativo, né uno sguardo affranto. Nei suoi occhi c'era il riflesso di un grande amore, un amore eterno, proprio come loro due.

Non sapeva quando la avrebbe di nuovo rivista, né in quale circostanza, ma era sicuro che ciò sarebbe accaduto, e non necessariamente ad una distanza di dieci anni questa volta.



«Il mio cuore apparterrà per sempre a te.»




























Ahoy, cara ciurma!
Eravate preoccupati eh? Beh, sappiate che in questo periodo ho dovuto affrontare tempeste e maremoti, alternati a bonacce e giorni senza un soffio di vento; sono stata mangiata dal kraken e risputata nello scrigno di Davy Jones, dove il mio amatissimo Capitano mi è venuto a salvare e... *si si, sogna pure...*

Beh che dire... questo aggiornamento è arrivato un po' più in ritardo rispetto al precedente... l'ispirazione per questa raccolta si è fatta desiderare -.-'' ...

Sparatemi, fucilatemi e prendetemi a randellate come una foca (cit. Jack XD)
… Dopo che mi avrete perdonato, volevo fare i soliti ringraziamenti a:

GITANA90, FANNY JUMPING SPARROW e FANTASY HEART, che hanno recensito. Ormai è come se facessero saldamente parte dell'equipaggio! Grazie :D
VISA, il mio migliore amico, che, anche se non è iscritto al fandom, ha letto i miei lavori e ha apprezzato (L'unico suo difettuccio è il suo *per me inconcepibile* non apprezzare Jack Sparrow e la saga di POTC... ma vabbeh, è un maschio, gliela faccio passare ^^'')!... Grazieee :*
FANNY JUMPING SPARROW e QUEEN ELIZABETH, che hanno inserito questa “raccolta di schifezzine” tra le seguite, grazie mille del sostegno ^^
AGROUPIEINCOGNITO, che ha inserito la raccolta *udite udite*... tra le preferite o.o !!! ... Wow quanto ti ringrazio per questo!!! Grazie mille, spero di non deluderti! <3

Ringrazio profondamente anche chi si limita soltanto a leggere in silenzio questa raccolta (e sono stata ben felice di vedere che sono davvero tantissime le persone che hanno letto, non me lo aspettavo! Grazie! :D), o chi apre la pagina!

Ora vado a nascondermi in un angolino per evitare di essere trovata e squartata viva da Davy Jones o fulminata da Calypso, dopo questa “schifezza-che-non-riesco-a-definire-capitolo” sarebbe il minimo, ma non ci tengo a morire oggi, dopo tutte le (dis)avventure che ho passato ^^''

A presto! Spero di non tardare troppo con il prossimo capitolo, ma ho paura che ci metterò un po'... devo ancora cominciare a scriverlo, anche se per fortuna l'idea l'ho già (sarebbe il colmo)...
Al prossimo approdo!

-i miei ossequi, Alexia Sparrow-




P.s: Fanny dovrei chiederti un consiglio, se vorrai ascoltarmi ti ringrazierò molto, ne ho davvero bisogno, grazie!
   
 
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